Weekend lungo tra Kiev e Chernobyl

Qualche giorno in Ucraina facendo base a Kiev e visitando la zona di esclusione di Chernobyl con il tour di 2 giorni
Scritto da: marti80
weekend lungo tra kiev e chernobyl
Partenza il: 31/10/2019
Ritorno il: 03/11/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Giovedì 31 ottobre 2019

Volo al mattino presto (Ukraine Airlines) da Orio al Serio per Kiev dove atterriamo alle 8.15 ora locale (un’ora avanti rispetto all’Italia). Dopo aver fatto colazione raggiungiamo a piedi l’appartamentino che abbiamo prenotato per tutta la durata del nostro soggiorno tramite Booking (gli hotel sono molto più costosi). Alle 11.30 siamo operativi per un tour a piedi del centro città. Ci affidiamo al percorso a piedi suggerito dalla Lonely Planet che prevede:

  • Parco Shevchenko
  • Piazza dell’Indipendenza
  • Palazzo dell’Amministrazione Presidenziale
  • Casa della vedova in lacrime
  • Palazzo del Parlamento
  • Palazzo Mariyinsky
  • Stadio Lebanovsky
  • Arco dell’Arcobaleno
  • Monastero di San Michele
  • Cattedrale di Santa Sofia
  • Zaloti Varota
  • Cattedrale di San Volodymyr

Venerdì 1 novembre 2019

Ore 7.30 appuntamento fuori dalla stazione centrale con l’agenzia CHERNOBYL wel.come: ci aspetta un tour di due giorni nella zona di esclusione teatro del disastro nucleare della centrale atomica di Chernobyl del 1986. Fortunatamente siamo un piccolo gruppo di 7 persone così sul pulmino si viaggia comodi, si riesce ad interagire con la guida e tutto risulta più snello e interessante. In un paio d’ore da Kiev si arriva al confine con il posto di blocco, dove vengono controllati ticket di ingresso e passaporti. Dopo essere stati dotati dei rilevatori Geyger per le radiazioni entriamo nella zona di esclusione. Attraversiamo il villaggio di Chernobyl, passiamo accanto alla centrale e arriviamo a Pripyat. Scendiamo dal pulmino e per un paio d’ore girovaghiamo per la città fantasma evacuata dopo l’esplosione del reattore 4 della centrale. Tutti gli edifici sono pericolanti, vetri rotti e calcinacci dappertutto e, ovviamente, livelli di radioattività oltre i limiti tollerabili (anche se rimanendo in zona per poco tempo le radiazioni assorbite sono pari a quelle di una radiografia o di un volo intercontinentale). Così vediamo l’ospedale, il terminal dei battelli, il cinema e la scuola di musica, la piazza principale, il supermercato, il parco giochi con gli autoscontri e la ruota panoramica, la centrale di polizia e dei vigili del fuoco. La nostra guida ci permette anche di visitare l’interno di alcuni di questi edifici. Per pranzo andiamo a mangiare nella mensa a poche centinaia di metri dalla centrale, devo confluiscono per pranzo tutti i lavoratori della zona oltre ai turisti. Nel pomeriggio ci spostiamo a sud per visitare il sito dove sorge l’antenna Duga e quel che resta degli edifici della città segreta che la circonda. Alle 17.30 ritorniamo nel villaggio di Chernobyl dove ci sistemiamo nell’hotel (credo ce ne siano solo 2 in città e sembrano più simili ad ostelli), ceniamo alle 18 (menù fisso) e poi si va a dormire. Dalle 19 alle 21 il bar serve alcolici per gli ospiti. Non è permesso camminare per la città senza guida e quindi non essendoci molto da fare, si va a dormire presto.

Sabato 2 novembre 2019

Dopo colazione, alle 9, riprendiamo il tour visitando il villaggio di Chernobyl: il memoriale con tutte le targhe dei villaggi evacuati, la funzione nella piccola chiesa con pochissimi fedeli intenti a cantare e pregare, il porto fluviale, una scuola e il cimitero di alcuni mezzi utilizzati durante la liquidazione.

Alle 11 siamo davanti all’ingresso della centrale pronti per la visita all’interno. Dopo blandi controlli di sicurezza e dei passaporti veniamo portati in una sala per la vestizione: camice bianco, copricalzari, copricapo, guanti e maschera. Dispositivi necessari per proteggersi dalle polveri radioattive nelle quali potremmo imbatterci. Ora possiamo iniziare la visita percorrendo il lungo e stretto corridoio che collega tutti e quattro i blocchi dei reattori. Visitiamo alcune sale con macchinari ancora funzionanti e personale in servizio; continuiamo lungo il corridoio ed entriamo nella sala controllo dei reattori 2 e 3. Per ultimo visitiamo la sala delle pompe di raffreddamento del reattore 3 e qui i dosimetri segnalano livelli molto alti di radioattività (siamo molto vicini in linea d’aria al sarcofago che contiene il reattore 4) e così velocemente torniamo in zone meno allarmanti. Per pranzo andiamo ancora alla mensa del giorno precedente. Nel pomeriggio una visita veloce alle due enormi torri di raffreddamento che erano in costruzione nel 1986 (mai terminate, così come i reattori 5 e 6). Alle 16 il tour è terminato e in 2 ore e mezza rientriamo a Kiev. Ci sentiamo di consigliare l’agenzia che abbiamo utilizzato perché ci ha permesso di fare il tour con un gruppo poco numeroso e una guida appassionata e disponibile. Credo che, nella visita ai luoghi abbandonati all’interno della zona di esclusione, faccia veramente la differenza la guida: sarà lei a scegliere i posti e gli edifici da visitare tra i tanti possibili, includendo magari qualche sito particolarmente interessante di cui è a conoscenza.

Domenica 3 novembre 2019

Oggi utilizziamo la rete metropolitana: il prezzo è irrisorio (pochi decimi di euro) e le stazioni sono affascinanti in uno stile post sovietico. Sotto una leggera pioggerellina andiamo a visitare tutto il complesso del Lavra; una zona collinare dove sono state costruite numerose chiese dalle cupole dorate e costellate di grotte sotterranee con mummie di religiosi. Poi, con la metropolitana, andiamo nel quartiere Podil e risaliamo la collinetta fino alla chiesa di Sant’Andrea. Poi, a piedi, riscendiamo verso Piazza Indipendenza. Dopo pranzo passeggiamo per la Khreschatyk Street che nei giorni festivi è chiusa al traffico e diventa una zona pedonale brulicante di persone. Alle 16.30 con i mezzi pubblici iniziamo il trasferimento verso l’aeroporto per il volo di rientro a casa (Ukraine airlines con 1 ora di ritardo).



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