Weekend a Firenze 4
Avevamo prenotato la camera al “Florence Room B&B“, in Via Fiume 1, a due passi dalla stazione e dalla Chiesa di Santa Maria Novella; la camera onestamente mi ha deluso un po’: dalle foto nel sito sembravano tutte spaziose (oltre che ben arredate)… la nostra però era abbastanza piccola e, noto ora, non compare nelle foto 😛 Inoltre proprio sotto la nostra finestra c’era il retro di un ristorante cinese che emanava odori poco raccomandabili, questo limitava l’apertura della finestra della camera.
A parte questo, il B&B era in una zona molto comoda, tra la stazione e il centro della città… e questo ci ha permesso di girare a piedi per tutto il weekend 🙂 Prezzo: 60 euro a notte.
Dopo esserci riposati e rinfrescati un po’, siamo usciti in cerca di un locale dove tenere la nostra prima cena fiorentina 🙂 Percorrendo alcune vie, inseguendo le luci dei locali, ci siamo trovati davanti la Cattedrale Santa Maria del Fiore, ovvero il Duomo, rimanendo molto impressionati dalla sua imponenza e bellezza, al punto di sospendere la ricerca del ristorante per dedicargli qualche foto notturna.
Trenta minuti più tardi abbiamo ripreso la nostra spedizione, abbiamo attraversato alcune vie del centro e nel frattempo s’è convenuto che avevamo voglia di pizza, quella sera.
Falliti i nostri tentativi per le vie principali, siamo finiti ad esplorare alcuni vicoli ed è lì che abbiamo trovato il “Ristorante Vecchia Firenze“, in Borgo degli Albizi; con nostra sorpresa la cena è stata squisita, la pizza era veramente buona e il prezzo finale contenuto (30 euro in tutto, per due pizze, vino e acqua).
Dopo cena ci siamo concessi anche il dessert, prendendo due gelati da “Grom” (a dir poco goduriosi) 😛 Siccome la stanchezza iniziava a farsi largo, dopo aver saziato i nostri appetiti, siamo tornati al B&B.
—– 24 Novembre 2007 Superato il trauma del risveglio, divorata la colazione del B&B, siamo riusciti a metterci in marcia intorno alle 10.00.
Il tempo non era dei migliori, così come il giorno successivo.
Riporto le tappe della nostra giornata, sperando di ricordare correttamente l’ordine cronologico 😛 – La prima meta della nostra visita è stata Piazza San Lorenzo, dove abbiamo potuto ammirare la Statua di Giovanni delle Bande Nere.
– Proseguendo, ad un certo punto, abbiamo notato un edifizio molto imponente e, dopo un’occhiata alla cartina, ci siamo resi conto che si trattava di Palazzo Medici Riccardi.
– Successivamente ci siamo premurati di munirci di una piccola scorta di cibo, presso un fornaio in Piazza San Marco, non prima di aver dedicato qualche foto alla Chiesa di San Marco e alla Statua del Generale Manfredo Fanti.
– La tappa successiva è stata in Piazza della Santissima Annunziata, con la bella Statua equestre di Ferdinando I nel centro, rivolta verso il Duomo.
– E’ seguita la visita al Campanile di Giotto: stranamente non c’era fila, ma il motivo ci è stato subito svelato da un cartello all’ingresso che informava dei 414 gradini da salire e dell’assenza di un ascensore. L’arrampicata ha richiesto tempo e sudore, ma una volta in cima siamo stati ripagati da una vista bellissima di tutta la città.
– Per riprenderci un po’, ci siamo sistemati ad un tavolo del “Caffè Il Duomo” dove siamo rimasti per una mezz’oretta.
– Uscendo dal bar ci siamo accorti che stava piovendo e così siamo finiti col trovare riparo nel Museo Criminale: Serial Killers e Pena di Morte, dove abbiamo visto e ascoltato la visita guidata, un po’ romanzata, sui più famosi serial killers e sui vari tipi di esecuzione della pena capitale.
– E’ stata poi la volta di un altro museo: la Galleria dell’Accademia, di cui ricordo soprattutto la Tribuna del David e una miriade di turisti ipnotizzati dal David di Michelangelo (l’originale), oltre al Ratto delle Sabine di Giambologna (una copia in gesso) e tante altre opere.
– Dopo essere usciti era finalmente cessato di piovere e ci siamo diretti alla Cupola del Brunelleschi: sperando che l’episodio del Campanile di Giotto fosse un episodio isolato. Dopo aver fatto la fila e giunto il nostro momento di fare il biglietto, abbiamo letto un altro cartello che annunciava ben 463 gradini… Nonostante alcune perplessità, abbiamo concluso che valeva la pena farli. Anche in questo caso vedere l’interno della cupola, i passaggi stretti e scuri, osservare da vicino gli affreschi della Cupola e, infine, la stupenda vista dalla cima ci ha fatto dimenticare la fatica fatta. O quasi 😛 A questo punto eravamo esausti e bisognosi di una doccia. Dopo aver percorso il breve tratto che separava il Duomo dal nostro B&B ci siamo rilassati con una doccia e un po’ di riposo, per poi uscire nuovamente.
Durante il percorso abbiamo trovato anche il tempo di fare tappa al “Disney Store” (in pieno centro) e da “Lush” (per la gioia di Micol 😛 ).
Questa volta la ricerca del ristorante è stata molto più facile, abbiamo cercato posto in un paio di locali visti la sera prima: il primo era pieno, il secondo no, e così siamo finiti al “Ristorante Antico Barile“.
Io ho preso il “Menù tipico”, ovvero: bruschetta di bufala, tortelli “Antico Barile”, scaloppine alle spezie con contorno di stagione e dessert della casa. Per Micol invece il “Menù fiorentino” con ribollita, costata alla “fiorentina”, fagioli all’uccelletto, cantuccini e vin santo e caffè. In aggiunta ai 2 menù abbiamo preso una bottiglia di Chianti, molto buono e non troppo costoso. La cena è stata più che soddisfacente e la spesa totale di 51 euro.
Dopo cena abbiamo rinunciato al bis da “Grom“, perchè fin troppo sazi 🙂 La serata è terminata col ritorno al B&B e un agognato sonno ristoratore.
—– 25 Novembre 2007 La giornata è iniziata con la consueta colazione offerta dal B&B e una rapida visione di una puntata del cartone animato “Siamo fatti così”, che illustrava i pro del fare esercizio fisico e i contro del non farlo: era l’episodio in cui 2 brutti ceffi fanno lo sgambetto al personaggio riccioluto, mentre fa jogging col suo amico figo, che si rompe una gamba e si ritrova all’ospedale con una frattura e il graduale aumento di ciccia per via dell’immobilità. L’avevo già visto anni fa e sono sicuro che è così per molti di voi, lettori.
La prima tappa è stata alla Fortezza di San Giovanni Battista (o Fortezza da Basso), dove però non siamo entrati per via del poco tempo rimasto a disposizione. Abbiamo quindi proseguito verso Piazza della Signoria: stupenda, piena di opere meravigliose tra le quali una copia del David di Michelangelo, l’Ercole e Caco di Baccio Bandinelli, la Statua equestre di Cosimo I de’ Medici e il Ratto delle Sabine (l’originale), entrambi di Giambologna, oltre alla Fontana del Nettuno e tutte le altre sculture esposte nella Loggia della Signoria.
Abbiamo dovuto rinunciare a visitare Palazzo Vecchio per via della lentezza dei controlli all’ingresso (la fila era corta, ma i tempi d’attesa erano estenuanti) e rimandare l’ingresso alla Galleria degli Uffizi, causa l’interminabile fila.
Poco oltre abbiamo trovato il Ponte Vecchio, pieno di turisti e venditori abusivi dalla strabiliante capacità di raccogliere tutti i propri prodotti in un paio di secondi e sparire nella folla alla prima avvisaglia dell’arrivo di un poliziotto. Proseguendo verso Piazzale Michelangelo ci siamo rassegnati al fatto che era impossibile rimediare un taxi perchè le strade erano chiuse al traffico (per via della maratona che si teneva quel giorno) e abbiamo affrontato la salita a piedi, ormai allenati dalle “scalate” del giorno prima. Giunti al Piazzale ci sono serviti diversi minuti per riprenderci prima di poter finalmente ammirare il bellissimo paesaggio che si ha da lassù. Anche qui era presente una copia del David di Michelangelo.
Colti da fame, abbiamo preso posto al “Ristorante Michelangelo“, che non mi sento di consigliare: il posto non era molto accogliente, il cibo era anonimo e di sicuro i prezzi erano gonfiati, anche perchè sul Piazzale non c’erano alternative più economiche. Spesa complessiva 34,50 euro per crostini, carne e patate fritte. Una fregatura.
Dopo pranzo abbiamo chiamato un taxi, per risparmiare tempo, che ci ha condotto al Ponte Vecchio, da lì siamo presto arrivati alla Galleria degli Uffizi e, con nostro grande stupore, la fila era sparita. Erano le 13.30 circa, probabilmente molti erano andati a pranzo, e nel giro di 5 minuti ci siamo trovati all’interno, pronti a goderci le opere esposte.
Come prevedibile la sala dove ci siamo soffermati di più è stata quella dedicata a Sandro Botticelli, dove sono esposte la “Primavera” e la “Nascita di venere“, anche se va detto che abbiamo apprezzato tante altre opere, anche di autori sconosciuti. A metà della visita, però, abbiamo fatto una pausa al bar, all’aperto, per riposare un po’ i piedi e anche perchè avevamo iniziato a guardare con meno attenzione la seconda ala della Galleria. Qui ho constatato che i crackers che avevo nello zaino erano diventati pane grattugiato e ci siamo messi a lanciare le briciole ai piccioni e ai passerotti che camminavano nell’ernome terrazza del bar; i primi, grazie alle dimensioni, avevano ovviamente la meglio sui secondi e così, usando l’ingegno, i piccoli passerotti avevano concluso che dovevano anticipare i piccioni venendo a prendersi le briciole nelle nostre mani ancora prima che avessimo il tempo di lanciarle 🙂 Dopo la pausa al bar abbiamo proseguito e terminato la visita della Galleria.
Era ormai ora di prendere il treno, ma lungo la strada abbiamo trovato il tempo per fermarci al “Mel Books Store“, dove ho finalmente trovato una copia de “La fine dell’eternità” di Asimov (lo cercavo da tempo) che ritenevo ormai introvabile (almeno a Cesena) 😀 Durante il ritorno in treno è venuto naturale ripensare a questi 3 giorni, intensi e indimenticabili. A tutto ciò che abbiamo visto e a quello che non abbiamo avuto tempo di visitare. All’orgoglio che si prova nel vedere capolavori che tutto il mondo ci invidia e che lasciano a bocca aperta nonostante li si abbia visti decine di volte in foto.
Come prevedibile 3 giorni sono stati pochi per girare la città; per questo ho intenzione di tornarci in futuro.
Con Micol 😉 P.S. E poi ci mancano i passerotti.