Weekend a Cottonopolis

Break nella sorprendente Manchester tifando United!
Scritto da: Miss Marple
weekend a cottonopolis
Partenza il: 25/11/2011
Ritorno il: 27/11/2011
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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A ottobre 2011 la Ryanair inaugura la nuova tratta Bergamo-Manchester, così cogliamo al volo un’offerta A/R a 35€ per novembre.

Info pratiche:

Il centro di Manchester si gira tranquillamente a piedi, per raggiungere quartieri leggermente decentrati come Trafford oppure Salford è molto comodo il metrolink. Come a Londra anche a Manchester le singole corse sono un pò care, meglio approfittare dei daysaver: ce ne sono di diversi tipi e permettono di utilizzare illimitatamente sia bus che metrolink oppure entrambi combinati (si acquistano direttamente sul bus, mentre alla fermata del metrolink potete acquistare solo corse singole ai distributori automatici). Utilissimo il metroshuttle, un tram circolare gratuito che tocca i must see di Manchester e le principali stazioni di interscambio. Per trovare alloggio in centro ad un prezzo ragionevole, soprattutto nei weekend calcistici, è necessario muoversi con un certo anticipo: noi abbiamo optato per il Verdene hotel, un b&b non proprio centralissimo, ma di cui siamo rimasti davvero soddisfatti sia per la pulizia che per la cortesia dei proprietari, Abdul e Camelia. Si trova al limite di Whitworth Park e il centro è raggiungibile in 10 minuti scarsi con il bus 111 (la fermata è proprio di fronte al b&b). Costo: 75sterline a notte per una tripla, full english breakfast inclusa. Per assistere ad una partita di Premier league è necessario acquistare la membership (una specie di tessera del tifoso). Per il Man Utd, il costo della membership base è di 37£ (anche se verso la fine della stagione il prezzo viene abbassato intorno alle 20£) e comprende, oltre alla tessere nominale, appunto, una welcomebox con portachiavi, spilla, dvd, libro e calendario della stagione, il tutto spedito per posta. Il biglietto della partita invece costa invece dalle 28 alle 50£ a seconda del settore e anche questo vi arriverà per posta. Entrambi sono acquistabili esclusivamente sul sito ufficiale del Man Utd.

25 novembre 2011

Partenza venerdì pomeriggio ore 14:55 con arrivo a Manchester intorno alle 17:00: ha appena smesso di piovere, siamo fortunati, ma soffia un venticello gelido! Superato il lunghissimo tunnel blu-psichedelico che dal terminal 2 dell’aeroporto conduce all’uscita aspettiamo l’autobus 43 che ci porterà al nostro b&b, il Verdene Hotel in Moss Lane East. Si trova nel quartiere di Rusholme vicino al cosiddetto “currymile” che, come potete immaginare, è praticamente una distesa infinita di ristoranti asiatici, con un odore persistente di cibo 24 ore su 24! Lasciati i bagagli in camera, ci dirigiamo in bus verso il centro e scendiamo al capolinea in Piccadilly Gardens: ci sono addobbi natalizi ovunque e si respira una bella atmosfera! Ci infiliamo lungo Corporation Street costeggiando l’immenso e luccicante Arndale shopping centre, superiamo la ruota panoramica – inserita davvero in uno spazio ridottissimo! – e The Triangle, un altro centro commerciale. Arriviamo così al famoso Printworks, una galleria di ristoranti e locali, con delle insegne gigantesche tra cui la mitica chitarra dell’Hard Rock Cafè sulla facciata laterale. A cena optiamo per un beef chilli burrito dal messicano Chiquito all’interno di Printworks: buono anche se l’attesa è un po’ lunga (circa 35£ in tre). Ci ributtiamo in strada e girovaghiamo un po’ seguendo l’istinto: edifici in stile neoclassico e moderno, chiese medioevali, Faulkner Street e la China town con il gigantesco arco…ma chi ha detto che Manchester è una grigia città industriale? Sono ormai le 23 e la temperatura è piuttosto rigida, torniamo così verso Piccadilly Gardens per riprendere il bus che ci riporta al b&b.

26 novembre 2011

Sveglia intorno alle 7:30, abbiamo già l’acquolina in bocca per la colazione che ci aspetta: full english breakfast per tutti con in più pane tostato, marmellata, succo di frutta e cereali a volontà! L’evento clou della giornata è la partita Man Utd – New Castle in programma per le 15. Non piove ma il cielo è grigio, ci copriamo per bene e poi via verso il centro. Prima tappa il Tourist Office di fronte al capolinea degli autobus dove recuperiamo una mappa del centro, curiosiamo un po’ tra le miriadi di gadget IloveMCR e compriamo qualche cartolina: davvero ben fatto, belle soprattutto le mappe interattive! Ripercorriamo alla luce del sole (si fa per dire) Corporation Street, oltrepassiamo la ruota panoramica e… ci ritroviamo nell’epoca di Shakespeare! Il complesso di edifici in Shambles Square – costituito dai due pub Old Wellington e Oyster che fanno angolo e il Mitre Hotel – è infatti l’unico in stile Tudor ancora in piedi in tutta Manchester e il tempo sembra essersi fermato! Visitiamo poi la cattedrale in stile gotico con le sue bellissime vetrate e ci dirigiamo verso la John Rylands Library: al suo interno sono conservati volumi antichissimi – anche una copia della Bibbia di Gutenberg – e la Reading Room è un gioiellino che merita una visita! La strada che conduce alla Town Hall è disseminata di bancarelle ma il vero fulcro dei Manchester Christmas Markets è St. Albert Square con il St. Albert Memorial e un gigantesco babbo natale a sovrastare tutto! E’ quasi ora di pranzo e ci facciamo tentare dalle crepes dolci: buonissime! Un giro come d’obbligo da Waterstones (adoro l’atmosfera rilassata che si respira in questa libreria!) e poi un caffè da Starbucks per riscaldarci in vista del pomeriggio. Decidiamo di prendere il metrolink per lo stadio da St. Peter’s Square così da poter dare un’occhiata alla Central Library, ispirata al Pantheon di Roma: purtroppo è in ristrutturazione fino al 2013, ma da dietro le impalcature è possibile intuirne la bellezza. Il metrolink è strapieno di tifosi, ma riusciamo comunque a salire stringendoci come sardine (anni e anni di esperienza in metro a Milano aiutano di certo): in meno di 10 minuti arriviamo alla fermata Old Trafford e da lì proseguiamo a piedi seguendo la folla. Soprannominato “The Theatre of Dreams”, l’Old Trafford ci appare in tutta la sua imponenza avvolto in una struttura d’acciaio (tutt’altra cosa rispetto allo stadio del Chelsea a Londra che dal di fuori sembra un condominio…!). Sulla parete laterale una targa ricorda la tragedia di Monaco del 1958 (simile a quella del Grande Torino a Superga) mentre all’ingresso ci accolgono le statue di Sir Matt Busby e del trio Best-Law-Charlton. Prima di entrare decidiamo di fare un giro nell’enorme shop, ma è un delirio, per cui usciamo e decidiamo di tornare alla fine della partita. Passati i controlli all’ingresso (che consistono semplicemente nell’aprire zaini/borse sui quali viene apposta l’etichetta check), prendiamo posto nel nostro settore. Il colpo d’occhio sul campo non lascia indifferenti, ma quello che ci colpisce di più:

A) l’alta presenza di famiglie con bambini anche piccoli

B) l’estrema compostezza di tutti i tifosi (il massimo di spacconeria consiste nell’alzarsi quando il Manchester si avvicina alla porta avversaria e intonare qualche coro, ma questo da seduti, agitando al massimo – ma proprio al massimo! – le braccia)

C) i numerosi steward della security.

Un piccolo aneddoto giusto per intenderci: alcuni tifosi del New Castle, che probabilmente non avevano trovato posto nel loro settore, erano disseminati qua e la, circondati dai tifosi red devils. Quando il New Castle ha segnato, questi impavidi – o pazzi, a seconda dei punti di vista – hanno esultato alla grande e sono stati subito coperti da un ruggito di insulti verbali. Subito gli steward sono intervenuti e gli hanno portati in salvo da fischi e buu! andandoli a prendere uno per uno con un ‘c’mon guy’ e una pacca paterna sulla spalla.

Ok, è vero, quello che oggi è un modo di vivere il calcio allo stadio sano e civile, così lontano – mi viene da dire – dal nostro, è il risultato di una dura lotta contro gli hooligans. Ma è altrettanto vero che, come diceva Churchill, “Gli italiani perdono una guerra come se fosse una partita di calcio e perdono una partita di calcio come se fosse una guerra”. Non posso che essere d’accordo.

Finita la partita, per la cronaca 1-1, facciamo di nuovo un salto allo shop e poi decidiamo di tornare in centro riprendendo il metrolink dalla fermata Old Trafford: errore, grosso errore! Ci sono così tante persone che è impensabile avvicinarsi anche solo alla fermata! Decidiamo così di esplorare la zona dei Quays e di andare a mangiare al Lowry Mall, il centro commerciale che si trova dall’altra parte del fiume Irwell rispetto allo stadio.

Premesso che ci abbiamo messo un po’ a trovarlo, ne è valsa la pena! Tutta l’area dei docks è stata recuperata, come a Londra e Dublino, e destinata ad attività ricreativo-culturali: l’Imperial War Museum con una struttura architettonica davvero accattivante, il Quays Theatre, il Lowry Mall, la MediaCityUK con gli studi della BBC e una serie di ponti avveniristici su cui si proiettano fasci di luce colorata.

Cena da Pizza Express (molto meglio della concorrente Pizza Hut a mio parere), esploriamo ancora un po’ la zona e troviamo una fermata del metrolink proprio dietro alla MediaCityUK. Ritorniamo a Piccadilly Gardens e – nonostante il vento – decidiamo di salire sulla Manchester Wheel (7,5£). Le cabine sono molto più piccole rispetto a quelle gigantesche del London Eye, ci stanno al massimo 5/6 persone, per cui aspettatevi che ondeggino leggermente (niente panico: per chiunque dovesse essere colto da un attacco di vertigine è possibile premere il pulsante di emergenza e scendere dopo il primo giro!). Un ultimo sguardo a Manchester dall’alto, scintillante di luci e colori, e la promessa di tornarci sicuramente!

27 novembre 2011

Sveglia assassina alle ore 5:45 per prendere il volo delle 8:45. Lasciamo le chiavi alla reception e prendiamo il bus 43 per l’aeroporto (pieno di gente che ha fatto le ore piccole!). Superiamo i controlli, molto più accurati rispetto a quelli di Bergamo (faccio anche il mio primo incontro con il body scanner), colazione (un cornetto 3 sterline: una rapina!) e partenza puntualissimi. Credo che Manchester sia una città un pochino sottovalutata: è liquidata in 3 pagine dalla Lonely Planet sull’Inghilterra (di cui 2 dedicate a “dove dormire e dove mangiare”), mentre è da segnalare l’edizione recente di Time Out incentrata interamente su Manchester (evviva!). Il passato industriale di quella che un tempo era soprannominata Cottonopolis, dai numerosi cotonifici che si svilupparono grazie all’avvento della macchina a vapore, si percepisce soprattutto nei quartieri periferici e nella vecchia area dei docks, ma Manchester è una città in pieno fermento culturale e architettonico, come testimoniano i numerosi cantieri che abbiamo trovato, aperta ed ospitale. Per chi avesse a disposizione un intero weekend da dedicare a questa sorprendente città segnalo altre cose interessanti da vedere:

– National Football Museum Urbis (apertura prevista primavera 2012) nella cornice della piramide di vetro dell’Urbis

– Museum of Science and Industry (MOSI)

– Imperial War Museum

– Castlefield roman fort e Merchant Bridge

– Beetham Tower (dal bar Hilton situato all’ultimo piano si possono ammirare splendide vedute della città)

– il polmone verde della città, Heaton Park

– e, infine, per gli amanti dello shopping sfrenato, il gigantesco Trafford Centre.



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