Week end valenciano
Partenza domenica 24/10 h. 6,30 da Orio con Ryanair; volo regolare e all’alba abbiamo potuto ammirare dal finestrino dell’aereo la zona della "Città delle Arti e della Scienza"…. Bellissimo!
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Partenza domenica 24/10 h. 6,30 da Orio con Ryanair; volo regolare e all’alba abbiamo potuto ammirare dal finestrino dell’aereo la zona della “Città delle Arti e della Scienza”…. Bellissimo! Arrivo in anticipo alle 8.15 all’aeroporto di Valencia che è comodamente collegato alla città dalla metropolitana (€ 8,60 la corsa per 4 persone). Scendiamo a Xativa (ci accoglie la Stazione Nord in stile liberty e la plaza de Toros) e ci dirigiamo all’albergo Continental in pieno centro prenotato con booking: tutto bene, colazione all’italiana (caffè, brioche e pane tostato) ok. Depositiamo i bagagli e …comincia il nostro break valenciano! Visto che nel week end la gran parte dei musei a Valencia è gratis decidiamo di dedicare la giornata di domenica all’esplorazione del centro storico. Ci aggiriamo nella città praticamente deserta alle 9.40 del mattino: Valencia a quest’ora deve ancora svegliarsi….un sogno per noi milanesi abituati al traffico! Prima tappa il museo della Ceramica che, più che per le collezioni raccolte, merita una visita per l’edificio rococò che lo ospita. Cerchiamo poi il mercatino delle pulci in plaza della Redonda ma…abbiamo visto solo 2 bancarelle di scarso interesse. Continuiamo in plaza della Reina con la visita alla Cattedrale e poi ci dirigiamo verso la torre de Serranos, vecchia porta della città ancora ben conservata. Salendo i non so quanti gradini il sole comincia a scaldare bene e, non mi pare vero, siamo “costretti” a togliere i maglioni (che non abbiamo più indossato fino a sera!); dalla cima della costruzione la vista è spettacolare, spaziando dai giardini del Turia al centro storico. Ci avventuriamo poi lungo il vecchio corso del fiume con destinazione casa-museo Josè Benlliure (1855-1937), pittore locale, praticamente la villa ottocentesca dove risiedeva con tanto di giardino e studio: anche se non è un luogo tra i più gettonati della città io lo consiglio perché a me è parso autentico. Oramai sono quasi le 13.00 e decidiamo di ritornare in centro alla ricerca di qualche posticino per poter sgranocchiare (avendo saltato anche la colazione mattutina) ma….scopriamo che prima delle 14.00 quasi nessuna locanda serve da mangiare per cui ci ristoriamo in plaza della Virgen (subito dietro la cattedrale) in un bar del quale non ricordo il nome ma che dispone di tavolini e sedi BLU proprio sulla piazza: bellissima visuale e sole caldo ma lo sconsiglio vivamente, 4 bocadillos e 1 l. di sangria € 40.00!! Ormai un po’ stanchi decidiamo di andare in albergo per sistemarci nelle camere e riposare un pochino prima dell’uscita pomeridiana. Alle 16.00 ci avventuriamo nella parte più liberty della città ammirando tanti edifici in stile art-noveau compreso il mercato de Colon ma il vero obiettivo è il Museo delle Belle Arti che sorge proprio accanto ai giardini reali (bellissimi!) e che ospita varie tele di pittori locali: Velasquez, Goya, Ribeira, ecc. Gironzoliamo poi nel centro e decidiamo di fermarci alla Horcateria El Siglo per assaggiare la tipica horchata con fartons: decisamente particolare! Una volata in albergo per sistemarci (comodissima la location dell’hotel!) e siamo pronti per la cena servita non prima delle 21.00 a base di paella, calamari e crema catalana! Il secondo giorno lo dedichiamo alla parte “nuova” di Valencia e ci incamminiamo verso i giardini del Turia, passando davanti al Palau della Musica (con le sue spettacolari fontane) e fermandoci a giocare come bimbi su Gulliver!! Verso le 12 siamo davanti al famoso “occhio” di Valencia, il palazzo delle arti della Reina Sofia, e con il sole a picco sui palazzi lo spettacolo è davvero entusiasmante. Gironzoliamo un po’ tra le costruzioni, adagiate in bellissimi giardini e pozze d’acqua: c’è pure il brontosauro vicino all’Hemisferic!! Un salto al centro commerciale Aqua e siamo pronti per ….. il mare!! Dalla zona della Città delle Arti e della Scienza ci impieghiamo circa 30 minuti per essere al porto ed altri 10 per raggiungere la spiaggia di Malvarossa. Ci rifocilliamo con un pranzetto a base di tapas proprio sul lungomare, con una vista meravigliosa sulla distesa bianca e sul mare leggermente mosso: la giornata era ventosa ma qualcuno si è azzardato ugualmente a prendere il sole), noi ci siamo “limitati” a passeggiare a piedi nudi fino al mare godendo del contatto con la sabbia al 25 di ottobre! Rientriamo col bus 19 in centro e decidiamo di gironzolare un po’ per la zona dello shopping (Colon). Prima di cena, non appena tramonta il sole, pensiamo di tornare alla Città delle Arti e della Scienza per poterla ammirare illuminata da tutte le luci che abbiamo notato la mattina: prendiamo il bus n. 13 ma quando raggiungiamo il posto ci rendiamo conto che è tutto spento …delusione!! Cena nella Ciudadela (zona Russafa) a base di tapas dalle porzioni abbondanti e prezzo abbordabile. L’ultimo giorno, da tabella di marcia, è libero per cui decidiamo di passare dal Mercato Centrale, visitare la Lonja (bell’edificio gotico) e fermarci in plaza della Redonda dove troviamo le bancarelle aperte. Altri 15 minuti e siamo alla Torre de Quart che ci dà la possibilità di godere ancora una volta di un panorama della città dall’alto. Dopodichè passiamo al Giardino Botanico dove, tra mille piante e fontanelle, ci riposiamo un po’ prendendo il sole che tanto ci mancherà al rientro. Seguendo il consiglio di una “turista per caso” ci fermiamo da El Pilar per un pranzetto: location originale (quasi simile ad un pub irlandese) con grossi cesti di plastica dove gettare i gusci delle cozze che servono come piatto forte! Non ancora stanchi decidiamo di affrontare i 207 gradini che portano in cima al Miguelete (la torre campanaria della Cattedrale) e quando raggiungiamo la vetta ci accoglie il rintocco della campana che batte le 14.00 e che ci fa sussultare non avendolo preventivamente calcolato! Che dire? Da quassù la visuale è la migliore: si riesce anche a vedere bene l’”occhio” di Valencia e l’arpa del Pont de l’Assuet D’or. Prima di recuperare le valigie in albergo facciamo un ultimo giro di shopping e la sera rientriamo a Orio in perfetto orario, stanchissimi ma felici e soddisfatti. Impressioni generali: Valencia ci è piaciuta per la conservazione del centro storico con ampie piazze delimitate da splendidi palazzi e decorate con fontane e giardini curati. Il ritmo di vita (anche nei giorni feriali) è decisamente meno frenetico di quello a cui siamo abituati e permette di godersi appieno ogni angolo della città. Il cibo è buono ed in generale più economico che da noi (la birra poi costa meno della metà, € 2,00 per una media!).