Watamu – Temple Point Ventaglio
Così è iniziata la nostra avventura…Inconsapevoli della meraviglia alla quale saremo andati incontro…
Arrivati dopo 9 ore di volo a Mombasa, un caldo e un’ umidità spaventosa ci hanno colti un po’ impreparati ma, le due ore in pullmino verso il villaggio ci sono servite tutte per abituarci alle nuove temperature…
Nonostante il viaggio aereo alle spalle, ci siamo goduti tantissimo quella sorta di “visita guidata” tra la periferia di Mombasa e il verdissimo paesaggio lungo la costa, tra la fitta vegetazione, villaggi di piccole capanne con tanti animali che scorazzavano liberamente in mezzo alla strada, uomini che trainavano carretti, donne con cesti di frutta sulla testa che camminavano sui bordi delle strade e…Una miriade di bambini che ci chiamavano e ci salutavano con le manine…
Il villaggio della Ventaglio sorge proprio infondo ad una strada che dal centro di Watamu porta al parco marino di Mida Creek, uno spettacolo della natura: foreste di mangrovie con tantissimi animali. Spezzo subito una lancia in favore del villaggio: essendo all’interno di un parco marino il villaggio è stato volutamente costruito in stile “case africane” (casa in muratura con tetto di makuti=foglia di banano essicata) che ben si integrava nella vegetazione del parco. All’interno, non spaventatevi, ma regnano diversi animali tra cui simpatiche scimmiette, aironi, e diversi volatili che ormai sono abituati alla presenza dei turisti. Il villaggio è curatissimo nei dettagli, ricco di fiori e piante e adiacente ad una spieggetta raggiungibile in 5 minuti a piedi.
L’attenzione per gli animali e per la vegetazione da parte di questo tour operator è straordinaria, tanto che lo stesso ha messo a disposizione un interprete ambientale italiano che durante la vacanza ci ha reso partecipi di usanze e tradizioni locali a noi sconosciute.
Abbiamo partecipato ad una messa battista in un villaggio del popolo dei GRIAMA che vive in quella zona, abbiamo noleggiato due biciclette e ci siamo spinti da soli verso il centro di watamu scortati solamente da ragazzini che non aspettano altro che accompagnare il turista a scoprire i loro luoghi. Sono ragazzini di una disponibilità e gentilezza straordinaria e…Non stupitevi se li sentite parlare bene in italiano. Ormai con tutti gli italiani che vivono tra Malindi e Watamu lo hanno imparato bene!! Le spiagge sono bianchissime e, anche in queste zone, c’è il “fenomeno della bassa marea” in cui il mare, al mattino, si ritira per una cinquantina di metri creando delle pozze d’acqua cristallina che diventano delle vere e proprie piscine. Fatevi portare dai ragazzi del posto, i cosidetti “beach-boys” a fare snorky nel parco marino, alla “spiaggia dell’amore” e a “Sardegna DUE”…Rimarrete entusiasti!!! Noi abbiamo conosciuto proprio sulla spiaggia uno di questi ragazzi chiamato “Mezzapane” (tutti loro si trovano dei nomignoli buffi italiani per farsi riconoscere) e lui è stato il nostro “accompagnatore” per le nostre escursioni. Abbiamo evitato di muoverci con l’organizzazione del villaggio sia per i prezzi esorbitanti delle escursioni e sia perchè avevamo capito che valeva la pena legare con la gente locale per scoprirne usi e costumi e respirare meglio la vita keniota.
Abbiamo visitato i villaggi vicini, ballato con i capi tribù e preso parte alle loro usanze: un vero e proprio contatto diretto. Siamo andati a pescare con le loro barche e abbiamo visitato tutto il parco marino con loro. Un’esperienza indimenticabile ed emozionante. Purtroppo non abbiamo fatto il safari perchè la sottoscritta si è beccata l’influenza gli ultimi 3 giorni della vacanza ma, tanti ospiti del villaggio sono andati anche in una sola giornata nel parco dello TSAVO e sono rimasti contentissimi dell’esperienza e mai si sarebbero immaginati di vedere il leone con i piccolini, il ghepardo, l’elefante (con le sue zanne d’avorio…Io non l’avevo mai visto) e le giraffe…
Infine…Godetevi il tramonto: spettacolare! Ah…Dimenticavo. Forse tanti di voi si staranno chiedendo se è necessaria o meno la profilassi antimalarica: noi abbiamo preso il LARIAM e fortunatamente, apparte qualche dolorino allo stomaco, siamo stati benissimo!! In effetti, in 10 giorni non abbiamo visto l’ombra di una zanzara. Nel periodo secco, infatti non ci sono…Però, personalmente penso che per una questione psicologica sia comunque una profilassi da fare, soprattutto per chi sa di essere piuttosto fifone e rischia di rinunciare ad escursioni solo per la paura di essere punto…
Dovete sapere però che, il Lariam non è un vaccino, ma con una pastiglia a settimana, per 7 settimane, in caso di puntura infetta prepara gli anticorpi a difendersi dalla malattia e prenderla, quindi, in modo più leggero e guaribile…
Vi consiglio invece di fare il richiamo dell’antitetanica: così, per qualsiasi taglio o piccolo infortunio che può capitarvi, non correte pericoli!!!!!Buon viaggio! Hakuna Matata=nessun problema! Silvia&Mirko