Weekend ad Amiens

Alla scoperta delle sue quattro anime: la bellissima cattedrale gotica, cuore pulsante del centro storico, gli hortillonnages, il quartiere ottocentesco e quello medievale di Saint-Leu
Scritto da: BarbaraCera
weekend ad amiens
Partenza il: 04/02/2017
Ritorno il: 06/02/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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AMIENS E LE SUE QUATTRO ANIME

Partecipanti:

– La sottoscritta BARBARA, 50 anni

– Mio marito MARCO, 57 anni

CATTEDRALE… E NON SOLO

Lunedì 6 febbraio è il mio cinquantunesimo compleanno e – cogliendo l’occasione di un buon prezzo sul volo Bergamo/Beauvais – mio marito ed io lo festeggiamo ad Amiens, famosissima per la sua splendida, ricca cattedrale gotica! 😀

1° GIORNO, sabato 4 febbraio: PARTENZA

Il meteo non è dei migliori, ma il nostro volo Bergamo-Beauvais delle ore 6:30 del mattino ha solo una mezz’ora di ritardo. Atterriamo a Beauvais sotto la pioggia battente, poco prima delle 9. Ritirata l’auto prenotata online con la compagnia Firefly Car Rental, 45 minuti di autostrada ci portano ad Amiens. Per fortuna la pioggia ora è solo lieve e potremo visitare parecchi monumenti. Prima di andare in centro ad Amiens, ci fermiamo a depositare i bagagli presso il B&B prenotato con booking: è lo splendido GRANGE DE LA HERDE, nel paesino limitrofo di Camon. Lo raccomandiamo caldamente, sia per l’estrema pulizia che per l’ottima colazione che viene servita! Arrivati in città, parcheggiamo l’auto nei pressi del Quartiere Ottocentesco e ci dirigiamo verso il centro. Per il pranzo, abbiamo la fortuna di imbatterci in un meraviglioso centro commerciale stile liberty, dove mangiamo ottimamente nel ristorante EL KIMBO.

Dopo il lauto pranzo, la nostra prima tappa è lei, la CATTEDRALE, imponente e meravigliosa! Purtroppo causa meteo non potremo partecipare alla visita guidata delle famose guglie ma – nonostante questa piccola delusione – la cattedrale ci emoziona ed entusiasma. E’ il più grande edificio gotico della Francia con i suoi 145 metri di lunghezza e 70 di larghezza; inoltre, potrebbe contenere due volte Notre-Dame de Paris. Siamo molto colpiti dalla luminosità degli interni e dall’armonia delle sue proporzioni, che sono in grado di comunicare pace e benessere al visitatore, nonostante la maestosità della costruzione. Bellissimo il labirinto gotico che si trova circa a metà della navata. Allontanandoci dalla cattedrale, verso le nostre nuove mete, ci fermiamo ad ammirare l’ORLOGE DEWAILLY ET MARIE SANS CHEMISE (situato fra le vie rue Dusevel e rue des Sergents), vero e proprio punto di riferimento della città a partire dal 1896. Oggi però in effetti ne ammiriamo una replica – con la sola statua unico pezzo originale – del 1999. La nostra prossima tappa è lo splendido MUSEE DE PICARDIE (48, rue de la République), concepito sul modello del Louvre ed aperto al pubblico nel 1867. L’interno è visitabile solo parzialmente, prima della chiusura totale a partire dal 3 luglio 2017, per un’importante opera di ristrutturazione. Abbiamo la fortuna di poter visitare una piccola mostra temporanea sul Novecento, con alcuni capolavori piuttosto famosi, fra i quali anche un bel Picasso. L’ultima tappa della nostra prima, intensa giornata, è la CASA DI JULES VERNE (2, rue Charles Dubois) nel cuore dello splendido quartiere ottocentesco della città. Ci vuole almeno un’ora per ammirare questa splendida villa, caratterizzata dalla presenza di una torre circolare. Marco ed io ci restiamo quasi il doppio, perché questa casa-museo è interessantissima sia dal punto di vista architettonico (semplicemente stupendo il giardino d’inverno) che dal punto di vista culturale (in quanto ripercorre tutta l’intensa vita e notorietà del famoso scrittore). Lo scrittore ne pagò l’affitto per diciotto anni e fu in effetti la casa dove soggiornò più a lungo. A metà strada fra la casa di Jules Verne e la cattedrale, si trova un altro monumento-simbolo della città: è la TOUR PERRET in Place Alphonse Fiquet (vicino alla stazione dei treni), costruita nel 1952. Ospita uffici e residenze private ed è in effetti visitabile solo esternamente. Dall’anno della sua costruzione fino al 1970 è stato il grattacielo più alto di Francia, con i suoi 110 metri di altezza. Mio marito ed io l’abbiamo voluta vedere sia alla luce del giorno che al buio della sera ed il suo aspetto cambia completamente, in quanto sembra di essere in Unione Sovietica di giorno ma la torre diventa davvero misteriosa e bellissima illuminata di notte. Ceniamo nel quartiere medievale di Saint Leu, proprio sul retro della cattedrale, presso un bel locale che si chiama LE RETROVISEUR (12, rue des Bondes). E’ sera tardi e possiamo solo notarne la vivacità e la presenza di molta gioventù, fino a notte fonda.

2° GIORNO, domenica 5 febbraio

Nemmeno oggi il meteo è dei migliori… ma non piove per cui parcheggiamo nelle vicinanze del PARC ST. PIERRE (in Boulevard Baraban), perché un sentiero lo collega direttamente ai famosissimi HORTILLONAGES D’AMIENS (54, boulevard de Beauville)! Veri e propri giardini fluttuanti su una palude vicino al centro città, la loro presenza è testimoniata fin dal Medioevo. D’inverno sono visitabili soltanto a piedi oppure in bici, mentre d’estate c’è la possibilità di visitarli dai canali, su delle barchette che somigliano vagamente alle gondole italiche. Sullo sfondo si vede ancora la sempre splendida cattedrale, ma non sembra più di essere nel XXI ° secolo né tantomeno in città… siamo in una fiaba verde fuori del tempo. Camminare lungo questi sentieri è un piacere che ti fa dimenticare ogni ansia ed ogni stress: fortunati gli abitanti di questa città, che possono usufruire di questo posto meraviglioso a pochi minuti dalle loro case e dal centro cittadino ! E’ domenica mattina e gli Hortillonages sono frequentatissimi. Oggi non ci sono biciclette, ma tanti pedoni che passeggiano o si allenano: famiglie con bimbi, padroni con i loro cani, sportivi in corsa leggera, altri turisti come noi. Quando inizia a piovigginare, rientriamo verso il centro e ci fermiamo a pranzo nuovamente nel Quartier Saint Leu, dove quasi tutti i locali sono aperti.

Oggi scegliamo LA BISTOUILLE ( 51, Quai Belu) dove ci serve un simpatico cameriere di origine italiana. Dopo pranzo, compiamo l’intero giro esterno della cattedrale, che è davvero immensa, nonché diversa su ogni lato! Durante il pomeriggio la nostra passeggiata – sempre sotto una pioggerella fine – ci porta agli altri monumenti di Amiens:

LOGIS DU ROI ET MAISON DU SAGITTAIRE (Passage du Logis du Roi) di fronte all’altrettanto bel monumento del Palazzo di Giustizia, tutti palazzi rinascimentali

MUSEE DU VITRAIL (rue Victor Hugo) non più visitabile, in quanto la collezione di più di 200 pezzi è stata venduta dal proprietario senza eredi di questo museo privato

TOUR BEFFROI (Place Maurice Vast), torre campanaria ahimé non solitamente visitabile all’interno. – Bella comunque anche all’esterno. – Ai suoi piedi, le nuove HALLES cittadine

EGLISE SAINT GERMAIN, piccola chiesa in stile gotico fiammeggiante

EGLISE SAINT LEU, sempre in gotico fiammeggiante, di poco più giovane della cattedrale. E’ oramai tardo pomeriggio quando ci inoltriamo nello splendido quartiere medievale di SAINT LEU: si tratta di un crocicchio di vicoli fra due sponde della Somme, dove si trovano case tipiche, colori, ristorantini o bar che la sera si trasformano in punti di ritrovo luminosi e molto affollati. Quartiere soprannominato la “piccola Venezia del nord”, è l’ antico quartiere di tessitori, tintori e conciatori. Sottolineiamo che questo quartiere è l’unica zona di Amiens dove è possibile trovare locali per mangiare aperti fino a tarda sera, mentre nel resto della città cenare dopo le 20:00 può costituire un problema. Dal ponte chiamato Pont de la Dodane, si può godere di un’ennesima, splendida vista sulla cattedrale. Ceniamo a base di galettes bretonnes e di crêpes, dolci e salate, assaggiandole in due distinti ristoranti del quartiere: LES GALETTES DE ST LEU (43, Quai Belu) e TANTE JEANNE (1, rue de la Dodane). Dopo cena decidiamo di salire verso la cattedrale: la parte che si affaccia sul quartiere St Leu è sempre splendidamente illuminata, ma ahimè scopriamo che la facciata principale resta invece al buio. Che profonda delusione! 🙁

3° GIORNO, lunedì 6 febbraio: RIENTRO

Oggi pomeriggio dobbiamo ripartire e trascorriamo l’ultima mattinata alla scoperta di altri monumenti di questa splendida città. Nella zona dell’università, alle spalle del quartiere St Leu, è visitabile (solo dall’esterno) un progetto universitario di mulino moderno, a foggia di chiusa, che sfrutta la massiccia presenza di acqua. Uno degli edifici universitari sembra un moderno castello, racchiuso da un fossato che corre lungo tutto il perimetro. Vediamo anche una barchetta ormeggiata nel fossato: luogo davvero suggestivo! Saliamo poi al cimitero (CIMITIERE DE LA MADELEINE (480 rue Saint Maurice)) per visitare la tomba di Jules Verne, che però è chiusa per restauro. L’avevamo vista in alcune immagini, preparando il nostro week end ad Amiens: sopra la lapide, la scultura di un uomo dalla cinta in su punta al cielo con un dito, nella speranza di resurrezione. E’ stato davvero un peccato non poter vedere la tomba di Jules Verne, dopo averne ammirato la splendida dimora dove aveva trascorso gran parte della sua vita e scritto molti famosi capolavori! Torniamo per pranzo nella zona delle Halles, scoprendo che si tratta di una sorta di centro commerciale sviluppato sotto la pavimentazione della piazza. Purtroppo il lunedì la zona dei ristorantini è chiusa, per cui pranziamo in un bar vicino alla Tour Beffroi. Prima di riprendere l’auto e ritornare in aeroporto, ci fermiamo in PLACE HOTEL DE VILLE per vedere gli ultimi due monumenti di questo splendido seppur corto viaggio: l’HOTEL DE VILLE (bell’esempio di architettura ottocentesca), al quale si fronteggia la modernissima MAISON DE LA CULTURE. Oggi non piove e chissà… magari si potrebbe fare il giro delle guglie della cattedrale?! Purtroppo però non possiamo attendere il tour delle 15:45, in quanto alle 15:30 siamo già in aeroporto, pronti a riprendere il volo aereo che ci riporterà a casa in serata. E’ stata proprio una splendida gita ! 😀

CONCLUSIONI

Amiens è bellissima. Ci siamo andati principalmente per conoscere la sua splendida, famosissima cattedrale gotica, ma abbiamo scoperto una cittadina con quattro anime diverse. Sicuramente l’anima principale è costituita dalla sua cattedrale, cuore pulsante del centro storico, ma non si possono dimenticare gli hortillonnages, il quartiere ottocentesco e il quartiere medievale di Saint Leu. La cattedrale domina il panorama cittadino da quasi ogni angolo, una sorta di faro religioso cui fare riferimento per orientarsi. Vorremmo tornarci, per gustare ancora una volta gli hortillonages (magari in barca, per cambiare prospettiva) e per il giro sulle guglie del tetto della cattedrale (meteo permettendo). Abbiamo avuto modo di assaggiare anche alcune specialità gastronomiche locali, quali la galette bretonne (crêpe salata di grano saraceno), la ficelle picarde (crêpe gratinata farcita) ed i biscotti macarons (che in questa zona sono una specie di amaretti). Siamo dei bongustai e le abbiamo apprezzate tutte ! 😀



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