Viva el Perù
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5 agosto 2012 si parte da Roma con un volo Iberia destinazione Lima
Nel frattempo siamo stati informati dall’Iberia che le 8 ore di scalo a Madrid sarebbero diventate molte di più, obbligandoci quindi a soggiornare una notte della capitale spagnola. Arriviamo a Lima la sera del giorno seguente, dove ci sono ad attenderci Marco e Giorgia, partiti con qualche ora d’anticipo rispetto al resto del gruppo. Arrivati nel nostro squallidissimo ostello, Enjooy hostels a Miraflores, ci incontriamo subito con Yolanda che porta con se i biglietti degli autobus. Siamo partiti dall’ Italia solo con euro, e dovendo pagare la signora, siamo andati a prelevare i soldi, ma a nessuno di noi, in nessuna banca ci ha permesso di prelevare moneta locale, per fortuna è pieno di change, riusciamo così a pagare la signora, che ringraziamo e salutiamo, ceniamo e ce ne andiamo a dormire.
6 agosto 2012 Isole Bellestas e riserva nazionale di Paracas
Dormire, si fa per dire! Alle 3:00 siamo già in piedi e diretti alla stazione degli autobus.Il viaggio non è lungo, poco più di 3 ore, l’autobus lascia direttamente al porticciolo da dove partono le imbarcazione per le isole Ballestas. Non avrete da pensare con chi fare l’escursione, perché c’è un solo bancone al quale rivolgersi e dove potete lasciare i vostri bagagli. Le chiamano le “Galapagos dei poveri”. Io non sono stata ancora alle Galapagos, ma credo proprio che le isole Ballestas non ci si avvicinino minimamente! La barca farà il primo stop per farvi ammirare il famoso Candelabro, scavato su una collina sabbiosa a strapiombo sul mare, poi si arriva alle formazioni rocciose e, senza mai scendere dall’imbarcazione, si riescono tranquillamente ad avvistare colonie di pellicani, cormorani, pinguini ed otarie. Noi siamo stati molto fortunati, e sulla via di ritorno siamo riusciti a vedere, da vicino, un piccolo gruppo di delfini…. un’emozione unica! Tornati sulla terra ferma ci siamo diretti, sempre con guida al seguito, alla riserva di Paracas, un’immensa distesa desertica che a tratti offre vedute a picco sull’oceano davvero notevoli, tra tutte sicuramente la più bella è quella della “cattedrale” , o meglio quello che resta della cattedrale, perché nel 2007 un violento terremoto ha distrutto gran parte della formazione rocciosa che ricordava appunto le cupole tipiche delle cattedrali. Durante l’escursione abbiamo fatto una pausa per pranzo in un piccolo villaggio di pescatori, sempre all’interno della riserva, dove abbiamo mangiato la ceviche più buona di tutto il Perù. Recuperati i bagagli abbiamo preso un autobus per Ica e poi una breve corsa in taxi fin dentro l’oasi di Huacachina dove abbiamo trascorso la notte all’hotel “El Huacachinero”. Per cena abbiamo preso la prima, e credo unica, “sola” di tutto il viaggio, abbiamo cenato in un posto squallidissimo poco fuori dal nostro hotel, e purtroppo uno dei due proprietari era proprio un italiano! Ci siamo fatti ingannare dal barbecue esposto fuori o forse sarà stata la stanchezza che ci ha fatto fermare al primo posto trovato fuori dall’hotel……. in fondo siamo in piedi da “sole” 19 ore!!!
7 agosto 2012 Oasi di Huacachina
Sveglia con calma, e finalmente usciti fuori per la colazione, riusciamo a vedere quello che il buio, ieri sera non permetteva… Il nostro hotel è quasi “inghiottito” da altissime dune di sabbia, siamo praticamente circondati solo da deserto! Cercare di risalire le dune a piedi è praticamente impossibile, così ci dirigiamo alla prima agenzia che troviamo aperta e prenotiamo la nostra escursione in Buggies e Sandboarding per il pomeriggio. Facciamo un giro per l’oasi che è costruita intorno ad un piccolo lago naturale nel deserto, circondata da palme e dune di sabbia altissime. Purtroppo non è tenuta bene, ha un cattivo odore, ed è molto sporca, ed è davvero un peccato. Ci dirigiamo ad Ica, a soli 5 km dall’oasi, facciamo un giro per la cittadina che non ha assolutamente nulla di particolare, ma dobbiamo comunque far passare il tempo in attesa della nostra adrenalinica escursione tra le dune, e dopo pranzo eccoci pronti per sfrecciare sul nostro Buggy con un autista pazzo scatenato che ci porta su dune altissime per poi riscendere a capofitto, sembra di stare sulle montagne russe, è stata una delle cose più divertenti fatte durante il viaggio. Ad un certo punto il nostro autista sale in cima ad una duna altissima, spenge il motore e prepara le tavole da sandboarding! Per un attimo ci siamo guardati tutti un po’ perplessi, ma poi è bastato il primo lancio sulla tavola perché la paura sparisse ed abbiamo iniziato a lanciarci tutti in queste discese fantastiche sulla sabbia. E’ davvero una figata pazzesca! Si è circondati da uno scenario da favola, ci si scorda quasi di essere in Perù! Finito il giro torniamo davanti l’agenzia che molto carinamente ci permette di utilizzare il bagno per darci una sistemata…. Abbiamo quintali di sabbia ovunque!!Recuperate le valigie ci dirigiamo alla stazione degli autobus per affrontare il lunghissimo viaggio notturno verso Arequipa. Yolanda è stata bravissima, ci ha prenotato 8 posti in prima classe, un vero lusso!! Il viaggio infatti risulta meno faticoso del previsto, i sedili sono molto comodi e ci passano anche cena e colazione.
8 agosto 2012 Arequipa
E’ mattina quando arriviamo ad Arequipa nel moderno e nuovissimo Hotel Boutique, prenotato su bboking, che ovviamente consiglio. Qui l’aria cambia, siamo ancora a soli 2.350 metri ma la piccola passeggiata in salita che si deve fare dall’hotel per arrivare nella graziosa Plaza de Armas…… si fa sentire! Arequipa, detta anche città bianca, è davvero carina, viva, pulita con una bella piazza ed altrettanto bella cattedrale. La prima cosa che facciamo è quella di entrare in un’agenzia turistica e prenotare l’escursione al Canyon del Colca, una delle attrazioni principali di tutto il Perù, per il giorno successivo con proseguimento poi verso il Lago Titicaca. La mattinata passa alla scoperta della cittadina e dopo pranzo decidiamo di andare a vedere il Monastero di Santa Catalina complesso religioso che ancora oggi ospita una trentina di suore che continuano a condurre una vita di clausura in un’aerea chiusa ai visitatori. Il monastero è una città nella città, occupa circa 20.000 mq, con tanto di calle strette e tortuose. Ha un’atmosfera mistica e molto rilassante. E’ caratterizzato da colori accessi nei toni del rosso , celeste e bianco, sarà una bella soddisfazione per chi ama la fotografia. Dalle terrazze si ha una vista spettacolare sui vulcani El Misti, su Cachani e Pichu Pichu. Finita la visita ci concediamo un aperitivo a base di mate de coca sulla terrazza di uno dei tanti locali che si affacciano sulla plaza des Armes. Per cena invece decidiamo di assaggiare uno dei piatti tipici del Perù, il Cuy… non è stato facile addentare questo piccolo roditore, conosciuto come porcellino d’india, che assomiglia molto ad un grande topo, viene servito tutto intero con le zampette aperte (come se volasse o, per i più crudeli, come se fosse stato schiacciato da una macchina) , ma preso coraggio devo dire che il sapore non è male, ricorda molto i nostri polli o conigli selvatici.
9 agosto 2012 Chivay
Oggi inizia la salita, nel verso senso della parola!! Raggiungeremo infatti il punto più alto di tutto il viaggio. Partiamo di buon ora con un pulmino che per prima cosa fa una sosta che ci permette di far incetta di pillole, caramelle, tè, tutto a base di foglie di coca, per aiutarci a sopportare i sintomi del mal d’altura. Durante il tragitto l’autobus farà molte soste in punti panoramici per permetterci di scattare foto meravigliose. Il panorama che si gode lungo il tragitto è bellissimo. Arriviamo finalmente al Mirador de los Andes, qui tocchiamo i 4910 metri, e si sentono tutti!! Scesi dall’autobus si ha l’impressione di essere scesi sulla luna! I movimenti sono rallentati, si respira a fatica, ma tutto sommato riusciamo a goderci il panorama, per ora il mal d’altura ha colpito solo Tamara, che non riesce neanche a scendere dall’autobus per una foto. La vista del mirador spazia su distese desertiche e brulle , si riescono a vedere i vulcani , tra cui anche il Misti, ci sono anche delle bancarelle che vendono prodotti artigianali. Prossima tappa è la piccola e polverosa cittadina di Chivay, base per tutti coloro che si dirigono al Canyon del Colca. Arriviamo a Chivay pomeriggio inoltrato, il freddo si fa sentire, la scelta è rimanere in hotel, squallidissimo tra l’altro, oppure andare a vedere le famose terme di La Calera. Il gruppo si separa, noi decidiamo di andare a vedere le terme….…pessima scelta! Si tratta di un piccolo centro termale preso d’assalto dai turisti, nonostante ormai il sole sia quasi calato ed il freddo sia davvero insopportabile!!
Torniamo a Chivay dopo un paio di ore, infreddoliti da morire. Doccia calda e poi ci attende, purtroppo, una di quelle cose che io odio profondamente….. cena mediocre in ristorante turistico con annesso spettacolo folcloristico… ma non abbiamo molta scelta, facciamo parte di un’escursione organizzata con tanto di guida al seguito, quindi per questa sera , mio malgrado, va così…
10 agosto 2012 Canyon del Colca
Sveglia presto, colazione leggera, e si parte verso il canyon del Colca. Anche oggi prima di raggiungere la destinazione facciamo diverse soste sempre in punti panoramici che regalano viste mozzafiato! Si arriva finalmente al tanto atteso Cruz del Condor. Questo canyon, profondo più del doppio rispetto al Grand Canyon americano, ospita i condor delle Ande, una specie di grosso avvoltoio sudamericano la cui apertura alare raggiunge i 3 metri. Il punto d’osservazione è preso d’assalto dai turisti, ma nonostante questo, siamo molto fortunati perché riusciamo a vedere parecchi condor planare sopra le nostre teste ad una distanza parecchio ravvicina… sono veramente maestosi e lo spettacolo che offrono è molto suggestivo. Penso di avergli dedicato almeno un centinaio di foto! Dopo un paio d’ore riprendiamo il cammino verso Chivay, approfittiamo del tempo libero che ci lascia la nostra guida e facciamo un giro nel piccolo mercato artigianale che si svolge adiacente alla piazza centrale. La maggior parte del gruppo partirà per il rientro ad Arequipa, noi invece proseguiamo per Puno dove arriveremo dopo circa 5 ore di autobus.. Lungo il tragitto faremo una sosta in un punto d’osservazione sul lago Lagunillas, dove riusciamo a vedere, anche se da molto lontano, i miei tanto amati fenicotteri rosa!!! Arriviamo a Puno che è ormai buio, ci sistemiamo nel nostro hotel prenotato via internet da casa, Hostel Camino Real Turistico, dopo di che usciamo per cena…
11 agosto 2012 Lago Titicaca
Finalmente ci dirigiamo verso il lago Titicaca, il lago navigabile più alto del mondo, 3.800 metri sopra il livello del mare, per metà appartenente alla vicina Bolivia. Raggiungiamo il piccolo porticciolo da dove partono per imbarcazioni dirette alle isole Uros. Sono delle isole galleggianti a 5 km da Puno, e sono una delle principali attrazioni del lago Titicaca. Le isole sono costruite con delle canne galleggianti che crescono nelle acque poco profonde del lago, queste canne sono utilizzate anche per costruire le abitazioni e le barche. C’è da dire che tutto ha un sapore molto costruito per il turista, la visita consiste in una breve spiegazione da parte del “capo villaggio” su come le isole si sono create e come si svolge la vita su queste, poi si passa alle dimostrazioni pratiche di alcune donne vestite con costumi tradizionali, coloratissimi, ed infine ci dividono in base alla nazionalità e ad ogni gruppo fanno intonare una canzone tipica del proprio paese. A noi d’istinto viene in mente l’inno di Mameli… molto originale! Dopo la figura penosa, ci fanno salire su una delle loro barchette tipiche per un breve giro sul lago. Finisce così la visita alle isole Uros. Non so se consigliare o meno questa escursione, è la classica “trappola” per turisti, detto questo lascio a voi la scelta, ma se avete più tempo sicuramente vale la pena raggiungere le isole più lontane, come quelle di Taquile o Amantanì, dove è possibile anche soggiornare. Nel pomeriggio decidiamo di andare a visitare il sito archeologico di Sillustani, distante circa 30 km da Puno, che ospita le torri funerarie costruite da una antica civiltà pre-inca, che si estendono per diversi chilometri in un ambiente spoglio sopra le colline del lago Umayo. E’ un posto molto mistico e suggestivo, che offre un bel panorama, e regala scatti fantastici, grazie ad una luce spettacolare che si gode specialmente al tramonto. Nonostante i primi segni del mal d’altura che rende la visita molto più faticosa, Sillustani è un posto che mi è piaciuto tantissimo. Torniamo a Puno, questa sera ci spetta un lungo spostamento notturno verso Cusco. L’autobus non è proprio il massimo, è molto affollato, a noi sono stati assegnati i primi posti al secondo livello. La strada è molto brutta, la guida dell’autista non proprio perfetta, c’è gente che chiacchiera ad alta voce, nel cuore della notte salgono anche dei poliziotti e fanno una specie di ispezione ed io purtroppo inizio a sentirmi sempre peggio, così non chiudo occhio.
12 agosto 2012 Cusco
Arriviamo a Cusco che è mattina prestissimo, il freddo è pungente, prendiamo un taxi che ci porta al nostro ostello, prenotato dall’ Italia su booking, Mama Simona Hostel. L’ostello si trova a 5 minuti a piedi dalla Plaza de Armes, è molto freddo perché la hole rimane aperta, ma è molto carino. Le stanze sono arredate con gusto anche se essenziali, ma l’ambiente risulta curato e pulito, su richiesta forniscono anche delle stufe per riscaldare, la colazione è compresa nel prezzo anche se scarsa, ma per pochi soles cucinano qualcosa in più… insomma per quello che paghiamo ha un ottimo rapporto qualità prezzo. Io passerò l’intera giornata a letto tra febbre e vomito mentre il resto del gruppo andrà in giro alla scoperta di Cusco. Sono disperata ma non riesco proprio ad alzarmi dal letto, e domani ci aspetta il giro nella valle sacra e non me lo perderei per nulla al mondo, e poi avrò tempo sicuramente di visitare la città, visto che faremo tappa qui per 4 giorni.
13 agosto 2012 Pisac
Questa mattina mi sento meglio anche se non in formissima, ma riesco ad alzarmi dal letto e sono stra-felice, non avrei mai sopportato l’idea di rinunciare ad un’altra giornata di viaggio!Dopo colazione prendiamo un taxi e ci facciamo lasciare alla fermata degli autobus per Pisac. Aspettiamo un bel po’ prima di riuscire a prendere un pulmino, ma alla fine ce la facciamo e per pochi soles arriviamo a Pisac, che dista circa 35 km da Cusco. Pisac, è un paesino molto pittoresco con un mercantino autentico che vende prodotti artigianali. Io ho acquistato una tovaglia bellissima, in perfetto stile peruviano!! Passiamo un paio d’ore in giro per il mercato e, prima di raggiungere le rovine, mangiamo delle squisite empanada calde calde, sfornate da un antico forno al centro del mercato. Le rovine di Pisac possono essere raggiunte anche a piedi con una bella camminata in salita, che parte dal paese, per circa 4 km (la Planet la considera più faticosa dell’Inca Ttrail!!) ma noi abbiamo deciso di raggiungerle comodamente in taxi, che ci ha accompagnati ed atteso per il ritorno. Sinceramente consiglio il taxi, perché visitare le rovine non è certo una passeggiata, il percorso dura almeno un’ora e mezzo tra continui sali e scendi ed il respiro a 3000 mt è sempre messo a dura prova. Ma i sentieri offrono una vista mozzafiato sui terrazzamenti Inca sottostanti e l’occhio spazia su tutta la Valle dell’Urubamba. Il contesto paesaggistico nel quale è collocata Pisac è davvero spettacolare!Torniamo stanchi morti al nostro taxi che ci riporta in paese per riprendere l’autobus per Cusco.
14 agosto 2012 Salinas e Moray
Oggi continua la nostra visita alla Valle Sacra, ma per comodità ci appoggiamo ad un escursione organizzata. Moray, prima tappa del tour, è formata da una serie di terrazzamenti, molto alti, disposti ad anfiteatro. Si dice che ad ogni livello, a seconda della loro profondità, corrisponda un microclima e che gli Incas li utilizzassero quindi per sperimentare e scoprire le migliori condizioni climatiche per la coltivazione. Si ha la possibilità di scendere all’interno dei terrazzamenti fino a raggiungere la base dell’anfiteatro, anche se poi la salita è abbastanza dura!! Da Moray si passa poi a Salinas. In cima alla valle, da una sorgente, scende un torrente d’acqua calda molto salina che finisce in pozze utilizzate per l’estrazione del sale. Da casa avevo visto molte foto di Salinas e ne ero rimasta affascinata…. dal vivo non ha deluso affatto le mie aspettative, Salinas offre infatti una delle più belle viste di tutta Cuzco ed a livello fotografico offre scatti davvero spettacolari… bisogna stare solo un po’ attendi, con tutto quel bianco accecante è facile scattare foto sovraesposte! Terminata la visita ci portano a mangiare in uno di quei classici ristoranti per turisti, con cibo di bassa qualità e solita dimostrazione di canti e balli popolari. Prima di tornare a Cuzco ci fermiamo per visitare il paesino di Chinchero famoso per un pittoresco mercato artigianale, ma, forse oggi non è proprio giorno di mercato, perché in realtà di bancarelle se ne vedono giusto un paio e di turisti neanche l’ombra! Siamo gli unici che girovaghiamo in questo paese fantasma, il che non è per niente male, anzi! Torniamo a Cuzco che non è ancora buio, quindi decido di dedicare una visita, visto che il primo giorno qui non mi è stato possibile, a quella che è, secondo me, la città più bella del Perù. E’ una città molto ordinata, con una bella Plaza de Armas dove si affaccia La Catedral, piazza molto bella sia di giorno che di notte. Il centro storico, le sue vie, il mercato di San Pedro, le chiese, i musei, le mura per tutto questo vale la pena trascorrere una giornata in giro per Cuzco.
15 agosto 2012 Agua Caliente
Oggi lasciamo Cuzco e ci dirigiamo a Ollantaytambo che ospita un bellissimo sito Inca, ma noi non siamo qui per questo… Dalla stazione di Ollantaytambo parte il famosissimo treno per Aguas Caliente, tappa obbligatoria per chiunque voglia raggiungere Machu Picchu. Trascorriamo qualche ora in paese, in attesa del treno, e ne approfittiamo per dedicarci ad una delle nostre attività preferite… degustazione di cibo da strada! Ci fermiamo ad una delle bancarelle che prepara al momento squisiti spiedini di carne…. Ne abbiamo fatto indigestione!! Il treno per Machu Picchu l’abbiamo prenotato mesi prima della partenza direttamente sul sito, i biglietti vanno dai 40 ai 70 dollari a tratta, in base all’orario ed alle disponibilità, il treno è quello con il tettino trasparente che vi permetterà di godere appieno dello spettacolare paesaggio durante le 2 ore di viaggio. Quando valuterete i costi del vostro viaggio in Perù vi accorgerete che Machu Picchu sarà la spesa maggiore. Raggiunta la turistica Agua Caliente, si esce dalla stazione attraversando un mercato fisso al coperto, si attraversa poi il ponte e si è praticamente al centro del paesino, che ospita solo turisti, quindi pieno di hotel, ristoranti e locali. Noi raggiungiamo il nostro Adela’s Hostal, che si trova lungo i binari della ferrovia, nel punto in cui partono gli autobus per Machu Picchu, affaccia lungo il fiume che attraversa Agua Caliente e per 40€ a notte è una delle sistemazioni più economiche ma decorosa che il paese offre. Posati i bagagli facciamo un giro e prima di cena ci dirigiamo a comprare i biglietti dell’autobus che domani mattina ci porterà finalmente a Machu Picchu. Agua Caliente è piccolina, piena di turisti, con prezzi notevolmente più alti rispetto al resto del Perù ma alla fine è anche un posto piacevole dove trascorrere mezza giornata.
16 agosto 2012 Machu Picchu
Tutti sanno che uno dei modi per raggiungere Machu Picchu è il cammino Inca, ma bisogna prenotarlo mesi e prima, avere un pò più di tempo a disposizione, non è sicuramente uno dei modi più economici per raggiungere Machu Picchu e bisogna essere disposti a camminare parecchio per diverse ore. Detto questo penso che sia anche il modo più bello per raggiungere le rovine, ma noi abbiamo optato per un mezzo a motore più veloce e molto meno faticoso! Sono le 4 del mattino, la sveglia suona, noi ci copriamo per bene, prepariamo gli zaini con la colazione a sacco che l’hotel ieri sera ci ha lasciato e ci dirigiamo alla fermata degli autobus proprio fuori dal nostro ostello. Il primo partirà alle 5, così ci dobbiamo subire una mezz’ora di freddo mentre siamo in fila, ma riusciamo a prendere il secondo autobus! Si sale per una stradina stretta e tortuosa per circa 20 minuti, fino ad arrivare all’ingresso del sito. Ci si mette in fila, noi avevamo comprato i biglietti d’ingresso online prima di partire sul sito www.machupicchu.gob.pe a 40€ a persona, fanno un breve controllo dei zaini, teoricamente non possono entrare ne cibo ne acqua, ma quasi tutti riusciamo a passare con la nostra colazione al sacco negli zaini. All’interno troverete un punto di ristoro con prezzi altissimi. Una volta entrati ci dirigiamo subito alla capanna del custode, dove possiamo ammirare quasi in solitudine la vista più bella e fotogenica di Machu Picchu, per intenderci quella da dove vengono scattate la maggior parte delle foto che vedete su internet. L’emozione è tanta e lo spettacolo offerto è bellissimo, siamo molto contenti di esserci svegliati così presto, possiamo fotografare le rovine di Machu Picchu senza la folla di persone che arriverà nelle prossime ore!! Non so dirvi quanti scatti facciamo, ma “occupiamo” quell’angolino per parecchio tempo! Insieme al biglietto d’ingresso abbiamo acquistato la salita al Wayna Picchu, la montagna che si vede alle spalle della città di Machu Picchu. La salita è accessibile solo a 400 persone al giorno, ci sono 2 turni , le prime 200 salgono dalle 8 alle 9, la restante parte dalle 10 alle 11. Noi abbiamo acquistato il primo turno, sia per non soffrire troppo il caldo delle ore centrali sia per non trovare troppa gente durante il percorso. Se è vero che ci siamo risparmiati la fatica del cammino Inca, è altrettanto vero che la salita al Wayna Picchu non è assolutamente una passeggiata di salute, non si deve sottovalutare, perché in realtà si tratta di una camminata in salita, su un terreno a tratti parecchio scivoloso, che richiede circa 1 ora di tempo, e raggiunge un dislivello di 250 mt circa, in cima si raggiungono i 2.667mt. Perdiamo un sacco di tempo con le foto e non capiamo subito qual’ è ingresso per la salita al Wayna Picchu, tanto che arriviamo all’ingresso, dove si deve lasciare nome, cognome ed orario di partenza, solo 5 minuti prima della chiusura!
Partiamo quindi che siamo già stanchi dalla corsa appena fatta!! Dopo i primi metri in pianura inizia la ripidissima salita, in alcuni tratti ci sono delle corde che facilitano il percorso…. Il mio consiglio è quello di portarsi dietro parecchia acqua, ne avrete bisogno! Arriviamo alla prima terrazza dopo quasi 1 ora di cammino, siamo esausti, sudati ed affamati ma tutto magicamente passa alla vista di quel panorama… Machu Picchu appare così piccola ai nostri occhi, e noi ci sentiamo così grandi e così fieri per essere riusciti a salire fin lassù!! Anche se in realtà c’è l’ultimo pezzo da percorrere quello che porta proprio in vetta, ma non bisogna soffrire di vertigini per percorrere quest’ultimo tratto e non bisogna essere neanche eccessivamente robusti, perché si deve passare tra due stretti massi e poi salire una scala parecchio pericolante, ma ne vale assolutamente la pena! Decidiamo di fare qui la nostra colazione a sacco…. Un piccolo pic nic ad alta quota!! Ci godiamo così il nostro meritiamo riposo prima di intraprendere la discesa. Dopo quaranta minuti circa firmiamo l’uscita ed iniziamo ad esplorare le mura della città Inca. Sono circa le 12 quando usciamo dal sito e la quantità di turisti ora è davvero impressionante. Arriviamo ad Aguas Caliente e girovaghiamo per il mercatino in attesa del treno che ci riporterà a Cusco. Siamo esausti, la giornata è iniziata presto ed è stata molto faticosa, ma siamo anche soddisfatti ed ancora meravigliati, Machu Picchu, da sola vale assolutamente tutto il viaggio in Perù.
17 agosto 2012 Cusco
Oggi oziamo un po’, è una giornata senza nessun impegno stabilito quindi girovaghiamo senza meta per le stradine di Cusco. Decidiamo però di impegnare le ore pomeridiane con una passeggiata a cavallo tra le colline che sovrastano la città, da dove si ammira la scritta “viva el Perù”.
Finisce così il nostro viaggio in Perù, domani un volo ci riporterà a Lima e poi a Roma. E’ stato un viaggio molto faticoso, fisicamente mi ha messo a dura prova, sono stata parecchio male ed è forse per questo che c’ho messo un po’ per metabolizzarlo, ma a distanza di tempo , riguardando le mie foto rimango meravigliata dalla bellezza dei posti visti. A distanza di quasi due anni quando penso al Perù la fatica è scomparsa, ricordo solo l’azzurro del cielo, i colori delle isole Uros, le dune di Huacachina, la maestosità dei condor e l’emozione di Machu Picchu… ora ho la certezza che è sicuramente un viaggio che rifarei.