Weekend a Berlino

Il meglio di Berlino in 3 giorni
Scritto da: andrea70
weekend a berlino
Partenza il: 09/05/2013
Ritorno il: 12/05/2013
Viaggiatori: 6
Spesa: 500 €
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Da un po’ di tempo avremmo voluto visitare Berlino, un volo Easy Jet che parte il giovedì sera da Malpensa e rientra domenica sera mi sembra l’ideale, avremo tre giorni pieni per vedere la città . Prepariamo un bel l’itinerario aiutati dalla fedele Lonely Planet e relativa cartina, ci sono un sacco di luoghi di interesse chissà se riusciremo a vedere tutto quello che abbiamo segnato.

Siamo in 6 (Amelia, Andrea, Claudio, Maurizio, Sandra, Silvia) in rigoroso ordine alfabetico e tutti o quasi motivati a non lasciarci sfuggire niente di quanto merita una visita. Il volo atterra all’aeroporto di Schoenefeld con una mezz’ora di anticipo rispetto a quanto indicato dalla compagnia. Prendiamo un treno regionale (RE7) e cambiamo due metro per arrivare all’hotel prenotato da casa, il city hotel54. E questa sarà l’unica nota stonata del viaggio per la quale vorrei spendere quattro parole. Prenotazione via mail, comunico anche i dati della carta di credito per “garantire la prenotazione “e segnalo che arriveremo in tarda serata, nessun problema c’è la reception 24 ore. Bene. Anzi no, malissimo. Nonostante questo, mi prelevano i soldi dalla carta prima ancora di arrivare in hotel e al nostro arrivo ci comunicano in un inglese peggio che incerto che dobbiamo trasferirci in un altro hotel causa una non ben precisata “rottura” nelle camere (in tutte e tre…ma dai ?). Ovviamente di riavere indietro i soldi non se ne parla e l’altro hotel è lontanissimo dal centro, come se non bastasse ci danno un itinerario per raggiungere l’hotel che a quell’ora è sbagliato in quanto a mezzanotte i bus non girano più quindi ci tocca pure prendere un taxi. Vi consiglierei di stare alla larga dal City Hotel 54 visto la cura che hanno dei clienti. Ho scritto una mail di lamentela al rientro, ovviamente senza ottenere risposta … I miei complimenti!

Un’ora dopo (!) raggiungiamo l’hotel Bongard, è una ex fabbrica (soffitti e finestroni altissimi): essenziale e pulito, ottima la colazione, ma lontanissimo dal centro. Sinceramente questo cambio di hotel ci ha costretti ad alzarci abbastanza presto e ad arrivare sempre in camera la sera tardi dato che ci vuole un’ora buona da e per il centro, ma almeno il personale è gentilissimo. Andiamo a letto che è l’una passata. Il venerdì mattina ci alziamo prima delle 7, colazione veloce e via verso il Reichstag. Abbiamo prenotato la visita alla cupola via internet, si entra a gruppi ogni quarto d’ora. Arriviamo appena in tempo e trafelati per aver corso durante l’ultimo tratto di strada. Passiamo il controllo tipo aeroportuale e siamo dentro. Bella la vista della città dalla cupola di vetro trasparente, l’ingresso frazionato e organizzato evita affollamenti ignobili e permette di vedere le cose bene. All’uscita facciamo qualche foto al palazzo dall’intento cortile e ci dirigiamo a piedi verso la porta di Brandeburgo. Sinceramente vista da vicino mi sembra piccola o forse in tv con la piazza affollata si ha un’impressione errata delle dimensioni. Il viale che parte da lì è l’unter der linden, forse la via più famosa di Berlino per lo shopping. Ci concediamo uno spuntino veloce da Starbucks e ci dirigiamo al memoriale dell’olocausto che è poco distante. Sono una serie di parallelepipedi che formano un labirinto, non riesco a capire il senso, non trasmette niente, vaghiamo per i cunicoli in cerca di un angolo di tranquillità ma è tutto un vociare, ad ogni angolo sbuca qualcuno, per quanto non sia per niente complicato uscire finiamo col perderci di vista, ecco se il senso era la facilità con cui l’uomo si perde o perde la ragione forse ha reso l’idea. Proseguiamo verso Postadamer Platz, incrociamo il luogo dove vi era il bunker di Hitler e arriviamo alla famosa piazza. Spiccano i grattacieli stile newyorchese tra cui il Sony center, tutto sommato fredda e impersonale, non ci soffermiamo troppo. Superiamo un pezzo di muro rimasto in piedi, davvero inquietante, dall’altra parte della strada c’è una mostra relativa al periodo del nazismo (topografia del terrore). Il meteo prevedeva brutto tempo infatti il cielo è coperto. Inizia a piovere e ci rifugiano in un negozietto pieno di articoli in tema Trabant, la vecchia e famosa auto che fu uno dei simboli della Germania dell’est. Ci sono anche una ventina di Trabant in varie versioni, dalla classica alla giardinetta, si possono provare in gruppo, ci asteniamo , sono pezzi da museo se ammacchi un paraurti ti costa uno stipendio… Una mongolfiera si elevava sopra le nostre teste ma a causa del vento l’hanno tirata giù e le salite sono sospese. Amelia si rassegna, Claudio che si era unito ai temerari solo per la compagnia ma aveva già assunto un pallore preoccupante, tira un sospirone di sollievo , niente cose rischiose sarà per un’altra volta… Proseguiamo verso il famoso Checkpoint Charlie, punto di controllo tra l’area sovietica e quella americana. Qui nell’Ottobre 1961 i carri armati delle due opposte fazioni si fronteggiarono minacciosamente per alcuni giorni lasciando il mondo sulla soglia del baratro di un nuovo conflitto. Un’ampia documentazione fotografica ripercorre quei giorni, il posto in se è quanto di più pacchiano ci di possa aspettare, una garitta con due ragazzotti in divisa che più che soldati nervosi sembrano attori del cinema, per una modica cifra si può posare con loro per una foto.

Prendiamo la metro e usciamo in Gendamnermarkt platz. Il sistema trasporti berlinese merita una menzione con lode. Ci sono U-Bahn (metro) e S-Bahn (di superficie) praticamente ovunque soprattutto vicino ai luoghi di interesse. I mezzi sono efficienti e veloci, se pensate di usare molto i mezzi comprate la welcome card, 3 giorni a 26,50 € più gli sconti su alcuni ingressi alle attrazioni. Vale la pena. La Gendarmenmarkt platz è molto bella, ai lati ci sono il duomo francese e quello tedesco, assolutamente identici, in realtà sono due musei ormai, in quello tedesco puoi salire fino alla cupola e vedere la piazza dall’alto. Tra i due edifici, al centro della piazza c’è il Konzerthouse , sede dell’orchestra sinfonica di Berlino e dove ogni anno si tengono moltissimi eventi musicali.

Pranziamo in un ristorantino italiano per necessità (Claudio si è “tuffato” in un loro bagno spinto da un’urgenza irrinunciabile), i prezzi sono altissimi, l’unica cosa abbordabile è una pizza margherita che sarà piuttosto mediocre.

Lasciamo il centro e prendiamo la metro per il Castello di Charlottenbourgh, si entra abbastanza in fretta e ci danno una utile audioguida che spiega la storia del castello e dei personaggi che lo abitarono. L’interno è molto bello , la stanza delle ceramiche davvero magnifica, anche i giardini hanno un certo fascino, finiamo il giro che sono le sei, già soddisfatti di quanto visto finora ma non ancora del tutto sazi.

Prendiamo di nuovo la metro e ci spostiamo all’estremo opposto della città, attraversiamo lo splendido ponte Oberbaumbruke e dopo una camminata di qualche minuto raggiungiamo l’Est Side Gallery. In pratica è il punto dove è rimasto in piedi un pezzo di muro lungo circa tre km, sul quale artisti di tutto il mondo hanno dipinto i loro graffiti su vari temi con una certa predilezione per guerra , pace, libertà e diritti umani. Purtroppo anche qui non mancano i vandali che nulla hanno a che fare con l’arte e in molti punti i graffiti sul muro sono imbrattati con scritte illeggibili che li deturpano.

Se andate in quella zona vale la pena attraversare il ponte alla fine dell’Est side Gallery (a nord rispetto all’Oberbaumbruke) e andare al 34 di Puklerstrasse, dove troverete il Markthalle. Si tratta di un tipico ristorante tedesco, dall’atmosfera rumorosa ed informale.

Si mangiano piatti tipici spendendo cifre oneste (meno di 20 € a testa birra inclusa), i gestori sono molto gentili, non essendoci posto all’interno del locale abbiamo iniziato al cena sui tavolini all’aperto ma faceva davvero freddo. Così non appena si è liberato un tavolo all’interno ci hanno fatti entrare senza che nemmeno lo dovessimo chiedere. Bravi. Gli gnocchetti di pasta con speck e formaggio erano una cosa favolosa, le cotolette enormi. Una cena così ci voleva dopo una giornata tanto intensa.

Torniamo in hotel con un viaggio di quasi un’ora e relativi pensieri “felici” per chi ci ha spediti così lontano, la metro è a 500-600 metri dall’Hotel Bongard e la zona è davvero silenziosa.

Il Sabato mattina decidiamo di andare subito a Postdam per vedere il Palazzo Sanssouci, prendiamo metro e un treno locale, in poco più di 40 minuti siamo a destinazione. La fermata è la terza di Postdam, in una decina di minuti a piedi si raggiunge l’ingresso del complesso dei palazzi.

Acquistiamo al centro informazioni un ticket giornaliero che ci consente l’ingresso a tutti gli edifici del parco. Bellissimo il Palazzo Nuovo, a sinistra all’ingresso del parco, è davvero splendido soprattutto all’interno, descritto dettagliatamente dalla solita immancabile audioguida in italiano, l’unico neo è la faticaccia di scivolare su delle enormi ed informi “pattine” per non rovinare i pavimenti.

Il parco è molto vasto e all’interno ci sono vari palazzi molto belli come l’Orangerie, purtroppo abbiamo l’ingresso al Sanssouci per le 12,20 e dobbiamo correre verso il lato opposto del parco, attraversiamo viali alberati ai cui lati si aprono scorci magnifici sull’Orangerie, sul mulino a vento, sulla casa cinese, sul tempio dell’amicizia.

Abbiamo giusto il tempo per qualche foto e poi via di corsa verso il Sanssouci.

Arriviamo davanti al palazzo Sanssouci come al solito al limite del tempo previsto per l’ingresso, l’interno del palazzo è molto bello ma mi è piaciuto di più il palazzo nuovo. La visita delle stanze dura meno di mezz’ora, ci troviamo fuori davanti ai maestosi giardini con fontana per poter finalmente tirare il fiato in mezzo a tanta meraviglia.

Ci avviamo verso il centro di Postdam, molto carino con una serie di viuzze piene di negozi e ristorantini. Pranziamo velocemente e prendiamo bus e poi un tram che ci portano alla fermata della Metro.

Arriviamo in Alexanderplatz pieni di aspettative e per i primi 5 minuti rimaniamo un po’ delusi, c’è questa enorme piazza in perfetto stile est europeo (inutilmente grande e un po’ triste) con al centro la famosa Fontana di Nettuno semicoperta di turisti stravaccati sui bordi, poi capiamo lo scherzetto, la parte bella della piazza è quella rivolta verso la torre della TV. Lì troviamo una chiesa neogotica molto bella (Marienkirche) e dei vivaci giardinetti.

Cerchiamo di salire sulla torre della TV anche se abbiamo letto che la vista è rovinata dai vetri inclinati che rendono quasi impossibili le foto, ma rinunciamo perché i posti per salire vengono assegnati numerati, un tabellone annuncia che stanno entrando quelli col numero 1700 circa , quelli col numero 2000 entreranno tra circa due ore, noi siamo ancora più indietro, pazienza.

A questo punto prendiamo uno di quei bus scoperti che fanno il giro della città, in un’ora rivediamo i punti di interesse principali già visti ma anche la colonna della Vittoria o Siegessäule e la bellissima e ultramoderna stazione ferroviaria (Hauptbahnhof ). Al termine andiamo all’Hard Rock Cafe prendendo l’ennesimo Metro , vorremmo cenare ma al mattino non hanno accettato prenotazioni e ora ci sarebbe da aspettare un’ora e mezzo (!), anche per entrare al negozio interno a comprare le classiche magliette c’è la fila. Ci incamminiamo allora lungo il viale e optiamo per una enorme birreria tipo bavarese, tutto sommato non male.

Ritorniamo alla porta di Brandeburgo per fotografarla di sera mentre è illuminata, andiamo anche davanti al Reichstag, nella cupola c’è ancora gente ma il palazzo è poco illuminato.

Torniamo in hotel dopo un’altra ora di metro e siamo letteralmente esausti, io ho i piedi che mi fanno un male tremendo, mi chiedo se domani mattina riuscirò a tirarmi su dal letto.

La dormita fa miracoli e nonostante doloretti vari siamo ancora tutti operativi. Oggi purtroppo il tanto annunciato maltempo è arrivato, nei due giorni precedenti a parte un paio di spruzzi di pioggia durati una decina di minuti in tutto abbiamo goduto di un bel sole. Il cielo è cupo e promette acqua, come prima tappa andiamo in Alexanderplatz e imbocchiamo il Karl Marx Allee, un larghissimo (e lungo…) vialone in stile sovietico, per vederlo bene prendiamo addirittura la metro per 2 fermate. Non ci sono molti negozi o attrattive su questo vialone, poi è domenica mattina ed è tutto chiuso, quindi ci rechiamo all’Isola dei Musei, se il cielo butterà giù acqua vogliamo essere al coperto. Attenzione alla metro , la fermata Museo è lontana dall’isola dei musei, conviene arrivarci a piedi da Alexanderplatz superando anche il rosso edificio del comune. Ci sono vari musei davvero per tutti i gusti, soprattutto per chi ama l’arte pittorica, noi scegliamo di vedere il Pergamon Museum: c’è parecchia coda per entrare (biglietto 10 €) ma vale la pena, all’interno vedremo una ricostruzione del meraviglioso altare di Priamo e altri luoghi dell’antichità, vi sono numerose ricostruzioni di luoghi che hanno fatto la storia come il tempio Ishtar, nell’Antica Babilonia, l’audioguida anche qui aiuta a seguire il percorso di ciò che si vede.

Qualcuno potrebbe obiettare che le ricostruzioni sono un po’ artefatte e magari approssimative ma un osservatore non esperto di storia come il sottoscritto non può che rimanere affascinato.

La visita richiede un’ora abbondante, soffermandosi sui gradini dell’altare di Priamo e cercando di immaginarci ai quei tempi, ci si riuscirebbe se non ci fossero centinaia di turisti…

Usciamo e ammiriamo da fuori la Nationalgallerie e gli altri musei, arriviamo davanti al Duomo di Berlino affacciato su un prato enorme, su uno dei lati c’è l’imponente biblioteca. Io e Amelia siamo gli unici ad avventurarci all’interno dello scuro Duomo di Berlino, da fuori ha un certo fascino dentro è magnifico. Non c’è un angolo che non meriti una foto i dipinti e l’altare sono splendidi, saliamo alla cupola, dopo almeno un centinaio di gradini la nostra fatica è premiata con una vista mozzafiato a 360 gradi su Berlino. Scendiamo e raggiungiamo la cripta dove sono sepolti molti personaggi famosi , non ci soffermiamo più di tanto perché è ovviamente un ambiente un po’ lugubre con le luci basse e un silenzio quasi angosciante, ma d’altronde è la giusta atmosfera per questo luogo. Da li raggiungiamo l’uscita dove gli altri ci aspettano rovesciati sul prato a riprendere fiato. Ci concediamo un paio di panini col Wurstel e mentre comincia a piovigginare andiamo verso l’imbarcadero da cui partono i battelli che navigano sullo Sprea. Ci sono due giri possibili, quello da due ore e mezzo e quello da un ora con i punti principali. Optiamo per quest’ultimo anche perché dobbiamo tornare in hotel a prendere i bagagli al massimo alle 17,30.

Mentre siamo sul battello inizia a piovere a dirotto, la guida tira il tettuccio trasparente e ci ripariamo dall’acqua, in compenso il commento della guida è tutto o quasi in tedesco (che nessuno di noi sa…), il tour multilingue partiva dall’altra sponda proprio dietro al Duomo di Berlino, vabbè poco male tanto non si vede niente per la forte pioggia. I turisti attorno a noi si “consolano” consumando quantità industriali di Wurstel e birra, alla fine del giro la povera cameriera è più sudata della guida e dell’autista messi assieme…

La pioggia ci da un po’ di tregua e ne approfittiamo per recarci a piedi al quartiere ebraico dove vediamo un paio bei cortili collegati tra loro e facciamo un veloce spuntino da Starbucks e poi andiamo alla nuova sinagoga, davvero molto bella. Guardiamo gli orologi, il tempo stringe dobbiamo rientrare in hotel, gli altri cortili degli Hackesche Höfe per questa volta dovranno attendere, peccato.

Arriviamo in hotel abbastanza trafelati , la signora alla reception parla solo tedesco ma è talmente gentile da permetterci di usare il bagno di una camera libera prima di lasciare l’Hotel che, a parte la posizione lontana dal centro , per il resto ha fatto quasi (quasi…) dimenticare il trattamento riservatoci dall’Hotel54.

Conclusione

Berlino è molto bella, si vede una certa differenza nell’architettura e nell’urbanistica di quella che era la parte Est rispetto alla Ovest nonostante vent’anni di riunificazione. Forse manca un po’ di calore, quello che per intenderci mi hanno reso indimenticabili città come Roma o Praga, la città è vivacissima e un po’ sporca per essere una città tedesca. Al confronto Monaco mi era sembrata un cantone svizzero. Ci sono tanti giovani e c’è tanta vita anche alla sera tardi, è una città davvero cosmopolita e rumorosa ma in modo molto gradevole. I mezzi di trasporto sono il migliore esempio della proverbiale efficienza teutonica, la gente è cordiale e gentile anche se ho scoperto che la storia che in Germania l’inglese è parlato e compreso da tutti o quasi è una leggenda metropolitana, ma Berlino merita una visita magari anche con un giorno o due in più a disposizione.

Guarda la gallery
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Reichstag

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Porta di Brandeburgo

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Duomo di Berlino

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Postdamerplatz

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Karl Marx Allee

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Oberbaumbruke

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Gendramenmarkt

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Dall'alto



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