Voglia d’Europa
Da Firenze i chilometri che ci separano da Vienna sono 820. Io e mio marito carichiamo le valigie in macchina, e partiamo per questo viaggio che ci regalerà tante emozioni.
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VIENNA: CITTà IMPERIALE
Arrivati in hotel “Ibis budget wien messe”, (prenotato diversi mesi prima da casa) lasciamo le nostre valigie in camere e subito siamo pronti ad uscire. Iniziamo il nostro giro dal Prater, zona vicina al nostro hotel. Il Prater è il famoso parco con la ruota panoramica, diventata un po’ il simbolo di Vienna. Cerchiamo qualcosa dove fermarci per cena. La giornata è stata lunga e la stanchezza comincia a farsi sentire. Dopo cena e una breve passeggiata del parco, rientriamo quindi in hotel a riposarci per il giorno seguente.
Iniziamo questa prima giornata a Vienna dal Belvedere e decidiamo di acquistare il biglietto sia per l’Unterest Belvedere che per l’Oberes Belvedere al costo di 20 euro a persona. L’Oberes Belvedere contiene una grande collezione d’arte tra cui vi sono i capolavori di Klimt, come appunto il bacio. Bellissimo lo Schloss Garten con le due fontane, ed essendo il giardino un po’ in pendenza, offre un panorama su Vienna molto bello con lo Stephandom e la Hofburg in evidenza. Nel Botanisher Garten lì vicino, si trovano piante tropicali molto particolari. Si arriva poi all’Unteres Belvedere dove si visitano gli appartamenti e le sale di rappresentanza. La visita al complesso del belvedere ci porta via tutta la mattinata. Con una passeggiata arriviamo a Karlsplatz dominata dalla Karlskirche, una chiesa barocca che si riflette di fronte ad un laghetto circondato da aiuole. l’ingresso costa 8 euro. All’interno della chiesa, vi è un ascensore, che porta su ad ammirare la cupola affrescata. Ad un primo impatto, stona quasi quell’ascensore in questa bella chiesa. Esso porta fino alla base della cupola, dopodichè è necessario salire a piedi con delle scale che portano in cima. Quello che si vede salendo, è meraviglioso. Via via che si sale a piedi, ti ritrovi immerso in questi affreschi bellissimi che puoi quasi arrivare a toccare. Un capolavoro davvero! Proseguiamo poi verso il Naschmarkt. Il mercato di Vienna chiamato appunto “mercato delle ghiottonerie”. E’ un grande mercato che espone per di più specialità alimentari. Arriviamo fino agli edifici di Otto wagner, ossia delle case particolari, come quella rivestita interamente di motivi floreali. Proseguendo, raggiungiamo lo Staatsoper, il più importante teatro di Vienna per l’opera lirica e la danza. Comincia a piovere e decidiamo di avvicinarci all’hotel e cercare qualcosa per cena. Questa pioggia non dà l’idea di voler smettere. Speriamo che domani sia meglio.
Ci svegliamo e vediamo che anche oggi il tempo non promette niente di buono. Per ricaricarci andiamo a fare colazione al Cafè Sacher e prendiamo due tè e due squisite sacher torte. In questa saletta sembra di essere tornati indietro nel tempo. Dopo questa dolcissima pausa, decidiamo di ripartire e andiamo al Burgarten, il giardino che si estende alle spalle della Hofburg. Qui vi è la statua di Francesco Giuseppe e la statua di Mozart, in marmo posta davanti ad un giardino, con una composizione floreale a forma di chiave di violino. Comincia a piovere e la pioggia interrompe la nostra passeggiata nel parco. Andiamo allora a visitare la Hofburg, la residenza degli Asburgo. Molto bella la vista del complesso da Michaelerplatz dove tra l’altro si trovano anche alcune rovine romane. Il tempo passa in fretta e dopo un pasto veloce ci dirigiamo alla Minoritenkirche, all’interno vi è il mosaico raffigurante “l’ultima cena” di Leonardo Da Vinci commissionato da Napoleone. Sembra che la pioggia ci abbia dato un po’ di tregua e proseguiamo per il Volksgarten, bellissimo per i tanti cespugli di rose ed è qui che si trova il monumento all’imperatrice Elisabetta “Sissi”. Non troppo distante vi è il Burgtheater, uno dei più antichi teatri d’Europa che fu quasi completamente distrutto durante la seconda guerra mondiale. Di fronte al Volksgarten si innalza il parlamento, e sempre lungo la Ringstrasse, si trova anche il Rathaus, il municipio dove nella piazza antistante, da luglio fino a settembre viene organizzato il music film festival. Nella piazza sono inoltre allestiti tantissimi banchi che espongono prodotti gastronomici per tutti i gusti. Non lontano da lì, c’è anche il palazzo di giustizia che però visitiamo solo da fuori. Concludiamo la giornata con Maria-theresien platz, una delle piazze principali di Vienna dove al centro della piazza si trova il monumento dedicato a Maria Teresa d’Austria.
UN GIORNO A BRATISLAVA
Oggi dedichiamo una giornata intera a Bratislava. Partiamo dalla stazione di Vienna e arriviamo a Bratislava in poco più di un ora di treno. Dalla stazione si deve prendere l’autobus numero 80 per raggiungere il centro storico. Il centro è veramente grazioso e lo si visita a piedi facilmente. E’ divertente cercare tra le strade, le famose statue che caratterizzano il centro di Bratislava, che troviamo non difficilmente grazie ai turisti che si accalcano a fotografarle. Andiamo a visitare la “Chiesa azzurra” davvero molto graziosa, oltre al colore pastello, anche perché assomiglia ad un piccolo castello decorata con mosaici. Dopo qualche foto, decidiamo di fermarci a pranzo allo “slovak pub”, un pub trovato sulla guida che propone piatti tipici slovacchi. Si tratta di un locale grandissimo con 600 posti a sedere. Molto soddisfatti e con la pancia piena, continuiamo la visita di questa capitale slovacca e andiamo a visitare il castello di Bratislava. Per arrivarci dobbiamo camminare un po’, tra scale e strade in salita, ma dall’alto è molto bello circondato da giardini curati. Trascorriamo diverso tempo scattando fotografie. Mentre riscendiamo verso il centro storico, ci fermiamo alla cattedrale di San Martino dove qui vi furono incoronati 11 sovrani Austroungarici tra cui Maria Teresa d’Austria. Ci perdiamo ancora un po’ tra le strade di questa città che ci ha colpito in maniera molto positiva. Peccato che la giornata stia giungendo al termine e dobbiamo riprendere il treno per tornare a Vienna.
Oggi ci dedichiamo al centro storico di Vienna. Partiamo da Morinplatz, una piazza un po’ anonima, se non per il monumento alle vittime del nazismo posto nel punto in cui aveva sede il quartier generale della Gestapo. Ci spostiamo poi all’Holocaust Denkmal In Judenplatz, ovvero un monumento alle vittime Austriache della shoah. Si tratta di una biblioteca con libri messi al contrario per simboleggiare le storie delle vittime che non è stato possibile raccontare. Alla base del memoriale si leggono i nomi dei campi di concentramento. Sono quasi le 12:00 e ci dirigiamo verso l’Ankeruhr, l’orologio in Hoher markt dove i personaggi raffigurati in esso, sfilano al suono di una musica. Passiamo davanti all’Hard rock cafè e proseguendo, troviamo piazza Am hof con la sua chiesa Kirche Am hof che in realtà non ci ha entusiasmato molto. A differenza invece della Peterskirche, una chiesa barocca con un bell’affresco sulla cupola e l’altare dorato. Questa chiesa è situata vicino al Graben, la via dei negozi. Una via lunga che porta sino allo Stephansdom, la cattedrale di Santo Stefano caratterizzata dalle sue tegole colorate. Questa è una tappa obbligatoria per ogni turista che visiti Vienna. Con una bella passeggiata arriviamo allo Stadtpark dove ci rilassiamo un po’ e dove vi è la statua dorata di Johann Strauss molto amata dai turisti che fanno la fila per scattarsi qualche fotografia. Arriviamo fino all’ Hundertwasserhaus, un po’ più lontano dal centro. Si tratta di un complesso di case colorate dalle forme più varie, molto particolare. Lì vicino vi è il Kalkevillage, una struttura progettata sempre dallo stesso architetto, dove all’interno ci sono negozi, caffè sempre tutti colorati e dalle forme disuguali. A mio avviso merita una deviazione dal centro. Per cena ritorniamo verso il centro e ci fermiamo al ristorante “Furich” dove assaggiamo la famosa “wiener schntzel” la cotoletta impanata che è una delle specialità viennesi.
ULTIMO GIORNO A VIENNA: SCHONBRUNN
Trascorriamo questo ultimo giorno allo schloss Schonbrunn e facciamo il biglietto completo a 21,60 euro a persona che ci permette di visitare le sale del castello, il giardino del principe ereditario, l’Orangerie, l’Irrgarten e la Gloriette. Iniziamo con la visita al giardino del principe ereditario e al giardino dell’Orangerie dove vi sono diverse specie di piante anche rare. E’ l’ora della visita agli appartamenti imperiali e con l’audioguida ci spostiamo stanza per stanza nella vita di Francesco Giuseppe e Di Elisabetta (ovvero Franz e Sissi), ma anche nelle stanze di Maria Teresa d’Austria e dei suoi figli tra cui Maria Antonietta. Vengo letteralmente rapita dalla spiegazione degli appartamenti che avrei quasi ricominciato il giro dall’inizio. Ma abbiamo ancora tante cose da vedere fuori. Facciamo una passeggiata tra gli immensi giardini del parco e ci imbattiamo nell’Irrgarten, il labirinto di siepi che come bambini percorriamo cercando di ritrovare l’uscita. Molto divertente! Ci avviciniamo poi alla Gloriette, la terrazza panoramica dove dal tetto di quest’ultima si ha una vista meravigliosa del palazzo e di tutto il parco. Senza accorgersene si sta facendo sera. Ci siamo letteralmente persi tra gli incantevoli giardini e le stanze imperiali che abbiamo perso la cognizione del tempo. E’ stata davvero una bellissima giornata. Decidiamo di fermarsi a cena allo “Schweizerhaus” all’interno del parco Prater e dato che ancora non avevamo assaggiato il gulash, altra specialità viennese, decidiamo di ordinarla. La nostra visita di Vienna è iniziata proprio dal Prater e al Prater si conclude. Salutiamo la ruota panoramica illuminata e ci dirigiamo in hotel. L’indomani un’altra capitale ci aspetta, dobbiamo raggiungere Praga.
PRAGA: CUORE D’EUROPA
Percorriamo i 295 chilometri che da Vienna separano Praga. Anche qui come in Austria è necessario acquistare la “vignette” per poter viaggiare nelle strade ceche al costo di 17 euro (In Austria il costo della vignette è di 8,80 euro). Raggiungiamo il nostro hotel “Union hotel Prague” e dopo aver cambiato qualche euro in corone alla reception, siamo pronti a scoprire questa nuova città. Essendo già pomeriggio, decidiamo di visitare la fortezza di Vyserad che possiamo raggiungere a piedi dall’hotel. Questo è il luogo dove la leggenda dice, sia nata praga. Visitando la fortezza troviamo spesso dei bei panorami sulla città. Qui vi è la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, molto bella all’interno e il cimitero di Vyserad dove vi sono sepolti grandi compositori cechi.
ALLA SCOPERTA DI PRAGA
Un giorno nuovo ci attende per scoprire questa bella città. Con una passeggiata dall’hotel raggiungiamo la casa danzante, una struttura che, data la sua linea ricurva ricorda una coppia di ballerini (chiamata Fred e Ginger) in ricordo appunto di Fred Astaire e Ginger Rogers. Da lì passiamo davanti a piazza Carlo che altro non è che un giardino dove vicino c’è il municipio della città nuova, a mio avviso niente di particolare. Raggiungiamo invece la più caratteristica e famosa piazza Venceslao che ricorda più un grande viale che una piazza. Qui vi sono tanti palazzi che hanno fatto la storia. E’ qui che è avvenuta la rivoluzione di velluto ed è sempre qui che dal palazzo Melantrich, oggi un supermercato “Marks e Spencer”, fu annunciato dal balcone la fine del regime comunista. Facciamo un giro per la piazza e ci soffermiamo a guardare i pannelli esposti con le foto relative all’invasione sovietica di Praga. Percorrendo una delle strade principali di Praga “Narodni trida” passiamo davanti al convento di Sant’Ursula fino ad arrivare al Ponte Carlo, sommerso tra la calca di persone. Decidiamo di salire sulla torre del ponte e goderci il panorama dall’alto. Da lì vi è una vista bellissima sia del ponte ma anche delle altre attrattive della città. Rimaniamo un bel po’ ad ammirare il panorama da lassù. Ci dirigiamo poi al muro di John Lennon, ormai diventato un punto di riferimento per i giovani che tutt’ora lasciano la propria traccia sul muro. In Mala Strana svetta la cupola della chiesa di San Nicola che purtroppo invece non vediamo all’interno. La parte più tranquilla di Mala Strana è Kampa, dove vi fu costruito il primo mulino di Praga. Molto pittoresca è la piazzetta Na Kampe, dove vi sono raggruppate le case. Non lontano da lì vi è poi la chiesa della Vergine Maria Vittoriosa conosciuta soprattutto per la statuetta in cera del Gesù bambino di Praga, al quale viene cambiato il vestitino diverse volte l’anno a seconda del periodo liturgico. Per finire la giornata, decidiamo di salire in cima alla collina di Petrin, dove anche da qui si gode di un bellissimo panorama. Da non perdere è il monastero di Strahov dove si incontra la chiesa dell’Assunzione di nostra signora e dove qui Mozart dice abbia suonato l’organo.
Oggi partiamo dal “monumento nazionale alle vittime del terrore di heydrick”, un monumento commemorativo ai paracadutisti cechi che si nascosero dai nazisti nella cripta della chiesa dei Santi Cirillo e Metodio, fino a quando il loro nascondiglio venne rivelato e persero la vita. Sulle pareti della cripta si vedono ancora i fori dei proiettili e i segni delle granate. E’ stata una visita molto interessante ed emozionante che vale la pena di vedere, per conoscere un’altra pagina di storia della seconda guerra mondiale a Praga. Ci avviciniamo verso piazza della Città Vecchia dove svetta in tutta la sua bellezza la torre del municipio e dove vi è l’orologio astronomico. Qui allo scoccare di ogni ora i 12 apostoli sfilano, affacciandosi alle finestre. E’ una bellissima piazza, la più bella di Praga. La chiesa vicina è la chiesa della Vergine Maria davanti a Tyn, con le sue guglie fiabesche che svettano sulla piazza. Molto bella anche dentro in stile barocco a differenza dell’esterno. Passando dalla corte di tyn, una piazza posta dietro la chiesa, troviamo un’altra chiesa, quella di San Giacomo, dove all’interno è conservato un braccio umano raggrinzito, appeso lungo la parete. La leggenda narra che un ladro tentò di rubare i gioielli dalla statua della madonna, la quale gli afferrò il polso talmente forte che il braccio dovette essere amputato. Un’altra chiesa degna di nota è la chiesa di San Nicola, descritta nella mia guida come “una torta nuziale barocca” e in effetti all’interno sembra proprio così, molto piccola ma davvero graziosa. Dopo una sosta all’hard rock cafè andiamo al ristorante “U-Fleku” nel quartiere di Nove Mèsto. Si tratta di un locale tipico di Praga dove assaggiamo le loro specialità e soprattutto la birra.
ULTIMO GIORNO A PRAGA
Ed eccoci arrivati all’ultimo giorno in questa bellissima città. Oggi ci dedichiamo al complesso del castello di Praga. Per arrivarci c’è da fare una bella salita, ma anche solo per il panorama che si vede appena si arriva in cima, ne vale la pena. All’ingresso, per entrare nel complesso, c’è una lunga fila ma scorre veloce. Una volta passati i controlli, entrando, troviamo davanti la bellissima cattedrale di San Vito. Passiamo tutta la mattina attorno al castello. Andiamo a vedere anche il quartiere di Novy Svèt dove inizialmente vennero costruite delle case per il personale del castello. Per pranzo ci fermiamo vicino al quartiere ebraico al “Cafè Mistral” dove fanno un ottimo fish and chips. Dopo pranzo passeggiamo per il quartiere ebraico e torniamo nel centro storico. Tra l’altro vi è allestito vicino piazza della Città Vecchia, un mercatino. Ci perdiamo un po’ tra i banchi di questo mercato e acquistiamo qua e là qualche souvenir. Per l’ultima sera a Praga andiamo a cena in una birreria molto particolare, il “Vytopna” in piazza Venceslao. E’ un locale divertente perché la birra qui la porta il treno. L’interno è arredato da un grande plastico ferroviario in cui sono posti tanti binari che arrivano fino ai tavoli e dove passa il treno con le birre. E’ stata una serata molto divertente!
STOP A DRESDA
Dopo una ricca colazione in hotel, riprendiamo la macchina e ci mettiamo alla guida, direzione Berlino. Prima però, decidiamo di fermarci a Dresda che è di strada e di cui ci hanno parlato molto bene. Arriviamo verso l’ora di pranzo. Facciamo un giro per il centro storico e visitiamo la Frauenkirche, forse l’attrazione principale a Dresda. A pochi passi vi è la vecchia fortezza e la terrazza di Bruhl. Decidiamo di pranzare in uno dei ristoranti del centro. Dopo pranzo ci imbattiamo nel Furstenzung, un dipinto lungo oltre 100 metri che raffigura il corteo dei principi. Passeggiamo ancora per il centro, perdendoci tra le stradine, ma sappiamo che dobbiamo riprendere la macchina perché c’è ancora qualche chilometro da percorrere per raggiungere Berlino.
BERLINO: CITTA’ RICCA DI STORIA
Arriviamo all’hotel “Energiehotel Berlin city west” in serata. Facciamo il check-in, posiamo i bagagli e subito ci fiondiamo in strada. Non troppo distante troviamo la Kaiser-Wilhelm-Gedachtniskirche. E’ una chiesa in rovina, bombardata nel 1943 dagli alleati, oggi sito commemorativo contro la guerra. All’interno si vedono ancora i mosaici che un tempo ricoprivano l’intera chiesa e sono esposte varie foto di come era prima di essere bombardata. Molto interessante. Facciamo un giro all’Europa Center, un grande centro commerciale dove ci fermiamo per cena. Nel rientrare all’hotel, ci fermiamo anche qui all’hard rock cafè, ormai tappa obbligatoria per noi, e torniamo in camera, stanchi. Anche oggi abbiamo macinato diversi chilometri.
Oggi è una bella giornata e ci dirigiamo al Tiergarten, un grande spazio verde. Troviamo diverse attrazioni. La Siegessaule, la colonna della vittoria, lo Schloss Bellevue, ovvero la residenza ufficiale del presidente della repubblica federale tedesca, passiamo davanti all’Haus der kulturen der welt (centro culturale), fino ad arrivare al Bundeskanzleramt, la “casa bianca” tedesca. Ma quello che attira la nostra attenzione in maniera maggiore è il Reichstag, uno dei simboli di Berlino. Bello in qualsiasi posizione lo si guardi, con la sua cupola in vetro, oggi ospita il parlamento federale. Molto interessante perché ha alle spalle una lunga storia; prima venne incendiato, poi bombardato e poi ha dovuto fare i conti con il muro vicino. Insomma già da quel poco che abbiamo visto fino ad ora, capiamo subito quanta storia questa città deve aver vissuto. Dalla guerra prima, al muro di Berlino poi. A pochi passi da lì, arriviamo ad un altro simbolo di Berlino, la porta di Brandeburgo in Pariser platz. Scattiamo diverse fotografie e ci affacciamo, passata la porta, alla strasse des 17 juni, un grande viale che Hitler fece allargare e che riempì di svastiche. Percorrendo un piccolo tratto di questo viale, arriviamo al Sowjetisches Ehrenmal Tiergaten, un monumento commemorativo ai soldati sovietici dove accanto, vi sono due carri armati russi che si dice siano stati i primi a entrare a Berlino nel 1945. Mangiamo un panino veloce nel parco e continuiamo la nostra visita. Questa Berlino ci affascina moltissimo! Andiamo all’Holocaust Mahnmal, un monumento alle vittime ebree in Europa. Si tratta di un labirinto fatto con grossi blocchi di cemento posizionata in diverse altezze. Percorrendolo si percepisce il senso di disorientamento che vuole comunicare a chi vi si addentra. Dalla guida avevo letto che non lontano vi era il bunker di Hitler e curiosi come due bambini ci avviamo a trovare la strada. In realtà quello che troviamo è un grande parcheggio con un pannello espositivo davanti, che spiega come Hitler si nascose lì con la compagna e dove si suicidiò. Nel dopoguerra il bunker fu fatto esplodere e sigillato dai sovietici. Rimaniamo un po’ delusi trovando solo un semplice parcheggio. Con la bocca amara ci avviamo al Check Point Charlie, il posto di blocco tra Berlino est e Berlino ovest. Interessante è anche la mostra all’aperto che con fotografie, illustra le tappe della guerra fredda. Da qui ci spostiamo alla Topografia del terrore, che con pannelli espositivi all’aperto illustra la storia partendo dalle persecuzioni, alla progettazione della Shoah e tutti i sistemi di terrore instaurato in Germania in seguito alla guerra. Interessante anche la visita all’interno. Ci dirigiamo poi in Potsdamer platz costruita più recentemente su un terreno che era stato diviso dal muro. La parte più carina è al Sony Center dove c’è il tetto in vetro che di sera cambia continuamente colore. Non lontano vi è il Boulevar der stars, dove sul lungo marciapiede rosso, vi sono tante stelle di bronzo che ricordano attori e attrici del cinema tedesco tra cui Romy Schneider (l’attrice che interpretò Sissi). Sempre lì vicino vi è un segmento del muro. Ogni tanto troviamo per la città qualche pezzo di muro rimasto in piedi. Inoltre se si fa attenzione, capita spesso di vedere in terra, una doppia fila di ciottoli che ripercorre il perimetro del muro. Ci fermiamo a cena in Potsdamer platz e rientriamo in serata in hotel.
EAST SIDE GALLERY
Oggi ci dedichiamo completamente alla storia del muro di Berlino e come non poter iniziare dall’East side Gallery, un tratto di muro rimasto in piedi lungo 1300 metri e che adesso è pieno di murales di artisti. Ci dirigiamo poi alla Karl-Marx-Allee, un’enorme strada dove si trova il cafè Sybille, il più famoso caffè della Berlino est dove all’interno vi è una piccola mostra sulla storia di questa strada. Proseguiamo per il Volkspark Friedrichshain, ovvero il parco più antico di Berlino, che però non ci ha entusiasmato tanto perché non tenuto molto bene. Decidiamo di proseguire e raggiungere con la metropolitana il Gedenkstatte Berliner Mauer. Questa è una visita davvero da non perdere che ti spiega come era fatto il muro, come lo hanno fortificato nel susseguirsi degli anni, cosa era la striscia della morte. Qui vengono spiegati i vari tentativi di fuga da Berlino est a ovest e quale fu la conseguenza sulla vita degli abitanti dai due lati del muro. Si trova qui la chiesa della Riconciliazione, che fu fatta saltare in aria dal momento che era situata direttamente sulla striscia della morte. Ci siamo trovati a capire cose che ci eravamo sempre domandati. Questa è stata una delle visite sul muro più interessanti a Berlino. Siamo venuti via da questo luogo con una ricchezza in più. Quando davvero il viaggio significa conoscenza. Ricchi di tutto ciò, ci siamo fermati a mangiare una pizza in un ristorante e poi in albergo, dove non è finita la nostra sete di conoscenza e ci siamo messi a leggere su internet riguardo al muro fino ad addormentarci.
Oggi Alexander platz è il nostro punto di partenza. Lo raggiungiamo con la metropolitana. Al centro della piazza vi è un orologio che segna l’ora di tutti i posti del mondo. Di fronte troviamo il Fernsehturm, la torre della televisione, struttura più alta della Germania che si affaccia sulla Neptunbrunnen, una fontana che raffigura Nettuno circondato da statue di donne che simboleggiano i 4 maggiori fiumi tedeschi. Troviamo lì vicino la Marienkirche, che però non visitiamo all’interno perché vi è un messa. Ci spostiamo allora al Rotes Rathaus, sede del senato e del sindaco di Berlino. Scattata qualche fotografia raggiungiamo il DDR Museum, 19,50 euro a persona. Un museo che fa capire come si viveva nella Germania dell’est. E’ un museo interattivo dove si può vedere una riproduzione di una cella della prigione politica, oppure vedere la stanza degli interrogatori della stasi, frugare tra i cassetti di un appartamento dell’epoca. E’ possibile anche guidare virtualmente la Trabi, la macchina che per anni è stata utilizzata nella Germania dell’est. Una visita interessantissima. E’ ora di pranzo e ci fermiamo in un bistrò a mangiare due enormi panini. Continuiamo con la visita del Berliner Dom. Per entrare si deve pagare 7 euro a testa che comprende l’entrata al duomo, il museo, la cripta e la salita in cima alla cupola. La cripta e il museo lasciano il tempo che trovano. L’interno del Duomo invece molto bello, così come la salita alla cupola dove si ha un bel panorama della città. Continuando la nostra passeggiata troviamo un altro monumento commemorativo riguardante le donne di Berlino, che rimasero sotto la pioggia e al freddo nel 1943 per far liberare i loro mariti ebrei che erano stati arrestati per essere poi deportati ad Auschwitz. Alla fine la loro voce fu ascoltata e i mariti rilasciati. Questo monumento il block der frauen, in realtà non spicca molto, anzi passa quasi inosservato ma siamo rimasti colpiti dalla storia di queste donne coraggiose. Arriviamo fino al Hackesche hofe, si tratta di cortili con negozi e caffè e raggiungiamo poi Bebelplatz, la famosa piazza dove i nazisti bruciarono i libri, ma purtroppo troviamo un cantiere e il monumento che speravo tanto di vedere, con i libri di autori famosi in fila non possiamo vederlo e neanche la biblioteca sotterranea vuota. Che peccato! Procediamo allora in Gendarmenmark, una bella piazza con le due chiese gemelle ai lati che la rendono molto elegante. Cerchiamo qualcosa per cena per poi tornare in hotel. Domani andremo a Potsdam e Schloss Sanssouci.
POTSDAM E SCHLOSS SANSSOUCI
Per arrivare a Potsdam da Berlino è necessario acquistare un biglietto ABC a 3,30 euro e utilizzare la s-bahn. La nostra visita si concentra principalmente allo Schloss Sanssouci, dimora estiva di Federico il grande. “sans souci” significa senza preoccupazioni, un luogo quindi dove il sovrano potesse rilassarsi senza pensieri. E’ bellissimo trovarsi davanti questo palazzo, il laghetto con le papere e le terrazze drappeggiate di viti. In lontananza vediamo anche un mulino a vento. Siamo dentro un libro di fiabe. Bellissimo è anche passeggiare per il parco, dove nei pressi troviamo finalmente il mulino a vento che vedevamo dal palazzo. E’ possibile visitarlo, e salendo le tre rampe di scale, vediamo in modo ravvicinato i meccanismi del mulino. All’interno vi è un profumo di pane e farina, buonissimo. All’ultimo piano si può godere del panorama ed essere vicini alle pale che girano. Dopo una breve sosta per il pranzo troviamo un altro palazzo, è l’Orangerieschloss, circondato da giardini curati che prende spunto dalle ville italiane. Passeggiando ancora troviamo il Belvedere da dove si ha una bella vista sul parco, sui laghetti e anche su Potsdam. Il più grande palazzo è il Nueues palais che però è in restauro. Qui il re ci veniva raramente preferendo invece lo schloss Sanssouci. Infine arriviamo alla Chinesisches haus, davvero una chicca, immersa nel parco con colori pastello e statue cinesi in oro intenti a bere tè o suonare. Facciamo un sacco di fotografie perché dà l’idea di una casa delle fiabe. Si sta facendo sera e ci dirigiamo verso il treno per tornare a Berlino, non prima però di aver dato un ultimo sguardo allo schloss Sanssouci che dall’entrata ha l’immagine di una cartolina.
SCHLOSS CHARLOTTENBURG
Come ultimo giorno decidiamo di visitare lo Schloss Charlottenburg, oggi è una giornata un po’ grigia, ma non ci scoraggiamo. Quando arriviamo notiamo che purtroppo anche questo è in restauro e non possiamo godere appieno della bellezza della facciata del palazzo. Il complesso consiste di un palazzo più grande e tre strutture più piccole all’interno del parco del castello, che in parte è parco naturale. Passeggiando, troviamo due edifici più piccoli; il Belvedere, una piccola struttura costruita come casa da tè e dove qui il re Federico Guglielmo II amava leggere e ascoltare musica e poi troviamo il Mausoleum dove riposano membri della famiglia reale. Facciamo una bella passeggiata per il parco che avrebbe offerto degli scorci meravigliosi sul palazzo e che invece viene deturpato dall’impalcatura. Inizia anche a piovere e dato che è l’ora di pranzo ci affrettiamo a ritornare verso il centro di Berlino. Acquistiamo gli ultimi souvenir e ci perdiamo un po’ tra le strade di questa città che ci ha regalato tante emozioni e che domani dobbiamo lasciare.
DIREZIONE NORIMBERGA
Partiamo alla volta di Norimberga e percorriamo 437 chilometri. Facciamo una sola sosta per il pranzo e arriviamo nel primo pomeriggio al “B&B hotel Nurnberg-city” dove rimarremo per due notti. Sbrigate le formalità del check-in ci dirigiamo subito in centro che raggiungiamo con una brevissima passeggiata dal nostro hotel, in effetti in posizione davvero centrale. Iniziamo da Ludwingplatz fino a raggiungere Lorenzplatz. Lungo il tragitto troviamo la fontana della giostra nuziale che raffigura, con statue momenti della vita coniugale. Non molto distante si trova un’altra fontana, dedicata all’inventore del primo orologio da tasca. Passeggiando godiamo della tranquillità che questo posto riesce a dare, come del resto tutte le città della Baviera. La bellissima chiesa che troviamo è quella di San Lorenzo Lorenzkirche, dopo una visita all’interno proseguiamo e ci dirigiamo in Hauptmarkt dove sovrasta imponente la Frauenkirche, la più antica chiesa gotica della baviera. Qui vi è l’orologio che si anima alle 12:00 di ogni giorno. Ci perdiamo un po’ in questa piazza circondata da negozietti. Proseguendo troviamo il vecchio municipio Altes Rathaus e la Sank sebalduskirche che non riusciamo invece a visitare dentro perché già chiusa. Vogliamo arrivare fino al Kaiserburg, la fortezza imperiale. Dopo una breve salita raggiungiamo la sommità e dall’alto si spalanca Norimberga in tutta la sua bellezza. Rimaniamo un bel po’ lassù a scattare fotografie e a soffermarci sul panorama. Riscendiamo poi in Hauptmarkt e ci fermiamo a cena in uno dei locali con vista sulla bella piazza.
In questo secondo giorno a Norimberga, dopo una bella colazione da Starbucks, prendiamo la metropolitana e andiamo a visitare la Corte di Giustizia del Processo di Norimberga. Occorre prendere l’u-bahn u1 per barenschanze. L’ingresso costa 5 euro compresa di audioguida. Vediamo la sala dove vennero fatti i processi agli ufficiali nazisti e ripercorriamo la storia di quegli anni. Abbiamo scoperto poi che fu scelta proprio Norimberga come sede per il processo perché vi era, e vi è ancora, un tunnel sotterraneo che collega il tribunale con la prigione. E’ stata una visita interessantissima, tanto che, guardando l’orologio ci accorgiamo che sono le 14:30 passate e la pancia comincia a brontolare. Soddisfatti della visita, riprendiamo la metropolitana per raggiungere il centro e per pranzo ci fermiamo ad un chiosco che vende il “3 Im weckla” espressione di Norimberga per definire tre salsicce piccole messe in un panino. Buonissimo e saporito! Facciamo ancora un giro per il centro, scopriamo nuovi posti e nuovi angoli e torniamo in quelli già visti e così passiamo il pomeriggio. Norimberga è molto bella e in due giorni si riesce a vederla bene. Ci dispiace doverla salutare stasera. Rimaniamo a cena nel centro e con la città illuminata, rientriamo in hotel per prepararci al grande rientro in Italia.
INNSBRUCK TOUCH AND GO
Partiamo molto presto da Norimberga. Questa volta il tragitto è più lungo per rientrare a Firenze. Lungo la strada ci cattura l’indicazione per l’uscita ad Innsbruck. E’ quasi ora di pranzo, io e mio marito ci guardiamo e capiamo che entrambi vogliamo allungare di qualche ora la nostra vacanza e decidiamo di fermarci. Una volta lasciata la macchina in uno dei parcheggi, raggiungiamo il centro. Ci fermiamo a vedere il Duomo di San Giacomo, percorriamo la Herzog-friedrich-strasse, una strada acciottolata che conduce ad una piazzetta caratterizzata dalle insegne dei caffè e dei negozi in ferro battuto e dove in fondo vi è il tettuccio d’oro, simbolo della città di Innsbruck. Ci fermiamo a mangiare qualcosa e proseguendo per questa strada arriviamo alla principale via, la Maria-Theresien-strabe, bellissima con le montagne che le fanno da cornice. Un posto incantevole. Sembra di essere in un sogno, con i bei palazzi, le montagne da sfondo, i viottoli, i negozietti e i caffè, ma dobbiamo svegliarci e ripartire. Ora non ci sono più scuse. Riprendiamo la macchina e proseguiamo il nostro viaggio di rientro a casa. Un po’ dispiaciuti per la fine della vacanza, ma entusiasti perché torniamo con un bagaglio culturale ricchissimo, felici di aver visto cose nuove e insieme diverse e soprattutto di aver ripercorso così tanti anni di storia. Dagli anni degli Asburgo, alla seconda guerra mondiale, alla guerra fredda con le cause che ha portato. Abbiamo percorso quasi 3000 chilometri, visitato 8 città e 4 capitali, tutte bellissime, ognuna con il suo stile e ognuna con la sua storia.