Weekend alle Cinque Terre

guida di viaggio
Scritto da: Cicala Vagabonda
weekend alle cinque terre

Uno dei miei modi preferiti di viaggiare è il treno. Adoro godermi i panorami che si susseguono al finestrino. Fortuna vuole che con questa meta il treno ci va a nozze! Appassionati come me, potete finalmente lasciare la macchina, perché sto per raccontarvi un weekend alle Cinque Terre all by train!

Con Cinque terre s’intende l’insieme di cinque antichi villaggi di pescatori, costruiti in successione sulle coste della Liguria. Ad eccezione di uno, Corniglia, che si trova in posizione più rialzata. Gli altri quattro sono: Monterosso al mare, Vernazza, Manarola e Riomaggiore.

Ogni borgo è collegato all’altro da: sentieri di trekking, strade percorribili in macchina, e una tratta ferroviaria. Questa tratta collega La Spezia e Levanto, passando per tutte le cinque tappe.

Non si può percorrere con un biglietto normale, occorre acquistare la “cinque terre card”. L’intera zona è considerata parco nazionale, patrimonio UNESCO, e per questo necessita di un supplemento per essere attraversata. La cinque terre card è necessaria anche per percorrere i sentieri.

Il prezzo varia in base alla durata della validità. Il biglietto adulti, valido due giorni, costa 33,90 euro a persona. Per l’acquisto della card, ho scaricato sul telefono l’applicazione “My pass”. I treni passano in media ogni 10 minuti e in circa 5 minuti ci si sposta da un paese all’altro. Per alloggiare si può scegliere uno dei due capolinea della tratta: Levanto o La Spezia.

Noi abbiamo optato per La Spezia, in un piccolo appartamento presso “Camere Andrea” (in tre abbiamo pagato 33 euro a testa per una notte). Per comodità, abbiamo scelto una sistemazione che si trovasse nei pressi della Stazione centrale.

Come direzione di visita consiglio di partire dal paese più lontano rispetto alla città di partenza, in modo da essere già nella giusta direzione per il rientro.

Monterosso al Mare

Nel nostro caso siamo partiti da Monterosso al Mare. Qui si trova quella che penso sia la spiaggia più famosa delle cinque terre, spiaggia di Fegina, sovrastata dalla statua del dio Nettuno, o “statua del gigante”.

Percorrendo il lungo mare si giunge alla salita del colle di San Cristoforo che, con un sentiero panoramico, porta al convento dei cappuccini e alla chiesa di San Francesco. Dopo una visita al grazioso centro storico, ci siamo diretti a Vernazza, ma non in treno. Abbiamo percorso il sentiero 592-4.

Dopo un corto tratto di strada pedonale, alla fine del golfo, inizia una lunga scalinata che attraversa vigneti e uliveti, continuando con un tratto pianeggiante. Attenzione! La scalinata è davvero lunga, e tutta solo al sole. Non è raro trovare (a noi è successo) persone accasciate in parte al sentiero per aver intrapreso il percorso senza acqua, senza il giusto allenamento e/o con calzature non adatte. Il percorso pianeggiante dopo la scalinata è sterrato.

Si tratta di un sentiero di trekking, è necessario partire preparati. Tempo di percorrenza circa 2 ore. Dopo il tratto pianeggiante inizia la discesa per Vernazza. Poco prima si trova il punto panoramico, da cui probabilmente vengono fatte la maggior parte delle foto. La discesa porta nei vicoli del paese e termina al porticciolo, dove si trova la chiesa di Santa Margherita, che merita una visita. Troverete anche l’indicazione per “castello Doria”. Si tratta di una fortezza medievale, costruita su un costone roccioso, rialzata rispetto al paese. (Ingresso 2 euro)

Sono dell’idea che quando non si conosce un posto è bene provare tutto, ma in questo caso non è una visita che consiglierei. Del castello è rimasto ben poco. In realtà, spiegandomi meglio, non lo consiglierei a chi è arrivato facendo il sentiero. Al contrario, se si visitano solo i borghi, penso ne valga la pena. Il sentiero è già ricco di panorami, a mio parere molto più belli di quello del castello, e questo gli fa perdere l’effetto “wow”, che magari può avere su chi ha visitato solo il borgo.

Quindi sappiate che c’è. Una cosa che a questo punto si inizia a capire delle Cinque Terre è che si trovano scale ovunque, quindi è meglio farsene una ragione. I villaggi si sviluppano in altezza.

Per consolarci di questo fatto ci siamo presi un cono di fritto misto buonissimo presso “la bottega del fritto” (un cono – 9 euro). Così è finita la prima giornata. Anzi.. in realtà è finita con la tartare di tonno più buona della mia vita, presso il ristorante pizzeria “D’angelo” di La Spezia (Budget – circa 30 euro a persona -mangiando piatti da ristorante).

Corniglia

Il secondo giorno è partito da Corniglia. Corniglia è l’unico villaggio delle cinque terre che non si trova sul mare. Per raggiungerlo ci sono due opzioni:

  • La prima, e più ovvia: percorrere la scalinata Lardarina, con una salita di 400 gradini.
  • La seconda: dalla stazione prendere il bus che ti porta in centro.

Dati i precedenti con Vernazza abbiamo optato per la seconda. Arrivati a Corniglia ci sono alcune cose da fare: perdersi nelle mille viuzze, cercare ogni punto panoramico possibile, visitare la chiesa di San Pietro. Dai punti panoramici si possono vedere in lontananza Vernazza e dall’altro lato Manarola, la prossima tappa.

Il bus riporta direttamente in stazione e in un attimo si arriva al paese successivo.

Manarola

Manarola è la più grande delle cinque terre.

Scendendo verso il mare, si può prendere via belvedere, da dove si gode di quella che penso sia la migliore vista sul paese. Dal mare si risale per le vie fino alla chiesa di San Lorenzo e, dopo aver visitato la chiesa, si può prendere il sentiero del Manarolino. Questo sentiero sale sulla collina che affianca Manarola, su cui viene installato il presepe, e ne fornisce una panoramica completa.

Si dice che il presepe di Manarola sia il più grande del mondo, quanto questo sia vero non lo so, sicuramente vederlo acceso dev’essere uno spettacolo (viene acceso l’8 dicembre di ogni anno).

Terminati i sentieri di Manarola, si sale nuovamente sul treno per arrivare all’ultima tappa del viaggio: Riomaggiore.

Riomaggiore

Qui abbiamo pranzato presso il ristorante “il grottino” (Budget – circa 30 euro a testa), e abbiamo fatto un’ultima passeggiata per le colorate vie del paese.

Vi posso assicurare che se c’è una cosa che non vi mancherà in questo viaggio sono i colori. Questo perché i pescatori tingevano le loro case con toni vivaci, in modo da renderle più visibili dal mare e facilitarsi il ritorno. Questa caratteristica dei borghi è stata mantenuta anche ai giorni nostri.

Consigli di viaggio

  • Il viaggio è stato fatto a maggio, un periodo in cui sia sentieri che paesi sono ancora vivibili (riferito all’afflusso di turisti), e le temperature buone. Sconsiglio vivamente l’alta stagione, in particolare per i trekking. I sentieri sono stretti e percorsi in entrambe le direzioni. I punti d’ombra sono pochi.
  • L’intera zona delle Cinque Terre è soggetta a frane, la percorribilità dei sentieri è variabile. Informatevi bene prima di organizzare il viaggio. Parti del “sentiero azzurro” (il sentiero principale che collega le cinque terre) sono tutt’ora chiuse. La riapertura è prevista per luglio 2024. Esistono sentieri alternativi segnalati.

Di seguito l’elenco dei sentieri aperti:

Monterosso – Vernazza (592-4) – Sentiero Azzurro

  • Stato: Aperto
  • Difficoltà: media
  • Distanza: 3,5 km
  • Durata: 1 ora 30 min
  • Pedaggio: €7,50 o Cinque Terre Card

Vernazza – Corniglia (592-3) – Sentiero Azzurro

  • Stato: Aperto
  • Difficoltà: media
  • Distanza: 4 km
  • Durata: 1 ora 30 min
  • Pedaggio: €7,50 o Cinque Terre Card

Corniglia – Volastra – Manarola (506+586+587) – Sentiero alternativo

  • Stato: Aperto
  • Difficoltà: media
  • Distanza: 3,5 km
  • Durata: 2,5 ore
  • Pedaggio: no

Manarola – Riomaggiore (Via Beccara) (531) – Sentiero alternativo

  • Stato: Aperto
  • Difficoltà: media
  • Distanza: 1,5 km
  • Durata: 1 ora (40 minuti)
  • Pedaggio: no

– Se alloggiate a La Spezia, potreste aggiungere Porto Venere al vostro itinerario. La linea Autobus 11P, al costo di 3 euro, vi porterà a Porto Venere in 30 minuti. Noi purtroppo non ne abbiamo avuto il tempo. Come si può dedurre dall’itinerario, sconsiglio di visitare le cinque terre in auto. Si tratta di paesi piccoli, affollati e con scarsa possibilità di parcheggio (oltretutto a pagamento).

Che altro dire. Un piccolo viaggio che mi ha piacevolmente stupito, e che penso di ripetere, in più giorni, in modo da potermi godere tutti i sentieri.

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