Volare a frankfurt hahn, ma poi?

Bergamo-Francoforte Hahn 455 km, 2 giorni 430 € a testa (volo, noleggio auto, pernottamenti, pasti e ingressi) Se Ryanair lancia un’offerta per voli a 1 cent…la tentazione è immediata… Le destinazioni scontate però non sono molte. Tra quelle interessanti, c’è Francoforte-Hahn, e come periodo utile, c’è il weekend lungo del 2...
Scritto da: flygirl
volare a frankfurt hahn, ma poi?
Partenza il: 31/05/2008
Ritorno il: 02/06/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Bergamo-Francoforte Hahn 455 km, 2 giorni 430 € a testa (volo, noleggio auto, pernottamenti, pasti e ingressi) Se Ryanair lancia un’offerta per voli a 1 cent…La tentazione è immediata… Le destinazioni scontate però non sono molte. Tra quelle interessanti, c’è Francoforte-Hahn, e come periodo utile, c’è il weekend lungo del 2 giugno…Ma Francoforte varrà la pena di un viaggio? Un rapido giro sul web ci fa ritenere che sia una città moderna, poco attraente per i nostri gusti. Però… 1 centesimo più le tasse fa solo 20 euro a testa, A/R tutto compreso… si parte! Ora bisogna solo decidere dove andare. Nonostante si chiami Francoforte-Hahn, l’aeroporto si trova a ben 150 km da Francoforte, nel cuore della regione della Renania-Palatinato. Zona di cui non sappiamo assolutamente nulla. Ci vengono in aiuto la LP Germania, e il bel sito web dell’aeroporto di Hahn, dove troviamo un sacco di mappe e di utili info turistiche sulle attrattive delle diverse regioni raggiungibili dall’aeroporto: www.Flyhahn.Com . Alla fine, decidiamo di fare un giro ad anello, in senso antiorario: Magonza, la valle del Reno, poi Coblenza e infine la valle della Mosella. Detto così, sembra un itinerario che richiede una settimana, ma in realtà le distanze sono ridotte (noi alla fine abbiamo percorso circa 400 km) e le cittadine di piccole dimensioni…Due giorni completi sono più che sufficienti per percorrerlo. Troviamo anche una bella offerta per un’auto a noleggio con la Sixt, 40 € per due giorni. Partiamo da Bergamo alle 22.40 di sabato 31. In realtà l’aereo ha più di mezz’ora di ritardo a causa del sovraffollamento dell’aeroporto… tutti partono per il ponte. Arriviamo ad Hahn a mezzanotte passata e… c’è un nebbione degno del peggior inverno in Valpadana!! Evidentemente la pioggia ha colpito anche qui, nelle settimane passate.. Perlomeno non fa freddo.

Recuperiamo l’auto alla Sixt, ci danno una Smart. Meno male che non abbiamo praticamente bagaglio, un trolley non ci sarebbe entrato, nel portabagagli! L’auto ha il cambio automatico (cosa che il ragazzo al banco non ha ritenuto necessario dirci), e la chiave d’accensione si infila accanto al freno a mano (altro piccolo particolare ignoto)… tra la nebbia sempre più fitta e questi piccoli dettagli tecnici, corriamo seriamente il rischio di non uscire dal parcheggio dell’aeroporto fino alla mattina… alla fine, Luca riesce a ingranare la marcia e a trovare una rampa d’uscita! In qualche minuto, solo grazie al Santo Protettore Dei Noleggiatori Di Smart Con La Nebbia, riusciamo a trovare il motel Goelzer dove abbiamo prenotato la stanza. Visto che saremmo arrivati tardi, abbiamo preferito restare in zona e muoverci la mattina con calma. Peccato che non ci sia nessuno. Perfetto, era destino che dormissimo in macchina comunque. Proviamo a suonare: il campanello in realtà è un telefono, e il proprietario ci assicura di esser lì entro funft minuten! E in effetti, in un lampo arriva. E’ gentilissimo, sapeva che saremmo arrivati tardi ma era andato a casa, ci fa vedere la stanza (molto bella, ha 3 letti e una superficie di almeno 50 metri quadri) e ci dà la buonanotte.

Dopo una ottima colazione alla tedesca, in compagnia di tre coppie di ottuagenari anche loro ospiti del motel (primo sintomo del target di turisti che troveremo nel nostro tour), salutiamo a malincuore Herr Funft-Minuten e attiviamo Luisa (il tomtom, per chi non ha letto “A zonzo tra Baviera e Austria”) direzione Magonza, mentre l’ultima leggera foschia si alza e il sole inizia a splendere…Meno male! La campagna è verdissima, ondulata, tra campi di grano e boschi; in un’oretta siamo in città. E’ domenica, quindi i parcheggi sono gratuiti. Troviamo posto nei pressi del centro storico, e ci rechiamo subito al Museo Gutenberg, dove sono custoditi alcuni preziosissimi esemplari delle Bibbie di Gutenberg, che era nato proprio a Magonza intorno all’anno 1400. Il museo è davvero bello, ricchissimo di libri, manoscritti e pergamene di tutti i secoli fino ai giorni nostri, e illustra la storia della stampa da Gutenberg (…E dai cinesi) fino ai quotidiani odierni… peccato che le spiegazioni siano quasi tutte solo in tedesco. Attenzione perché il museo la domenica è aperto solo dalle 11 alle 15, e il lunedì è chiuso. Visitiamo anche la cattedrale romanica, molto famosa ma decisamente spoglia all’interno, tant’è che non ci ha detto proprio nulla, e il centro, molto moderno. Andiamo ad affacciarci sul fiume, il Meno, e poi riprendiamo l’auto (soprannominata Indesit per la grande somiglianza, sia nel design che nelle prestazioni, con una lavatrice) direzione Valle del Reno.

Il Reno romantico, che tanto aveva ispirato artisti e poeti dell’ottocento, è la porzione di Valle del Reno tra Magonza e Coblenza. Il fiume è una vera e propria autostrada, frequentatissima da traghetti, battelli ed enormi chiatte da carico.. In questo tratto non ci sono ponti, ma sono frequenti i piccoli traghetti che fanno la spola tra le due sponde. Noi decidiamo comunque per la riva sinistra, e ci dirigiamo verso Bingen. Non la visitiamo, sebbene ci sia in corso una mostra-mercato di piante e fiori molto rinomata che mi imporrebbe uno stop (ma poi comprerei di sicuro qualcosa, e poi Ryanair mi farebbe pagare un Sovrapprezzo Per Vaso Grande Che Non Sta Nella Cappelliera). Proseguiamo fino a Bacharach, grazioso villaggetto contornato di bastioni di mura, dove facciamo un giro tra viuzze, case a graticcio, un castello in alto fra le vigne e il Reno che scorre impetuoso. Sia i castelli in alto tra le vigne, che le case a graticcio saranno una costante di tutto il viaggio. A St. Goar altro stop: siamo di fronte alla rupe di Loreley, dove è nata la famosa leggenda sulla sirena, e si vedono sull’altra riva anche due castelli, il Burg Maus e il Burg Katz…Sì, vogliono proprio dire topo e gatto… quando hanno costruito il secondo, dandogli quel nome, il primo sembrava così piccolo che il popolo ha iniziato a chiamarlo Burg Maus. Anche il paese di St. Goar merita una visita. Altra strada lungo il fiume, il sole splende e fa anche caldo…Ci sono moltissimi turisti, ma sono tutti tedeschi e olandesi, moltissimi con la bici, visto che lungo il fiume c’è una bellissima ciclabile, e l’età media è decisamente alta. Siamo subito a Boppard, dove il Reno fa un’enorme ansa a gomito. Saliamo al belvedere del Gedeonseck, da cui si ammira un panorama incomparabile dell’ansa del fiume e dei villaggi in basso…Sembra un immenso modellino ferroviario, con i treni e le chiatte che si muovono…Bellissimo! Volendo, si sale al belvedere anche con una seggiovia che parte dall’estremità del paese e sale al di sopra dei vigneti.

In pochi km siamo a Coblenza. La suadente voce di Luisa ci guida subito alla Gasthaus Berghof, dove abbiamo trovato posto per la notte: è sulla riva destra del Reno, mentre il centro storico è tra i due fiumi. Coblenza infatti è alla confluenza del Reno (che sfocia a Rotterdam) e della Mosella. Alla Gasthaus ci danno una camera piccola ma carina, con il tetto spiovente. Facciamo una doccia, poi andiamo in centro per cenare. Le vie pedonali sono ricche di ristorantini, caffè e trattorie tipiche; noi mangiamo ovviamente carne di maiale con patate, ma stavolta la innaffiamo con un ottimo vino della Mosella.

La mattina successiva una bella colazione tedesca ci attende…E poi andiamo ad esplorare la città, che la sera precedente abbiamo solo intravisto. Lasciamo Indesit in un park sotterraneo, e poi giriamo il centro storico ammirando i due bellissimi municipi seicenteschi (si, sono due…E con estrema fantasia teutonica li han chiamati… Rathaus I e Rathaus II!), i palazzi lungo la Mosella, le chiese più antiche e ovviamente il Deutsche Eck, cioè il punto di confluenza dei due fiumi. Da qui si ammira la fortezza che si erge sulla riva destra del Reno, imponente davvero. Il caldo umido però è davvero esagerato, e nonostante i bei viali alberati e i giardini curatissimi servirebbe una bottiglia d’acqua fresca ogni due passi… Decidiamo che la città la conosciamo a sufficienza, e riprendiamo l’auto verso la riva della Mosella.

A differenza del Reno, la Mosella è attraversata da moltissimi ponti, e ci sono anche numerose chiuse, che comunque non scoraggiano più di tanto le chiatte e i traghetti che anche qui navigano in gran numero. Scendiamo lungo la riva destra fino a Cochem, “capitale” di questa zona vinicola. Il paese è davvero grazioso, dotato dei classici ristorantini e delle classiche case a graticcio, ed ovviamente da un sacco di enoteche! Questi villaggi sono tutti gremiti di gitanti, che in questi primi giorni di giugno sono già in vacanza estiva, lo si capisce chiaramente. D’altronde i campeggi lungo il fiume sono numerosissimi e affollati di roulotte e camper. Facciamo una puntata sulla riva sinistra, attraverso Bruttig (che nonostante il nome è davvero grazioso) fino a Beilstein…Un gioiellino di paese, composto di quattro case una chiesa un castello e tre enoteche, che sembra uscito da un libro di storia… o da un depliant turistico…Splendido davvero! Ritorniamo sulla riva destra, e arriviamo fino a Bernkastel-Kues mentre il cielo si tinge di grigio…Anzi di nero… sta arrivando un bel temporale! Questo è il paese natio del filosofo e teologo Cusano; è costituito di due villaggi distinti, sui due lati della Mosella, oggi riuniti dal punto di vista amministrativo ma certo non da quello sociale, visto che pare che i compaesani si odino allegramente! A Bernkastel, sulla riva sinistra, giriamo per le vie ricche di case a graticcio, alcune con una base molto più stretta del resto, con un effetto a nido d’uccello molto caratteristico, che fa venire in mente le illustrazioni delle fiabe. A Kues, visitiamo invece l’Ospizio di St. Nikolaus, fondato proprio da Cusano. Nel frattempo la pioggia continua a non arrivare e la fame incalza, così ci regaliamo una bella coppa di gelato in un dehor, insieme a due coppie di anziane signore che fanno merenda con una fetta di strudel con panna…Innaffiato da un bel calice di vino! Saziati dal mega-gelato, cerchiamo il modo di salire su un punto panoramico per vedere anche la Mosella, dall’alto… seguiamo le indicazioni per il castello (c’è ovviamente un castello diroccato, in alto) ma inizia a piovere. Arriviamo con l’auto fino al parcheggio dell’ostello: è un po’ scomodo rispetto al paese, ma ha una vista magnifica ed è alloggiato in una bella casa medievale… da tenere a mente per la prossima gita! Il castello si raggiunge solo a piedi e la pioggia aumenta ancora, quindi dopo una fugace sbirciatina dal giardino dell’ostello, lasciamo perdere e riprendiamo la via verso il basso. Ci spingiamo ancora una mezz’oretta a sud lungo la Mosella, in attesa che si faccia l’ora per tornare in aeroporto (si trova a soli 40 km). La valle tende ad aprirsi in colline più morbide, sempre ammantate di vigneti, ma la strada si allontana spesso dal fiume e perde un pochino di fascino… la pioggia va e viene, ma ci godiamo gli ultimi km di questa bella vallata. Alle 17.30 attiviamo Luisa in direzione Hahn, e lungo una splendida strada immersa nei boschi dell’Hunsruck (si vedono persino i caprioli brucare!) arriviamo con calma in aeroporto. Facciamo il pieno, salutiamo Indesit e con un altro ritardo di un’altra mezz’oretta siamo a Bergamo.

In conclusione, abbiamo scoperto un angolo di Germania davvero bello e caratteristico, un’ottima meta per qualche giorno di relax, da esplorare pigramente, a zonzo tra fiumi e vigneti, magari all’epoca della vendemmia. Ma ora… Per qualche tempo almeno… basta case a graticcio! Mo & Luke



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