Weekend di fine estate tra Mantova e Sabbioneta
Sabato 15/09/12
Partenza alle 7. Autostrada TO-PC-PR. Usciti a Parma in circa mezz’ora raggiungiamo Sabbioneta, piccola città rinascimentale fondata da Vespasiano Gonzaga Colonna, circondata da mura quasi intatte. Sono le 10.15. È una giornata tersa, cielo blu, aria fresca. Una meraviglia. La Pro Loco in collaborazione con il Comune organizza una visita guidata dei principali edifici della durata di un’ora e mezza (12 € interi, 8.50€ ridotti – gli insegnanti hanno diritto alla riduzione). Visto che la visita parte alle 11.30, ci facciamo un giretto per le vie acciottolate del centro storico godendoci un piacevole silenzio e la quasi totale assenza di auto. Purtroppo gli edifici avrebbero tutti bisogno di un bel restauro. Molti muri sono scrostati, ingrigiti dal tempo ed è un peccato, perché questa cittadina è deliziosa. Con una approfondita manutenzione sarebbe una meraviglia. Alle 11.30 ci incontriamo con la guida, e iniziamo il giro dal Palazzo Giardino, proprio di fianco alla biglietteria. La nostra guida è una signora molto “sabbionetana” che ci spiega subito che con i mantovani non scorre buon sangue e che loro si sentono più emiliani che mantovani. Il Palazzo Giardino da fuori è abbastanza malandato, però internamente ha ancora degli affreschi, degli stucchi e dei soffitti in legno del ‘500 molto ben conservati. Purtroppo il terremoto di quest’anno ha prodotto numerose crepe e diverse sale si possono guardare solo dalla porta di ingresso. Anche la Galleria (Corridor Grande) al fondo non è agibile. Si vedono comunque bene i due Trompe l’oeil alle estremità. Tutte le dorature del Palazzo invece sono sparite a seguito della visita di Napoleone che ha rubato quanto più poteva. Durante la visita la guida ci racconta che Vespasiano ha contratto la sifilide e a 40 anni (verso il 1570) gli hanno trapanato il cranio per far fuoriuscire il liquido che si forma nella scatola cranica e che comprimendo il cervello conduce alla pazzia. Dopo questa operazione è vissuto ancora 20 anni. Ottimi medici nel rinasciento! Da lì andiamo alla Sinagoga; eretta grazie alla tolleranza religiosa di Vespasiano Gonzaga che non gradiva i tentativi di ingerenza del Papa nel suo ducato. Poi a Palazzo Ducale. Anche qui l’interno è completamente spoglio, perché quei farabutti dei soldati napoleonici hanno rubato anche tutto quanto era nel palazzo. Anche questo Palazzo ha vistose crepe dovute al terremoto, ma lo Stato non eroga fondi e quindi si spera che non crolli (da notare che Sabbioneta è patrimonio Unesco!). Infine il giro si conclude al Teatro all’Antica, un teatro costruito alla fine del ‘500 ispirato ai teatri all’aperto dell’antica Grecia. Purtroppo in epoca recente è stata allestita una scenografia abbastanza brutta che copre i fondali originali. Nel frattempo si è fatta l’una e mezza. Vediamo diversi locali che propongono “gnocco fritto con spalla cotta” (8.50€). Lo spirito è forte, ma la carne è debole e quindi ci sediamo nel dehor di uno di questi locali e assaggiamo questa specialità gastronomica. Ne vale senza ombra di dubbio la pena. La porzione è anche molto abbondante.
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Quattro passi per avviare la digestione dello gnocco fritto e poi verso Mantova. In sintesi, Sabbioneta è una città molto gradevole e se si è in zona una mezza giornata vale la pena fermarsi. Alle 16 siamo al Class Hotel (nella periferia di Mantova). Camera pulita, silenzioso, personale gentile. In pochi minuti siamo al parking fuori dalle mura e facciamo un giro orientativo. Poi cena all’osteria “Ai Ranari”. Buono il luccio (che non avevo mai mangiato). I piatti sono cucinati bene. A vedere le proposte gastronomiche dei vari locali ci siamo fatti l’idea che la cucina tipica mantovana non sia molto ampia.
Domenica 16/09/12
Colazione (di qualità migliorabile) e poi alle 10 parcheggiamo lungo le mura di Mantova. Acquistiamo la Mantova Card (15€) che vale un anno e dà diritto all’ingresso (una sola volta) a 5 musei inclusi Palazzo Ducale e Palazzo Te. Tra l’altro dà anche diritto al biglietto ridotto a Sabbioneta. Peccato non averlo saputo. Cominciamo da Palazzo Ducale (ingr. 6.50€, insegnanti 3.25€). L’audioguida costa 4€. Noi optiamo per l’alternativa di una guida in carne ed ossa che costa 5€. Fuori dal Palazzo Ducale, infatti ci sono alcune guide autorizzate che propongono di accompagnare gruppetti di una decina di persone che si formano “al volo” fuori dal Palazzo. La nostra guida è una ragazza molto competente circa la storia dei Gonzaga e ci fa trascorrere un’ora e mezza abbondante all’epoca del Ducato di Mantova raccontandoci anche aneddoti e gossip storici in modo molto simpatico. Inoltre alla guida “umana”, al contrario di quella elettronica, si possono fare delle domande per soddisfare qualche curiosità. Anche se purtroppo la Camera degli Sposi è chiusa a causa del terremoto il Palazzo vale assolutamente la visita. Ci sono bellissimi arazzi, soffitti in legno ricoperti di foglia d’oro, boiserie di legni intarsiati, affreschi, il giardino sopraelevato. Da Palazzo Ducale con una passeggiata di poco più di un quarto d’ora arriviamo a Palazzo Te. Il biglietto d’ingresso è cumulativo con la mostra di P.L. Nervi (10€) oppure con Palazzo San Sebastiano (9€). Audioguida 4 €. Nel Palazzo c’è un enorme giardino e numerose stanze affrescate, però sono abbastanza simili tra loro e quindi dopo un po’ di sale l’interesse cala. Rispetto a Palazzo Ducale è meno interessante. Andiamo a visitare Palazzo San Sebastiano che è un piccolo museo in cui ci sono reperti antichi (capitelli, statue, stemmi, ecc.) tra cui delle riproduzioni seicentesche di opere del Mantegna. Stanchi morti ci fermiamo in Piazza Broletto a bere una bibita e per riposare le stanche membra. Rinfrancati passiamo a vedere il Teatro Bibiena (incluso nella Mantova Card). Un piccolo teatro che si visita in 10 minuti.
Poi il Museo Diocesano Francesco Gonzaga, incluso nella Mantova Card (ingr.6€). Esposizione di arte sacra (reliquiari, oggetti da messa, dipinti). Secondo me non vale i 6€ del biglietto. Ma essendo incluso nella card, un giro alla veloce si può fare.
E arriva l’ora della partenza.
È stato un weekend piacevole in una città a misura d’uomo dove è gradevole passeggiare sulle stradine di acciottolato del centro storico quasi prive di traffico automobilistico. L’unico pericolo le biciclette. Tantissime.
Statale fino a Cremona e poi l’A21 fino a Torino. Traffico scorrevole e in 3 ore siamo a casa.