Week end lungo in Istria
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16 LUGLIO
Partiamo da Ravenna, ovviamente con la macchina. Ci vogliono circa 5 ore per raggiungere Premantura, dati i pochi giorni a disposizione optiamo per fermarci in Istria, nella parte nord della Croazia, a pochi chilometri da Trieste. Partiamo intorno alle 16, e sulle 22,30 siamo a destinazione. Abbiamo prenotato a 100 euro a testa il Residence Kamenjak su booking.com, e siamo molto soddisfatti: ci sono veri e propri appartamenti attrezzati con cucina, stanze da letto, salotto e un bel terrazzo. Nel nostro caso il terrazzo si affaccia direttamente sulla piccola piscina. La casa è pulita e con aria condizionata centralizzata perfettamente funzionante. Una volta giunti in casa, scarichiamo le cose e, seppur sia tardi essendo quasi mezzanotte, decidiamo per un piccolo giro in paese e ci fermiamo in un locale con tavolini all’aperto per un drink prima di dormire.
17 LUGLIO
E’ il momento di iniziare a esplorare la penisola. Prima di tutto però ci dirigiamo al Residence Kameniak 2, dove c’è la reception (non è lontanissimo dal nostro alloggio) per le pratiche di check-in. La chiave ce la avevano già lasciata la sera prima in una busta attaccata alla porta, con una puntuale organizzazione. La prima “spiaggia” che visitiamo (di sabbia infatti non ne abbiamo visto, nelle calette da noi visitate c’è solo roccia) è all’interno del parco Kamenjak, non c’è moltissima gente, e la utilizziamo per prendere confidenza con l’area. Per raggiungere le spiagge le strade sono molto tortuose una volta usciti dal paese, e per accedervi abbiamo attraversato un vero e proprio casello con barriera dove si paga (circa 3-4 euro) l’ingresso alle stradine. Si fa ora di pranzo e decidiamo di spostarci. Per raggiungere la meta c’è una grande area di parcheggio, che porta direttamente a un bellissimo bar in mezzo ai canneti alla vegetazione, che si chiama Safari Bar. E’ davvero molto caratteristico, si mangia bene a poco prezzo (in tutta la Croazia si spende poco comunque rispetto a noi), consigliato il panino coi calamari. I tavoli sono fatti con i tronchi degli alberi, e alcuni posti a sedere si trovano dentro a delle capanne fatte coi canneti. E si cammina solo e soltanto sulla paglia! Dal “locale” si accede giù direttamente alla costa, dove ci si può sistemare come si vuole sulle rocce piazzando i teli. Poco distante, una insenatura che forma una specie di grotta diventa il posto perfetto per degli avventurosi tuffi dall’alto. L’acqua è fresca e il fondale è tutto da scoprire, attenzione però ai numerosissimi sassi che popolano il fondo. Restiamo lì fino alle 18 circa, per poi tornare a casa. Passiamo però prima dal supermercato e prendiamo l’occorrente per una italianissima carbonara, dopo la doccia ci sistemiamo in terrazza e mangiamo lì. Successivamente usciamo, e decidiamo, sempre con la nostra macchina ovviamente, di raggiungere la città di Medulin, esattamente dalla parte opposta della costa dove ci troviamo. In pochi chilometri siamo a destinazione, parcheggiamo liberamente e prendiamo una birra in un locale con una grande terrazza al suo apice, da dove si gode di una buona vista. Dopo una sosta a un negozio di souvenir, notiamo che intorno a mezzanotte tutto comincia a spegnersi e le attività a chiudere, pertanto facciamo rientro.
18 LUGLIO
Verso le 11 siamo di nuovo in marcia per la spiaggia, questa volta, data la totale assenza di ombra e il molto caldo, decido di avere al seguito un ombrellone, da appoggiare/incastrare tra le rocce, per avere un minimo di pausa dal solleone. La spiaggia frequentata stavolta è quella chiamata “Pinizule” ed è molto più sassosa e frastagliata, ma si gode di nuovo di acqua fresca e un fondale pieno di pesci da esplorare in maschera. Sulla duna invece si percorre un sentiero verso l’alto, dove si arriva a un piccolo ponticello di legno che ti fa ammirare ancor meglio il paesaggio sottostante. Per pranzo questa volta c’è , in mezzo alla pineta, una casetta che, più o meno come il Safari Bar, fa ottimi piatti locali. Stavolta optiamo per il “Cevapcici” (o qualcosa del genere!), ossia in pratica la loro salsiccia immersa nel panino con salse e cipolla. Resto personalmente molto soddisfatto. Prima di rientrare in albergo, ci dirigiamo di nuovo verso il Safari Bar e la sua spiaggia rocciosa, questa volta il clima è ideale essendo circa le 18, e sostiamo volentieri un ‘altra oretta prima di tornare a casa. In serata, è la volta della visita a Rovigno. Circa mezz’ora di macchina da Premantura, è una bellissima località che sale verso l’alto, dove nella sua sommità si trova la chiesa di Sant’Eufemia. C’è davvero tantissima gente in giro, locali pieni, atmosfera viva, ceniamo al ristorante “Fortuna” proprio di fronte al molo delle barche ormeggiate, e per una cena a base di pesce spendiamo la bellezza di 67 euro… ma in totale! In Italia una cena così sarebbe costata, a testa, circa 35 euro… Dopo cena un’altra passeggiata, e questa volta saliamo i vicoli, in una atmosfera più tranquilla e silenziosa, e ci dirigiamo verso un punto dove la visuale è mozzafiato nonostante sia molto buio, una serie di rocce che si affacciano direttamente sull’acqua, immersi nel silenzio. Verso ora di cena, da lì, dovrebbe esserci veramente un bel tramonto… Anche qui però, verso mezzanotte/mezzanotte e mezza, una sorta di coprifuoco: il paese si svuota quasi totalmente.
19 LUGLIO
Fatto rientro a casa e dopo un sonno provvidenziale, decidiamo di goderci l’ultima mezza giornata prima del rientro, in una nuova “caletta”. Stavolta l’ombrellone non serve, essa si affaccia direttamente sulla pineta, e il clima rispetto agli altri giorni è almeno più ventilato, nonostante sia comunque molto caldo. La baia è una sorta di bellissima conca che il giorno prima avevamo visto anche dall’alto, tornando a casa, e vi sono ormeggiate moltissime barche e yacht. I miei due amici avventurieri si dirigono proprio verso uno di questi per una bella nuotata, e fanno poi ritorno. Stavolta il pranzo è un problema: non c’è nessun appoggio per mangiare, pertanto decidiamo, dopo aver vagato un po’ per i vari stradelli scoscesi e dissestati, di tornare a Pinizule. Cambiamo menu’ e optiamo ora per un bel piatto di calamari, innaffiato dalla consueta birra. Si fa ora poi di rientrare a casa per una doccia, prima di imbarcare tutto e dirigerci di nuovo verso Ravenna con un pizzico di malinconia.
Consigli e informazioni
-essendo le spiagge molto rocciose è facile il rischio di scivolare anche indossando le ciabatte. Consiglio quindi vivamente di acquistare un paio di scarpe apposite (io le ho pagate 8 euro alla catena “Cisalfa”) che sono un misto di tela con suola in gomma. In acqua creano un po’ di “zavorra” ma sono state di aiuto fondamentale per poter fare “presa” sul terreno;
-l’acqua è molto più salata rispetto a noi;
-come detto, non ci sono sempre molte zone d’ombra per cui premunitevi ovviamente anche di crema e quant’altro perché l’esposizione al sole è pressoché totale;
-il costo della vita in generale è davvero basso, la loro moneta è la “Kuna” e un euro vale 7,50 kune. Il mio bancomat ha funzionato regolarmente agli sportelli, per cui non dovreste avere problemi, prelevate -direttamente là;
-se arrivate in macchina dall’Italia, ricordatevi di fermarvi in un autogrill a comprare il bollino per attraversare il pezzo sloveno di strada: costa 15 euro, si attacca al vetro e la validità minima è di una settimana.