Week end a berna la città degli orsi
Quando si sente il bisogno di staccare la spina cosa c’è di meglio di un week end romantico pre natalizio con la persona con cui si è festeggiato da poco 3 anni di fidanzamento? Purtroppo il lavoro non ci consente tropi giorni di ferie, quindi si opta per una meta vicina ed un viaggio non troppo impegnativo, incuriositi dalle foto viste su...
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Quando si sente il bisogno di staccare la spina cosa c’è di meglio di un week end romantico pre natalizio con la persona con cui si è festeggiato da poco 3 anni di fidanzamento? Purtroppo il lavoro non ci consente tropi giorni di ferie, quindi si opta per una meta vicina ed un viaggio non troppo impegnativo, incuriositi dalle foto viste su internet e le vantaggiosissime offerte la scelta ricade sulla capitale della svizzera, Berna, prenotiamo in anticipo i biglietti del treno così da poter usufruire della tariffa smart price (38€ a/r a testa) Partenza alle 11.20 da Milano centrale, il viaggio in cisalpino passa velocemente ed in nemmeno 3 ore (2.58 per la precisione) arriviamo puntualissimi nella capitale elvetica, lasciata la stazione ci incamminiamo verso l’hotel, non conoscendo la città ed essendo sprovvisti di cartina chiediamo informazioni ai passanti, la gente è molto gentile e cortese, oltre che al tedesco (lingua ufficiale) parlano benissimo sia inglese che francese, un po’ meno l’italiano, l’hotel (metropole) è in una posizione centrale pulito e dotato di molti confort nonostante il prezzo basso (una matrimoniale per 3 notti 150€ prima colazione inclusa) il personale è molto gentile e disponibile, disfiamo la valigia un veloce giro ai mercatini di natale che si trovano proprio nella piazza di fronte al nostro hotel, e poi via per il nostro primo giro a Berna, la città ci sembra subito molto bella e caratteristica, Il centro storico di Berna (patrimonio mondiale dell’UNESCO) sorge su una penisola circondata da un’ampia ansa del fiume Aare e con i suoi 6km di portici coperti permette anche in caso di brutto tempo di girare a piedi senza troppa difficoltà. Dato che mancano pochi minuti allo scoccare dell’ora la nostra prima tappa è la torre dell’orologio (Zytglogge) così da poter ammirare il simpatico Carillon in funzione. La curiosità ci spinge ad attraversare la città per andare a vedere la fossa degli orsi (Bärengraben) gli orsi sono il simbolo di Berna, si trovano ovunque, dallo stemma della città alle vetrine dei negozi, la Bärengraben fino a pochi mesi fa era una vera e propria buca di cemento e pietre dove vivevano i due orsi (Finn e Björk) ora per fortuna è stata creata un’ area verde di 6000 m2 di superficie sulle sponde dell’Aare dove gli orsi possono girare liberamente, purtroppo l’inverno coincide con il periodo di letargo degli orsi, quindi per oggi ci dobbiamo accontentare di vedere il muso addormentato di Björk sbucare dalla sua “casa” , con il passare delle ore la temperatura (non si è mai saliti sopra lo 0 in 4 giorni) scende ed il clima si fa sempre più rigido, si prosegue la visita della città sotto i portici così da poter guardare le vetrine senza patire troppo il freddo, la globalizzazione per fortuna non ha ancora colpito Berna infatti la quasi totalità dei negozi è occupata da artigiani che vendono il loro prodotto (gioielli, vestiti, scarpe, orologi ecc ecc ) molti negozi d’antiquariato e tanti negozi di giocattoli, ma giocattoli veri, bambole, costruzioni, macchinine ecc ecc giochi che in Italia non esistono più, anche le cioccolaterie non mancano, inevitabile una tappa per degustare una buona e bollente cioccolata, altra caratteristica della città sono le fontane figurative in stile rinascimentale, ce ne sono ben 12, una veloce visita esterna alla cattedrale ed ai mercatini di natale che si trovano di fronte e si fa l’ora di cena, a Berna si cena molto presto alle 19.30 i ristoranti son già tutti pieni, dopo un veloce pranzo in un ristorante italiano ritorniamo in strada per visitare la Berna by night, all’inizio rimaniamo un po’ delusi perché la capitale non offre una vita notturna molto movimentata, non c’è molta gente in giro, la solitudine però ci fa apprezzare meglio la città, ed i monumenti illuminati emanano un fascino indescrivibile, torniamo in hotel e cartina alla mano (presa all’ufficio del turismo alla fossa degli orsi) organizziamo la giornata successiva 2 giorno Sabato è giorno di mercato, e dato che si svolge nella via che porta alla cattedrale lo visitiamo molto volentieri, veniamo catturati dal profumo di formaggi e di altri prodotti alimentari tipici della zona e dalla gentilezza dei venditori che offrono assaggi a tutti i passanti, la cattedrale dedicata a s.Vincenzo si presenta con il suo bellissimo portale maggiore, che è caratterizzato da una rappresentazione del Giudizio universale sotto forma di statue scolpite in pietra arenaria, l’interno ci lascia un po’ delusi, anche perché è la cattedrale è in fase di restauro, nonostante questo decidiamo di salire i quasi 200 gradini della torre campanaria per ammirare la città dall’alto, Berna sotto di noi si mostra con un infinità di tetti rossi omogenei da cui spuntano i monumenti più importanti, usciti dalla cattedrale ci dirigiamo verso li vecchio casinò (ora teatro/ristorante) percorrendo le vecchie mura della città da li proseguiamo verso il palazzo federale, dalla terrazza sul retro si gode di un ottima vista sulla parte sud della città, mentre davanti la grande piazza del parlamento (bundes plaz) permette cogliere a pieno la bellezza del palazzo federale, puntiamo verso nord, vediamo in successione la torre della prigione e la torre degli olandesi ci incamminiamo nella via principale ammiriamo 6 delle 12 fontane, arrivati alla torre dell’orologio purtroppo scopriamo che le visite interne sono interrotte nel periodo invernale, ne approfittiamo per apprezzare meglio i dettagli del carillon e dell’orologio astronomico, nel pomeriggio attraversiamo l’Aare e ci spostiamo nella zona dei musei, museo d’arte contemporanea,museo nazionale delle alpi svizzere, museo storico di Berna, museo del tiro svizzero, museo di storia naturale, museo della comunicazione e biblioteca, insomma, ce ne per tutti i gusti, prima di tornare in hotel passiamo dalla fossa degli orsi, per vedere se oggi Björk ha intenzione di farsi vedere ma nulla, ha gli occhi aperti ma non ha la minima intenzione d’uscire, scopriamo che davanti alla fossa degli orsi ma nell’altra sponda dell’aare la vecchia zona industriale si è trasformata in un quartiere “alla moda” con pub e locali, nel quale passiamo la serata 3 giorno Domenica mattina adiamo nella parte ovest della città, quella più moderna, l’architettura è diversa, ma nonostante questo ci son dei piccoli monumenti da visitare per di più piccole chiese, altro discorso invece per l’università, situata su una collina da cui si scorge un bellissimo panorama di tutta la città, nel pomeriggio torniamo nella città vecchia per visitare la parte nord, il teatro comunale, il casinò, la chiesa francese il granaio, la chiesa di s.Pietro e paolo, il municipio la chiesa nydegg il porto e la torre della fortificazione sono i monumenti che vediamo in successione prima di fare la nostra quotidiana visita a Björk che oggi sembra più sveglia del solito, ma nemmeno oggi esce dalla sua tana, alla sera facciamo un ultimo giro dei monumenti più importanti per fare le foto in notturna 4 giorno l’ultimo giorno nella capitale elvetica lo dedichiamo allo shopping ed all’acquisto dei regali di natale, arrivati alla cattedrale utilizziamo il vecchio ascensore (senkeltram) per scendere sulle rive dell’aare percorriamo quasi tutta la riva sud visitiamo la sinagoga e risaliamo in città utilizzando la funicolare, potevamo lasciare berna senza andare a fare un ultimo saluto a Björk? Naturalmente no, e con grande stupore scopriamo che oggi è sveglia e gira per il parco, felici passiamo a prendere le valigie in hotel ed andaimo in stazione, alle 18.30 arriva il treno che ci riporterà a casa, lasciamo Berna molto soddisfatti abbiamo scoperto una città a misura d’uomo, dove si vive ancora rispettando uno stile di vita genuino (se vi piace camminare potete benissimo evitare di prendere i mezzi pubblici) con dei valori, e con la certezza di tornarci, magari in primavera, dato che l’unica nota stonata di questo week end è stato il freddo