Weekend a Baku in famiglia

Weekend nella futuristica capitale dell'Azerbaijan e nella periferia meno ricca (nonostante il petrolio)
weekend a baku in famiglia

Cari tpc,

con questo racconto della nostra esperienza in famiglia con bimbo di 3 anni e mezzo al seguito spero di poter esser utile a chi volesse approfittare del volo Roma-Baku per passare un weekend nella capitale dell'Azerbaijan resa famosa dal gran premio di f1 che da qualche anno si svolge in un affascinante circuito tra città vecchia e nuova.

Voli: Wizzair diretto Roma-Baku(costo compreso di posto e bagaglio da stiva 150 euro a persona a/r per 4 ore e mezza di viaggio

Fuso orario: l'Azerbaijan è 3 ore avanti rispetto all'italia

Moneta: la valuta locale è il manat azero il cambio è molto semplice 1 manat vale 0,50 centesimi di euro..basta dividere per due i prezzi azeri 

Lingua: pochi parlano inglese ma sopperiscono con grande gentilezza e raramente si trovano scritte in cirillico nonostante il passato sovietico

Albergo: Noi abbiamo soggiornato a Home Suites Baku-halal 2 notti in camera tripla con cucina privata e colazione inclusa 55 euro a notte

Spostamenti: Abbiamo usato i mezzi pubblici dal costo irrisorio(20 centesimi a corsa) ossia metro e bus. e taxi un pò più costosi ma comunque sotto la media europea.

Arriviamo a baku alle ore 10 di sera locali e prendiamo subito un taxi dall'aeroporto alla struttura circa 30 minuti non essendoci traffico al costo di 30 euro. Arrivati cuciniamo subito un piatto di pasta e andiamo a dormire.

La mattina di sabato dopo una colazione solo dolci in assenza dei nostri amati salumi(l'Azerbaijan è un paese musulmano) ci incamminiamo a piedi e in soli 15 minuti siamo sul lungomare di Baku affacciata sul mar Caspio. La cosa pù difficile e pericolsa è attraversare la strada. Di per se è vietato e la polizia controlla, bisogna prendere i sottopassaggi ma spesso mancano scale mobili e così gli abitanti locali sopperiscono con la loro incredibile gentilezza. In nessuna scala ho portato il passeggino in spalla ci hanno pensato gli azeri maschi e per ringraziarli è sempre bastato un sorriso e una mano sul cuore.

La nostra prima tappa è stata la città vecchia con le sue mura e il castello che castello non è ma solo la doppia porta di accesso che si vede in uscita della curva più stretta del mondiale di formula 1. L'indicazione sul navigatore è Gosha Gala Gapisi. La città vecchia tra saliscendi scale moschee e vie acciottolate è piccola ma affascinante, purtroppo troviamo chiuso il palazzo degli Shirvanshas. Usciamo dalla città vecchia e prendiamo la nuovissima metro a Icherischerer e qui troviamo la prima difficoltà. Cerchiamo di fare i biglietti ma solo l'intervento di un addetto(ci sono in goni stazione a controllare insieme alla polizia che passa sotto lo scan borse e valigie) ci fa capire a gesti che dobbiamo fare la baku card su cu icaricare le corse di tutti i mezzi al costo di 2 manat che ci sarà indispensabile su cui caricasre soldi che ogni volta vengono scalati sui mezzi che si prendono.

Scendiamo dopo 2 fermate per trovarci sulla Neftichilar Prospekt che per chi segue la f1 è quell'affascinante rettilneo di 3 km che finisce con 2 grattacieli, 1 torre e uno a forma di ruota. Qui ci sono i box con le postazioni dei piloti sotto al palazzo dell'Azerbaijan che credo a questo punto restino per tutto l'anno.

Dopo una breve colazione a sacco, decidiamo di approfittare del trenino turistico che fa il lungomare, attrazione per bambini ma utile anche agli adulti che al costo di 12 manat  ci risparmia il viaggio al contrario a piedi per finire al Deniz Mallstruttura futuristica, centro commerciale immenso con finestre in vetro e affaccio sul lungomare, ma anche sulla collina dove ci sono le Flame towers che abbiamo intravisto nel trgitto ddall'aeroporto e che di notte proiettano un filmato di qualche minuto sulla bandiera dell'Azerbaijan, e che vogliamo vedere illuminate. In attesa del buio sotto il Deniz Mall sono state aperte le giostre che avevamo visto di mattina chiuse e qui con un biglietto di 2 manat ci divertiamo con nostro figlio e tra un sacco di bellissimi bimbi, Entriamo nel Deniz Mall ceniamo al Mc Donald's e giunge il momento delle torri. Il modo migliore per ammirarle da vivcino è prendere la funicolare di fronte al Deniz Mall e che porta in collina con una corsa di 1 minuto. 2 cose ci colpiscono di baku: poca abitudine ai turisti molti ci guardano divertiti e un poliziotto ci fera solo per chiederci di dove siamo e augurarci un buon soggiorno. E poi gli orari che non esistono dei mezzi pubblici, che partono solo quando sono pieni ma nessuno e dico nessuno fa mezza lamentela.

Le torri illuminate sono uno spettacolo e altrattanto spettacolare è lo skyline del lungomare illuminato. Baku ci è piaciuta davvero! Unica nota stonata sono le barriere architettoniche che immaginiamo rendano davvero la vita difficile ai disabili come anoi col passeggino. Dalla collina decidiamo di scendere a piedi all'albergo maps porta solo 15 minuti di discesa che sarebbe agevole se non fosse per il marciapiede strettisisimo e i pali della luce che costringono a scendere in stara e risalire con un grosso rischio per l'incolumità. Cena preparata da noi e a dormire. Con un bibmo di 3 anni abbiamo scelto di non andare in ristoranti ma sicuramente buonissimo è il pane cotto nel forno a legna squisito.

Domenica 6 gennaio abbiamo l'aereo di ritorno alle 11 di sera orario di Baku e decidiamo duqnue di andare a visitare lo YanarDag monatagna di fuoco che fuoriesce dal terreno sotto una collinetta simbolo della terra del fuoco che è l'Azerbaijan(in tutta la città ci sono fiamme perpetue su torce simili a quella olimpica)

Per farlo però scegliamo il mezzo che piace di più a mio figlio,i ll bus, che ci permette di fare un'esperienza davvero locale. Prendiamo il taxi solo per una breve corsa al costo di 10 manat fino alla metro Ichirischerer su cui saliamo per scendere a Koroglu che è punto di scambio e stazione olto grande col difetto di non avere una deposito bagaglio e così il valigione sale e scende dal bus con noi grazie all'aiuto degli azeri che sono per noi ormai amici. Di fronte all'uscita si prende il bus 217 che è l'unico nuovo e non del periodo sovietico che porta allo yanardag ma i nrealtà costa 20 centesimi come gli altri e su cui salgono tutte persone del posto che si fermeranno davanti a scuole moschee e mercati rendendo il viaggi di mezz'ora una bella esperienza. A Baku pochissime le donne col velo, in periferia qualcuna in più ma girano da sole anche sui mezzi dove non c'è separazione tra uomini e donne come ad esempio sui mezzi di Dubai.

L'autista che ci ha roiconosciuti come turisti all'ultima fermata prova a spiegarci che mancano 800 metri in salita alla collinetta ma che possiamo salire sul 147 lì fermo per evitare la scarpinata ma il bus è quello sovietico stavolta e salire è un'impresa tra passeggin o e valigia ma ci riusciamo e veniamo fermati sotto Yanardag( costo 9 manat per gli stranieri, 2 per  gli azeri, bimbi gratis) La prima sosta è al parchetto giochi con scivolo nel sito, e poi la visita è molto veloce si scatta qualche foto fda vicino per sentire il calore del fuoco sotto gli occhi dei sorveglianti poi si sale su un ponte che porta all'apice della bassa collinetta da cui si ammira la sconfinata rete di pozzi petroliferi. La periferia azera non ha nulla a che vedere con la capitale. Paesini con case basse spesso mal ridotte costruite a ridosso dei pozzi di petrolio con strade non asfaltate e purtroppo sporcizia diffusa.

L'illusione che dà baku resta tale in un paese dove il reddito medio suoera di poco i 400 euro mensili e la ricchezza è per pochi, seppur la giovane e popolata di bimbi popolazione azera ci appare più felice della nostra. In periferia notiamo poi molti poster giganti con foto di militari che inneggiamo alla conquista del Karabakh a ricordarci che qui solo 2 mesi si è combattuta una guerra lampo scoppiata(ma in realtà sapevamo essere una terra contesa)poco dopo la prenotazione dell'aereo e che ci aveva fatto temere un annullamento del viaggio. Non abbiamo fretta di tornare a casa e così ancora niente taxi che accompagnano praticamente tutti i turisti stranieri tranne noi, e giù a piedi su quella che al ritorno è una discesa verso il bus 217 che ci riporta a Koroglu Station. Avevo letto che qui si può prendere direttamente il bus dall'aeroporto come tenta di spiegarci l'autista appassionato dell'italiama inpossibile per noi da comprendere. Decidiamo perciò di riprendere la metro  e tornare in centro lla fermata 28 may che tutte le guide indicano punto di partnza dei bus per l'aeroporto.

Usciti dalla stazione bisogna attraversare la strada e si riconosce un bus bellissimo turistico dal costo di 40 centesimi con Baku card sul quale ci stendiamo e riposiamo un pò. Il bus effettivamente passa davanti la koroglu station ma non essendoci nessuno ad attenderlo non si ferma e così non sono ingrado di scrivere se e dove si prenderebbe da wuella fermata. Il bus ci porta al terminal 2 dell'aeroporto, bello esternamente ma vetusto all'interno. E pensare che di fronte c'è il nuovissimo terminal 1 struttura affascinante e a leggere le recensioni all'avanguardia, Dobbiamo accontentarci e stanche dal weekend bello ma intenso aspettiamo il nostro aereo che untale ci riporta in Italia.

Ci portiamo con noi il ricordo della gentilezza e rispetto estremo del popolo azero, il loro amore verso i bambini, la sorpresa di vedere turisti nella loro città e sui loro mezzi di trasporto. La terra del fuoco è ora protagonista sulla scena internazionale, è uno dei nostri principali fornitori di gas ma ha ancora forti contraddizioni al suo interno di cui chi come noi è turista per caso piò cogliere solo piccole sfaccettature purchè si rinuci alla comodità dei taxi e si viaggi con i mezzi pubblici e col cuore.

 

 

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