Week end al fresco da Ponte di Legno a Madonna di Campiglio

Un po' di refrigerio sui monti delle vallate con l'obiettivo di compiere nuove escursioni e godere di panorami diversi ma comunque incantevoli, in compagnia della nostra setterina
Scritto da: alvinktm
week end al fresco da ponte di legno a madonna di campiglio
Partenza il: 04/07/2015
Ritorno il: 05/07/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Persino in Valtellina quest’estate il caldo è insopportabile, almeno in pianura, quindi cerchiamo un po’ di refrigerio sui monti delle vallate vicine con l’obiettivo di compiere nuove escursioni e godere di panorami diversi ma comunque incantevoli, in compagnia della nostra setterina. Da Sondrio dopo essere transitati sul Passo dell’Aprica percorriamo la verdissima alta Valle Camonica e in poco meno di 70 chilometri raggiungiamo il suggestivo paese di Ponte di Legno. Questa nota località sciistica svela le proprie bellezze di villaggio montano passeggiando per le vie del centro storico che costeggiano il torrente Frigidolfo e sulle quali si aprono numerose boutique. Non ci tratteniamo molto perché l’abbiamo visitata più volte e per uno spuntino prediligiamo il più appartato locale ‘La Tana dell’Orso’ a pochi minuti dal paese in direzione del Tonale, nascosto in una pineta all’inizio della val Sozzine (sito internet: www.latanadellorsopontedilegno.it/hotel-spa-centro-benessere). Il luogo è perfetto per rilassarsi e gustare dolci e formaggi nel curato spazio esterno e ovviamente i cani sono i benvenuti.

Dopo la sosta affrontiamo la bella salita del Passo Tonale, un valico alpino a 1883 metri di altezza punto di congiunzione tra la lombarda Valle Camonica e la trentina Val di Sole, ambito d’estate da ciclisti e motociclisti e assaltato durante i mesi invernali dagli amanti dello sci. Chi come noi proviene da Ponte di Legno è accolto sulla sinistra dal lato più dolce delle catene montuose, quello dei pendii ricoperti di pascoli dalle pendenza accessibili dove spuntano gli impianti di risalita, mentre sulla destra viene impressionato dalle rocce aspre e verticali della Presanella la cui scoperta è la principale meta di giornata. Per visitarla saliamo sulla Cabinovia Paradiso che dal Tonale supera un vertiginoso dislivello di circa 700 metri per giungere all’altezza di 2587 metri del Passo Paradiso. In pochi minuti si è catapultati in un fascinoso ambiente di alta montagna dove nelle acque di fiabeschi laghi glaciali si specchiano il cielo cavalcato dalle nuvole e le cime innevate. Il Monumento alla Fratellanza vigila sul quieto paesaggio e ricorda l’immane tragedia del Primo Conflitto Mondiale durante il quale vennero travolte moltissime giovani vite. La targa apposta sulla sua base riporta la toccante frase: “Nel segno della pace questo altare ideato e costruito dal cavaliere Emilio Serra ricorda i caduti Italiani e Austriaci che in questo luogo di confine combatterono il 19 giugno 1913 la prima cruenta battaglia del settore Tonale-Adamello. Viandante, nel sacro silenzio della montagna fermati e prega. Ritroverai la tua anima.”

A una mezz’ora di cammino dall’arrivo della cabinovia si arriva ai piedi del ghiacciaio Presena sulle cui piste, in passato, si praticava lo sci nei mesi più caldi dell’anno. Ora d’estate, a causa dell’innalzamento della temperatura e del progressivo ritiro del fronte ghiacciato, la superficie viene coperta da un bianco geotessile per limitarne lo scioglimento. Non avevamo mai visto nulla di simile e la prima impressione ci ha lasciati perplessi, tuttavia ragionando sull’importante scopo di conservazione del telone abbiamo finito per apprezzarlo: ogni tanto anche l’uomo agisce in favore della natura.

Info utili: la cabinovia Paradiso è aperta dal 20 giugno al 21 settembre con orario continuato dalle 8:30 alle 16:45, il biglietto di andata e ritorno costa 11 euro e i cani salgono gratis.

A pomeriggio inoltrato, dopo la camminata ad alta quota, tentiamo di acclimatarci alle temperature più elevate del Tonale rinfrescando viso e braccia nell’acqua gelata della fontana accanto al Sacrario militare. Pure qui infatti non poteva mancare il monumento eretto in ricordo dei caduti italiani e austro-ungarici della Prima Guerra Mondiale. Il piccolo corpo cilindrico in pietra funge da ingresso all’ampia cripta sotterranea dove sono custoditi i resti di 858 soldati e l’esterno è abbracciato da due rampe di scale che conducono al livello superiore dov’è adagiata l’imponente statua in bronzo della Vittoria Alata. Vale la pena fermarsi e dedicargli qualche minuti in rispetto e in memoria della nostra storia passata e dei connazionali caduti.

Al Passo Tonale non mancano alberghi, ristoranti, bar e negozi, quindi la località può rivelarsi una buona scelta per trascorrere qualche giorno di vacanza, noi però proseguiamo il viaggio scendendo di circa sei chilometri lungo il lato trentino del valico per visitare il Forte Strino. La rocca fu costruita nel 1860 con scopi difensivi e di combattimento utilizzando pesanti blocchi di sasso legati fra loro con della malta e rivestendo l’esterno con lastre di granito al fine di aumentare la resistenza contro i colpi nemici. Agli inizi del ‘900 gli austriaci rimodernarono il forte e convertirono la destinazione militare in semplice funzione di sbarramento e controllo stradale. La struttura semicircolare appare ancora oggi solida e compatta e, da poco ristrutturata, ospita il Museo della Guerra Bianca con interessanti testimonianze sui combattimenti svoltisi sul vicino fronte durante la Prima Guerra Mondiale.

Per la notte siamo ospiti di amici nei pressi di Dimaro quindi non posso consigliarvi un bed and breakfast ma potete scegliere la struttura più adatta alle vostre esigenze su uno dei tanti siti di ricerca degli hotel, noi da tempo utilizziamo Booking.com e ci troviamo bene.

La mattina seguente superiamo 17 chilometri di tornanti e lunghi falsopiani per arrivare ai 1700 metri di passo Campo Carlo Magno, un’ampia conca adagiata ai piedi delle meravigliose Dolomiti del Brenta. Se il nome del valico non vi suona famigliare sicuramente avrete già sentito la molto più nota e adiacente (2 km di distanza) località turistica di Madonna di Campiglio. A lei dedichiamo solo una breve passeggiata perché la sua fama sta nello splendore delle vette circostanti e non certo nelle affollate vie del centro paese.

Appena sotto Campo Carlo Magno, a 1600 metri di quota, saliamo sulla cabinovia Grosté che, suddivisa in due tronconi, raggiunge in circa 20 minuti i 2485 metri del valico omonimo. Il luogo è completamente diverso dal Passo Paradiso nella Presanella visitato il giorno prima, qui pare di essere sulla luna perché grandi lastroni di roccia bianca foderano un grande tavolato dalle dolci pendenze lasciando crescere solo qua e là delle zone d’erba. Non ci sono ghiacciai e la vista ampissima spazia sulla vallata di Madonna di Campiglio e il gruppo dell’Adamello da una parte e sui rilievi della Val di Sole e della Val di Non dall’altra. Vale la pena esplorare con calma i dintorni del passo Grosté, fermarsi di tanto in tanto a contemplare il panorama, scattare delle foto e gustare uno spuntino sulla terrazza del rifugio Stoppani all’arrivo dell’impianto di risalita proprio come abbiamo fatto noi. Sì perché la montagna non è solo sinonimo di fatica e scarpinate ma anche di momenti rilassanti e indimenticabili da trascorrere con le persone (e con i gli amici a quattro zampe) ai quali vogliamo più bene.

Dopo il ritemprante riposo siamo pronti a percorrere il sentiero che si fa strada fra le rocce, in un susseguirsi di saliscendi e vallette, fino ai due rifugi limitrofi Tuckett e Quintino Sella. Il tracciato si snoda sui fianchi frastagliati della montagna dove il verde dei pini ha ceduto il posto al bianco abbagliante dei cumuli di pietre staccatisi, nel corso della storia, dai picchi verticali sovrastanti. La camminata è di circa un’ora e trenta e una volta giunti a destinazioni il fiato viene a mancare per la bellezza delle cime dolomitiche aperte in un anfiteatro davanti ai nostri occhi. Il Castelletto Inferiore sfoggia tutta la sua imponenza e la poca neve rimasta si annida in qualche rientranza ombreggiata della montagna e ricopre lo scivolo della bocchetta. Dai rifugi partono sentieri più impegnativi per entrare nel cuore di questi impressionanti prodigi della natura ma noi ci ‘accontentiamo’ di osservarli comodamente seduti ai tavoli esterni, gustando una bibita fresca alla spina accompagnata da una fetta di torta alla frutta e ci sembra di essere in paradiso.

Il fresco week end in quota si conclude scendendo con la cabinovia al passo Campo Carlo Magno e guardando allontanarsi le incredibili Dolomiti del Brenta. Ripensando alle emozioni appena vissute io e mio marito ci rendiamo conto di quanto siamo stati fortunati a trascorrere due giornate così meravigliose a poca distanza da casa e iniziamo a pianificare un’altra fuga dal caldo di questo luglio infernale… di certo anche la nostra setterina sarà d’accordo, che dite?

Info utili: la cabinovia Grosté è aperta dal 20 giugno al 20 settembre 2015 dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 14 alle 17 (in certi giorni l’orario è continuato e l’apertura è anticipata perciò è meglio chiedere informazioni tramite il sito internet: http://www.funiviecampiglio.it/it/estate/groste-cablecar), il biglietto di andata e ritorno fino alla stazione a monte costa 17 euro e i cani salgono gratis ma con museruola e tenuti al guinzaglio.

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Nel cuore della Presanella

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Ghiacciaio Presena

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Forte Strino

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Dolimiti del Brenta intorno ai rifugi Tuckett e Quintino Sella, secondo scorcio

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sacrario militare al Passo tonale

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Io e Kira al Passo Grostè

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Dolimiti del Brenta intorno ai rifugi Tuckett e Quintino Sella



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