Villaggi e natura, Yemen e Socotra
Abbiamo quindi trascorso il periodo in Yemen con una guida eccezionale di origine somale, estremamente competente e professionale che ci ha accontentato in ogni nostra esigenza o desiderio a costo anche di modificare quanto prestabilito prima della partenza. Premetto anche che è la prima volta che per viaggiare ci appoggiamo ad un’agenzia, difatti siamo abituati ad organizzare i nostri viaggi in modo indipendente utilizzando solamente guide cartacee. In Yemen invece, per ragioni di semplicità e di sicurezza, abbiam preferito adottare questa soluzione che, ripeto, per quanto riguarda la prima settimana si è dimostrata un vero e proprio valore aggiunto. La guida si è dimostrato molto meglio di una guida cartacea in quanto persona molto preparata culturalmente ed intelligente. L’itinerario che abbiamo scelto è stato un itinerario abbastanza classico, purtroppo per ragioni di sicurezza siamo stati costretti ad escludere la parte est (Marib e l’Hadramawt) in quanto le strade eran chiuse…Sicuramente ne approfitteremo per ritornarci! Quindi abbiamo visitato Sana’a e i villaggi a nord (Shibam, Thula…) e poi ci siamo mossi verso ovest facendo un paio di giorni di trekking sui monti Haratz per poi puntare verso Al Hudaydah sulla costa del Mar Rosso, una meta che non offre molto se non un colorito e vivace mercato del pesce. Poi siamo ritornati verso Sana’a passando per Taizz, Ibb e molti altri villaggi. Il bilancio di questa sattimana è stato estremamente positivo; abbiamo girato parecchi paesi nella penisola arabica e, sicuramente, lo Yemen è quello che offre di più dal punto di vista storico e culturale. I villaggi trasudano storia e ognuno di questi offre degli angoli caratteristici ed interessanti; moschee, suk, abitazioni etc. Anche la popolazione ci ha entusiasmato e colpito; noi abbiamo viaggiato in un periodo considerato ‘a rischio’ in quanto un mese prima c’era stato un attentato contro l’ambasciata USA a Sana’a, di conseguenza il numero di turisti che abbiamo incontrato è stato estremamente esiguo per non dire quasi nullo. Perciò avevamo l’attenzione della gente tutta rivolta verso di noi ovunque ci muovessimo; la maggior parte di loro si è dimostrata onorata che qualcuno fosse interessato alla loro terra e quasi ovunque abbiamo ricevuto strette di mano e frasi di benvenuto. Siamo stati anche invitati in un villaggio disperso tra i monti Haratz a visitare la scuola elementare e a partecipare a una parte della lezione che si stava svolgendo in segno di riconoscimento. La settimana a Socotra invece si è svolta in maniera molto differente; l’isola è estremamente affascinante dal punto di vista naturalistico, i paesaggi, gli alberi, la vegetazione, il mare e le spiagge sono i veri protagonisti. Noi l’abbiamo girata praticamente tutta facendo anche lunghe camminate nella parte interna ma utilizzando sempre come base di appoggio Hadibo, la capitale. Abbiamo alloggiato nell’unico alberghetto ivi presente che offre stanze basiche come quasi tutte le strutture yemenite ma vi è annesso un ‘ristorantino’ che serve un pesce cotto in maniera eccezionale e prepara un pane caldo altrettanto buono. Purtroppo come dicevo all’inizio, non ci siamo trovati per nulla bene con la nostra guida. Avevamo contattato tramite il suo sito internet e abbiamo concordato un itinerario; però l’incontro è nato subito male quando si è presentato al primo appuntamento in condizioni non propriamente accettabili in quanto visibilmente brillo. Si è inoltre dimostrato una persona presuntuosa e convinta, per sua stessa ammissione, di essere la migliore guida di Socotra. In realtà l’unica attività che ha eseguito è stata quella di trasportarci da una spiaggia all’altra senza un minimo di spiegazione su quello che ci circondava. Inoltre, dato che noi volevamo impostare il soggiorno a Socotra anche facendo del trekking, abbiamo scoperto che lui non avrebbe potuto camminare per ragioni di salute, particolare che non ci aveva detto. A suo merito posso solo dire che ci ha trovato una guida ‘sostitutiva’ con cui siamo riusciti a girare l’isola come avremmo voluto fare sin dal primo giorno gli ultimi tre giorni e, grazie a questo fatto e all’indubbia bellezza del luogo, siamo riusciti a salvare il ricordo di Socotra.
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