Weekend a Rodi

Fine settimana alla scoperta di un'isola meravigiosa
Scritto da: Monica Murgia
weekend a rodi
Partenza il: 06/05/2011
Ritorno il: 09/05/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
Ryanair aveva appena aperto le rotte per Rodi e io mi imbatto in un’offerta alla quale non si può rinunciare: volo A/R Cagliari Rodi partenza di venerdì alle 6,55 e ritorno il lunedì alle 12,05 per due adulti e due bambini, 96 euro. Rapido consulto con Andrea e il biglietto è nostro. Di Rodi non sapevamo nulla, tranne la posizione geografica e, sinceramente, non siamo riusciti a trovare alcunché di esaustivo nemmeno su internet. Decidiamo di cercare l’albergo e ci capita un’occasione allettante: tramite alpharoom.com una quadrupla con angolo cottura al Panorama hotel apartments a circa 1,5 km dalla old town, 43 euro per tre notti. Non 43 euro a notte, ma per tre notti. Facciamo un giro su tripadvisor e su altri siti per vedere se l’hotel nasconda qualche inghippo. Il punteggio che viene assegnato è medio alto, i prezzi dell’hotel in altri siti è almeno tre volte superiore. Prenotato l’hotel decidiamo di prendere in affitto una macchina per girare l’isola e capitiamo sul sito di autoeurope che tramite il rent a cars Avis ci offre una economica a benzina comprensiva di assicurazione che copre la franchigia in caso di danni o incidenti, a 81 euro. Una famiglia di amici che ci hanno fatto compagnia durante il viaggio invece si è affidata a holidaycars che ha dato loro una micra a 75 euro cash, senza carta di credito e senza cauzione. La mattina della partenza sveglia prestissimo, con bimbi stranamente sereni nonostante la levataccia. Partenza puntuale, arrivo in anticipo sull’orario, tenuto anche conto del fuso orario differente (1 ora avanti). Con nostra sorpresa la macchina che ci viene data è una golf praticamente nuova, che però presenta qualche piccolo danno alla carrozzeria e all’interno che segnaliamo immediatamente all’impiegata dell’avis, premurandoci di fotografare il tutto per non avere sorprese finali. Infatti l’assicurazione per la franchigia che avevamo preso, non essendo quella dell’Avis , avrebbe fatto si che se ci fossero stati danni avremmo dovuto documentarli a dovere per poter chiedere i soldi indietro a autoeurope. Con il senno di poi sarebbe stato meglio prendere l’auto senza la copertura franchigia di autoeurope e prendere quella di Avis in loco. Con l’aiuto del navigatore percorriamo i 15 km che ci separano dall’albergo, fermandoci per strada a fare acquisti di cibarie per la colazione e stuzzichini in un Carrefour express di passaggio. Arrivati all’albergo prendiamo possesso della stanza, anzi dell’appartamentino molto grande e comodo. Notiamo che manca il docciashampoo ma poco male, a trecento metri c’è un Carrefour dove acquistarlo. La signora che ci accoglie è gentilissima, la struttura è meglio di come ce l’aspettassimo. Il personale non parla italiano ma inglese e francese, e si sforza in tutti i modi di capire e di comunicare imbastendo delle frasi multilingue accompagnate da una buona mimica e da gesticolazione. Decidiamo di mangiare al ristorante dell’albergo e di iniziare con la cucina greca. Souvlaki pork con riso e patate fritte ( spiedini di maiale) e moussaka sono veramente buoni, mentre i bambini optano per Hamburgher e patate fritte. Rimaniamo tutti soddisfatti sia del cibo, veramente buono, che del servizio e del costo (27 euro). Decidiamo di andare a vedere la old town e, con nostra sorpresa, troviamo parcheggio libero nelle vicinanze, intorno all’ospedale. La prima impressione è di stupore. Le mura e le torri che circondano la parte vecchia sono imponenti. Tutto intorno un fossato nel quale si può passeggiare, decorato con palle di cannone di pietra. Visitiamo subito il fossato, per recuperare il cappello che mio figlio ha fatto cadere sporgendosi a guardare e poi ci dirigiamo all’interno del castello. La città vecchia è qualcosa di spettacolare, da rimanere a bocca aperta. A partire dal palazzo dei Maestri, la torre dell’orologio, la moschea di Sulimano con di fronte la biblioteca araba. Una passeggiata in via Ippothon riporta indietro nel tempo ed è un vero piacere vedere come un centro storico possa essere recuperato in maniera così accurata. Proseguendo la passeggiata siamo usciti dalle mura e ci siamo ritrovati nel porto, nel quale era ormeggiata una enorme nave da crociera. Anche se veniamo dalla Sardegna, il colore del mare ci toglie il fiato. L’acqua del porto è trasparente. Molte imbarcazioni organizzano gite sulle isole vicine o sulle calette, ma noi siamo diretti verso l’acquario. Nella parte nuova della città seguendo il lungomare ammiriamo edifici in stile moresco, fotografiamo le colonne sovrastate dai cervi all’ingresso del porto, e un lungomare pulito e ben attrezzato, già meta di famigliole del nord Europa. Qualcuno fa il bagno, mentre inizia a sollevarsi un po’ di vento. La costa turca è ben visibile all’orizzonte.Finalmente arriviamo all’Acquario, piccolo ma carino, che entusiasma i bambini. Il biglietto costa 5,50 euro, 2,50 per Jaime mentre Gaia che ha solo 4 anni non paga. Ci raggiungono anche i nostri amici e i bambini sono ben felici di fare da ciceroni ai loro amichetti. All’uscita un vento impetuoso ci costringe a rimetterci i giubbotti. Ci dirigiamo verso la old town in attesa dell’ora di cena e ci fermiamo a far giocare in una delle tante aree attrezzate che si trovano poco al di fuori delle mura. La cena ha un non so che di tragico in quanto i nostri amici cercano una pizzeria italiana mentre noi con gli sguardi ci interroghiamo stupiti sul da farsi, essendo per me un sacrilegio mangiare italiano fuori dall’Italia, considerando tra l’altro che la cucina greca è molto buona. Decidiamo di stare a cena con i nostri amici. La pizza, nella pizzeria Torino è buona. Non abbiamo idea del costo perché siamo ospiti dei loro genitori i. Torniamo a dormire con i bimbi che crollano e devono essere portati in camera a braccia. Il mattino dopo, fatta colazione decidiamo di visitare la vicina Acropoli di Rodi, in una giornata di sole bellissima. Non è rimasto molto, purtroppo, ma il tempio e lo stadio valgono la pena, anche perché si ammira da lassù un bellissimo panorama sul porto. Un po’ meno il teatro che è stato quasi interamente rifatto, con soli due gradini originali. Terminata la visita all’Acropoli, decidiamo di tornare nella città vecchia per vedere il museo archeologico nell’Ospedale dei Cavalieri. L’ingresso costa 6 euro con i bambini gratis , e ne vale veramente la pena, sia per quanto riguarda la struttura, sia per le opere che vi sono contenute tra le quali mosaici, statue e vasi di vari periodi storici. Subito dopo anziché andare a pranzo, decidiamo di visitare la casa dei Maestri che chiude i battenti alle 15,00: un’altra meraviglia, altri 6 euro di biglietto, come la precedente. Praticamente una reggia, con bellissimi mosaici nei pavimenti, e una copia del Laocoonte il cui originale, scolpito da un artista di Rodi, sta nei musei vaticani. Per mangiare ci dirigiamo nella via Orpheos dove, dribblati i vari buttadentro, decidiamo di mangiare in un tavolino all’aperto di un piccolissimo locale fronte Torre dell’orologio, di nome Σ Η Μ Ε Ι Ο, gestito da ragazzi giovani che non adottano la tecnica fastidiosa degli altri locali e dove con 27 euro mangiamo due enormi gyros pita buonissimi, due enormi hamburgher e patatine che i bambini hanno apprezzato moltissimo più ulteriori patatine e acqua e birra da bere. Soddisfatti del pranzo decidiamo di passare il resto della giornata a visitare in lungo e in largo la old town con le sue meravigliose viuzze, le piazze, le zone ancora da ricostruire e i vari negozietti di souvenir nei quali decidiamo di fare qualche spesuccia tra regalini, ricordi, scarpe e le balestre in legno per i bambini che saranno fonte di lacrime alla partenza. Nel nostro girovagare ammiriamo anche una piccola chiesa dalla quale sentiamo provenire un canto da brividi, tanto è emozionante. Ci imbattiamo anche nel locale Desphinas nel quale avevamo letto che vengono preparati i migliori gyros di tutta Rodi e ci riproponiamo di tornarci per cena. Il nostro camminare ci porta a visitare meravigliose piazzette con al centro fontane particolari, una chiesa diroccata e a mangiare un buonissimo gelato. Per cena torniamo nel famoso Desphinas, in via Fanouriou 30 . La signora ci accoglie con gentilezza. Il locale è piccolo e alla buona. La carne è buona anche se non come quella mangiata in albergo, ma il vino della casa è buonissimo. Spendiamo circa 25 euro e la signora regala i palloncini ai bambini che la ringraziano felici. La mattina dopo decidiamo di fare un giro in macchina fino a Lindos, passando per Koskinou, ma le case colorate decantate dalle guide non siamo riuscite a trovarle. Proseguiamo allora per Kalliteha, per vedere le terme. L’ingresso costa tre euro, sembra un set cinematografico, in ristrutturazione ma vuoto, con spiaggette attrezzate e un’acqua cristallina nella quale dei bimbi nord europei stanno facendo il bagno. Proseguiamo e nel tragitto ci ritroviamo ad attraversare Faliraki, che da l’impressione di una Rimini più piccola e addormentata (ancora la stagione non è iniziata pertanto gli alberghi non sono pieni. Qui esiste anche un enorme parco acquatico ancora non un funzione. La strada prosegue dirigendosi più verso l’interno e perdiamo la visione delle splendide calette fino a quando arriviamo nel nostro campo visivo si staglia la visione meravigliosa di Lindos. Scendiamo dalla macchina ad ammirare la cartolina naturale di questo villaggio di case bianche sormontato dall’acropoli e circondato da splendide baie che eravamo intenzionati a saggiare personalmente avendo portato i costumi da bagno. Parcheggiata la macchina nel parcheggio superiore, gratuito, scendiamo verso il paese accompagnati dalle lagne di Gaia che lamentava di essere stanca. Per nostra fortuna nella piazza in ingresso erano schierati gli asinelli che per 5 euro con un breve giro hanno portato i bambini, felicissimi della cavalcata, ai piedi dell’acropoli. Qualche foto fatta da chi conduceva gli asini ci ha permesso di avere una delle poche foto in cui la famiglia appare nella sua totalità. A piedi abbiamo completato il cammino verso l’acropoli, ingesso gratuito, che abbiamo trovato bellissima e ben tenuta, con panorama mozzafiato da qualunque parte si volgesse lo sguardo. Arrivata l’ora di pranzo ci siamo fermati nel take way della piazzetta d’ingresso a mangiare gyros pita e hamburgher con patate fritte, bibite comprese per 13 euro. A Lindos abbiamo incontrato i nostri amici e abbiamo deciso di fare un giro per il paese insieme, visitando anche una splendida chiesa, rinunciando così al bagno in quella splendida caletta quasi chiusa che si vedeva dall’alto dell’acropoli. Decidiamo poi di tornare a Rodi town passando per il parco di Rodini, non tenuto benissimo, per la verità, ma con tanto verde, aree attrezzate e pavoni per la felicità dei bimbi. Successivamente mentre i nostri amici si dirigono verso il loro albergo, noi optiamo per un’ultima passeggiata, giusto per lucidarci ancora un po’ gli occhi, e un ottimo gelato nel centro storico. Prima di rientrare in albergo per la cena decidiamo di fare un giro in macchina per ammirare le luci notturne di Rodi. In Albergo ottima cena per 31 euro comprensiva di birra alla spina da 1 litro e poi a nanna, dopo avere scritto le cartoline di rito. La mattina prima di colazione decidiamo di accontentare i bambini permettendo loro di fare il bagno nella piscina dell’albergo. Poi colazione, chiusura bagagli e via verso l’aeroporto dove, dopo la riconsegna della macchina, al controllo bagagli bloccano una delle balestre suggerendoci di imbarcare il bagaglio in stiva ( ma non ne vale la spesa), mentre mio figlio disperato per il sequestro è scoppiato in lacrime distogliendo l’attenzione dall’altra balestra che invece passa indenne il controllo. Partenza in anticipo e rientro a Cagliari, con il rimpianto di non avere fatto il bagno in una delle meravigliose calette che abbiamo visto. Pazienza, sarà la scusa per tornare ancora.
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Curiosità

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tramonto a Rodi

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Rodi, Scorcio del porto

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Gatto e topo

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Acropoli di Rodi

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Acropoli di Lindos

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Lindos



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