Weekend a Genova

Due giorni tra musica, focaccia e l'acquario
Scritto da: elena4
weekend a genova
Partenza il: 30/05/2013
Ritorno il: 31/05/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Eccoci di ritorno da una 2 giorni a Genova. Come nostra abitudine, decidiamo di utilizzare i mezzi per arrivare (peraltro comodissimi).

Ore 07.00 stazione di BG con arrivo in Centrale alle 07.50, colazioncina al volo ed Intercity direzione Genova Piazza Principe (1.30 h biglietto prenotato con due mesetti di anticipo a 9 euro a persona a tratta). Ore 09.50 arriviamo e tempo due minuti siamo in albergo per lasciare gli zaini. La prenotazione è stata effettuata tramite il portale booking (74 euro senza colazione), Hotel Nuovo Nord (via Balbi, 155R). Ottima la posizione (5 minuti dal porto e dal centro), un tre stelle moderno, belli gli ambienti comuni, camera molto calda, bel bagno, tutto pulito e silenzioso; l’unico appunto è il personale non troppo sorridente. Siamo subito in strada, primissima tappa in focacceria (un profumino…) Un bel pezzetto di focaccia classica appena sfornata era proprio quello che ci voleva (la focacceria di Teobaldo, via Balbi 115R). Osservando a destra e sinistra i caruggi del centro storico, arriviamo alla famosissima Via del Campo, resa celebre da De Andrè… siamo entrambi molto emozionati, io perché vedo realizzarsi uno dei desideri della mia dolce metà, che ascolta da sempre solo dischi del celebre cantautore genovese. Ora nella via sono presenti per lo più negozietti cinesi, ma noi siamo comunque felicissimi, ed immaginiamo una Genova diversa..canticchiando i versi più celebre “via del Campo c’è una puttana gli occhi grandi color di foglia se di amarla ti vien voglia basta prenderla per la mano e ti sembra di andar lontano lei ti guarda con un sorriso non credevi che il paradiso fosse solo lì al primo piano”. Tutto parla del cantautore genovese, dalle scritte sui muri agli omaggi della fondazione, al museo store che omaggia diversi cantautori (Tenco, Paoli , De Andrè, Bindi – via del campo29rosso, via del Campo 29R orari 10.30-12.30 14.00-18.00) dove passiamo in rassegna tutti gli oggetti esposti, vecchi fotografie, vinili (il museo è veramente piccolino, noi ci siamo fermati un’oretta).

Scendiamo verso il Porto Antico, il punto più turistico di Genova, dove c’è veramente l’imbarazzo della scelta sulle cose da vedere (ovviamente bisogna metter in conto il tempo che si ha a disposizione, solo per citarne alcuni l’Acquario, il Giardino Tropicale, la Città dei Bambini, il Museo dell’Antartide, la Galata del Mare, il sommergibile Nazario Sauro, il Bigo e la Biosfera). Dal sito internet dell’acquario village c’è la possibilità di acquistare on line i biglietti combinati (per risparmiare qualcosa). Noi ci rechiamo alle casse (zero fila ma era un giovedì con un tempo non ottimale) con un coupon di Groupalia (15 euro per acquario, Colibrì e Farfalle e Bigo)..ottimo prezzo considerando che il singolo biglietto è di 19 euro per acquario…consiglio di tenere d’occhio Grupon e Groupalia.., l’offerta è spesso presente). L’acquario è veramente qualcosa di magico, il più grande in Italia, il percorso dura circa 2 ore e 30 minuti su una superficie totale di circa 10000 metri quadrati e 70 vasche. Ottime le spiegazioni sui pannelli, i più carini e dolci sono i pinguini (che ridere…si mettono in posa 2/3 secondi e poi splash..un bel tuffetto dagli scogli), i delfini e le vasche delle meduse sono qualcosa di spettacolare. Dentro l’acquario c’è anche il giardino tropicale un battito d’ali (biglietto a parte), una riproduzione naturale di foresta con colibrì e coloratissime farfalle. E’ ora di pranzo e in cinque minuti andiamo in Piazza Fossatello 9R (vicino via del capo) alla Focacceria Genovese gestita da due ragazzi molto gentili..che dire..c’è l’imbarazzo della scelta..noi addentiamo due pezzi di focaccia di Recco (due strati sottili di pasta di pane non lievitata e ripieno di formaggio crescenza), squisita ed il pandolce appena sfornato, dolce tipico usato durante le festività natalizie con pinoli e frutti canditi…una vera bontà. La nostra visita continua con l’ascensore Bigo nel cuore del Porto Antico, progettato da Renzo Piano ispirandosi al design del bigo, gru usata per il carico scarico delle merci nel porto di Genova. L’ascensore sale fino a 40 metri, compiendo una rotazione di 360°, con un sottofondo che spiega cosa si sta osservando..bello e con tantissime foto scattate!! (abbiamo avuto la fortuna di non fare nemmeno un minuto di coda). Passeggiamo fino ad arrivare al Galeone Neptune, un vero veliero in stile piratesco fabbricato per il film “Pirati” di Polanski (lo consiglio a famiglie con bimbi, noi non siamo saliti, comunque il prezzo è 5 euro per adulti, 3 per bimbi). La stanchezza inizia a farsi sentire e così decidiamo di rilassarci salendo su un CityTour (durata 1 h, costo 12 euro a persona, www.genoacitytour.com) che ci ha permesso di vedere i principali punti di interesse del centro storico più esteso d’Europa con ottime spiegazioni (cuffiette con lingua e volume regolabili). Solo per fare qualche esempio, abbiamo visto la casa di Colombo, la Cattedrale di S. Lorenzo, Piazza de Ferrari, Palazzo Ducale, Brignole. Cotti a puntino, si torna in albergo per un sonnellino ristoratore e doccia. Per cena abbiamo prenotato (leggendo le ottime recensioni di Trip Advisor) presso la trattoria Vegia Zena (vico del Serrigio, 13), in una viuzza di fronte all’acquario. Locale molto carino, pietra a vista, vecchie fotografie di Genova, personale sorridente ed ottimo rapporto qualità prezzo (55 euro per acqua, vino, trofie al pesto delicatissime, carpaccio di polpo con crostini, tagliata di tonno che ancora mi sogno di notte, trancio di tonno al sesamo e caffè).

A nanna presto…e la mattina successiva finalmente splende il sole (anche se l’aria rimane fredda), ci incamminiamo con calma verso la meta che assolutamente non volevo perdermi, ossia Boccadasse, piccolo borgo di pescatori con casette colorate a 5 km dal centro di Genova (metro fino a Brignole, pullman 31 direzione Quarto con frequenza ogni 15 minuti, fermata a qualche minuto dalla fine di Corso Italia). Che dire, un posto magico, io ci ho lasciato il cuore, molto romantico ma con una nota malinconica… wow… volendo c’è anche una spiaggetta di sassi dove prendere il sole. Girovaghiamo nel piccolo centro e ci rilassiamo al sole osservando le onde infrangersi sugli scogli con un pezzo di focaccia in mano (ormai è un rito). Verso mezzogiorno purtroppo ci attiviamo per tonare verso l’albergo a ritirare gli zaini, giusto in tempo per tornare alla focacceria Teobaldi e divorare una focaccia alle patate ed un dolcetto tipico, i canestrelli in formato gigante…e l’Intercity delle 14.19 arriva puntuale sul binario per riportarci a casa… al prossimo week-end!

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