Vietnam da nord a sud in autonomia

Un viaggio alla scoperta di un Paese che fa parte dei nostri ricordi solo per la sua storia! Un Paese tutto da scoprire che vi lascerà rilassati e stupiti
Scritto da: Frantasy
vietnam da nord a sud in autonomia
Partenza il: 03/08/2012
Ritorno il: 16/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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L’atterraggio sulla pista è un evento che arriva lieto alla fine delle dieci ore circa di volo che stavano per portarmi alla pazzia. Ho studiato per mesi la mia guida cercando di immaginare la bella avventura che mi aspettava. Com’è classico ormai, ogni mio viaggio inizia con le porte scorrevoli dell’uscita dell’aeroporto che si spalancano davanti a me, e con grande sollievo questa volta non c’è il caos che mi aveva accolta in India, di tutte quelle persone che cercavano di parlarti a destra e a manca. Anzi, non c’è nemmeno l’unica persona che avrebbe dovuto attendermi per portarmi in centro città ^_^ e quindi, iniziando la prima contrattazione del viaggio, prendo un taxi e parto alla volta di Hanoi.

Subito il paese mi appare tranquillo. Quello che percepisco nell’immediato è una sensazione di pace; sicuramente sarà dovuto anche al fatto che, appunto, del Vietnam si è sempre parlato in termini di guerra purtroppo! Comunque il traffico è “composto” , nonostante qualche “solita” scena da paese “orientale”, tipo lo scooter con un’intera famiglia a bordo!

Il centro appare molto simile a una città della mia cara India, ma più ordinato e il mio hotel prenotato online, a cui sono arrivata aggirando la solita truffa “da orientali” del mio taxista, è in una viuzza stretta e angusta, che sarà la mia base per i prossimi giorni.

Una particolarità sulle case del Vientam: vengono chiamate gallerie… perché ricordano in tutto delle gallerie; infatti hanno delle facciate piccolissime rispetto alla loro altezza e lunghezza e la cosa è quasi comica! Mi spiegano che usa farle così per via delle tasse che si paga sulla “facciata” della casa che da sulla strada. Infatti anche il mio hotel, piccolo e amabilmente squallido (come piacciono a me), altro non è che una lunga rampa di scale infinite e strette con delle porte che danno accesso a delle camera piccole e strette ^_^ ! Ovviamente la mia è quasi all’ultimo piano…

La capitale di questo paese è il fulcro della sua storia. Qui è radicato il comunismo che lo “zio HO”, Ho Chi Mhin, ha diffuso in tutto il paese. Un comunismo di cui oggi a stento si vedono le tracce, almeno nella vita di tutti i giorni. La città, sicuramente meno famosa della sua “avversaria” e opposta Saingon, è divisa in due settori si può dire… uno è il centro, la parte più antica della città, con abitazioni decadenti e interamente occupato da una popolazione in continuo movimento e negozi, ristoranti, macchine e milioni di scooter. L’altra sembra un pezzo di Francia catapultato fino a qui, con grandi viali e palazzi degni di un viale di un quartiere al centro di Parigi!

La popolazione è incredibilmente disponibile e socievole! Nutrono qualche antipatia per i francesi e gli americani, ma in generale sono assolutamente amichevoli! Dopo tanti anni di distruzione, finalmente conoscono la pace e incontrano tutte le gioie e i sogni che ognuno di noi ha nella vita. I loro volti sono illuminati da occhi pieni di speranza e senza timore sono lanciati verso un futuro che per loro non può che migliorare! [Come i due ragazzi che si sono seduti con me nel parco chiedendomi se mi andava di parlare un po’ d’inglese con loro… Che cosa fantastica! In Italia il mio vicino di casa stenta a darmi il “buongiorno” e persone che conosco da una vita fanno fatica a dirmi “ciao” e qui in Vietnam due giovani sconosciuti si siedono con me per esercitare il loro inglese con mille domande di ogni tipo! Stupendo]

Per spostarsi come sempre prediligo il camminare… e ben presto imparo che in Vietnam, come solo in oriente può accadere, bisogna assolutamente imparare, prima di ogni altra cosa: © Francesca Brusori L’arte di attraversare la strada. Ne avrete sicuramente sentito parlare e in merito ci sono anche diverse scuole di pensiero. Io ho imparato e adottato un metodo che mi accompagnerà per tutto il viaggio senza mai crearmi problemi: superare un ostacolo per volta e non guardare mai oltre il prossimo passo che stai per fare! Un po’ in stile “vivi il momento passo x passo”!

Le tappe classiche per la visita della città sono le bellssime pagode, i musei dello zio Ho e i residui bellici. Così ho girellato per questi 2 giorni in questa capitale assaporandone ogni aspetto; passando dal suo fiorente presente al triste passato.

Nella programmazione del viaggio, per comodità, ho prenotato, tramite l’agenzia Eurasie Travel, tre giorni (2 notti) in barca nella baia di Ha Long, la costa a nord del paese, patrimonio dell’Unesco. Hue, il simpatico ragazzo che mi accompagnerà fino alla costa per l’imbarco, passa a prendermi direttamente in hotel e in circa 2 ore sono al molo. Finora il caldo era assolutamente sopportabile, ma qui sul mare l’afa raggiunge livelli davvero assurdi, non sudare è praticamente impossibile e anche il respiro si fa affannoso. Davanti a me sostano un sacco di barche/hotel, in attesa dei turisti che sono davvero tantissimi e di ogni nazionalità! Attendo i compagni con cui condividerò i prossimi giorni al largo ed eccoci finalmente sulla nostra “bella” barca! Ci sarebbero mille cose da descrivere di questo mezzo di trasporto, ma mi limiterò a dirne due: – è sicuramente il modo migliore per esplorare questo angolo di paradiso – il cibo su questa barca è il più buono che mangerò in questo paese. Roba da alta cucina, da leccarsi davvero i baffi. Uno splendore! I compagni che mi ritrovo affianco sono: 4 ragazzi francesi, antipatici che stanno sulle loro; 1 solitaria e simpaticissima ragazza irlandese e 2 timidi e impauriti giovanissimi vietnamiti (probabilmente del sud)!

La “gita” è sicuramente molto turistica come ho già detto, ma essenziale e vale la pena.

Ha Long Bay è famosa per la sua conformazione. Si tratta di centinaia di isolotti che spuntano dal nulla nella baia formando questa specie di montagne senza un preciso senso, sparse ovunque dentro l’acqua verde smeraldo… uno spettacolo della natura! Queste “montagne” sono interamente scavate all’interno e vi si sono formate grotte stupende che sono aperte alle visite dei turisti.

La vita non manca in questa baia. Il popolo vietnamita dimostra di sapersi ambientare ed adattare ad ogni situazione e popola queste acque da generazioni nei piccoli e vivaci villaggi galleggianti. Le loro case non sono barche come possiamo immaginare, ma vere e proprie strutture in legno che poggiano su delle piattaforme galleggianti… a dir poco affascinanti! Quasi tutte le case hanno un cane e, ovviamente, la loro vita è basata sulla pesca e per questo, durante l’anno, possono migrare seguendo le zone dove più pescose. Nei villaggi più grandi sono presenti delle scuole per i bambini.

Le attività per i visitatori sono molteplici; dalla visita a “terra” nei villaggi, alla possibilità di girellare nella baia con la canoa oppure di avventurarsi sulle rocce praticando un po’ di arrampicata sull’acqua, ove possibile e con delle guide esperte del luogo (Deep Water Soloing). Cullata dal mare, dal paesaggio fantastico e dall’ottimo cibo trascorro i miei 3 giorni nell’afosa Ha Long per poi tornare sulla terra ferma e nuovamente ad Hanoi.

Le mie tappe “sicure”, prefissate da casa, sono ultimate! Da oggi inizia il vero viaggio “carpe diem” e leggendo la mia guida decido di cambiare programma e invece che dirigermi subito verso il sud del paese trovo un volo che mi porta ad Hoi An, dolce e tranquilla cittadella fra le più antiche del Vietnam, sopravvissuto alla guerra di cui tutti mi parlano benissimo… non si può non andare!

E allora eccomi qua, atterrata nella vicina Danang, adesso mi ritrovo su questo autobus pubblico con l’intento di raggiungere la costa, assaporando il viaggio che si fa piuttosto divertente curiosando fra le tante merci che vengono caricate e scaricate su questo mezzo… come se fosse più un treno merci anzichè un bus!

All’arrivo vado a cercare la mia piccola camera d’albergo che non ho prenotato e la trovo proprio vicino al centro, accogliente, pulita e c’è pure la piscina! gran lusso per le mie abitudini! Subito dopo noleggio una bella bicicletta vintage e pedalo veloce verso il mare che a soli 11 km da qui si prospetta un paradiso terrestre. La spiaggia che sto per raggiungere è stata la meta di “relax” per tutti i marin che durante la guerra cercavano riposo….vendola capisco bene il perchè! ©Francesca Brusori

Una distesa di palme alte e verdi, una sabbia bianca e fine, un mare azzurro e cristallino. Devo aggiungere altro? Bhè si… un pranzo di pesce che è una vera delizia!

Il tratto di strada fatto per arrivare fin qui attraversa tutta la campagna e si può godere del sapore della vita tranquilla di provincia di questo paese immerso nel verde delle piantagioni, con qualche cappello appunta che sbuca qua e la’.

Devo ammetterlo, Hoi An con il suo mare, il suo piccolo centro coloratissimo e vivo mi è rimasta davvero nel cuore. Per un attimo ho pensato di non tornare più via. Come ogni cittadella anche questa ha il suo mercato e intorno ad esso gira quasi tutta la vita del paese.

Ci si può trovare ogni sorta di prodotto, ma quello per cui è famosa Hoi An sono i vestiti fatti a mano su misura. Con poche decine di euro si può tornare a casa con un ricordo unico e ben impacchettato e quindi , non è da me, ma approfitto! In bicicletta proseguo il mio tour della piccola cittadina durante i 3 giorni di relax che ci trascorro. La sua storia spazia sino alle antiche culture del popolo Giapponese, stanziato qui per lunghi anni fino all’arrivo della guerra.. La testimonianza più conosciuta è sicuramente il “ponte rosso”, nel centro storico.

Un’altra cosa importantissima che devo dirvi di questi paesi è di non aver paura a mangiare la frutta, perchè non esiste al mondo frutta più buona di questa! E come ogni luogo esotico hanno frutti di cui noi non immaginiamo nemmeno l’esistenza, che nascondono dei sapori da farti davvero perdere la testa! Io mi sono avventurata in questo mondo di delizie per il palato per la prima volta, in strada, grazie a una gentile venditrice ambulante che mi ha regalato un “rambutan”! Il nome non vi dice nulla? Sappiate che a primo occhio sembra un riccio di mare! Lo giro e lo rigiro in mano pensando a cosa fare… e alla fine ho tolto il guscio e dentro si nascondeva un nocciolo morbito e trasparente che al sapore ricorda molto il nostro mandarino! Per tutto il resto del viaggio, la frutta è stata il finale perfetto di ogni pasto.

Purtroppo i giorni passano in fretta, ed è il momento di ripartire. Una nuova corsa sul bus pubblico fino a Danang e poi il volo.. che stavolta mi porterà nel fulcro della storia Saigon, ribattezzata col nome dello Zio Ho, di “storico” porta solo i ricordi, i musei e i monumenti perchè per il resto è una grande metropoli piena di palazzi moderni, tutta traffico e labirinti di strade infinite.

Basta un giorno per una buona visita e tanta voglia di camminare! La cosa che mi ha colpito di più e che mi ha lasciata senza parole è stato il museo “dei crimini di guerra”, il cui nuovo nome è “museo dei residui bellici”. Si estende su diversi piani e racconta, attraverso le testimonianze del popolo e delle immagini strazianti, spesso scattate dai giornalisti, la guerra nuda e cruda come possiamo solo immaginarla.

Avevo deciso di passare qui 2 giorni e quindi dedico il secondo a un’escursione indipendente verso le terre del grande Mekong, il fiume che attraversa mezza indocina con le sue acque rossastre.

Dopo un lungo viaggio in un minibus pubblico e una camminata straziante sotto il sole cocente, arrivo a My Tho. Si tratta di un piccolo villaggio, dove la gente pare non aver mai visto un turista in vita sua, nonostante da qui partano le numerose gite verso i villaggi galleggianti .. 🙂 Nessuno parla una sola parola d’inglese. Non c’è praticamente niente da vedere ed è questo il bello! Finchè le forze reggono, mi faccio una passeggiata nel centro, dove ovviamente si trova il mercato (che è sempre il fulcro del paese), ma poi sono obbligata a cercare un luogo al riparo dal sole dove possa mangiare qualcosa! La mia guida indica solo un ristorante… che io non trovo… quindi cammina cammina, intravedo infondo a una piazza un locale in cui viene grigliato del pesce! Anche qui nessuno parla un briciolo d’inglese e spiegare, alla gentilissima ragazzina che ho davanti, che vorrei mangiare qualcosa è un’impresa ardua, nonostante tutta la nostra buona volontà d’intenderci! Un piccolo vocabolario interno alla mia guida viene in mio soccorso e finalmente cibo! Forse uno dei pranzi più buono che ho potuto degustare in Vietnam! La fatica paga sempre.

Un’altro viaggio in bus mi riporta ai Saigon ed è giunto il momento di abbandonare questo bellissimo paese per volare in Cambogia! Il Vietnam è un Paese molto diverso da come lo immaginavo, una vacanza estremamente appagante, soprattutto in quei luoghi da cui non ti aspetteresti niente! Ci sono ancora un sacco di posti da vedere, in particolare le montagne con le caratteristiche risaie. Da vivere, da scoprire, da rivisitare!

Per foto e maggiori informazioni visitate anche il mio blog www.finisterraeviaggi.blogspot.it



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