Weekend lungo a Londra

Tra arte contemporanea, moderna e monumenti storici con tappa finale a Stonehenge
Scritto da: yellowhand8
weekend lungo a londra
Partenza il: 08/05/2017
Ritorno il: 13/05/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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RITORNO A LONDRA

Un felice ritorno di due senior

Io e Rita volevamo concederci un week end un po’ lungo e abbiamo pensato di ritornare a Londra, ci eravamo già stati nel 2012. Come sempre abbiamo organizzato tutto sul web con molto anticipo leggendo molti diari di viaggio.

In sintesi

Partiamo con la Ryanair da Torino a Londra Stansed l’8 maggio con ritorno il 13 Maggio con Easyjet da Luton a Malpensa. Costo totale 90 euro a/r.

Treno Stansted-Londra Liverpool station costo per 2 persone: 14 gbp. Oyster card per circolare su tutti i trasporti di Londra per 7 giorni: gbp 66 (2 persone).

Passaggio bus per il ritorno: gbp 4,40 per 2. Treno Londra-Salisbury a/r per 2: gbp 47,20. Salisbury-Stonehenge a/r: 30 gbp; ingresso al sito: 33 euro. Reem hotel doppia per 5 notti: gbp 483.

Ristoranti: Strada, in Belvedere road e Brasserie Cote, in Christopher Place, buoni, prezzi onesti, entrambi con sito internet con menù e prezzi.

Lunedì 8

Arriviamo puntuali a Stansed, controlli quasi inesistenti, prendiamo il treno in aeroporto, comodo e pulito, in 30 minuti arriviamo alla Liverpool Station, è molto grande, sembra un centro commerciale, carichiamo le Oyster card del 2012 (non scadono mai) al chiosco automatizzato (no servizi front office), comunque ci sono assistenti che girano per la stazione e risolvono eventuali problemi. Leggero pranzo in stazione al ristorante The merchant and Bishopsgate dove pranziamo con veggie nachos e chicken burger. Non è alta cucina ma tutto sommato ci ha soddisfatto. Raggiungiamo quindi l’hotel, è in zona tranquilla, nelle vicinanze della Queensway, via molto commerciale, con tre stazioni della metro e molti bus. La camera è al quarto piano (ascensore), piuttosto piccola, non ci sono armadi, bagno spazioso, TV senza canali italiani, condizionatore, scalda acqua elettrico, tazzine e bustine di tisane e tè, appoggiamo i trolley su un ripiano, ma lasciamo tutto dentro. Iniziamo la visita raggiungendo la London Eye, la grande ruota panoramica, situata lungo il Tamigi. La zona è dotata di ampi giardini attrezzati (Jubilee Garden). Molti i bambini che giocano nelle aree dedicate, ma ci sono anche chioschi per il ristoro, panchine. Ci sono anche molti ragazzi che fanno jogging. Dalle sponde del fiume si gode anche un bel panorama su Westminster e il Big Ben, mentre nella Southbank vi sono molti edifici enormi e, a mio parere, di scarso pregio architettonico. Purtroppo Southwork è un grande cantiere. Raggiungiamo la Waterloo Station per ritirare dal distributore i biglietti del treno per Salisbury, inseriamo la carta di credito utilizzata per la prenotazione, poi digitiamo il codice, tutto ok. Ci ricordiamo che in zona c’è un ristorante della catena Strada, camminando lo troviamo sulla Belvedere road, una strada pedonale lungo il Tamigi. Il locale gode di una vista invidiabile, anche per le pareti in vetro su tre lati. All’uscita, vista mozzafiato della London Eye e il Big Ben illuminati, notevole anche il grattacielo Shard di Renzo Piano e la Swiss Re Tower, di Norman Foster, meglio conosciuta come la pigna o il cetriolo per la sua forma. Però di notte spicca la parte alta da farla sembrare una palla da Baseball.

Martedì 9

Iniziamo la giornata con una passeggiata per le affollate vie del lusso partendo da Piccadilly, Regent Street e dintorni. Raggiungiamo Trafalgar Square, con l’altissima colonna con in cima la statua di Nelson e alla base quattro grandi leoni in bronzo, che rievocano le battaglie che aveva vinto, a lato della piazza la National Gallery, ricca di 2400 capolavori della pittura mondiale, l’edificio, in stile neoclassico con ampio colonnato. Poi la chiesa di St. Martin in the field, anche questa in stile neoclassico, con un portico a colonne e una bella guglia, l’interno è barocco, un bar ristorante nella cripta, devo dire che non ci ha entusiasmati. Entriamo nella Galleria per visitare le sale che c’eravamo annotati, senza fare coda, passiamo per i rapidi controlli, l’ingresso è gratuito, fatto che consente di ritornare senza svenarci. La Gallery è una delle più vaste del mondo, le opere sono esposte (dal medioevo al 1900), in ordine cronologico in grandi sale. E’ stata la prima al mondo ad aprire le porte a tutti i cittadini, bambini compresi e a permetterne l’ingresso con qualsiasi abbigliamento. Molti i capolavori di ogni epoca, fra tutti: Leonardo, Caravaggio, Van Eyck, Michelangelo, Van Gogh, Turner. Noi ci siamo soffermati su I coniugi Arnolfini e la Vergine della Rocce, quindi pranzo al bar della galleria. Usciamo ripromettendoci di tornare per completare il nostro programma di visita. Nel pomeriggio visita della British Library, la biblioteca nazionale. L’edificio è in mattoni rossi molto grande, in uno stile moderno disposto su tre lati intorno ad un ampio cortile con spazio attrezzato con panchine e bar, su di un lato il monumento a Newton. Si entra in un grande salone, circondato da ampie balconate. Nei 4 piani delle sale di lettura, arredate con tavolini tipo bar e sedie. La Library non è solo biblioteca, ma anche un ricco museo che contiene una delle più grandi collezioni al mondo di libri antichi, documenti storici, letterari, manoscritti, mappe antiche e molto altro. Sono esposti in un settore al piano terra nella Sir John Riblat Gallery. Le sale sono piuttosto buie, solo le teche di vetro, che contengono le opere, sono illuminate. Secondo il progettista l’allestimento doveva evidenziare l’emergere dalle tenebre di queste opere fondamentali del pensiero umano. È un vero gioiello. Abbiamo ammirato, tra tutti, papiri greci, una Bibbia del 1455 stampata da Gutenberg, una delle 4 copie rimaste della Magna Charta, il Codex Sinaiticus, una Bibbia in greco del IV secolo, i 4 Vangeli posseduti da Carlo Magno, un Corano del 704 d.c., libri e manoscritti antichi miniati o decorati. E, ancora, spartiti scritti da Hendel, Mozart, e molto altro di ogni parte del mondo. Non pensavano tanta ricchezza. Ultima nota: niente foto. Usciamo per andare a Piccadily Circus e Soho dove passiamo la serata.

Mercoledì 10

Ci dirigiamo verso la Cattedrale di S. Paul, nei dintorni sappiamo della Chiesa di St. Mary le Bow, una chiesa dell’XI secolo, anche questa distrutta dall’incendio del 1666. Abbiamo visitato chiesa e cripta (adibita a bar), vedendo solo qualche resto di muro in una parete, troppo poco… Arriviamo quindi alla Cattedrale, circondata da un parco su tre lati. La visitiamo attentamente solo dall’esterno. La costruzione è barocca, in pietra bianca. Il portale d’ingresso è caratterizzato da uno stile barocco con colonne neoclassiche con in cima un artistico frontone triangolare con all’interno una scena raffigurante la conversione di San Paolo su tutto la statua dell’apostolo. La cupola è un simbolo di Londra, è alta 115 metri, seconda solo a San Pietro. Il progetto è il capolavoro del Wren, architetto della ricostruzione della città dopo l’incendio del 1666 che distrusse la città. Nella cripta il ristorante. Ci avviamo verso la Tate Modern, una delle più ricche gallerie di arte moderna del mondo. Percorriamo la strada pedonale e attraversiamo il Tamigi con il Millennium Bridge. Molti i turisti che sostano sulle sponde del ponte, che è anche un belvedere sulla città, con skyline, il Tower Bridge e grattacieli a portata di macchina fotografica. Sui prati davanti alla galleria, atmosfera festosa. Moltissime persone sedute sull’erba. Entriamo nel vasto ingresso, gratis e senza coda. Iniziamo visitando l’esposizione permanente con le sale dedicate all’arte moderna. La galleria possiede circa 60.000 opere che vengono esposte a rotazione, disposte in sale per grandi movimenti artistici, molti i grandi pittori presenti, tra tutti: Matisse, Picasso, Dali, Braque, Van Gogh, Kandisky. Sono rappresentate tutte le espressioni dell’arte, sia moderna che contemporanea. Ci soffermiamo nelle sale di arte moderna, mentre facciamo un giro rapido in quelle di arte contemporanea. Pranzo al ristorante panoramico del 4° piano con pareti di vetro, con una vista mozzafiato. Dopo completiamo la visita dedicandoci alle sale di fotografia, soffermandoci sui punti panoramici.

Decidiamo di andare a South Kensigton per visitare il Natural History Museum e il Victoria & Albert Museum. Prendiamo la metro, scendiamo all’omonima fermata, ai musei si arriva passando per una galleria pedonale. I musei sono enormi per cui decidiamo di dividerci io vado al Victoria, Rita al museo di storia naturale. Il V&A è grande edificio in mattoni rossi con decorazioni, il portale d’ingresso, in pietra bianca, sembra quello di una cattedrale gotica. All’interno c’è il famoso lampadario di vetro soffiato: il Rotanda Chandelier. Il museo è una grande esposizione di arti decorative mondiali: dalla pittura, ai gioielli, alla moda ecc., suddivisi per aree geografiche. È quasi un unicum nel suo genere. Mi sono soffermato in particolare sulla scultura e sulla pittura. Non mancano opere di grandi pittori quali Botticelli, Rembrandt, Degas, Turner e molti altri. Belle anche le vetrate istoriate del medioevo. Ricchissima la collezione delle sculture. Sono presenti opere del Giambologna, Cellini, Della Robbia, Bernini, per citarne alcuni. Da notare che pitture e sculture. Sono nelle stesse enormi sale, così come le vetrate e gli arazzi. Ci sono anche copie simili per dimensioni all’originale di sculture di Michelangelo, però fatte nel 700. Naturalmente non mancano opere d’arte di altri continenti. Purtroppo le sale sono molte e sono costretto a fare un giro un po’ rapido.

Giovedì 11: escursione a Stonehenge

Siamo partiti alle 8.50 dalla Waterloo Station. Arriviamo a Salisbury, poi in bus verso Stonehenge. In 20 minuti arriviamo. Con i ticket acquistati da Torino siamo entrati direttamente e, saliti sulla navetta gratuita che ci porta al sito. Stonehenge sorge su di un’ampia distesa erbosa e già da lontano offre una vista suggestiva. Arrivano visitatori da tutto il mondo. La costruzione è anteriore a quella delle piramidi. Infatti, le prime strutture risalgono all’8000 a.C., ancora oggi non è chiara la finalità della costruzione. Alcuni studiosi affermano che era un tempio, altri un cimitero. Gli scavi hanno accertato che il monumento che visitiamo è solo una parte di un più ampio sito. L’itinerario di visita è in un certo senso circolare, da Ovest a Est, ma non è obbligatorio. All’esterno si vedono le pietre grezze più grandi (Sarsen) disposte in verticale a due a due con cima pietre sarsen come architravi. All’interno pietre più piccole disposte in cerchio. Il monumento è molto suggestivo, non a caso attira ogni anno milioni di visitatori. La visita dura da circa 3 ore, siamo un po’ stanchi. Con la navetta torniamo al visitors center, mangiamo qualcosa nell’unico bar ristorante, piuttosto brutto e non molto pulito, poi diamo ancora uno sguardo alla ricostruzione delle antiche capanne del neolitico. Entriamo in una, vediamo i giacigli, il tetto e lo spazio dedicato al fuoco.

Venerdì 12

In mattinata Rita visita i parchi d’altra parte, l’hotel è in zona Hyde park e Kensington Gardens, è entusiasta, particolarmente per la pulizia e l’organizzazione delle aree attrezzate per bambini, poi tennis, equitazione, in estate anche bagni. Ma la cosa che l’ha colpita è la vegetazione lussureggiante, moltissimi alberi anche secolari. Poi non poteva mancare una visita a Harrod, tempio del lusso. Io ritorno alla National Gallery per completare la visita, con qualche sosta sui comodi divani. Ci ritroviamo davanti al centro commerciale Fortnum e Mason per acquistare del tè in foglia. Rita mi descrive e mi fa i confronti con Harrod, il magazzino del lusso. Ci fermiamo a pranzo, nel bar. Il menu è composto soprattutto di dolci, ma troviamo anche l’insalata. L’ambiente è piuttosto elegante, ma la cucina è molto nella media. Nel pomeriggio ritorno in zona Museo di storia naturale e al Victoria e Albert museum. Per me era la prima volta che visitavo il museo di storia, un enorme edificio vittoriano con belle vetrate. Naturalmente le sale più affollate erano quelle dedicate ai dinosauri, soprattutto i due scheletri di cui uno all’ingresso accoglie i visitatori. Scheletri in parte con ossa originali, le ossa mancanti sono state ricostruite. Spettacolare all’ingresso il globo terrestre con una scala mobile che consente di entrare nell’interno. Le sale sono moltissime, dedicate a vulcani, terremoti, minerali. Poi filmati e molto altro sulla scienza.

Sabato 13

È il giorno della partenza, passeggiata per le vie per acquistare qualche souvenir, poi pranzo e nel pomeriggio iniziamo il percorso di ritorno a Torino.

Ferny forner

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