Viking bike tour

05/08 Milano – Trondheim (volo) Il fatto che io stia scrivendo dalla camera di un hotel 4 stelle di Trondheim (Vaernes) non fa presagire nulla di buono. Infatti la giornata è stata movimentata da una lunga serie di problemi con i voli. La partenza ci ha visti protagonisti di un overbooking che ci ha fatto tardare il volo, infatti ci hanno...
Scritto da: zork
viking bike tour
Partenza il: 05/08/2006
Ritorno il: 19/08/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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05/08 Milano – Trondheim (volo) Il fatto che io stia scrivendo dalla camera di un hotel 4 stelle di Trondheim (Vaernes) non fa presagire nulla di buono. Infatti la giornata è stata movimentata da una lunga serie di problemi con i voli. La partenza ci ha visti protagonisti di un overbooking che ci ha fatto tardare il volo, infatti ci hanno diviso come merce su due aerei e spediti alla bell’è meglio con un passaggio a Copenhaghen. Per fortuna, nonostante il ritardo ad Oslo, siamo ancora riusciti a prendere l’ultimo volo per Trondheim, anche se purtroppo ci siamo arrivati senza le biciclette al seguito. Di qui l’ennesima protesta e l’hotel pagato dalla compagnia aerea. Speriamo domani vada meglio. Notte. 06/08 Vaernes – Verdalsora (km 62) Dopo una bella dormita e una colazione a base di ottimo salmone e aringa all’hotel andiamo in aeroporto verso mezzogiorno per ritirare le biciclette. Finalmente tutti gli scatoloni sono arrivati. Un rapido pit stop per montare il tutto e via sulla pista ciclabile dove incontriamo subito un cicloturista belga che ci avverte che il primo tratto di strada sarà piuttosto “up and down” e trafficato. Infatti dopo poco ci riversiamo sulla E6, in pratica la strada più importante di Norvegia, decisamente trafficata. Per fortuna dopo pochi km ricompare la pista ciclabile. Il sole è alto e fa piuttosto caldo. Ci sono molte salite impegnative ma brevi. In breve torniamo sul fiordo. Ancora qualche chilometro e arriviamo al camping dove 2 hutte (bungalow) e una campeggiatrice piuttosto gnocca ci accolgono. 07/08 Verdalsora – Sjoasen (km 84) Partenza in tarda (troppo) mattinata con una forte minaccia di pioggia che dopo pochi km si tramuta in reale diluvio. Ci alterniamo tra la trafficata E6 e la ciclabile mentre la pioggia va e viene. Fermiamo per il pranzo a Steijnkier verso le 14 dove compriamo del salmone e gamberetti a basso prezzo ma ottimi. Per fortuna nel pomeriggio la pioggia diminuisce notevolmente e dopo alcune dure salite arriviamo sulla agognata rv17 che da principio non ci sembra poi così poco trafficata. La fatica inizia a farsi sentire ma dobbiamo proseguire, siamo in un tratto di strada dove non c’è nulla. Finalmente un campeggio accoglie le nostre stanche e umide ossa. Provo a pescare prima di cena ma senza successo. Una bella mangiata di pesce nella scarna hutte e via a letto. 08/08 Sjoasen – Hofles (km 94) Di prima mattina il clima si presenta variabile, si parte con un bel nebulizzatore che va e viene sino a Namsos alternandosi con il sole. Proseguono le colline e quindi le ripide salite che ci mettono alla prova. Imboccata la strada 769 ci troviamo in una zona tra le più belle viste fin’ora. Laghi e fiordi si incrociano e noi passiamo su lingue di terra e su ponti incredibili. La fame ci perseguita ma purtroppo qui non ci sono paesi dove far sosta. Proseguiamo con l’aiuto di barrette e frutta secca. Nervosismo in gruppo. Verso le 15.30 finalmente troviamo un ristorante in un posto a dir poco stupendo sull’oceano. Mangiamo pesce a volontà. Di qui una lunga volata ci porta a prendere il traghetto che ci divide dalla meta finale della giornata. Bellissima la hutte e il paesaggio. Notte. 09/08 Hofles – Vennesund (km 82) Sole! Giornata memorabile di sole. Partiamo incredibilmente presto per i nostri standard ma purtroppo si verifica subito un problema tecnico. Il portapacchi di Giò è rotto. Per fortuna tiene ancora per una decina di km sino a Kolvereid dove troviamo un negozio di biciclette che ce ne vende uno. Perdiamo un po’ di tempo ma in fondo oggi è una bella giornata. A pranzo troviamo per caso una spiaggetta di un lago dove Sergio senza esitare si ammolla. Lo seguo poco dopo vestito da bici, fredda ma neppure troppo. Alla fine infatti facciamo tutti il bagno tranne il principino Marco. Al pomeriggio i km volano e in breve arriviamo a prendere il traghetto. A Vennesund il campeggio è gestito da una antipatica tedesca ma ce ne fottiamo e prendiamo le nostre hutte. Più tardi pesco persino uno scorfano che poi getto di nuovo tra le onde, non era abbastanza grande per sei persone… a domani. 10/08 Vennesund – Sandes-sjonen (Steiro) (km 108) Ogni giro come sempre ha un tappone, ma questo è stato del tutto imprevisto. Partiti con un clima molto incerto siamo stati graziati da una altimetria tranquilla che ci ha permesso di arrivare lisci sino al primo traghetto. Lande a dir poco desolate, una sola strada unita al resto del mondo da due traghetti. Ma qui come diavolo vivono? Viene da chiedersi anche solo per un semplice parto… La strada scorre sempre liscia sotto le ruote e ci ritroviamo a pranzare in un supermercato a colpi di salmone e pollo fritto magnifici. Sul secondo traghetto, parlando con un cicloturista olandese che sta viaggiando verso Capo Nord, scopriamo che le cose non sono esattamente come ci aspettavamo. Decidiamo quindi per qualche cambio di tappa che ci costringe a pedalare ancora per 28 km. Siamo stanchi ma alla fine un ottimo campeggio in un paradiso terrestre ci accoglie. Ora vado a dormire, domani sveglia prima per prendere un traghetto… qui non si può dire “all’alba” 11/08 Sandes-sjonen – Foroy (km69) La mia maledizione prosegue. Di nuovo caldo, quasi torrido. E pensare che oggi si passa il circolo polare! Partenza molto presto dal camping, a quest’ora fa ancora fresco, la strada che porta al molo è in salita. Il ferry ci trasporta per 2 ore e 45 decisamente più a nord. Conosciamo un altro cicloturista, questa volta tedesco. Thomas, ci seguirà sino a sera. Un saliscendi meraviglioso ci porta sino all’altro traghetto. Finalmente passiamo il circolo polare artico. Persino il clima pare raffreddarsi ma forse è una idea dettata dalla suggestione. Altro tratto di saliscendi con una lunghissima galleria (3.2 km) da fare in sella, molto suggestiva. Attendiamo l’ultimo traghetto della giornata mangiucchiando qualcosa al porto. A Foroy ci accoglie un bellissimo campeggio ai piedi del ghiacciaio. Pesco un merluzzo che però riesce a staccarsi dall’amo, non è ancora ora. Notte. 12/08 Foroy – Svartisen glacier – Foroy (km 38) Day rest, o pressappoco, per le nostre gambe che iniziano a sentire la fatica. Oggi si va con calma a vedere il secondo ghiacciaio più grande d’Europa. Dedico la mattinata alla pesca con scarso successo, inizio a pensare di essere l’unico a non prendere nulla da queste acque. Dopo una colazione-pranzo si parte con le bici scariche. A pochi km dal battello compare l’incredibile lingua di ghiaccio che muore nel fiordo. Prendiamo il piccolo battello con le bici e subito dopo percorriamo i 3 km sterrati che ci portano quasi sotto il ghiaccio. Una passeggiata a torso nudo ci permette di fare la foto appoggiati al muro di ghiaccio. Anche oggi caldo torrido. Incredibile. Restiamo qui tutto il pomeriggio… anche troppo. Domani altra giornata di battello. E poi le Lofoten… 13/8 Foroy – Ornes – Bodo – Svolvaer (km 32) Scrivo dal battello rapido per Bodo, fuori c’è di nuovo nebbia, e pensare che stamani siamo partiti in canottiera con un caldo ancora incredibile per questa latitudine. Scrivo dalla nave perché arriveremo a destinazione alle 23.30 e sarà tardi quindi andrò a dormire. I pochi km fatti in bici oggi sono stati molto belli. Abbiamo costeggiato un piccolo fiordo con paesini surreali. Oggi è domenica e abbiamo assistito persino a una messa all’aperto con musica. Suggestiva. La vita inizia a costare di più. Per ora passo e chiudo. 14/08 Svolvaer – Laukvik- Fiskebol- Svolvaer (km 105) Giornata scarichi oggi, portiamo solo il necessario per una pioggia che pare voler cadere ma che non vedremo mai. Anzi… pare che la mia maledizione prosegua anche qui. Il paesaggio come sempre è meraviglioso e ben presto esce un tiepido sole che ci convince a proseguire sulla sterrata oceanica a nord. I paesi sono deserti, quasi angoscianti. Mangiamo in una improbabile fermata di bus. Tornati sulla E10 festeggiamo il nostro estremo nord per questa vacanza. Sono tornato allo spirito del viaggiatore e così forte pare averlo solo Marco. Il principe come lo abbiamo soprannominato. Amiamo viaggiare lenti e ormai non ci importa più di organizzare e ragionare. Ora andremo al pub dove ubriacarci con calma e non pensare più a nulla. La pace e il sole siano con noi. 15/08 Svolvaer- Strandslett (km 71) Ferragosto come dovrebbe essere… caldo. Partiamo tardi, giro in un info point per vedere gli orari dei voli che dovremo prendere da Bodo a Oslo. Si parte alla volta di Henningsvaer, quella che qui definiscono la Venezia norvegese. Bella, per carità… ma a Venezia non assomiglia granché… Ci sono parecchi climber su scoscese pareti a picco sull’oceano. Una salita qui effettivamente ha il suo fascino. Pranzo come da copione fuori da un supermarket. Faccio il bagno in una spiaggia bianchissima, sono l’unico del nostro gruppo, l’acqua è molto fredda ma un romano si era bagnato poco prima e non potevo essere da meno. Svoltiamo sulla 815, il paesaggio diventa più brullo ma anche molto più tranquillo. Un bellissimo camping ci accoglie con le robur sul mare, pesco dal balcone. Lunga passeggiata serale per smaltire le 6 enormi pizze che abbiamo mangiato. Arriviamo a piedi sulla cima di un colle da cui si vedono i due oceani, quello del Nord e quello del Sud. I sentieri sono erbosi e nascondono insidie, ad ogni passo si rischia di affondare nell’acqua. Domattina partita di pesca dal terrazzo, spero di tirare su le sorti… notte. 16/08 Strandslett – Nusfjord (km 55) HO PESCATO!!!!! Cielo plumbeo al mio risveglio stamani ha favorito l’uscita di pesca. Dopo pochi lanci ecco la canna flettersi, e questa volta non si era incagliata! Un bel merluzzo carbonaro da mezzo chilo viene su alla luce. Foto di rito e partiamo lungo la costa alla volta di Stamsund. Pioviggina a tratti, mangiamo fish e chips in un locale indiano… niente di che… decidiamo quindi di proseguire per Nusfjord e affrontiamo un colle e poi il tunnel che raggiunge l’isola di Flakstad passando sott’acqua (terribile in bici). Di la piove, ci infiliamo nella stretta valle che ci porta alla meta in un paesaggio sempre più selvaggio. Il posto è magnifico, ancora molto vecchio stile norvegese. Giro notturno a piedi raddoppiato perché ci siamo persi. 17/08 Nusfjord – A (km50) Ultimo giorno di pedalata e come sempre un po’ di tristezza. Oggi andiamo tutti più lentamente, quasi volessimo ritardare di un po’ l’arrivo della fine. Partiamo tardi sotto una pioggia nebulizzata. Il paesaggio come sempre è da favola anche se la nebbia un po’ bassa copre le vette non toglie fascino al percorso. Mangiamo merluzzo in un bel ristorantino, per festeggiare il nostro ultimo giorno. Passiamo Reine, la cartolina delle Lofoten, posto incredibile dove ci fermiamo ogni attimo per una foto. La strada è sempre saliscendi mentre la fine si avvicina e l’isola si assottiglia. Ecco il mitico cartello che indica “A”, l’ultima lettera dell’alfabeto norvegese e per noi la fine del viaggio. Domani saremo soli perché i due Marco proseguiranno ancora senza di noi. In serata cena e saluti con un po’ di tristezza. A domani. 18/08 A –Bodo – Oslo Giorno di spostamento oggi. Si ritorna a Bodo con il battello per poi prendere l’aereo che ci riporterà a Oslo. Scrivo dalla nave, quasi a Bodo. Gli altri dormono. Inizio a scorgere la terra mentre ripenso a questa nuova bella avventura che abbiamo vissuto. I dubbi iniziali sul fatto di essere in troppi si sono dissolti con i km, forse siamo stati solo molto fortunati, sia come clima che come scelte. 19/08 Tour in Oslo Abbiamo un giorno solo per vedere Oslo e quindi la sveglia e la colazione a buffet sono mattiniere. Prendiamo di nuovo lo shuttle bus per l’aeroporto e poi un treno rapido per il centro città. Purtroppo appena usciti dalla stazione centrale inizia una violenta pioggia che ci costringe persino ad acquistare un ombrello. Vediamo un po’ di monumenti passeggiando sotto l’acqua. Oslo sembra molto carina e sicuramente più vivace di quel che ci aspettavamo. Visitiamo il museo nazionale con alcune interessanti opere di Munch (il resto… mah). Poi il castello fortezza di Asker sul fiordo. Una cantante lirica ci delizia con un “Sommertime”. È il week end del jazz. Dopo un pasto in un bar andiamo verso il museo di Munch (vale una visita) e poi nel quartiere giovane di Gunder Lokka dove ci fermiamo per una buona cena messicana. Rientriamo in albergo a riposare, domani si parte… www.puntodicontatto.net


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