Vikinghi, fiordi e gamberetti

Innanzi tutto ci presentiamo: siamo Fabio e Amanda da Firenze e questo anno abbiamo scelto come meta del nostro viaggio estivo la Norvegia. La vacanza è stata programmata in un arco di tempo piuttosto lungo: ci piace leggere lentamente la fedele e affidabile guida Lonely Planet (che ci accompagna in ogni viaggio) e scoprire poco a poco i luoghi...
Scritto da: 360back
vikinghi, fiordi e gamberetti
Partenza il: 04/08/2006
Ritorno il: 19/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Innanzi tutto ci presentiamo: siamo Fabio e Amanda da Firenze e questo anno abbiamo scelto come meta del nostro viaggio estivo la Norvegia. La vacanza è stata programmata in un arco di tempo piuttosto lungo: ci piace leggere lentamente la fedele e affidabile guida Lonely Planet (che ci accompagna in ogni viaggio) e scoprire poco a poco i luoghi che visiteremo. Così otteniamo un doppio vantaggio: le ferie non sembrano troppo lontane e quando partiamo alla fine siamo “preparatissimi”. Informazioni pratiche Prima di raccontarvi le nostre avventure, alcune info utili. La nostra vacanza è durata in tutto 15 giorni (15 notti in Norvegia), dal 4 agosto al 19 agosto, ed è alla fine costata 1700 euro a testa, tutto compreso. Questi giorni sono sufficienti per visitare alcuni dei più bei fiordi della Norvegia e le due principali città di questo paese: Oslo e Bergen. Se scegliete di noleggiare una macchina come abbiamo fatto noi, state pronti a passare diverse ore in auto e a fare molti Km… Noi a fine viaggio siamo arrivati a quota 2.800 !!! La soluzione della macchina è comunque molto conveniente in quanto consente di non essere legati ai mezzi pubblici, di godere dei meravigliosi panorami e fermarsi in qualsiasi scorcio per immortalarlo in una foto e soprattutto permette di fare fantastiche deviazioni alla scoperta di paesaggi e luoghi non inseriti nelle classiche rotte turistiche. Inoltre bisogna considerare anche il fatto che i trasporti pubblici in Norvegia hanno prezzi esorbitanti: per fare un esempio, il treno andata e ritorno da Kongsberg ad Oslo (un tragitto inferiore a 100 Km, 1 ora e 20) costa 40 euro a persona! Ovviamente dotandosi di tessera ferroviaria tipo Inter-Rail o altro i costi diminuiscono, ma l’idea che ci siamo fatti è che senza possedere un mezzo proprio si perda buona parte della bellezza del paese. A dispetto di quanto molti pensano, in Norvegia d’estate non fa freddo !!! A Oslo abbiamo trovato temperature estive (massima a 28 gradi), ma senza l’afa delle nostre città. Negli altri posti la mattina fa un po’ fresco ma poi le temperature si alzano e si sta benissimo (17 gradi se è nuvoloso, fino a 25 se c’è il sole). Il tempo per noi è stato sostanzialmente bello, qualche goccia di pioggia in 3 o 4 giorni ma mai la pioggia costante è durata più di mezz’ora… quindi se avete intenzione di andare in Norvegia non fidatevi di chi dice che il tempo là è brutto. La stessa Bergen, indicata come città più piovosa del paese, non ci ha mai riservato giornate completamente brutte, ma piuttosto molto variabili, con piogge al massimo di 30 minuti. Fidatevi invece di chi dice che la Norvegia è cara: difficilmente pagherete un pasto, anche se molto dietetico, consumato in un locale meno di 20 euro a testa !!! Per avere un idea, anche un menù al Mc Donald costa circa 12 euro, il doppio che in Italia. La cosa migliore è fare la spesa e cucinarsi, anche perché, gamberetti di fiordo e salmone a parte, la cucina norvegese non propone grandi prelibatezze. Inoltre se, come noi, non volete lasciare troppi soldi dei vostri preziosi stipendi in Norvegia, la cosa migliore è prenotare con abbondante tempo in anticipo un posto per dormire (magari anche con un angolo cottura) nelle città con maggiore afflusso turistico, come Oslo e Bergen. Per i restanti paesini sui fiordi potete andare tranquilli e affittare una casina/bungalow (“hytte” in norvegese) direttamente sul posto in uno dei tantissimi (non c’è paragone con l’Italia!) e bei campeggi norvegesi, ad un costo che varia tra le 350 e le 650 corone (45-85 euro circa, in base alla qualità della sistemazione) nei luoghi più richiesti. Un consiglio: non fermatevi al primo campeggio che trovate sulla strada, guardatene un po’ e scegliete quello che vi piace di più e posizionato meglio… la scelta non manca davvero!!! Per concludere la parentesi alloggi, va detto che da ogni parte si trovano camere in affitto, indicate con cartelli “rom ledig” (camere libera), quindi l’alloggio non sarà mai un problema. Altra credenza su questo paese di cui non dovete fidarvi: molti sostengono che “in Norvegia c’è una luce diversa…”. Se credete a questo dovete anche credere al fatto che in Norvegia esistano i troll! In realtà, infatti, qua non si trova nessuna luce diversa da quella che si può trovare in Italia, solo che le giornate sono più lunghe e rischiate la sera di andare a letto con ancora luce fuori e svegliarvi la mattina alle 4.30 credendo che siano le 10! Noi siamo riusciti a vedere la notte fonda solo una volta ! Continuate a leggere perchè altre preziose “dritte” riguardanti volo, auto, pernottamenti, luoghi da vedere ecc… Sono contenute nel seguito !!! Arrivo: noleggio a sorpresa !!! E adesso veniamo più nel dettaglio al nostro giro in Norvegia… Il volo Ryanair partito da Bergamo ci ha fatto atterrare in suolo norvegese all’aeroporto Torp, a Sandefjord, a circa 120 Km a sud di Oslo. Il primo contatto con questo paese è piuttosto positivo: la nostra Nissan Micra noleggiata dall’Italia via internet con Europcar (tariffa prepagata via internet, si risparmia molto !!! Tutto il periodo 680 euro. L’ufficio di noleggio è nell’aeroporto, anche se dal sito Europcar non sembrerebbe) si è trasformata in una Renault Megane 1.5 dCI nuova fiammante, più comoda, più spaziosa e con aria condizionata (che, comunque, è stata utile solo ad Oslo!). Entusiasti di tale sorpresa e carichi di voglia di iniziare la scoperta della Norvegia saliamo in macchina, direzione Oslo, prima tappa del nostro viaggio. A metà percorso ci fermiamo per il pranzo a un chiosco fast-food e prima nota dolente: hamburger e patatine per 2 ci costano 208 corone, ovvero circa 25 euro. La quantità era sufficiente per 4 (sulla qualità meglio sorvolare, ma in vacanza si mangia tutto!), ma d’ora in poi faremo sempre la spesa al supermarket !!! Oslo Arrivati a Oslo prendiamo posizione all’Anker Hostel prenotato via internet dall’Italia con abbondante anticipo (www.ankerhostel.no; tenete presente che nessuno ci ha mai chiesto il numero di carta di credito a garanzia della prenotazione): la sistemazione è buona e il prezzo è onesto. La prima colazione, servita nell’adiacente Anker Hotel al prezzo di 65 corone (circa 8 euro), è ottima e abbondante, e volendo potete portarvi via due panini per pranzo :-)., risparmiando così un centinaio di corone al supermercato (anche questi incredibilmente cari). Il primo giro di ricognizione della città ci mette davanti ad una scottante realtà: Oslo è piena di italiani… e noi che credevano di avere scelto una meta alternativa !!! Oslo ci appare come una città cosmopolita, ci sono tantissime persone provenienti da paesi diversi, i ristoranti etnici sono i più disparati ma nel complesso non si può certo dire che sia una città entusiasmante. Anche il secondo e il terzo giorno del nostro viaggio sono dedicati alla scoperta di questa città: il museo del folklore norvegese e il museo delle navi vikinghe nella penisola di Bygdoy, il museo Munch, la galleria Nazionale con il famoso Urlo di Munch, l’affollata Karl Johans Gate, il parco Vigeland (con le statue dello scultore norvegese Vigeland) e il vivace Aker Brygge sono i luoghi che meritano sicuramente una visita: sono visitabili tranquillamente anche in soli 2 giorni (2 notti a Oslo), così potete risparmiare un po’ più di tempo per godervi i meritevoli fiordi. Nota enogastronomia: l’unico posto in cui vi consigliamo di mangiare è il ristorantino “Herbern Marina” in fondo all’Aker Brygge, in particolare i piatti a base di gamberetti (80-100 corone) ed il ½ litro di gamberetti freschi bolliti serviti da sgusciare con pane e burro (100 corone), 1 litro semmai in 2 persone sennò rischiate il collasso !!! Hardangerfjord Il quarto giorno partiamo con destinazione Eidfjord sull’ Hardangerfjord. I 330 Km percorsi per arrivare ci hanno fatto ammirare paesaggi molto diversi: siamo passati dai laghi e dalle casine in legno del Telemark fino al desolato ma comunque spettacolare altopiano dell’Hardangervidda. Ad Eidfjord ci siamo concessi l’unico lusso di questa vacanza: il Quality Hotel Voringfoss, consigliato caldamente dalla fidata Lonely Planet, che però in questo caso ha toppato abbastanza clamorosamente: nonostante che la struttura alberghiera fosse bella, in ottima posizione sul fiordo e la colazione decisamente buona e abbondante, l’albergo (almeno la nostra camera, ma ne abbiamo cambiate due) non brillava in quanto a pulizia… grave pecca per un albergo di questa portata !!! L’impatto con il primo fiordo è decisamente entusiasmante…e pensare che ancora non sappiamo quali meraviglie ci aspetteranno poi ! Giorni quarto e quinto: gita in battello sul fiordo alla scoperta dei paesini locali e dei frutteti caratteristici di questa regione, visita alla cascata Voringfoss a cui si accede dal parcheggio (a pagamento, ma veramente poche corone) del Fossli Hotel; salita su per una stradina sterrata tutta tornanti piuttosto lunga fino a Hjolmo (indicato dal solito cartello col simbolo di “punto di interesse”) da cui si godono meravigliosi panorami su cascate, torrenti e montagne e con la possibilità di fare escursioni; ma soprattutto siamo saliti su per una montagna fino alla fattoria di Skjasen da cui si gode il miglior panorama dell’Hardangerfjord, tra i più belli di tutta la Norvegia, da non perdere assolutamente. Visto il sole e il caldo ci siamo concessi anche qualche ora rilassante di tintarella sul fiordo, dove però non abbiamo avuto il coraggio di fare il bagno: l’acqua era gelida ma i norvegesi entravano e uscivano dall’acqua con disinvoltura disarmante. Bergen Giorni sesto, settimo e ottavo: Bergen. Fin dal primo impatto la città ci appare molto carina e soprattutto piena di turisti. Il quartiere del molo, Bryggen, e il mercato del pesce, Torget, sono le nostre prime tappe e ci lasciano davvero soddisfatti. Nei giorni seguenti visitiamo il Museo Anseatico, la torre di Rosenkrantz, il museo archeologico del Bryggen, Mariakirke (chiesa di Maria), il museo all’aperto della vecchia Bergen (Gamle Bergen), l’acquario, la cattedrale, saliamo con la funicolare sul Monte Floyen, ci spingiamo un po’ fuori Bergen per vedere l’eccentrica casa del musicista Ole Bull, la casa di Edvard Grieg e la Fantoft Stavkirke. Le attrazioni viste all’interno della città di Bergen meritano senz’altro una visita, ma i luoghi fuori Bergen, seppur carini, possono anche essere tralasciati senza rimpianti. Così, anche in questa città, due giorni di visita possono essere sufficienti. Una nota sulla Bergen Card e sui parcheggi. La Bergen Card costa 250 corone (circa 30 euro) e non da poi moltissimi vantaggi in termini di sconti ed ingressi gratuiti, quindi valutate prima cosa volete vedere. In particolare offre solo uno sconto del 30% al “parcheggio gigante” che troverete dopo essere usciti dall’autostrada (comunque vicinissimo al centro, eventualmente con l’autobus per i faticoni come noi), e nessuno sconto negli altri, che hanno prezzi elevati: 24 ore costano 150 corone (20 euro), ma il prezzo orario è notevolmente maggiore. Il fatto strano è che il “parcheggio gigante” per 24 ore dovrebbe costare 75 corone con Bergen Card, mentre invece alla fine ne abbiamo pagate solo 25. Ovviamente non abbiamo protestato col cassiere !!! Nordfjord e Geirangerfjord Non ce ne accorgiamo nemmeno ed è già passata la prima settimana di vacanza… ma adesso ci aspettano i fiordi!!! Da Bergen partiamo diretti verso Nordfjord e Geirangerfjord. La strada è un po’ lunga ma quando arriviamo ci rendiamo subito conto che ne è valsa la pena. Decidiamo di prendere posizione a Loen, sul Nordfjord, dove passiamo il nono e decimo giorno. Da qua una gita in giornata ci porta a visitare il famoso paesino di Geiranger, sull’omonimo fiordo, con il suo mare stretto tra le montagne e le famose cascate. Qui però va fatta una annotazione importante: da nessuna parte, né sulla Loney Planet né in altri racconti di viaggio abbiamo trovato cenni relativi al periodo giusto per godere appieno delle cascate norvegesi: ad agosto gran parte della neve sui monti si è già sciolta (eccetto ovviamente quella dei ghiacciai), per cui diverse cascate (in particolare quasi tutte quelle su Geirangerfjord), risultano molto ridotte, se non inesistenti (le “Sette sorelle” sembravano in agonia, mentre il “Velo da sposa” non è proprio pervenuto…). Quindi secondo noi sarebbe più opportuno programmare la visita in luglio o ancora meglio in maggio-giugno, sebbene in questi ultimi due mesi la temperatura possa risultare inferiore. Va comunque detto che le cascate più belle che abbiamo visto (Voringfoss, quella sulla ferrovia Flaamsbana, e quelle che scendono dal ghiacciaio Jostedalsbreen) sono comunque stupefacenti. La visita alla lingua glaciale Kjenndalsbreen del ghiacciaio Jostedalsbreen ci lascia a bocca aperta per imponenza e bellezza: ci arriviamo piano piano grazie ad una traversata in barca sul lago glaciale Lovatnet; infatti, al momento della nostra visita, questa era l’unica soluzione possibile per arrivare al ghiacciaio a causa di una frana che ha reso inagibile la strada per le auto. La strada 613 (Panorama road) da Stryn lungo il Nordfjord, recentemente costruita (è stata completata nel 2005), ci ha offerto scorci su Nordfjord davvero sorprendenti e ci sentiamo di dire che, a discapito di quanto dica la nostra guida, questo fiordo non deve essere considerato solo un punto di passaggio tra Sognefjorden e Geirangerfjord, ma ha un suo valore e merita senz’altro una tappa a lui tutta dedicata. Da qua ci siamo spinti fino al mare aperto, nella minuscola cittadina di Selye. Il summer sky center di Stryn, abbastanza vicino a Loen, ci ha lasciato delusi: ad agosto era chiuso causa mancanza neve… forse questa estate è stata troppo calda anche in Norvegia !!! E noi che pensavamo di farci una sciatina ! Sognefjorden Passando attraverso la cittadina di Lom, dove abbiamo potuto visitare una chiesetta in legno, e passando attraverso il parco Jotunheimen siamo poi giunti sul Lustrafjorden (una ramo del Sognefjorden), fermandoci a Luster per i giorni undici e dodici. Da qui abbiamo potuto visitare la chiesetta in legno di Urnes, che ha un interno bello, e l’altro versante del ghiacciaio Jostedalsbreen con la lingua glaciale di Nigardsbreen, ancora più bella e spettacolare e su cui è anche possibile fare escursioni guidate con corda e scarpe chiodate (arrivate entro le 14 altrimenti vi sarete persi l’ultima partenza con la guida !!!). Grazie ad un bel viaggio in traghetto sul Sognefjorden siamo potuti arrivare a Gudvangen: fate attenzione, questo traghetto deve essere assolutamente prenotato (troverete il numero per le prenotazioni sui cartelli con gli orari dei traghetti o su gli opuscoli) se dovete imbarcare l’auto, in quanto è estremamente affollato. Da Gudvangen, con pochi Km e qualche tunnel, siamo arrivati a Flam. Abbiamo preso posizione a Aurland, pochi Km da Flam, perché a Flam abiamo trovato il nostro primo campeggio completo (in quanto a bungalow) ed abbiamo passato qua i giorni tredici e quattordici. Il viaggio con la Flamsbana è stato spettacolare e merita senz’altro percorrere almeno i 20 Km di ferrovia che si inerpicano su per la montagna da Flam a Myrdal, passando tra cascate e scorci mozzafiato a picco sulla montagna. Il triste rientro Il quindicesimo giorno, già un po’ tristi per l’imminente rientro in Italia, ci muoviamo in direzione Kongsberg, decisi a visitare le miniere di argento. Invece di percorrere il lungo tunnel di 24 Km, decidiamo di affrontare la “Aurlandsvegen” (detta anche “Snovegen”, strada della neve. Attenti, su molte cartine stradali, tipo la nostra Michelin, non è neppure segnalata, visto che il nuovo tunnel consente di evitarla – che peccato sarebbe !!!), che ci regala gli ultimi scorci sul Sognefjorden, probabilmente i più belli che abbiamo mai visto in tutto il viaggio: la Snovegen è un po’ lunga (48 Km), ma non vi pentirete mai di averla percorsa! Quando raggiungiamo le miniere di Konsberg ci accoglie una brutta sorpresa: siamo arrivati dieci minuti dopo l’ultima partenza guidata della giornata (dopo il 15 agosto le visite guidate si riducono a tre: alle 11, alle 13 e alle 15) e non ci rimane che arrenderci all’evidenza che per questa vacanza ormai non potremo più visitare niente !!! Decidiamo di consolarci raggiungendo Oslo per consumare per l’ultima volta i gustosissimi gamberetti di fiordo al ristorantino dell’Aker Brygge che abbiamo consigliato all’inizio; abbandoniamo la macchina a Kongsberg e, per una volta, prendiamo il comodo ma decisamente costoso treno che ci porta a passare l’ultima serata nella capitale norvegese. Oslo è in fermento! E’ in fatti in corso l’Oslo Jazz Festival e con tutta quella gente in movimento e con tutta quella allegria la città ci appare più bella di come ce la ricordavamo ! 19 agosto: dobbiamo rientrare in Italia!!! Una pioggia battente (l’unico giorno di tempo veramente veramente brutto !) ci scorta fino all’aeroporto Torp, dove incontriamo di nuovo alcuni italiani incontrati durante il viaggio di andata e nelle varie tappe effettuate. La vacanza è finita e la tristezza si fa sentire, ma siamo entusiasti di ciò che abbiamo vissuto. L’aereo parte e ci allontaniamo dal suolo norvegese, ma ci tornano in mente i luoghi visitati e, soprattutto, gli incredibili fiordi con il mare che si insinua profondamente da millenni nella terra… così, anche noi, siamo consapevoli che queste immagini si sono insinuate nella nostra memoria e costituiscono già un dolce ricordo… Potete trovare alcune foto e alcune scemenze scritte nel nostro blog improvvisato http://vikinghifiordiegamberetti.blogspot.com


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