Weekend a Colonia
Indice dei contenuti
Grazie ad un volo particolarmente low cost (26 euro andata e ritorno!), non abbiamo saputo resistere alla tentazione di concederci un weekend invernale in una città europea. Colonia ci è sembrata subito perfetta. Non solo per il prezzo contenuto del viaggio ma anche per la sua compattezza, la sua facilità di essere visitata e la presenza di numerosi musei che, in caso di pioggia, possono essere un ottimo ripiego.
Bisogna ammettere che i bombardamenti della seconda guerra mondiale hanno raso al suolo buona parte del centro storico della città che si presenta oggi, così come in molte altre città tedesche, come un bizzarro accostamento di edifici antichi e moderni. Ma non tutto è andato perduto. Il simbolo della città e l’edificio di maggior rilevanza, la splendida cattedrale gotica, è rimasto miracolosamente immune alla distruzione e, dall’alto della sua imponenza, ha dato il coraggio e la forza per ricostruire la città.
Non aspettatevi quindi una delle città più belle d’Europa. Se però vi capita una buona offerta, prendete in considerazione una visita di Colonia. Ci sono molte attrazioni che vi piaceranno sicuramente.
Ecco cosa abbiamo visitato in due o tre giorni a Colonia.
PRIMO GIORNO – venerdì 12 febbraio
Sono già le 14.30 quando, tramite il volo Ryanair in partenza da Bergamo, atterriamo all’aeroporto di Köln-Bohn, a pochi chilometri da Colonia. Raggiungere il centro città è molto semplice e vi sono diversi mezzi che garantiscono il collegamento. Il più comodo è sicuramente il treno della S-Bahn (linea S13). Basta raggiungere la fermata (ben segnalata in aeroporto), acquistare il biglietto (costo circa 2,80 euro) e in 15 minuti vi troverete alla centralissima stazione di Köln Hbf. Non potete sbagliare fermata: poco prima vi troverete ad attraversa il ponte metallico che attraversa il fiume Reno.
Usciti dalla stazione dei treni si rimane subito paralizzati dalla imponente e splendida mole del Duomo. Archi, colonne, doccioni, vetrate e statue si rincorrono su verso il cielo in questo splendido edificio gotico reso scuro dal trascorrere del tempo. Questa cattedrale, il monumento più bello e famoso della città, sembra sorvegliare e proteggere Colonia. Bellissima.
Anche le nostre mascelle, impegnate nella masticazione di un pretzel gigante ricoperto di semi di girasole, si fermano mentre i nostri nasi salgono all’insù. Sembriamo dei criceti con le guance piene di cibo.
Come prima tappa ci siamo diretti all’ufficio del turismo, posizionato proprio di fronte al duomo, dove abbiamo acquistato la nostra KölnCard che da diritto all’utilizzo dei mezzi pubblici (compreso quello verso l’aeroporto) e riduzioni ai biglietti di ingresso in musei e monumenti (essendo in quattro abbiamo preso la Group Card valida 48 ore ad un prezzo complessivo di 38 euro).
Saliti in metropolitana, ci dirigiamo verso il nostro Hotel zur Malzmühle (99€ camera doppia al giorno). Si tratta di un hotel recentissimo, posizionato in Heumarkt, la piazza che delimita a sud il centro storico della città (la zona è comodissima per visitare Colonia).
Ci mettiamo in marcia per la visita della città ma alle 18 chiudono già tutti i musei. Ci limitiamo così a gironzolare per le strade del centro storico. Qua e là si incontrano spesso graziosi angoli dove immaginare la bellezza medievale di Colonia non è così difficile. Se solo non avessi lasciato gli occhiali in hotel forse avrei potuto vederli anche meglio!
Uno dei simboli della città è ovviamente l’acqua di Colonia, un profumo inventato secoli fa da un italiano, il signor Farina. Appena entrati nella casa trasformata in negozio e museo (Farina Haus), una signorina ci spruzza la celebre essenza, rimasta invariata nel tempo. E’ fresca, gradevole e dovrebbe ricordare una mattinata primaverile italiana dopo un temporale.
Proseguiamo verso la poco distante Casa n. 4711 (orario apertura lun-ven 9.30-18.30 e sab 9.30-18 dom chiuso; ingresso gratuito) dove riempiamo nuovamente le narici inalando la tipica fragranza cittadina (tra l’altro utilizzata da illustrissimi e celebri personaggi di fama mondiale). C’è perfino una fontana da cui sgorga il profumo!
Sembrano passati così pochi minuti da quando Gio ha preso le patatine fritte e poi il bombolone alla marmellata ma è già ora di cena. Alle 19 in punto, da bravi turisti in terra tedesca, siamo già seduti in un ristorante tipico. Ordiniamo pesce, carne e birra. Come direbbe Laura: “che buoni non sono i crauti al limone?”.
SECONDO GIORNO – sabato 13 febbraio
Un muffin e un bicchierone di caffè ci danno la carica per iniziare la giornata.
Il cielo sopra Colonia è grigio (e un po’ anche la città) ma il tempo reggerà ancora per qualche ora. Passeggiando sul lungofiume si incontrano un fila di casette colorate, una delle immagini più fotografate della città. Su di esse svetta l’imponente Gross St Martin (orario di apertura 9-12 e 13.15-17), una delle numerose chiese romaniche della città, che entriamo a visitare (non è nulla di che essendo stata danneggiata dai bombardamenti).
Arrivati al Duomo (orario di apertura 6-19.30; ingresso gratuito), entriamo finalmente a visitarlo. Le altissime e sottili colonne si elevano verso il cielo come alberi in una foresta. Le linee del gotico sono pure e bellissime.
Le calorie della colazione vengono interamente bruciate molto prima di arrivare al punto panoramico sulla cima della torre della cattedrale, posizionato a circa 100 metri dal suolo (orario apertura 9-16; costo 4 euro). Scale a chiocciola strettissime, rintocchi di gigantesche campane che tuonano a soli 2 metri di distanza dalle nostre orecchie e bimbi biondi e piangenti sono solo alcuni degli ostacoli affrontati prima di poter ammirare il panorama dall’alto.
Verso fine mattinata decidiamo di raggiungere Brühl, la nostra unica escursione fuori città. Ve la consiglio perché, a mio modesto parere, è stata una delle visite più interessanti del viaggio. Prendiamo il treno da Köln Hbf (la solita stazione centrale ai piedi del duomo) e in 15 minuti raggiungiamo il paese di Brühl (treno linee RE5/MRB26/RB48 – tre viaggi ogni ora), famoso per le sue belle palazzine settecentesche patrimonio dell’Unesco. Appena usciti dalla stazione ci si trova davanti al bel parco che circonda le ville. Nonostante sia inverno, si può facilmente immaginare lo splendore che avrà durante la bella stagione: laghetti, cascatelle, fontane, statue e siepi elegantemente potate.
Iniziamo la visita con lo Schloss Augustusburg (orario invernale di apertura 10-17; biglietto ingresso cumulato 12€), il palazzo principale, in cui scopriamo lussuose sale dorate, opulenti scaloni, stucchi, dipinti e orpelli rococò. Le stanze da visitare sono molte ed è necessario seguire una guida (viene messa a disposizione un’audioguida in italiano) per cui il tour dura circa un’ora.
Erroneamente acquistiamo il biglietto cumulato con lo Schloss Falkenlust, la palazzina di caccia immersa nel parco, senza sapere che dista circa due chilometri e che è raggiungibile solamente a piedi. Dato che ha iniziato a piovere dobbiamo desistere.
Ritornati in città, una pioggia mista a neve ci spinge al riparo di un ristorantino dove finalmente addento uno schnitzel (la nostra cotoletta alla milanese) con patatine fritte.
Spostandoci in metro, ci dirigiamo a sud della città (nei pressi del nostro hotel) verso l’interessante Museo del Cioccolato. Le nostre narici si dilatano spaventosamente (le mie di più) non appena mettiamo piede all’interno. Che profumo di cioccolata! Il museo è piuttosto ampio ed affronta in modo interattivo varie tematiche tra cui la storia e la provenienza di questo frutto. Le attrazioni più interessanti oltre alla fontana di cioccolato, al modellino del duomo di Colonia scolpito nel cacao e alla serra in cui è ricreata la foresta tropicale? La piccola catena di montaggio che produce, dall’inizio del processo sino alla fine, alcuni cioccolatini Lindt che vengono poi offerti ai visitatori! Slurp!
Rientrati in hotel, necessitiamo di una bella doccia bollente e di un’oretta di relax. Solo adesso sono pronto ad immergermi nel ristorante sottostente l’hotel dove crauti, wurstel e stinchi regnano incontrastati sfilando orgogliosi fuori dalla cucina.
TERZO GIORNO – domenica 14 febbraio
Ci attendono ancora diverse ore prima di dover raggiungere l’aeroporto (il volo partirà alle 17) per cui abbiamo davanti ancora una giornata intensa. Ci alziamo presto ed usciamo per la colazione ma ci rendiamo conto che la domenica mattina la città è più sonnolenta del solito. Purtroppo i musei apriranno solamente alle 10 così passeggiamo per il centro, facendo tappa anche all’Altes Rathaus (il vecchio municipio).
Finalmente aprono le porte del Wallraf-Richartz-Museum & Fondation Corbourd (orario apertura 10-18; biglietto 11 euro), un bellissimo e modernissimo museo che, disposto su tre piani, offre un’interessante panoramica dell’arte tedesca e non solo dal medioevo ai maestri del ‘900. Si trovano opere di Durer, Tiziano, Rubens, Rembrant, Renoir, Monet, Munch e Van Gogh. Mi è piaciuto moltissimo ed era perfetto per la giornata di pioggia che ci attendeva fuori dalle vetrate del museo (con vista pazzesca sul duomo e sui tetti della città).
A questo punto dobbiamo fare una decisione: visitare il Romisch-Germanisches Museum (dove sono raccolti i ritrovamenti di epoca romana della città) o il Museum Ludwig? Dato che di resti romani possiamo trovarne anche in Italia (se passate davanti all’ingresso del Romisch-Germanisches Museum potrete comunque spiare l’interno tramite le grandi vetrate), decidiamo di optare per il secondo.
La moderna e contestata struttura che ospita il Museum Ludwig (orario apetura 10-18; biglietto 13 euro) è posizionata proprio sul retro del Duomo. Al suo interno troviamo un’interessante collezione di arte moderna e contemporanea. Tra spazi perfettamente studiati si trovano opere di Picasso, Ernst, Mirò, Dalì, Magritte, Fontana e Warhol. Data la mia profonda ignoranza in materia, avrò apprezzato grossomodo il 60% delle opere esposte ma devo ammettere che la visita è stata davvero piacevolissima!
L’arte, si sa, mette fame. E non ce ne saremmo andati da Köln per nessun motivo senza l’ultimo schnitzel burroso accompagnato da patate al forno altrettanto burrose. Per fortuna che è l’ultimo giorno altrimenti il mio fegato avrebbe urlato vendetta!
Tirando le somme, Colonia è una città grigia e deturpata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Forse non tutti la definirebbero “bella”. Ma tra le sue stradine nasconde piccoli e grandi tesori (come lo splendido Duomo), qualche curiosità (come il profumo del signor Farina) ed interessanti musei. Tenetela in conto se siete alla ricerca di una meta per un weekend diverso dal solito! www.tusoperator.it