Weekend a Tunisi

Annusare atmosfere arabe e africane a due passi da casa nostra
Scritto da: dabr70
weekend a tunisi
Partenza il: 05/03/2010
Ritorno il: 07/03/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Ascolta i podcast
 
Un altro breve weekend alla scoperta di una capitale, ma questa volta non un capitale europea, bensì… africana. In realtà Tunisi è vicina a Roma molto più di tutte le altre capitali europee. Un’ora di volo è sufficiente per assoporare un po’ di Africa. Volo Alitalia, ottimo per orario venerdì mattina, ore 9.20. Alle 10.40 siamo già a Tunisi, aeroporo Carthage, ed in breve già fuori. Attenzione ai Taxi. E’ normale pagare lo scotto del turista al primo approccio. Anche 10 EUR sono tantissimi per farsi portare dall’aeroporto in centro. Il nostro albergo sta in Avenue Mohamed V, Hotel Maison Blanche, prenotato tramite Destinia.com, ottimo, 70 EUR a notte la doppia, per una camera bellissima, grande, bagno enorme con doccia, vasca, tutto in ceramica tunisina, letto grande a baldacchino, salotto con divano e poltrone, tavolo con quattro sedie, insomma un ottimo albergo, con superbe colazione. Unica pecca… la mancanza di connessione Internet WiFi, ma per due giorni si può anche stare senza Internet. Comunque un hotel veramente da consigliare e ove ritorneremmo volentieri. Subito tuffiamo nella città, percorrendo a piedi tutta la Avenue Mohamed V, fino alla piazza dell’Orologio (Place 7 Novembre 1987), da dove parte Avenue Bourguiba, la strada principale del centro di Tunisi, piena di caffè, negozi, alcuni alberghi, il Teatro Municipale, la Cattedrale di San Vincenzo de Paoli. Da Avenue Bourguiba si diramano molte strade caratteristiche (Rue de Paris, Rue de Alger, Rue d’Hollande), ma la nostra meta è la Medina, che poco dopo la fine di Avenue Bourguiba, dopo Place Independance, alla piazza Bab Bahr, dove si apre la Port de France. La Medina ci ha proprio affascinato. Dalla stradina principale in leggera salita (Jamaa Ezzitouna), si diramano altri vicoletti, tutti da scoprire. Ma risalendo verso la Kasbah è un continuo di negozi, botteghe di artigiani, caffè, forni che vendono dolci. Tutti ci chiamano, ci invitano ad entrare nel loro negozio. C’è tanta roba, anche molte cose belle e di vero artigianato, ma per qualsiasi cosa occorre contrattare e se per caso sei interessato ad un oggetto… la trattiva diventa pressante, ma anche divertente. Sul tetto di alcuni palazzetti si aprono terrazze con viste meravigliose sulla Medina, con i tetti banchi, i minareti delle moschee, le terrazze maiolicate. Ci sono vicoli e passaggi dedicati ad un solo tipo di merce, le gioiellerie, i negozi di vestiti, i negozi di spezie, i venditore di tè lungo la strada. La maggior parte dei negozietti sono fatti per i turisti, ma si possono trovare anche negozi e botteghe frequentati dai tunisini. La gente è gentile e simpatica con noi italiani. Tutti sanno parlare un po’ di italiano, ed è buffo quindi parlare con loro mischiando italiano, francese, inglese e magari anche spagnolo. Arriviamo in cima alla Medina (La Kasbah), alla porta opposta rispetto a quella da cui siamo entrati. Qua c’è molta più pace, e vediamo alcuni edifici governativi, universitari e l’Hotel de Ville. Ma subito si rituffiamo nella Medina, passando questa volta per i vicoli della Kasbah e del Souk della Medina, pieni di bancarelle e negozi di frutta, verdura, spezie, carne, dolci… Scendiamo fino a ritornare alla Place Independance dove ci fermiamo per mangiare e bere qualcosa. Poi, sempre a piedi, seguendo il percorso di un tram metropolitana leggera torniamo stanchi in albergo, ma soddisfatti per questo primo contatto con la città. Cena al Ristorante Mosaique, consigliato dall’albergo, vicino all’hotel, ma un po’ triste e poco divertente, ma sicuramente a buon prezzo: abbiamo mangiato cous-cous di pesce e ottimo filetto. Secondo giorno. Con un taxi ci facciamo portare a Cartagine (la corsa del taxi… meno di 5 EUR!!!). Facciamo un biglietto cumulativo per tutti i siti archeologici di Cartagine e ne visitiamo 3. Il primo, le Terme di Antonino, è il più famoso e bello, con le rovine delle terme a picco sul mare azzurro, appena increspato da un vento quasi primaverile. Anche senza visita guidata, con il materiale reperibile su internet o negli uffici turistici è possibile avere una idea generale di Cartagine. Poi ci spostiamo alla Ville Romane, e qua già non ci sono più turisti e poco più su… il Teatro Romano. Torniamo sulla strada principale, e mentre inizia a spiovizzicare fermiamo un taxi per farci portare a Sidi Bou Said, pochi chilomteri più avanti. Sidi Bou Said è deliziosa, con le sue casette bianche con i portoni azzurri decorati. Anche qui è pieno di negozi più o meno di artigianato per turisti, e cerchiamo di spuntare il prezzo migliore per alcuni sounvenir ed oggetti da portare agli amici. E’ un piacere passeggiare per questi vicoletti, fino ad arrivare ad alcuni punti con splendidi panorami sul mare, con il porticciolo ai nostri piedi. Non poteva mancare una sosta alla celebre terrazza del Cafè de Nattes, dove ordiniamo il famoso tè alla menta con i pinoli. Non vorremmo mai muoverci da qui, l’aria è dolce, non c’è ancora molta gente e davvero questa è la stagione migliore per visitare questi posti. Verso le 14 riprendiamo un taxi per rientrare in albergo. Ma subito usciamo di nuovo per tornare nella Medina. E’ sabato ed Avenue Bourguiba è piena di gente ed il taxi a fatica raggiunge l’ingresso della Medina. Ritorniamo nei negozietti già visti, facciamo altri acquisti, compriamo anche dei dolci, dei datteri, dei confetti, delle spezie. Alle 18 la Medina chiuderà e ci affrettiamo allora a scendere verso Avenue Bourguiba. Ora davvero le strade sono piene di gente e, complice la pioggia, a fatica riusciamo a trovare un taxi per tornare in albergo ((la corsa tra albergo e Avenue Bourguiba è attorno a 2-3 dinari, ovvero 1.. 1,50 EUR). Per la cena questa volta vogliamo regalarci il meglio. Ci hanno parlato di alcuni ristoranti di charme all’interno della Medina. Al ristorante “Dal Er Jeld” è tutto prenotato, per cui tramite l’hotel ci facciamo riservare un tavolo al ristoranre “Dar Bel Haj”. Con un taxi arriviamo alla Porta della Medina sulla parte alta; qua un piccolo mezzo elettrico ci porta al ristorante. Questo è situtato in un antico palazzo nobiliare, all’interno della Medina appunto. Una scala ci porta ad una grande sala, illuminata da lampadari in stile tunisino, decorata con ceramiche, tavoli elegantememte apparecchiati, in un angolo un suonatore di tipico strumento a corde tunisino, camerieri vestiti con abiti tradizionali. Sembra la sala di una casa delle Mille e una Notte. Veramente bello! Per cena prendiamo un misto di antipasti tunisini, molto gustosi, saporiti, speziati, frittelle di ceci, qualcosa a base di pesce, tutto molto buono. Poi ovviamente cous-cous di pesce e di agnello, piatti enormi, saporiti, abbondanti e presentati ottimamente. Infine uno speciale sorbetto al limone. Il prezzo della cena non è assolutamente eccessivo (circa 24 EUR a persona!). Il nostro bel cameriere dagli occhi verdi ci invita a visitare la casa ed anche questa è una esperienza. All’uscita ci viene versata sulle mani acqua ai fiori d’arancio. Davvero, anche qua dobbiamo ritornare! Ripercorriamo da soli, di notte, i vicoli della Medina, ora deserti, mentre continua a piovere un po’. Di nuovo in Place Independance, prendiamo un taxi per tornare in albergo, stanchi ma soddisfatti per questa giornata tunisina. Domenica. Il nostro aereo è alle 11.30, per cui abbiamo il tempo solo per una ricca colazione in hotel, con tanto di datteri ripieni di crema di mandorle, spremute di arancia, croissant e baguette in stile francese ed ogni altro ben di Dio. Piove, piove, e quindi il rammarico di dover lasciare Tunisi è minore. Sempre in taxi ci avviamo in aeroporto, dove grazie alla mia appartenenza al Clue Freccia Alata abbiamo tutte le facilitazioni possibili. Un po’ di lusso ogni tanto fa bene! Lasciamo Tunisi soddisfatti e già pensiamo a quando ritorneremo, magari avendo a disposizione qualche giorno in più.


    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche