Vulcano Tenerife

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Scritto da: Corrado Russo
vulcano tenerife
Partenza il: 01/08/2011
Ritorno il: 01/09/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Arrivo a Playa de Las Americas di mattina presto il 2 agosto, con un volo diretto da Milano. Ho un appuntamento con Rafael di Canarias.com per un mese di lavoro nell’ambito del programma europeo Erasmus for Young Entrepeneurs realizzato in collaborazione con la mia Iria. L’atmosfera e’ mite e sicura. Faccio colazione con una mia amica al Bar Epoca sulla Avenida Antonio Dominguez: il barista e’ un giovane ragazzo di Torino, anche lui appena arrivato e mi prepara il piu’ buon cappuccino mai gustato fuori Italia. Il sole e’ forte ma gli Alisei rendono piacevole ogni momento della giornata. La temperatura si muove tra i 20 e i 27 gradi, un paradiso. Le strade sono grandi e luminose, tutto e’ curato nel minimo dettaglio. La spiaggia e’ pulita e ben organizzata, con una fila di enormi palme nel prato antistante la sabbia dove si riversano gli amanti del sole e dei libri. All’American Plaza si possono fare acquisti da capogiro, mentre nei supermarket tutto costa almeno 1/3 in meno che da noi. Anche i ristorantini meritano per qualita’ e prezzi. L’isola e’ un enorme vulcano con ai piedi un paradiso di servizi e di benessere, specie nella costa meridionale dove vivo. Davanti l’oceano con un sole senza fine e alle spalle le nuvole che accarezzano la montagna verde e solenne dove spero di salire nei prossimi giorni. Il lavoro con Canarias.com e’ molto stimolante: web-marketing, scounting delle migliori strutture alberghiere dell’isola e realizzazione di video promozionali sul turismo organizzato a Tenerife. La notte e’ fresca e silenziosa, tanto che riesco a dormire anche 9 ore di fila, cosa impossibile in Italia. Usciamo presto la mattina, per guidare la costa occidentale verso nord. Los Gigantes sono delle enormi falesie di basalto a picco sul mare. Il paesaggio qui e’ inospitale e per questo affascinante. Ci fermiamo a Santiago del Teide per un gelato e il rifornimento. La benzina verde e’ a a soli 99 centesimi e in una piccola Matiz facciamo oltre 3 ore di viaggio con soli 7 euro. Tutti i villaggi hanno una Iglesia, un Consultorio e un pronto soccorso ben indicati. Sulla strada incontriamo le Lagartos delle Canarie, una lucertolona preistorica dalle sembianze simili a un’iguana. Il vero spettacolo e’ a Buenavista del Norte. La strada e’ chiusa e segnalata come pericolante ma ci avventuriamo e scopriamo che tantissima gente ha fatto come noi: il posto e’ pieno di turisti, l’acqua e’ trasparente e in una caletta si rifugiano barchette di pescatori e navigatori di ogni genere. C’e’ un piccolo faro sul Punta Teno, in un parco rurale dove la natura e la fruizione sono state armonizzate alla perfezione. Proviamo a fare un tuffo nell’oceano con il timore di chi e’ abituato al piccolo Mediterraneo. Sono ormai le 7 di sera e ci viene fame. Arriviamo a Icod de Los Vinos senza neanche sapere perche’ ne’ aver mai letto nulla a riguardo. Proprio per questo la conoscenza di Fernando si rivela ancora piu’ entusiasmante: non credevamo infatti che tra queste piccole arruffate mura a picco sulla costa si nascondesse una delle cantine di vini piu’ preziosi della Spagna, con numerose medaglie d’oro al seguito in competizioni a livello internazionale. Senza accorgercene siamo sui Senderos Islenos del Vino. La vigna si staglia antica e lussureggiante sulle terrazze di muretti a secco. Pomodori, limoni e 3 varieta’ di menta crescono tutt’intorno. La pianta della passione e’ enorme e Fernando la indica come “berlusconi” scoppiando a ridere…chissa’ perche’. Alla Cueva del Rey dunque, per il miglior rosato dell’isola e non solo. Considerato il padre e la madre degli isolani dagli antichi aborigeni Guanches (2000 a.c.), il Teide si lascia toccare il ventre solo registrandosi in anticipo sul sito del Ministero dell’Ambiente. Da non perdere il video della storia geologica dell’isola in 5 lingue direttamente dalla grotta del Portillo. Prendete il sentiero n.3 dal Centro Visite Canadas, e’ un’ora e mezzo di cammino attorno alla Roques of Garcia, un mosaico di ere geologiche in cui rilassarsi a pochi passi fuori dal mondo. Per chi e’ sull’isola il 16 di agosto e’ assolutamente imperdibile la Romeria de Roque Santo:carri trasportanti persone in costume vengono spinti da enormi buoi, cucinando e elargendo carne, formaggio, pane, frutta e dolci tipici locali ai passanti. Un’esperienza indescrivibile con le parole.

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