Vietnam e un tocco di Bangkok
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Gianni e Maria Cristina Gravante
22 novembre 13 dicembre 2013
Questo è il piccolo resoconto di un viaggio che è nato un po’ così, con molti dettagli poco curati giacché il periodo doveva essere gennaio, anticipato per necessità a novembre/dicembre.
Il diario sarà forse poco “tecnico”, ma non concepiamo scrivere senza tentare di riportare anche quelle che sono state le sensazioni provate e le esperienze vissute. Tuttavia, se qualcuno è intenzionato ad effettuare un viaggio simile e desidera delle informazioni mirate, siamo a disposizione.
Il volo Qatar, prenotato con buon anticipo, ci è costato € 1.030 per due persone A/R su Bangkok, lì ci siamo fermati due notti, perché Bangkok è sempre Bangkok ed anche se ci sei già stato fa sempre piacere tornare. Pernottamenti al True Siam Hotel, vecchia conoscenza, posizione comoda accanto al BTS fermata Phaya Thai, anche terminale della corsa dell’airport expressTrain, direttamente dal Suvarnabhumi in zona Siam bypassando il traffico caotico della metropoli.
Sabato 23 novembre
Arrivo alle 7 circa del mattino, stanchi ma con poca voglia di andare a riposare, quindi bagagli in hotel, cambio d’abito e via a Chatuchak market, fermata BTS Mho Chit, dove pranziamo e ci abbandoniamo ad un’oretta di feet massage, il primo di una lunga serie. Rientro in hotel di pomeriggio, doccia e via in taxi in quello che ancora oggi è uno dei posti più piacevoli di Bangkok: Khao San. Ricco di guest house, questo posto riesce ancora a regalare sprazzi di autenticità, frequentato com’è da fricchettoni dai 18 ai 78 anni.
Domenica 24 novembre
Leggera pioggerellina, che non ci scoraggia dall’infilarci in un van destinazione Domsouadek ed il suo floating market. Davvero turistico, troppo. Piacevole, tuttavia, la parte dei canali all’interno dei villaggi abitati dai locali, lontani dal caos del mercato galleggiante vero e proprio.
Lunedì 25 novembre
Lasciamo il True Siam Hotel ed a piedi in 10 minuti raggiungiamo il terminal Express Airport Train che ci porterà direttamente al Suvarnabhumi dove ci attende il volo per Hanoi, prenotato con Vietnam Airlines, compagnia puntuale, economica, consigliata!All’arrivo troviamo ad attenderci l’addetto al transfert per l’hotel, piccolo lusso che ci siamo concessi a dollari 15…
Arriviamo al Graceful Hotel di Hanoi, in ottima posizione nella città vecchia. Accoglienza davvero eccellente, non un minuto perso, ogni informazione fornita in maniera professionale eppure molto amichevole. Doccia, cambio di una banconota da 50 euro con qualche milionata di Dong e via, alla scoperta di questa città sognata ed immaginata sulla scorta di quanto letto nei mesi precedenti il viaggio, la città sospesa nel tempo, i profumi di incenso dalle pagode ed i rumori dei mille mestieri svolti tra le mura coloniali lasciate dai francesi…
Pochi minuti e ci accorgiamo che quella città non esiste, Hanoi è invasa e deturpata da un traffico indescrivibile, con migliaia di motorini che non hanno nessun riguardo per chi circola a piedi lungo i margini delle strade, poichè i marciapiedi sono parcheggi per centinaia di scooter che non lasciano un centimetro (uno!) per la circolazione pedonale, e dove non possono sostare le moto si dorme, si mangia, si lavora o semplicemente si amplia il negozietto esponendo di tutto. Occhi e gola che risentono dei gas di scarico. Traumatico! Certo, anche noi abbiamo realizzato le nostre belle riprese dal terrazzo dei ristoranti per immortalare il traffico che agli amici non si riuscirebbe mai a spiegare a parole, abbiamo cercato di vedere delle attrattive in quel caos immane, ma la sensazione è quella di una città semplicemente rovinata dalla mancanza di ogni regola viabilistica, un vero peccato.
Martedì 26 novembre
Partenza direttamente dall’hotel per una giornata a Hoa Lu Tam Coc, nota anche come la “Ha Long of land” per i suoi scorci del tutto simili alla più famosa località del nord del Paese. Giunti a destinazione, dopo la visita al tempio Den Thò Vua dinh Tièn Hoang, vera oasi di serenità dopo il caos di Hanoi, ci imbarchiamo per inoltrarci nel corso d’acqua che si insinua in una lussureggiante valle. La tipica remata con entrambi i piedi della giovane barcaiola, la pace assoluta dell’ampia valle solcata dal fiume e circondata dei classici faraglioni verde smeraldo che emergono dalle acque ci regalano uno dei momenti più suggestivi dell’intero viaggio. Nessun rimpianto per la rinuncia alla lunga trasferta verso Ha Long Bay.
Rientrati ad Hanoi, cenetta a Little Hanoi, piccolo locale in pieno centro che consigliamo vivamente per la posizione, la qualità della cucina e la tipicità della struttura.
Mercoledì 27 novembre
Oggi visita pedestre della città ricalcando fedelmente uno dei circuiti proposti da Lonely Planet. Quindi dall’hotel raggiungiamo il mausoleo di Ho Chi Min. La visita al suo interno è gratuita e rigidamente protocollata. Si attende fuori finché non si sia in numero congruo per l’accesso alla camera sepolcrale. Quindi si procede in fila di due persone controllati a vista da due guardie in bianca uniforme. Il corpo del rivoluzionario Zio Ho è sotto vetro a temperatura controllata, ben visibile da ogni angolo del percorso. Non è consentito fermarsi, si procede lentamente ma inesorabilmente. Colpisce molto la devozione riconoscente tributata dagli anziani vietnamiti, che non mancano mai tra le frotte di turisti di ogni nazionalità . Attiguo al mausoleo un piccolo museo e la pagoda ad una colonna. Quindi il tempio della letteratura, raggiunto in taxi, ameno e frequentatissimo dai giovani studenti che nella tipica tenuta festeggiano la laurea acquisita.
Ancora in taxi raggiungiamo la prigione di Hoa Lo, creata ed utilizzata dai Francesi durante il periodo coloniale e poi gestita dal governo del Nord per rinchiudervi numerosi militari americani, soprattutto piloti catturati dopo l’abbattimento dei loro aerei. La visita è emozionante, ma si percepisce anche l’intento propagandistico conferito alle diverse sale espositive. Mentre i vietminh catturati dai francesi appaiono maltrattati, torturati e giustiziati tramite ghigliottina (regolarmente esposta), i piloti americani sono mostrati sempre e solo in foto dove giocano a basket o basebal, mangiano o sono sottoposti a visite mediche.
Rientrando in hotel prenotiamo lo spettacolo delle marionette sull’acqua. Lo spettacolo è godibile e perfettamente comprensibile, anche se viene utilizzato esclusivamente il viet dai maestri burattinai. Si rappresentano scene di vita rurale dell’antico Vietnam, e se si vista Hanoi questa è una delle esperienze che non dovrebbero mancare.
Giovedì 28 novembre
Itinerario a piedi del quartiere vecchio come da Lonely Planet.Visitiamo il Tempio di Ngoc Son, attraversiamo il ponte rosso sul lago Hoan Kiem, sulle cui sponde di mattina si osservano persone di ogni età impegnati in in esercizi di ginnastica, e ritornati poi in centro città ci dirigiamo verso uno dei pochi mercati autenticamente vietnamiti rimasti, Dong Xuan, nei pressi della porta orientale. É questo un mercato ancora genuino, dove non è raro veder respinti i tentativi di riprese foto-video troppo insistiate e prolungate. Riusciamo poi ad intrufolarci in una cerimonia molto particolare, una specie di ex-voto con lancio agli astanti di banconote a mo’ di buona sorte. L’accoglienza da parte di questa gente di due sconosciuti occidentali è davvero straordinaria. La nostra passeggiata ci conduce poi alla cattedrale di San Giuseppe, venerato da una discreta comunità cristiana presente in città. Poi quartiere francese e rientro in hotel. Dopo doccia confermiamo fiducia al Little Hanoi, che oltre a buon cibo, come detto, offre una posizione davvero invidiabile, in una zona dove è davvero piacevole lasciarsi coinvolgere dalla movida dei moltissimi giovani che da tutto il mondo si ritrovano in zona, in un melting pot di culture, razze, lingue.
Venerdì 29 novembre
Sveglia al mattino presto per il trasferimento a Saigon con volo Vietnam Airline, che si conferma puntuale e professionale.
Ci accoglie un clima caldo umido, decisamente diverso da quello di Hanoi, ed anche questo dà l’idea di quante differenze caratterizzino questo Paese. Qui non abbiamo prenotato transfert, quindi cerchiamo un taxi, convinciamo il driver ad azionare il meter, operazione sempre effettuata dietro richiesta e malvolentieri. L’hotel è il Dragon Saigon Hotel, in ottima posizione, e questo è uno dei pochi punti positivi che questo albergo possa vantare. L’ora di arrivo ci consente un piccolo tour a piedi, e quindi visitiamo il palazzo della riunificazione, il mercato coperto ed i giardini vicino all’hotel, che ospitano varie manifestazioni creando un piacevole intrattenimento serale.
Sabato 30 novembre
Oggi percorso suggerito da Lonely, quindi:
Dal parco 23/9 al mercato centrale di Ben Thanh, museo delle belle arti, strada degli antiquari, mercato di strada attiguo, salita al 49′ piano del Bitexco Financial Tower, con vista sulla città a pagamento. All’uscita del grattacielo che è oramai un vero simbolo della città, ci facciamo volentieri convincere da un barcaiolo a fruire della sua lancia per un’oretta di navigazione privata. Per pochi euro scopriamo così una nuova prospettiva della città. Ci dirigiamo quindi verso il quartiere francese, ed HCMC ci rivela la sua faccia più elegante. Boutique dei più esclusivi brand internazionali e negozi di raffinato artigianato locale si affacciano su larghe e pulitissime vie, affollate di turisti e giovani studenti locali che intrattengono gli stranieri cercando di migliorare il loro inglese.
Domenica 01 dicembre
Oggi si parte per un tour verso Tay Ninh e la vicina zona di Cu Chi, una delle più bombardate dagli americani durante la guerra per via dell’esistenza di una impressionante rete di tunnel sotterranei ad uso dei vietcong. Prima però visitiamo il complesso religioso di Thay Nihn, uno dei maggiori luoghi di culto del Caodismo, particolarissimo mix di buddismo, cristianesimo, islamismo. Ed eccoci quindi ai tunnel. Impressionante solo immaginare quello che dev’essere stato trascorrere mesi ed anni all’interno di questo dedalo di veri e propri buchi nel terreno, umidi e stretti, seppur dotati di tutto ciò che necessita per la sopravvivenza, dalle cucine alle infermerie a giacigli spartani. Per quel che ci riguarda, noi eravamo provati dopo qualche decina di metri di percorso. Attiguo alle gallerie, un poligono di tiro all’aperto dove è possibile provare l’emozione di utilizzare varie armi da guerra, tra cui il famigerato AK47.
Lunedì 02 dicembre
Delta del Mekong, purtroppo in unica giornata. Consigliamo davvero di dedicare almeno 2 giorni alla visita di questa zona. L’impressione che abbiamo ricevuto è quella di uno sfruttamento intensivo da parte delle agenzie che vendono il tour. Visita a fabbrichette di caramelle ed oggetti di piccolo artigianato portano via tempo prezioso, e quando finalmente ci si inoltra in barca all’interno dei piccoli canali su cui si sviluppa la vita quotidiana, si intuisce quello che abbiamo mancato di visitare, poiché è già ora di tornare. Se si ha la possibilità meglio organizzarsi in proprio.
Martedì 03 dicembre
Taxi per Cholon, la chinatown di Saigon. Ci facciamo portare direttamente al mercato coperto di Binhtai. La struttura si sviluppa su due piani coperti più un cortile interno. Ogni centimetro quadrato è sfruttato per l’esposizione di merci di ogni tipo.All’uscita ci lasciamo convincere per un giro del quartiere in bici-risciò. E così, mentre i nostri due ciclo-ciceroni si affannano pedalando lungo le trafficate vie del quartiere, noi comodamente seduti dietro abbiamo tempo per crogiolarci nel dubbio: siamo dei coglioni occidentali che sfruttano due poveri individui che utilizzano le proprie energie fisiche per il loro sostentamento o due clienti senza i quali i nostri amici starebbero ancora seduti all’ombra dei loro cicli senza lavoro? Alla fine, dopo molti templi visitati, qualche bibita consumata lungo il percorso in loro compagnia, un boccone mangiato insieme, decidiamo che così va il mondo, e quando li ricompensiamo lasciando loro più di quanto ci chiedessero, scorgiamo tra i due uno sguardo complice di autostima per il buon lavoro svolto, ed allora va bene così!
Per quanto riguarda il quartiere, è una delle zone che a Saigon non si dovrebbero mancare, una chinatown genuina e cordiale, anche se neanche qui manca il tremendo traffico che purtroppo caratterizza le città vietnamite.
Mercoledì 04 dicembre
Oggi lasciamo il Vietnam. Volo Vietnam Airline su Bangkok e poi da qui con Thai Smile direzione Krabi. Entrambe le compagnie puntuali ed affidabili.
Mercoledì 04 dicembre-martedì 10 dicembre
A Krabi abbiamo scelto il Best Western per sei notti. L’hotel è in ottima posizione, anche se la struttura non è nuovissima. Per queste giornate solo sole e relax, al rientro ci aspetta la ripresa del quotidiano, in attesa del prossimo viaggio, ma non prima di concederci gli ultimi due giorni a Bangkok, che abbiamo deciso di eleggere a meta transitoria tra i voli locali e quello per il rientro vero e proprio.
Venerdì 13 dicembre arrivo Malpensa ore 05,50
F I N E