Vis: un gioiello dove l’Adriatico è più blu
Avevo 9 anni e c’ero andata con i miei genitori, come ogni anno in Croazia. La nostra Croazia. Sempre piena di belle sorpresa, dopo tanti anni che ci tornavamo ne eravamo consapevoli, ma Vis fu davverp la più bella tra le belle. Quello era il secondo anno che l’isola apriva le sue porte al turismo in quanto riamse fino all’anno precedente una base militare e probabilmente fu una fortuna visitarla allora, ancora incontaminata e ancora sconosciuta. Ora la sua fama si è sparsa un po’ ovunque, soprattutto tra gli inglesi e i francesi, oltre che tra gli Italiani, e qualcosa è cambiato anche se la sua bellezza è ancora sconvolgente.
Quell’isola mi rimase nel cuore e decisi che un giorno sarei tornata a salutarla visto che nel 1990 dovemmo praticamente fuggire con un giorno d’anticipo perché dal continente giungevano notizie impressionanti: il giorno prima avevano chiuso le frontiere e i turisti erano rimasti bloccati 24 h tra Slovenia e Italia, iniziavano le prime “scaramucce” dei Serbi (incendiarono metà isola di Vis e anche sulla costa ci furono molti incendi dolosi) e l’atmosfera era tesa a dir poco.
Quindi rieccoci a Vis.Almeno con l’idea.
Il VIAGGIO Partiamo il 12/6/2004 da Selvino (BG), il paese dove abita il mio ragazzo, alle 4 del mattino. Dobbiamo riuscire a prendere il secondo e ultimo traghetto della giornata che parte alle 14:00 da Spalato.
Ma non c’è traffico grazie a Dio e possiamo anche concederci il lusso di sbagliare strada e trovarci nel bel mezzo della campagna nei pressi di Zara: campi coltivati, prati che sembrano tappeti di papaveri, qualche casolare in pietra qua e là e sullo sfondo un’imponente catena montuosa (il Velebit) che rende il paesaggio veramente affascinante. Per strada incontriamo solo una tartaruga che rischia di essere stirata e una coppia di vecchietti su un trattore.
Arriviamo a Spalato alle 11: 00, facciamo i biglietti e ci mettiamo già in coda sul molo. Le macchine non sono molte, sono di più le persone a piedi, tra le quali alcune signore che sono venute a Spalato solo per fare la spesa o per far riparare un elettrodomestico.
Il cielo è sereno e sul traghetto si sta benissimo, speriamo che il tempo regga, è un giugno un po’ pazzerello, non molto caldo e con un tempo variabile: un giorno piove e due c’è il sole, un giorno fa caldo il giorno dopo sembra primavera…Beh, speriamo in bene.
Lasciamo il porto, costeggiamo l’isola di Brac, poi sorpassiamo Hvar e ci troviamo in mare aperto e alle 5 e mezza eccoci a Vis. La nave attracca nel porto di Vis nuova, noi siamo dall’altra parte della baia, a Kut, il quartiere vecchio.
Troviamo subito la nostra casetta affittata via internet e ad attenderci troviamo i padroni di casa gentilissimi e disponibilissimi.
Che invidia. Loro abitano qui tutto l’anno, hanno rimesso a posto questa casa in pietra sul mare, abitano al primo piano mentre il pianterreno suddiviso in 4 appartamentini viene affittano ai turisti. Nel seminterrato c’è la radio (Nautic Radio Vis), la loro seconda fonte di reddito.
E qui devo aprire una parentesi sulla casa. L’abbiamo trovata su internet e ci siamo subito innamorati, è un gioiellino!! Tutta in pietra nello stile tipico dell’isola, costruita direttamente sul mare (!!!!!), con una terrazza comune ai 4 appartamenti dove si può fare colazione e vedere il cielo colorarsi di rosa al tramonto e le luci di Kut e Vis accendersi.
Se poi scegliete come noi l’appartamento A1 potrete godere anche di una Jaccuzzi per due…Una goduria.
L’appartamentino ha le tre finestre affacciate direttamente sull’acqua e la casa è arredata con molto gusto e dotata di cucina, frigo bar e di altri comfort (come l’aria condizionata e la Tv satellitare) di cui noi abbiamo fatto volentieri a meno. A quale prezzo tanto splendore? Noi in giugno abbiamo speso 25€ a testa a notte, non molto per quello che offriva la casa, ma un po’ caro se paragonato ai prezzi medi dell’isola…Sì, ma svegliarsi col rumore del mare nelle orecchie secondo me non ha prezzo!! Ci sistemiamo e dopo una doccia andiamo a mangiare al Pojoda, uno dei migliori ristoranti di Kut. Il quartiere di Kut è “tenerissimo”…So che non è un aggettivo appropriato a descrivere un paese, ma è quello che mi viene più spontaneo.
Un dedalo di viuzze strette, tutte in pietra, una piccola piazzetta che spunta all’improvviso, case in pietra con balconcini fioriti, negozi e piccole botteghe che hanno il sapore dei tempi antichi, che sanno proprio di mare, il mare com’era una volta, niente truffe turistiche, solo la semplice realtà del luogo.
E poi, arrivati al porticciolo, una manciata di tradizionali Konobe e ristoranti più eleganti, illuminati con lampade a petrolio o candele e arredati con sedie in vimini.
Il porticciolo poi è di una bellezza che ti commuovi, sembra finto, sembra uscito da un film, ti vien voglia di dire “Ti prego vento, non portarmi più indietro, lasciami qui a osservare il mare, ad ascoltare lo sciabordio delle onde che si infrangono sulle piccole barche, lasciami qui a vedere i pescatori tornare la sera e partire la mattina, non strapparmi dagli occhi questo piccolo paradiso”.
E il porto alla luce soffusa della sera sarà nei giorni a venire il mio appuntamento quotidiano.
Tornando a cose più pratiche, al Pojoda, consigliatoci dai nostri padroni di casa, mangiamo benissimo e considerando che prendiamo anche del pesce non spendiamo molto, circa 18€ a testa.
A casa crolliamo dalla stanchezza consapevoli delle belle sorprese che ci riserverà il giorno dopo.
13 giugno – Uvala Srbrna – La spiaggia d’argento Ci svegliamo riposati con il sole che filtra dalla finestra, decidiamo quindi di dedicare la giornata esclusivamente al mare e al relax. Così ci rechiamo nel centro di Vis a fare un po’ di spesa per mangiare in spiaggia a mezzogiorno.
Mentre stiamo parcheggiando vicino al porto di Vis città vediamo una macchina rossa un po’ vecchiotta targata BG, pensiamo che sia qualcuno che ha acquistato una macchina usata italiana invece quando gli suoniamo il clacson e l’uomo al volante vede la nostra macchina targata anch’essa BG, ci saluta, si ferma e viene a chiacchierare da noi. Dice che lui sta in una bellissima baia, dietro la torre d’avvistamento, paraticamente dietro l’hotel Lissa dove si trovava una base navale di Tito. Dalla descrizione riconosco immediatamente il posto in cui ero andata spesso con i miei genitori e dove avevamo conosciuto un signore Serbo che si era trasferito a Vis e si stava costruendo la sua villetta sul mare per venirci ad abitare con la moglie (Croata) e che spesso ci aveva invitato a mangiare a casa sua il pesce che pescava personalmente.
Il signore bergamsco mi informa che la moglie di questo Serbo è morta due anni fa e che adesso vive solo, nella sua casetta sul mare.
Ad ogni modo rimaniamo d’accordo col nostro connazionale che uno di questi giorni andremo a casa sua a bere un caffè.
Riprendiamo a guidare in direzione Kut e da lì prendiamo la strada che va verso la pianura interna e che porta alla costa nord. Abbiamo intenzione di andare alla famosa Spiaggia d’Argento, la mia spiaggia preferita quando venni da piccola con i miei genitori. Questa spiaggia che in Croato si chiama Srbrna (per l’appunto Spiaggia d’argento) deve la sua fama ai ciotoli piatti e bianchissimi che conferiscono all’acqua un colore veramente cristallino e argentato nei primi metri dopo la riva per poi diventare di un turchese intenso man mano che l’acqua diventa profonda.
Seguendo la cartina regalataci dall’ufficio turistico troviamo il sentiero, parcheggiamo la macchina e in meno di 5 minuti attraversiamo la pineta che ci porta in questo angolo di paradiso…La pineta profumatissima e bellissima fa da contorno a questa spiaggia bianca di ciotoli circondata ai lati da scogli piatti. Il mare è una tavola e l’acqua non è nemmeno fredda. Passiamo tutta la mattina facendo snorkeling e prendendo il sole, finchè nel primo pomeriggio non si annuvola e il cielo inizia a minacciare pioggia. Un po’ delusi ce ne andiamo e decidiamo di andare a trovare i nostri “amici” bergamaschi, praticamente quasi compaesani. Infatti appena troviamo la loro a casa ci invitano sulla terrazza a mangiare una fetta di torta e a bere un caffè e parlando scopriamo che loro sono di Albino praticamente il paese sotto Selvino, dove abita il mio ragazzo. Che coincidenze la vita! Ci raccontano di come un anno scoprirono per caso questa isoletta, se ne innamorarono e decisero di acquistare una casa per venirci a passare i mesi estivi.
Peccato che una legge emessa nel secondo dopoguerra impedisca a noi italiani di comprare una casa in territorio Croato a meno che non si sia sposati con un cittadino di nazionalità Croata o non si abbia un’attività commerciale sul luogo.
Ecco perché la maggior parte dell’isola se la stanno mangiando inglesi e francesi…E ce la stanno mangiando proprio sotto il naso… Noi dovremo aspettare fino al 2007 quando probabilmente la Croazia entrerà a far parte della U.E.
Inatanto per aggirare questi cavilli legali, burocratici e quant’altro i nostri connazionali per poter acquistare la casa hanno dovuto far figurare un’attività fittizia e sono riusciti a costruirsi la loro bella casetta in questa baia da sogno con il mare color verde smeraldo.
Quella sera decidiamo di andare a mangiare a Vis città, entriamo in una specie di pub e mangiamo i cevapcici che scopriamo non essere così popolari sull’isola come nel resto della Croazia, Per un piatto di cevapcici con c0ntorno, salsine, pane e birra da un litro spendiamo circa 10€! Quando usciamo dal ristorante inizia a diluviare…Speriamo che non duri… 14 giugno – Giornata alternativa …E invece ci svegliamo che fuori diluvia, tuona e chi più ne ha più ne metta…Ma non abbiamo nessuna intenzione di stare in casa più del necessario e allora ci addentriamo per le vie di Kut e poi di Vis e decidiamo di osservare la vita che scorre in un giorno normalissimo di giugno…I pescatori sul molo che sistemano le barche, i vecchi che fumano la pipa seduti a un tavolino di una vecchia konoba sul molo, i monelli che si rincorrono schizzando l’acqua delle pozzanghere, una specie di camioncino che va a prendere e riporta a casa gli studenti e i negozianti annoiati che oziano fuori dalle porte dei loro negozi aspettando che la stagione estiva esploda e porti l’ormai consueta orda di turisti affamata di gadgets e souvenirs di ogni sorta.
Visitiamo la chiesetta e il piccolo cimitero sulla penisoletta della baia di Vis, mangiamo in un ristorantino vicino al porto (due filetti al pepe verde deliziosi con patate in insalata e birra: 15 €) e poi visto che ha smesso di piovere e forse un po’ si sta chiarendo decidiamo di andare all’ufficio del turismo a noleggiare due biciclette e a prenotare la gita a Bisevo e alla grotta blu per il giorno dopo.
Se andate a Vis e siete appassionati di fotografia vi consiglio di comprare qui i vostri rullini…Costano appena 2€, anche i rullini Kodak Ultra…Un vero affare.
Con la bici iniziamo a prendere la direzione verso Komiza, se non si è allenati la strada tira un po’, ma ce la si può fare.
Il panorama è molto rilassante, campi verdi, casette di pietra e macchia mediterranea. Vediamo una cosa curiosa: c’è una casa circondata da una rete metallica con infilzate su di essa tante piccole bambole e pupazzi. Non abbiamo capito cosa significassero e comunque tutte quelle bambole erano un po’ inquietanti.
In ogni caso mentre pedaliamo inizia a far capolino il sole quindi decidiamo di restituire le bici e passare il resto del pomeriggio nella spiaggia di sabbia più famosa di Vis ( Uvala Raglan vicino a Milna).
C’ero stata da piccola con i miei genitori e devo dire che un bel pezzo di spiaggia se l’è mangiato il mare, però per l resto è rimasta incantevole…Il fondale è basso e per una cinquantina di metri si tocca. L’acqua è trasparentissima, sembra una piscina. E poi la sabbia è molto compatta e non si solleva camminando nell’acqua.
Torniamo a casa e dopo un bell’idromassaggio ci vestiamo e decidiamo di andare a mangiare dall’altra parte dell’isola a Komiza.
Komiza è molto caratteristica, forse più che Vis (anche se io continuo a preferire il piccolo quartiere di Kut). Il lungo mare costeggia il porticciolo e il pavimento è tutto lastricato.
Ci sono alcune bancarelle che vendono souvenirs o prodotti tipici e alcuni ristoranti.
Scegliamo il ristorante Falkusa dove mangiamo un buonissimo risotto ai frutti di mare, beviamo l’immancabile Karlovacko e concludiamo con una crepes alla marmellata.
Speriamo che domani non piova altrimenti salterà la gita a Bisevo e alla grotta blu.
15 giugno –Grotta blu – Baia di Rukavac Ci svegliamo con un sole timido che però è comunque un sole e quindi la gita non salterà.
Andiamo a Vis a piedi, e saliamo sulla barca che ci porterà da programma prima alla grotta Blu e poi su una spiaggia deserta di Bisevo, raggiungibile solo dal mare.
Arriviamo all’ingresso della grotta dopo un’oretta di navigazione in cui costeggiamo la costa frastagliata di Vis con formazioni rocciose particolari e piccole insenature bianche qua e là, l’acqua vicino alla costa è di un verde smeraldo spettacolare mentre più al alargo è blu zaffiro, passerei delle ore a fissare il mare e i suoi colori.
Comunque, come dicevo, arriviamo all’ingresso della grotta, mostriamo li biglietto (20 kune) all’ “addetto alla grotta” che ci fa trasbordare su una barca più piccola.
Entriamo nella grotta e rimaniamo a bocca aperta…L’acqua è di un blu elettrico che non ho mai visto in natura, trasparente all’inverosimile, si vedeva il fondale molto nitidamente…C’era un’atmosfera irreale.
La sensazione nel guardare il colore così particolare di quell’acqua è simile a quella provata l’anno prima ai laghi di Plitvice . Solo che lì i laghi tendevano a un verde smeraldo o a un turchese acceso.
In entrambi i casi sono rimasta ammutolita.
La grotta è lunga 24m, larga da 10 a 20 m, alta 15 m e profonda 16 m anche se la trasparenza dell’acqua inganna.
La grotta è molto particolare, appena entrati c’è un lungo corridoio marittimo che porta all’intenro della grotta. I raggi solari esterni penetrano sotto la grotta e riflettendosi sulla roccia creano questo colore blu iridescente molto particolare.
Vale sicuramente una visita.
Uscendo dalla grotta (la visita dura circa 10/15 minuti) notiamo che il cielo si è tutto annuvolato e il mare è un po’ mosso. Il capitano della barca su cui viaggiamo decide quindi di cambiare programma e invece di portarci sulla spiaggia selvaggia di Bisevo decide di avvicinarsi di più al porto di Vis nel caso dovesse piovere. Ci porta quindi alla bella baia di Rukavac (raggiungibile tranquillamente via terra con la propria auto).
Questa era la baia preferita da mio padre. E’ una profonda insenatura rocciosa, sullo sfondo c’è un piccolo villaggio di pescatori e alcune case per i turisti (in agosto costano circa 70€ al giorno gli appartamenti per 6 persone).
Non c’è una vera e propria spiaggia, ma gli scogli sono piatti e non è scomodo sdraiarcisi sopra. Il mare poi è una piscina, color azzurro chiaro o verde acqua e il fondale è abbastanza interessante se fate snorkeling.
Verso le cinque la nave fa ritorno a Vis. Decidiamo di fare una scappata a un’altra famosa spiaggia di sabbia (Uvala Stoncica) ma il mare essendo un po’ mosso ha sollevato il fondale che ci appare torbido e non fa assomigliare la spiaggia a quella quasi Caraibica che abbiamo visto nelle foto su internet.
Torniamo quindi a casa e mentre il mio ragazzo guarda il calcio alla tv io faccio un giro per Kut fotografando alcuni scorci o particolari.
La sera restiamo a mangiare sul lungomare di Kut, mangiamo io antipasto di pesce e risotto alla pescatora, mentre il mio ragazzo una bistecca con l’insalata di patate e cipolle, due crepes alla marmellata , due Zlatorog (birra bionda prodotta in Slovenia) per mandare giù il tutto e infine due caffè…Spesa totale 18 € a testa…Io adoro la Croazia!!! 16 Agosto – Uvala Stiniva, la Spiaggia degli innamorati Oggi c’è un sole bellissimo e il cielo è blu. Decidiamo quindi di affrontare il sentiero che ci porterà a Stiniva, la baia che io ho ribattezzato “la baia degli innamorati” e che probabilmente è la spiaggia più fotografata di Vis.
È un’insenatura strettissima, vista dal mare sembra una spiaggia di pochissimi metri, vista dall’alto invece a secondo della prospettiva sembra un laghetto.
In origine infatti, ma si parla di millenni fa, invece che una spiaggia c’era una grotta il cui tetto un giorno crollò creando col passare dei secoli questa insenatura la cui entrata è così stretta proprio perché un tempo era l’entrata di una grotta.
I sassi bianchissimi rendono l’acqua talmente cristallina che ti viene voglia di berla. Arrivare a questa spiaggia è abbastanza complicato via terra in quanto va percorso un sentiero strettissimo, in mezzo ai rovi e abbastanza ripido oltre che costituito da terreno franabile. Quindi affrontatelo solo se siete in forma e solo con addosso un robusto paio di scarpe da tennis.LE infradito sono vietate se non volete spaccarvi la testa.
Proprio perché non è facile raqgiungerla se non disponete di un gommone o di un motoscafo, la spiaggia è poco frequentata e incontaminata. Il mare è di una bellezza mozzafiato e il fondale è perfetto per fare snorkeling anche senza spingersi troppo al largo.
L’ho chiamata la spiaggia degli innamorati perché è piccina, molto suggestiva e anche perché se siete fortunati come noi sarete i soli visitatori. Infatti a parte una coppia di Australiani non c’è nessuno e quando questa coppia se ne va , rimaniamo da soli a goderci questo spettacolo della natura.
Ritornare su per il sentiero è abbastanza faticoso, portatevi da bere perché camminare in salita sotto il sole è veramente da suicidio… Arrivati a casa siamo stanchissimi. Dopo il solito bagno di rito nella vasca idromassaggio (una vera goduria) usciamo ma siamo troppo stanchi per spingerci fino a Vis a piedi come facciamo di solito (2 /3 km), ci infiliamo quindi nella prima pizzeria che troviamo, a pochi metri da casa nostra e devo dire che la pizza è veramente buona, sottile, con ingredienti ottimi anche se un po’ cara.
Quella sera siamo veramente “cotti” e ci addormentiamo prestissimo.
17 Giugno – Nostro 4° Anniversario – Uvala Rogačič Ci svegliamo il giorno del nostro 4° anniversario con un cielo plumbeo, però visto che capita spesso che si schiarisca all’improvviso decidiamo di andare lo stesso al mare.
Decidiamo di andare nella parte dell’isola dove abitano i nostri amici bergamaschi , è un’ampia baia con piccole calette disseminate qua e là, talmente piccole che in alcune cj sj sta comodi solo in due o tre persone.
Per arrivare in questa zona dell’isola, da Kut bisogna guidare verso Vis, superare la penisoletta col cimitero, superare l’Hotel Lissa e seguendo la strada superare la torre d’avvistamento.
Da lì si può scegliere se parcheggiare la macchina e proseguire a piedi o andare avanti in macchina sulla strada sterrata.
Purtroppo la giornata rimane nuvolosa e non fa neanche tanto caldo quindi anche a fare il bagno rimaniamo vicino alla riva cercando paguri e piccole stelle marine.
La sera, siccome è il nostro anniversario, decidiamo di andare a cena in un bellissimo ristorante a Kut, purtroppo non mi ricordo il nome, ma dalla descrizione dovreste poterlo riconoscere.
Si trova vicino al porticciolo, bisogna superare il ristorante Pojoda e ci si trova in questo bel ristorante con i tavoli all’aperto.
La padrona parla benissimo italiano perché ha abitato a lungo in Italia.
Qui dovete assaggiare per forza alcuni piatti tipici dell’isola come la focaccia di Vis alle acciughe o la zuppa di pesce con fagioli e pasta (è deliziosa, è diversa da tutte le altre zuppe che io abbia mai assaggiato) e naturalmente dovete innaffiare il tutto con il vino rosso dell’isola.
Diciamo che la cena ha compensato largamente la delusione per la giornata quasi persa di mare.
18 giugno – spiaggia di Stoncica e spiaggia nei pressi della Česca Villa Ultimo giorno intero a Vis. Decidiamo di passarlo nella spiaggia di Stoncica, decantata da più riviste di viaggio, forse perché costituita da sabbia dorata, cosa abbastanza rara in Croazia. A dispetto di tutta la pubblicità che gli viene fatta, questa spiaggia ha un mare che non è nulla di eccezionale. Pulito ma non trasparente come le altre spiagge che ho visto fin’ora in Croazia. Forse è ancora per via del fondale sabbioso che rimane smosso dalle onde, non so. Dalle foto sembrava molto più bello.
Comunque la spiaggia è molto carina e ci sono anche alcune palme dove, volendo, si può stare a oziare all’ombra.
Sulla spiaggia c’è un taverna, Konoba Stoncica, che la guida segnala come ottima, ma noi, come sempre al risparmio, abbiamo i nostri bei panozzi ripieni preparati dalla signora cicciotta del mini (molto mini) market di Kut.
Dopo pranzo decidiamo di spostarci in un’altra spiaggia, l’ha avvistata il mio amore qualche giorno prima, tornando dalla gita alla Grotta Blu. Si trova sotto il parco della Česca Villa (dal molo di Vis la vedete sull’estremità destra della baia).
La spiaggia è di piccoli sassi grigi e l’acqua è incredibilmente bella e trasparente, i colori variano dal verde chiaro, al turchese intenso fino a diventare blu cobalto guardando all’orizzonte.
Sulla spiaggia c’è anche un barettino da dove risuona una piacevole musica etnica e che serve bibite fresche, cocktails e piccoli aperitivi…Io golosona come sempre mi faccio conquistare dall’aperitivo a base di formaggio locale stagionato e messo sott’olio con alcune spezie, olive nostrane e un bicchierino di vino bianco…Che sciallo!!! La sera decidiamo di non badare a spese e andiamo a cena in un ristorante consigliato dal touring club italiano. Si chiama Bako e si trova a Komiza, su una piccola baia, con i tavolini affacciati sul mare. All’interno del ristornate si può ammirare una bella collezione di anfore antiche e un’acquario da dove ognuno può scegliere il proprio pesciolino (o pesciolone).
Il ristorante è un po’ più caro della media, ma comunque abbordabile. La qualità è ottima. Io prendo il polipo al vino rosso e di seguito un risotto al nero di seppia, il tutto innaffiato dal vino pregiato dell’isola e benedetto alla fine da uan squisita crepes alla marmellata.
19 Giugno 2004 Vis-Split (Spalato) – Biograd Na Moru E’ giunto il giorno di lasciare l’isola…Che tristezza! Ma Marina, la padrona di casa, mi risolleva il morale senza accorgersi quando salutandomi mi dice “Come sei carina abbronzata e rilassata. E’ sempre così…Arrivate tutti pallidi che sembrate malati e ripartite che sembrate dei fiori”…E ti credo!!! Avete un’isola così bella che solo a gustare un suo panorama o ad ascoltare il suo “respiro” si diventa per forza più belli e felici! Ad ogni modo partiamo verso mezzogiorno e arriviamo a Spalato nel primo pomeriggio.
Lasciamo le valige al deposito bagagli che si trova praticamente all’interno dei bagni pubblici sul porto (costo, se non ricordo male, circa 1,5€) e partiamo alla scoperta del centro storico di Spalato che si rivela molto bello e interessante…Niente a che vedere con l’impressione ce si ha della città arrivando con la nave…Casermoni bianchi tirati su a casaccio senza poesia né rispetto per l’ambiente che li circonda…Ma d’altronde si capisce che sono stati costruiti o ricostruiti in fretta e furia dopo la guerra degli anni 90 e di certo con tutti i problemi che aveva il paese costruire degli edifici con basso impatto ambientale era l’ultimo pensiero dei Croati.
Comunque, decidiamo di iniziare la visita col palazzo di Diocleziano e la sua mostra di artisti contemporanei che si trova all’interno del palazzo.
Poi visitiamo l’esterno delle mura e il quartiere antico adiacente, il tutto è molto suggestivo: vicoli stretti lastricati, talmente lucidi che ci si specchia, panni stesi da un ballatoio all’altro, piccole botteghe di artigiani e case vecchie quasi diroccate, ma molto affascinanti che sono state inglobate alle mura del palazzo e ne hanno modificato la fisionomia diventando parte integrante di esse.
Visitiamo anche parte di un quartiere più esterno oltre che il mercato nella piazza vicino al porto.
Verso le 6, dopo aver recuperato la mia macchina, ripartiamo e ci dirigiamo verso quella che sarà solo una tappa di passaggio, giusto per dormire e spezzare il viaggio,.
Guidiamo fino a un paesino poco dopo Biograd Na Moru, troviamo una camera al prezzo di 20€ per notte e ceniamo in una Konoba poco caratteristica, ma economica, che abbiamo trovato per strada. Ci gustiamo gli ultimi cevapcici con cipolle, slasina alle melanzane e peperoni e patatine fritte, beviamo l’ultima Zlatorog e torniamo a casa stanchi morti.
20 giugno 2004 Sveglia presto: si torna a casa…Arriviamo a Selvino di pomeriggio tardi. Ad accoglierci un potente acquazzone…Vis e il suo mare sembrano già troppo lontani…