Vita a Marsa Alam

Scusate per la lunghezza di questo racconto ma spero possa essere di aiuto a chiunque voglia visitare questa splendida zona dell’Egitto; ho cercato di dare una visione non solo “turistica” della cosa e sappiate che di norma sono molto critico verso tutto quello che vedo; chiunque volesse contattarmi può farlo al mio indirizzo. Partenza il...
Scritto da: Fabio Pierantozzi
vita a marsa alam
Partenza il: 15/05/2004
Ritorno il: 22/05/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Scusate per la lunghezza di questo racconto ma spero possa essere di aiuto a chiunque voglia visitare questa splendida zona dell’Egitto; ho cercato di dare una visione non solo “turistica” della cosa e sappiate che di norma sono molto critico verso tutto quello che vedo; chiunque volesse contattarmi può farlo al mio indirizzo.

Partenza il giorno 15 maggio alle ore 12.30 dall’aeroporto di Roma Fiumicino, volo charter Airone; viaggio non particolarmente stressante ma 4 ore di volo cominciano ad essere tante, specialmente per chi ha voglia di andare in vacanza (Egitto +1 ora di fuso)! Ho limitato il bagaglio mio e della mia ragazza ad una sola valigia grossa ed a due zainetti ma sappiate che all’arrivo (dall’aeroporto al villaggio) ed alla partenza (viceversa) le valigie vi potranno essere portate da volenterosi aiutanti (la mancia è d’obbligo!) per cui potete anche largheggiare, se volete.

Si sorvola Creta, Il Cairo e dopo deserto, deserto e tanto deserto (in questa zona è comunque deserto roccioso e non sabbioso, con tanto di montagne di alabastro e di arenaria, quella usata per le piramidi) atterriamo all’aeroporto internazionale di Marsa Alam (una sola pista per il decollo e l’atterraggio, naturalmente, con tutto attorno il niente più assoluto) che è stato costruito da un ricchissimo personaggio della zona.

L’aereoporto è pertanto privato e lo rimarrà per 10 anni dopo di che passerà di proprietà del governo egiziano (per inciso, lo stesso personaggio di cui sopra ha acquistato per 1 $ al mq circa 90 km di costa nei dintorni di Marsa Alam (Marsa Alam significa Porto delle Bandiere poiché fino a circa 15 anni fa per chilometri e chilometri si vedevano sulla costa solamente le bandiere degli avvistamenti militari); ora li sta rivendendo a 23 $ al mq … A chi possa interessare per chi investe in strutture alberghiere nella zona (dando lavoro quindi a decine di persone del posto) è prevista l’esenzione dalle tasse per almeno 6 anni.

L’arrivo al villaggio Elphistone Veratour avviene dopo circa 20 minuti di pulman nel deserto dopo che Peppiniello (uno dei ragazzi fantastici del villaggio) ci ha etichettato tutti con un braccialetto (serve ad identificarci a prima vista per motivi di sicurezza nostri) e ci ha fornito i primissimi ragguagli su cosa ci avrebbe aspettato; arriviamo al villaggio, coctail di benvenuto (ma francamente eravamo tutti un po’ affaticati) e poi sistemazione nelle camere (comode, pulite, e tutte con una piccola verandina a disposizione).

Alle ore 20.00 prima cena e … Un ben di dio di tutto quanto si possa desiderare (per inciso io sono a dieta da due mesi ed il bancone dei dolci mi ha tentato per tutta la settimana; l’ultimo giorno mi sono concesso due ottime crepes alla cioccolata e due pancakes ottimissimissimi!!); per chi non poteva fare a meno della cucina italiana segnalo il cuoco italiano che si occupava esclusivamente delle paste (la cucina locale è naturalmente a base di carne di pecora, di cammello, di risi speziati e di pesce, naturalmente, ma la maggior parte delle cibarie arriva da Il Cairo in quanto nella zona esiste … Il nulla più assoluto!!.

La zona sarà così per al massimo 3 o 4 anni per cui, se vi piace la tranquillità più assoluta andate ora; se invece vi aspettate un qualche cosa di simile a Naama Bay di Sharm allora aspettate perché altrimenti sareste delusi; io personalmente ho trovato la cosa stupenda; a Sharm oramai si trovano reef affollati da almeno 8 o 9 barche, tutte con circa 30 persone a bordo, fate voi i conti; a Marsa Alam ho fatto una immersione in cui ero io, il master diver ed altri due ragazzi, fantastico! Dopo cena il breafing di spiegazioni con la presentazione di tutto lo staff da parte del capostruttura e dei ragazzi che avrebbero gestito le strutture sportive e ricreative (un saluto particolare al capo animazione Loris che credo abbia fatto il militare in tutte le città d’Italia e che ci ha allietato con il suo Quizzone ed a Roberta del diving che mi ha sopportato e mi ha permesso di ottenere il brevetto sub; a tutti gli altri dei quali non ricordo il nome veramente splendidi; coinvolgenti se volevate, discreti altrimenti).

Per il resto che dire … Sole, mare (barriera corallina di almeno 300 metri di fronte al villaggio) e vento, ma non fastidioso anzi di aiuto a sopportare il gran caldo; per chi vuole è a disposizione una navetta gratuita che porta ad una vicina spiaggia che ha un reef stupendo in quanto la profondità dell’acqua di fronte al villaggio a stento raggiunge le ginocchia (durante le immersioni sub ho incontrato due volte il mitico Dugondo, un sirenide della dimensione di circa 2 metri che si nutre solamente di alghe) che consente nuotate e vista di pesci e coralli favolosi (attenzione, è vietato portare via conchiglie, coralli ed anche soltanto sabbia; la multa, se beccati, ammonta a 600 $ oltre a rogne indicibili ed all’additamento al pubblico ludibrio).

Se potete ed avete ancora spazio in valigia, portatevi la muta corta, le pinne e la maschera altrimenti potete affittare il tutto presso il diving center che si trova all’interno del villaggio.

Tutta la vita si svolge praticamente all’interno del villaggio, rigorosamente all inclusive (bar con consumazioni libere sulla spiaggia, snack, pizzette e crepes!!); subito fuori dell’entrata del villaggio ci sono alcuni piccoli negozietti di cui uno di fotografia che appartiene a Mimmo (la mia foto e quella della mia ragazza è in vetrina in bella vista, si fa per dire!) con il quale abbiamo fatto amicizia e che ci ha raccontato ogni giorno di usanze locali (non è fidanzato; ha visto una ragazza che gli piace ma la tradizione gli impedisce anche di parlargli; i genitori stanno facendo da intermediari con i genitori di lei e se tutto va bene Mimmo ha promesso di mandarci un SMS per darci la lieta notizia del fidanzamento e di invitarci a casa sua per il matrimonio!!).

All’interno del vilaggio c’è anche un altro piccolo negozietto di artigianato locale; il ragazzo che ci lavora, Nasser, porta un orologio Casio che gli ho regalato il giorno della partenza; non ha cercato di vendermi a tutti i costi qualche cosa; voleva che lo andassi a trovare quando avevo tempo solo per imparare meglio un po’ di italiano.

Le escursioni sono poi peraltro le solite (motorata nel deserto, cammellata, cena beduina, Luxor, Cairo, cittadelle locali da visitare) per cui, secondo me, non fate i forzati delle escursioni ma godetevi in santa pace un mondo che è incontaminato e lo sarà ancora per poco.

Chi volesse andare lo faccia con lo spirito giusto; la popolazione indigena è poverissima (lavora solo il 40% della popolazione e tra questa solo il 15% è femminile) e di tanto in tanto si intravedono le baracche dove dormono; attenzione a dare soldi ai bambini in quanto i più piccolini sarebbero oggetto di violenze da parte dei bambini più grandi per il resto le mance sono d’obbligo e graditissime; la contrattazione sui prezzi ai negozietti fa parte del gioco e, di norma, il prezzo di partenza sarà circa il doppio di quello finale.

Gli acquisti finali conviene farli ad El Quesir, un paesino a circa 110 km dal villaggio che ha alcuni negozietti (tenete presente che i negozietti di El Quesir pagano circa 100€ di affitto mentre dentro al villaggio pagano non meno di 800 € per cui non considerate ladri quelli del villaggio) dove potrete comprare un po’ di tutto.

Un saluto a tutti e buon viaggio!!.



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