Visioni bizantine e ottomane

Istanbul molteplice e sconfinata
Scritto da: sciusketta
visioni bizantine e ottomane
Partenza il: 04/12/2010
Ritorno il: 08/12/2010
Viaggiatori: 9
Spesa: 1000 €
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Il desidero di visitare Istanbul è nato in me anni fa,ed è cresciuto in maniera esponenziale man mano che leggevo i diari o ne vedevo le immagini; purtroppo però il mio ragazzo non ne è mai stato entusiasta, per cui è stata una meta sempre accantonata, anche se continuava a regnare nel mio cuore. Poi la settimana scorsa la mia amica mi ha proposto di andarci con lei e la sua famiglia, ed anche se per me è strano viaggiare senza la mia metà, ho accettato questo grandioso regalo di natale. Ancor prima di capire se ci fosse stato un altro posto libero, tutto è diventato per me molto eccitante: mi sono trovata su internet ad approfondire le mie conoscenze, ho preparato mentalmente la valigia, insomma ho pensato a tutte quelle piccole e grandi cose che fanno parte del piacere di prepararsi a partire, e che non vanno sottovalutate perchè è proprio in quel momento che hanno inizio tutti i miei viaggi.Come dicevo,Istanbul ha sempre scatenato in me tanta curiosità in virtù della sua storia e posizione:- città che ha ospitato 3 grandi civiltà: quella greca che le diede il nome di Bisanzio, quella romana che la chiamò Costantinopoli, ed infine quella ottomana con cui divenne definitivamente Istanbul;- città a cavallo di 2 continenti, Europa ed Asia, è dunque per noi occidentali la “Porta d’oriente”;- e per ultimo quella miscela di cristianesimo ed islam che convivono pacificamente in un paese per il 99% mussulmano, ma profondamente laico. Non sono mai stata in un paese islamico e la voglia di aprire gli occhi su ciò che di diverso popola la nostra Europa mi affascina enormemente.

DETTAGLI PRATICI

Bisogna mandare avanti le lancette di 1ora1 euro= 1,96 lire turche, ovunque accettano gli euro tranne che nei siti storiciTram 1,75 LT molto veloce, pulita e convenienteTaxi = non molto costoso, ma loro preferiscono contrattare il prezzo prima della corsa, invece col tassametro è più conveniente; ricordatevi che il tassam deve partire da 2.50. Guidano in modo assai sconsiderato e in ogni caso è preferibile la metro perchè il traffico è pazzescoTopkapi 20 lt +15 lt per l’harem (da vedere) S.Sophia 20 ltCisterna basilica 10 ltS.Salvatore in chora 10ltMoschee gratuite ma non si può entrare durante la preghieraChiamare con il cell in Italia costa tantissimo tipo 2 euro al min ma credo di aver pagato anche gli squilliSerate magnifiche su Istiklal Caddesi soprattutto venerdi e sabatoNon abbiamo avvertito alcun tipo di pericolo, neanche la sera tardi

SABATO 4 DICEMBRE

BENIM ADIM ISTANBUL : IL MIO NOME è ISTANBUL

Sveglia alle 5:15 con tutta la famiglia Scimè e partenza da Palese con Free Bird, con notevole ritardo tanto che atterriamo all’aeroporto di Sabiha Gokcen alle 14:30, siamo in Asia!Prendiamo il pullman che ci porterà in hotel HOLIDAY INN TOPKAPI, un 5*non proprio all’altezza ma abbastanza buono. Dai finestrini vedo un avvicendarsi di enormi grattacieli e case aggrappate ai loro colli con centinaia di saliscendi che gli girano intorno; qui l’assetto urbano mi sembra disordinato e troppo occidentale, se non fosse che dal mezzo sbucano innumerevoli moschee coi loro slanciati minareti. Poi il pullman rallenta, il traffico è pazzesco, le scie luminose dei fari disegnano delle serpentine lunghissime e tra loro passeggiano dei venditori ambulanti tra cui, quelli più curiosi, sono alcuni che portano un lungo bastone su cui sono infilati tanti anelli di pane, e la loro presenza spiega i lunghi tempi di ingorgo nel traffico. Dopo un po’ ecco davanti a noi il grande Ponte sospeso sul Bosforo, quello che unisce Europa ed Asia, e tutta la mia attenzione è catturata dal tramonto sulle argentee acque dello stretto, su cui svolazzano innumerevoli gabbiani. Giungiamo in hotel, costeggiando le antiche mura della città, poi mentre sono in camera a disfare la valigia, alle 18:10 giunge la tanto attasa nenia del muezzin che richiama i fedeli alla preghiera; così dopo aver visto ,almeno per ora, quartieri che non hanno nulla di orientale, ecco qualcosa che mi catapulta nella dimensione più esotica e spirituale di I. Sono davanti alla finestra che ascolto quel canto e il mio primo istinto è quello di afferrare il cell per chiamare il mio ragazzo, com’è strano essere qui, fare nuove esperienze senza poterle condividere con lui, già mi manca da morire! Prendiamo un taxi e ci facciamo lasciare sotto la Torre di Galata, un tempo parte del sistema difensivo della colonia genovese, la cui piazza è animata da musicisti e artisti di strada. Siamo a Beyoglu, la parte moderna della città e fulcro della vita notturna e mondana, qui c’è Istiklal Caddesi l’elegante via pedonale costellata da negozi, ristoranti, pasticcerie, kebabberie e non so se è usuale, o ne è complice la calda serata, ma la strada straripa di gente : dall’alto del colle dove ora ci troviamo, è impressionante vedere questa fiumana di gente che passeggia o sta seduta ai tavolini di un caffe; odore di kebab speziato pervade l’aria e noi siamo come abbindolati di fronte a tutto ciò che ci passa davanti. Passeggiamo attraverso un percorso ricco di sorprese, scandito dal passaggio di un vecchio tram rosso in legno, compriamo i primi lokum, cubetti di caramelle gommose, poi entriamo in una kebabberia particolare e molto barocca, Konak kebap, dove mangiamo con gusto ogni tipo di kebab, e chiudiamo la cena col tipico bicchierino di tè bollente. Dopo cena continuiamo la passeggiata, ci addentriamo nel Cicek Pasaji, uno dei tanti passaggi coperti, dall’atmosfera retrò e brulicante di gente, tanto che abbiamo camminato a passo di formica e attaccati uno alla borsa dell’altro per non perderci,da qui sbuchiamo al Fish market dove vendono spiedini di pesce fritto, cozze crude o ripiene di riso,ed infine giungiamo alla Nevizade, dove veniamo travolti dalla musica turca che irrompe nella strade, dall’entusiasmo e dalla vitalità dei giovani che, seduti nei pubs, cantano in coro o dei camerieri che allietano la cena dei turisti con balli e battiti di mani. Incredibile, neanche a Barcellona ho visto una movida del genere e l’eccitazione sale a mille! Vorrei ancora girare e confondermi alla folla, ma i bambini sono stanchi così chiamiamo un taxi e ,tra un mancato investimento, una curva incredibile ed accelerazioni da formula 1, mi godo persino il bellissimo spettacolo di S.Sofia e la moschea blu illuminate.

5 DICEMBRE

LE MILLE E UNA NOTTE A SULTANAHMET

La giornata di oggi sarà interamente dedicata a Sultanahmet, il cuore della I imperiale, dove si trovano le attrazioni più famose. Dopo un’ennesima corsa con slalom in taxi, ci ritroviamo sani e salvi all’ingresso del TOPKAPI, centro politico e simbolico di un impero che si estendeva dai Balcani all’Arabia, dalle steppe russe all’Africa del nord. Il Topkapi è un complesso di edifici disposti attorno ad una serie di cortili, ognuno con una funzione specifica, ma quello che attrae maggiormente la nostra curiosità è senza dubbio l’HAREM (serraglio) che accende subito la nostra fantasia e ci fa venire in mente i luoghi delle Mille e una notte, l’Harem infatti, era la residenza privata, dove il sultano viveva con le sue mogli e le odalische sotto il controllo degli eunuchi. Le stanze sono sfarzose, con le pareti ricoperte da ceramiche di Iznik, decorate con motivi orientali, anche se poi leggendo la guida, quel mistrero fascinoso intorno alla vita nell’harem è un po’ decaduto perchè, come sempre accade, è spesso bene non conoscere ciò che invece era proibito o leggenda. Non poteva mancare la visita al tesoro imperiale, una sorta di memoriale all’eccesso, in cui si rimane abbagliati da pietre preziose enormi. Usciti ,ci fermiamo a mangiare pannocchie e castagne arrostite per riscaldarci un po’, visto che da ieri la temperatura si è notevolmente abbassata e ci accompagna una pioggerellina fastidiosa. Una piccola passeggiata e ci troviamo difronte la maestosa Haghia Sofia, l’edificio bizantino più prestigioso del mondo, progettato per esibire la potenza e la ricchezza degli imperatori agli stranieri in visita. La chiesa, risalente al 6° sec, è un trionfo di decorazioni, marmi e mosaici, tra cui il più stupefacente è senza dubbio quello del Giudizio universale, che ritrae Cristo (i cui occhi sono tridimensionali e ti seguono in qualunque posizione ti ponga) e la Vergine con il Battista, la cui espressione pietosa è davvero commovente. Dalle logge superiori scendiamo giù, mi ritrovo al centro di questa enorme chiesa vuota e, penso a quante volte ho sognato di vederla, ed ora sono proprio qui! Usciti dalla basilica, qualcos’altro s’impone davanti ai nostri occhi, la MOSCHEA BLU, con i suoi 6 minareti e le cupole che si stagliano contro un cielo infiammato dal sole che tramonta. Percorriamo i pochi passi che separano S.Sofia dalla moschea e ci prendiamo una dolcissima spremuta di melograno, poi il canto del muezzin ci avverte che è l’ora della preghiera e che non è possibile entrare, così gironzoliamo nei suoi cortili e vedo uomini alle fontanelle che lavano piedi, capo e avambracci prima di accingersi alla preghiera. Al lato della moschea ci accorgiamo per caso dell’antichissimo IPPODROMO, risalente addirittura al 200 a.c, oggi però del tutto irriconoscibile se non fosse per l’obelisco egizio e la colonna di Costantino. Ormai è sera, così ritorniamo in hotel, una bella doccia calda, e via in Istiklal Caddesi, dove mi rendo conto come, presa da tutto il trambusto di ieri sera, non avevo per niente fatto caso all’architettura del viale, coi suoi edifici particolari e facciate art noveau. Dopo una lunga passeggiata ci fermiamo a mangiare in un ristorante in cui due abili donnine, sedute per terra a gambe incrociate, preparano la pida, simile ad una piadina ripiena di formaggio di capra o spinaci o carne trita, e qui assaggiamo anche i dolma, foglie di vite ripiene di carne e riso. Sarà perchè piove e fa freddo, ma oggi manca quell’atmosfera festaiola di ieri, così prendiamo un taxi, il quale dopo tante discussioni perchè voleva contrattare il prezzo della corsa, mentre noi volevamo usasse il tassametro, ci riporta in hotel facendo un giro molto più lungo e fregandoci cmq.

6 DICEMBRE

SACRO E PROFANO : DALLE MOSCHEE AL GRAN BAZAR

Ritorniamo a Sultanahmet per visitare la MOSCHEA BLU, ma ancora una volta il nostro tempismo ci fa giungere durante l’ora della preghiera. Si avvicina a noi un giovane turco che ci propone, in attesa che la moschea riapra, di farci da guida. I miei amici accettano ed Omar ci conduce per saliscendi adornati dalle tipiche case in legno colorate, a dire il vero un po’ trasandate, fino alla MOSCHEA PICCOLA DI S.SOFIA (Kucuk Anyasofya Camii) che, come la sua più famosa omonima, era in origine una chiesa. Come molte chiese bizantine, l’esterno è semplice, mentre l’interno riporta molte decorazioni blu e la mancanza di turisti ne fa un luogo di grande spiritualità. Poi Omar ci chiede gentilmente di dare un’occhiata al suo negozio di tappeti sottolineando che non c’è obbligo d’acquisto ma,deve dimostrare a suo zio di aver portato qualcuno; ovviamente non possiamo declinare, andiamo al negozio e, dopo averci offerto un buon tè alla mela, compriamo anche un tappeto. Tutto contento Omar ci avverte che ora è possibile visitare la moschea ma che non può più essere il nostro cicerone perchè ha da fare…non avevamo dubbi! Finalmente, dopo aver tolto le scarpe e coperto il capo, riusciamo ad entrare e ad ammirare questa superba magnificenza: grandi tappeti rossi, enormi lampadari sorretti da migliaia di fili, le bellissime finestre colorate da cui entra quella luce che dà maggiore esaltazione alle stupende piastrelle decorate da arabeschi e motivi geometrici, dal colore blu…un vero capolavoro, tanto che restiamo in adorazione per parecchio tempo, incantati anche dai movimenti rituali dei fedeli in preghiera a cui è riservata gran parte della moschea. Ci dirigiamo poi verso la CISTERNA BASILICA, una cisterna sotterranea con 336 colonne di marmo con capitelli dagli stili diversi, perchè riciclate da altre strutture che, insieme ad una ben studiata illuminazione e ad una musica di sottofondo, creano una ricca e calda atmosfera. È ora di prenderci una piccola pausa in uno dei tanti locali qui intorno, ed ordino il baklava, un dolce di pasta sfoglia e pistacchio di cui ho tanto sentito parlare, anche se poi il suo sapore è stato proprio disgustoso, dava di formaggio! Dopo andiamo alla MOSCHEA DI SOLIMANO IL MAGNIFICO, con la sua cascata di cupole, e una volta entrati, si viene sopraffatti dal senso di spaziosità e di luce che filtra dalle centinaia di finestrelle istoriate; qui domina il colore arancio delle ceramiche e dei tappeti, mentre fuori i colori del tramonto, rispecchiandosi sulla sua facciata marmorea, l’avvolgono in un’aurea mistica veramente favolosa. Conclusa per oggi la nostra visita ai siti sacri, passiamo a qualcosa di più profano così ci immergiamo totalmente nel GRAN BAZAR, una sorta di centro commerciale stile orientale,in cui trovi ogni genere di cosa, ma soprattutto è il regno del falso “autentico”, infatti se si è alla ricerca di borse, scarpe, maglie firmate qui si trova certamente ciò che, pur essendo imitazione, è talmente uguale all’originale da non accorgersi della differenza. Le ragazze erano in visibilio ed hanno cercato di comprare il più possibile, mentre loro padre, alla fine della serata, era alquanto frastornato non solo per la confusione, ma anche perchè a lui è toccata la sfiancante arte della contrattazione del prezzo fino allo sfinimento. Passeggiare in questo intrico di vie dalle volte dipinte, tra i suoi 4000 negozi è un’esperienza che può entusiasmare oppure no, a seconda del temperamento e dell’umore: le donne sicuramente possono godere del fatto che, in un solo pomeriggio riceveranno più attenzioni di quante ne otterrebbero mai nella vita, d’altronde però la frenesia, la confusione e i richiami insistenti dei negozianti possono essere insopportabili. Torniamo tutti in hotel un po’ sfiniti e ci tuffiamo a letto.

MARTEDI 7 DICEMBRE

GITA IN ASIA

Per oggi si è deciso di affidarci ad una gita organizzata per visitare la parte asiatica. In pullman la nostra guida ci parla della Turchia e passiamo di nuovo sul grande ponte che collega i 2 continenti e da dove si ha una vista magnifica sul Bosforo, che oggi riflette l’azzurro intenso di un cielo abbastanza soleggiato. La prima sosta prevede la visita al PALAZZO BEYLERBEYI, il più occidentale dei palazzi, che sorge proprio sulle sponde dello stretto. Si tratta della residenza estiva e ottocentesca del sultano Abdul Aziz, tutto in marmo bianco. Il palazzo, anche se, guardando singolarmente ogni elemento, potrebbe sembrare un’accozzaglia di stili diversi, in realtà ha una visione d’insieme sbalorditiva, a partire dalla meravigliosa scalinata che conduce alla grande sala di rappresentanza con piscina, ai lampadari in cristallo di Boemia, ai tappeti, ai vasi di Sevres. Dietro il palazzo sorge la COLLINA DI CAMLICA, il punto culminante di I, dove abbiamo ammirato e fotagrafato un bel panorama. Riprendiamo il pullman e, passando attraverso i quartieri di Fener, con le case in legno e le chiese ortodosse, e di Eyup, dall’architettura ottomana, giungiamo in cima alla collina per un’ennesima pausa al CAFFE PIER LOTI, il posto migliore per ammirare il Corno d’Oro, l’estuario che divide in due la parte europea. Finalmente poi visitiamo la CHIESA DI S.SALVATORE IN CHORA (Kariye kilisesi) uno dei gioielli bizantini, imperdibile per chi viene ad Istanbul; la chiesa è piuttosto piccola ma i suoi interni sono decorati da un favoloso ciclo di mosaici in oro e affreschi che, nonostante i crolli e le razzie, conservano un fascino davvero ammaliante. Sulla strada del rientro abbiamo anche visto le lunghissime mura di Teodosio, risalenti al 413 d.c, che cingono la città per 7 km, dal mar di Marmara al corno d’oro. Conclusasi la visita guidata, troppo misera per i miei gusti, le ragazze insistono per tornare al Gran Bazar e lì concludiamo la serata.

MERCOLEDI 8 DICEMBRE

ISTANBUL IL NOSTRO NON è UN ADDIO MA UN ARRIVEDERCI!

Ieri sera ci hanno avvisati che il volo è stato posticitato alle 20:30, dunque abbiamo un’altra mezza giornata a disposizione, ma il mio entusiasmo viene frenato dal resto della truppa che vuole ancora tornare al Gran Bazar. Per fortuna non ci siamo andati il primo giorno altrimenti avremmo passato lì tutta la vacanza! Io cmq sono loro ospite per cui devo adeguarmi. Alle 16:30 vengono a prenderci per andare in aeroporto e, a causa di un traffico esagerato, ci arriviamo dopo ben 3 ore. Quattro giorni e soprattutto con i loro ritmi, non sono stati sufficenti per conoscere a fondo questa città, ma sono bastati per capire come la curiosità e l’entusiasmo che avevo, sono stati poi ampiamente soddisfatti, Istanbul non è solo ricca di storia, ma è anche una bella metropoli, animata e ricca di fascino. Cmq ora fremo, perchè non vedo l’ora di riabbracciare il mio ragazzo, voglio raccontargli di questa città a cui non ho detto addio ma solo arrivederci; voglio convincerlo a venirci con me, per fargli capire quelle sensazioni forti che ho provato, e che non si possono spiegare a parole, ma che sono sicura stuzzicheranno la sua curiosità. Istanbul, ricorderò con tanta emozione i tramonti che infiammano le tue moschee, l’invito dei muezzin che si propagana dai minareti, i tuoi preziosi mosaici, i palazzi sontuosi e le vestigia del passato insieme alla grande vitalità ed accoglienza della tua gente!



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