Vietnam che sogno

Il Vietnam è un paese grande, anzi lungo e con tantissime cose da vedere, così per i nostri 10 giorni di vacanza -conoscitiva ma rilassante- io e Denis abbiamo deciso di rimanere nel sud e rimandare il nord ad un altro viaggio. La nostra guida era la Lonely e tanti racconti che abbiamo trovato su internet, turistipercaso in pole position. Siamo...
Scritto da: Michela1975
vietnam che sogno
Partenza il: 27/04/2006
Ritorno il: 07/05/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Il Vietnam è un paese grande, anzi lungo e con tantissime cose da vedere, così per i nostri 10 giorni di vacanza -conoscitiva ma rilassante- io e Denis abbiamo deciso di rimanere nel sud e rimandare il nord ad un altro viaggio. La nostra guida era la Lonely e tanti racconti che abbiamo trovato su internet, turistipercaso in pole position.

Siamo partiti con due obiettivi da spiaggia, rimodellati in seguito: Phu Quoc e Jungle Beach, inserendoci tutto il possibile senza dover fare strada in più.. Memori del nostro viaggio di 10gg a Bali-Lombok, bellissimo ma dove siamo tornati più stanchi di prima… (certo che Jungle beach è ben fuori mano 80Km da Na Trang!…) 27 aprile – arrivo a Ho Chi Min City Noi abitiamo in Cina, così fino a Ho Chi Min sono solo 4 ore di volo diretto niente di sconvolgente, e arriviamo all’aereoporto all’1 di notte. Qui ci siamo stupiti per la velocità del controllo passaporti&visti anche se c’erano molte persone –perfetto!- nel giro di mezz’ora eravamo già fuori dopo aver cambiato 100Eur in Dong e salivamo sul taxi organizzato dal hotel di Madame Cuc – 7dollari che abbiamo pagato in dong.

Abbiamo optato per questa soluzione organizzata vista la tarda ora di arrivo e la precedente esperienza in Thailandia dove avevamo perso un ora solo a cercare un taxi dall’aereoporto…

L’albergo è nel quartiere di Pham Ngu Lao, ottimo per organizzare gite, con locali, cianfrusaglie ed economico–scelto sulla Lonely- abbiamo prenotato per email qualche giorno prima della partenza e si è rivelato molto valido. In realtà avevamo scritto anche ad altri fra cui Miss Loi Guesthouse, ma non ci hanno risposto. Mentre eravamo diretti all’albergo è iniziata una pioggia torrenziale – il taxista: raining season just started, only 15minutes…Si si, solo 15 minuti che sono durati tutta la notte. Iniziamo bene, ho pensato…

La proprietaria dell’albergo è venuta ad aprirci in vestaglia e con l’ombrello, e portato in una stanza al primo piano dell’Hotel 64 con 2 lettoni martimoniali, praticamente dall’altra parte della strada – per questo no problem, ma io avevo chiesto una stanza quite&silent! Quella notte non abbiamo dormito niente. Dalle 2 alle 5 tempesta a dirotto sulla grondaia, poi dalle 5 i motorini…Certo che si svegliano presto qui! 28 aprile – Ho Chin Min Oggi c’è il sole! E fa un caldo pazzesco.. Così alle 8 facciamo colazione (compresa nei 20 dollari della camera) e io chiedo se hanno un’altra camera un pò più tranquilla. Si ce l’hanno, al 5 piano del 127 (dove ci aveva lasciato il taxi) ma c’è un letto solo e costa 15 dollari. No problem diciamo, infatti anche la prima notte avevamo dormito in un letto solo – sono quasi come i matrimoniali nostri. Questa si che è tranquilla…Bello bello, pregusto già la dormita della notte successiva  Appena usciamo 2 cyclo ci chiedono dove andiamo, ma l’inizio della “passeggiata” dista solo 15 minuti a piedi, così rifiutiamo gentilmente. Loro insistono un pò ma poi ci lasciano stare.

Per oggi decidiamo di fare l’itinerario a piedi consigliato dalla guida, che passa per i principali musei e luoghi d’interesse…Giornata culturale! Passiamo anche davanti al Pho2000, locale “fast food” di tagliolini dove ha mangiato anche Bill Clinton, e ci mangiamo il giorno dopo, buonissimo, specialmente gli spring rolls! Vediamo il mercato di Ben Thanh –dove però non ci soffermiamo più di tanto, il museo delle Belle Arti, ci perdiamo per arrivare al mercato all’aperto pieno di frutta e le mitiche bottigliette con cobra e scorpioni sotto spirito, dribliamo il teatro municipale (o lo vediamo da lontano, le gambe iniziavano a farci male e con uno sforzo sovraumano arriviamo fino al Museo della città, dove giusto giusto appena entrati ci lasciamo cadere su due poltrone in pelle comodissime…10 minuti per riprenderci dalla fatica e dal caldo –per fortuna che abbiamo una bottiglia d’acqua…Qui vediamo le barche a doppio fondo dove i vietcong nascondevano le armi, e la foto scioccante del monaco che si è dato fuoco per protesta al regime comunista…Poi proviamo a chiedere al guardiano se ci fa vedere i sotterranei, ma lui scuote la testa…Peccato – non abbiamo provato con alcuni soldini, magari così ci portava…A questo punto moriamo di fame, chiediamo all’uscere da che parte sia il Huong Lai, sulla stessa via del museo. Gli porgiamo la nostra guida, lui analizza l’indirizzo “Yes yes” e ci fa andare a sinistra. Camminiamo per 10 minuti, arriviamo quasi fino alla fine della via e ci accorgiamo che il disgraziato ci ha mandato dalla parte sbagliata, ma non lo vede che siamo distrutti dalla fatica e dalla fame?? Raggiungiamo il ristorante come un miraggio – e lo vediamo per caso, con l’entrata incassata nella muro, solo perchè di fianco c’era una bacarella che aveva atttirato la mia attenzione…Il posto è bellissimo, musica jazz in sottofondo, fiori dal profumo delicato sul tavolo, aria condizionata, i bambini camerieri che parlano benissimo l’inglese, prendiamo dei menu per 2 e slappiamo tutto. Anche 7 succhi di anguria in due…Fantastici. Dopo 2 ore di rifocillamento e riposo è dura alzarsi da questo posto…A malincuore proseguiamo, osserviamo da fuori il bel palazzo della Riunificazione –chiuso per restauro- e arriviamo fino al Museo dei residuati bellici, posto da nodo allo stomaco. C’è una mostra fotografica sulla terribile guerra del Vietnam, gli effetti del Orange Agent sul territorio e sugli uomini, la foto della bambina bruciata dal Napaln che scappa urlando, feti deformati, foto che testimoniano la crudeltà umana, ricostruzione di luoghi di tortura (le gabbie di tigre, dove rinchiudevano i prigionieri politici) con addirittura dentro uomini in gesso che sembrano veri…Rimaniamo un oretta e ci passa il buon umore delle prime delizie vietnamite…All’uscita decidiamo di prendere un cyclo in due –contrattando15.000Dong- per andare alla Pagoda dell’imperatore di Giada. La cattedrale e l’ufficio postale no grazie, li saltiamo. Io ero praticamente appollaiata sul cyclo, sopra le gambe di Denis, e mi vedevo tutti i motorini sfrecciare di fianco…Dopo qualche brivido arriviamo a destinazione. Dopo due anni di Cina ormai siamo abituati al modo di guidare asiatico, ma ogni tanto rimpiangiamo quello europeo…

La pagoda è particolare, un pò chic, piena di incensi e colori forti, certo non paragonabile con i templi tailandesi, ma vale la visita. All’uscita minaccia un’ acquazzone, cerchiamo un taxi e ci facciamo portare all’albergo passando per la banca Vietcombank, dove cambio altri 650 Euro. Troppi, ce ne avanzeranno 150, che cambieremo all’aereoporto prima di partire, pagando una commissione sul cambio del 14%…Che salasso…Beh, abbiamo partecipato all’economia dei paesi emergenti…

La sera ceniamo al nostro albergo, tagliolini in brodo, spring rolls, banane e succo di limone, anche la cena è inclusa nei 15$! Dopo cena andiamo al Linh Cafè a comperare un viaggio di mezza giornata per i Cu Chi tunnel per il giorno dopo con guida english speaking, prima di noi c’è una coppia (americana?) che alla fine comperano lo stesso tour. Gironzoliamo per Pha, Ngu Lao e dintorni assaggiando birre locali.

29 aprile – Cu Chi tunnels e massaggi La mattina dopo siamo riposati dopo una bella dormita, andiamo al Linh Cafè per le 8 dove incontriamo la coppia della sera prima. Il pulmann è in ritardo 10, 15 minuti…La proprietaria è visibilmente arrabbiata, a me sembra che si siano dimenticati di prelevarci, lei dice che oggi è festa nazionale e c’è traffico. Aspettiamo e facciamo due chiacchere con i presunti americani. In realtà lei è canadese e lui russo…Sono stati sull’isola di Phu Quoc e “Please don’t go on that sheety island, please don’t go there” ci dicono che gli alberghi sono cari rispetto alla qualità scarsissima (erano esattamente al Tropicana Resort, dove pensavamo di andare noi, consigliato dalla Lonely), che l’acqua è sporca, che non c’è niente da fare nè da vedere, che loro sono dovuti rimanere 3 giorni perchè non hanno trovato un volo di ritorno disponibile…Ovviamente rimaniamo scioccati. Soprattutto io che avevo organizzato il viaggio nel Vietnam del sud invece che del nord perchè avevo capito che quest’isola era un paradiso..Era anche negli Highlight della Lonely! Dopo mezz’ora arriva l’autobus della TNK Travel, la guida è simpatica e parla benissimo inglese, il pullman è pieno di giovani di altre nazioni. Cerchiamo subito quelli che ci sembrano abbronzati, non ci arrendiamo al consiglio della canadese, che fra l’altro, arrivata ai Tunnels affitta una guida personale! Durante la visita chiediamo a destra e manca informazioni sull’isola. Niente, non c’è stato nessuno.  Entriamo nei tunnel, siamo una ventina e tantissimi ridono o scherzano. Però i tunnel sono asciutti ma bui bui, solo qualche lucina piccola piccola, capisco che forse non riuscirò a fare tutti i 90m, così alla prima uscita di emergenza esco. Denis prosegue un altro pò e esce ai 60m. Giriamo per la foresta dove ci sono ricostruzioni di trappole vietnamite.

Torniamo nell’autobus un pò depressi (non abbiamo trovato nessuno che era stato sull’isola…) e ci sediamo in fondo. Qui ci sono anche una coppia di francesi, lei abbronzatissima, lui no. Ma sì che loro sono stati a Phu Quoc, 5 giorni! Bellissima! Pfffhh! Torniamo a Saigon verso le 13, mangiamo da Pho2000 spendendo 100.000VDN in 2 e dopo aver gironzolato nelle vicinanze, andiamo a farci fare un massaggio dai ragazzi ciechi per 40.000VDN con aria condizionata. Molto bello anche se tutti questi ragazzi parlavano urlandosi da un lettino all’altro, l’atmosfera era comnunque giocosa…

La sera andiamo da TNK Travel per una gita di 2 giorni sul delta del Mekong per il giorno dopo, il secondo giorno invece di tornare a Saigon vogliamo dirigerci verso Rah Gia, e la mattina dopo prendere un traghetto veloce per Phu Quoc. La TNK Travel è molto professionale, e ci ha organizzato gli spostamenti fino all’isola. L’albergo a Rah Gia e gli spostamenti sull’isola abbiamo fatto da soli (loro li offrivano un pò cari, soprattutto sull’isola, chiedevano 20$ a testa per un taxi, invece noi abbiamo trovato per 1.500VDN a testa,dieci volte di meno…)

30 aprile – gita sul Delta del Mekong, primo giorno Partenza dal nostro hotel, con una mezz’oretta di ritardo la TNK travel, dopo averli chiamati ha mandato un suo pulmino, che ci ha fatto prendere il pullman principale “al balzo” nel vero e proprio senso della parola. Mi sa che si erano dimenticati di noi…Beh, niente male.

La guida locale, un ragazzotto vietnamita con la camicia a maniche lunghe, parlava benissimo inglese e era molto valida. Dopo molto traffico (oggi e domani è festa per il primo maggio) la prima fermata è a My Tho al molo sul Mekong, dove prendiamo subito una barca fino al mercato locale, pieno di frutta. Comperiamo quattro mango da una vecchietta carinissima, che voleva solo 7000Dong, subito corretti a 70.000 grazie ad una passante vietnamita che ha assistito alla scena…Con 20.000 ce li ha anche tagliati. Inizia a piovere, si torna tutti alla barca dopo aver acquistato da una signora sul molo questi provvidenziali impermeabili usa e getta, che piu di 15 minuti non durano se ti muovi. Qui Denis li paga 10.000 l’uno…Più avanti ne paghiamo due 5.000dong  Continuiamo sul delta del Mekong con il nostro barcone azzurro, fino ad arrivare a delle isole all’interno del fiume. Cambiamo barca, questa volta ci dividiamo in una ventina di barchette, a spinte con dei remi toccando il fondo del fiume da 2 donne vietnamite, una davanti e una dietro. Arriviamo ad una coconut candy factory, buonissime le caramelle al cocco! Assaggiamo tutti i tipi di caramelle, il vino al miele, il the al miele e compriamo un Kg di caramelle. Il tutto accompagnato da una musichetta locale suonata dal vivo in sottofondo.

Si torna al pullman, il delta del fiume Mekong è grandissimo, addirittura ci sono un paio di punti dove ancora non esistono ponti, bisogna prendere un traghetto! (fatti dagli svedesi…Strano vedere quella bandiera laggiu, eppure..) però sembra che fra 2 anni facciano i ponti anche li..

Cosi dopo un 2 orette di strada verso le 18 arriviamo al hotel a Can Tho. Siamo abbastanza stravolti dalla calura. Pioviggina leggermente…Ma per noi non è finita, infatti noi assieme ad altre 4-5 coppie dormiamo nei local bungalow…Allora su lo zaino sopra uno xe loi, un carrettino trainato da una motocicletta…Qui faccio conoscenza di una coppia inglese, giovani e simpatici che stanno girando l’Asia dopo essersi licenziati…Non è una brutta idea a dir la verità…In 10 minuti arriviamo ad un altro molo, saliamo tutti su una barchetta a motore che ci porta pian pianino verso i bungalow (per non svegliare i pescatori che dormono sulle loro barche lungo il fiume) vediamo le lucciole sugli alberi (è ormai notte profonda) di due colori! Quelle gialle e quelle verdi, che belle! I bungalow affacciati sul Mekong sono spartani ma deliziosi, acqua fredda ma ventola e rete anti zanzare, vanno benissimo. Doccia veloce poi cena, tanta fame. Mangiamo cibo vietnamita cucinato dalla famiglia ehm ehm…Dalla ragazzina, la famiglia è già tutta a dormire tranne il papa che ci era venuto a prendere con i xe loi…Facciamo comunella con gli altri a tavola scambiandoci consigli di viaggio e racconti vari. Nessuno è stato ancora a Pho Quoc…

Chi vuole fare una passeggiata la mattina lungo il fiume? Io ,io dicono tutti. Bene, allora sveglia alle 5.30… 

1 maggio – gita sul Delta del Mekong, secondo giorno La sveglia la mattina cosi presto non si è poi rivelata traumatica. Facciamo colazione un po triste con delle marmellatine in scatola e una fetta di pane duro, ma poi ci incamminiamo per questa camminatina di 15 minuti. Lasciamo gli zaini nel bungalow…Tanto di sicuro si torna indietro…E invece arriviamo ad un molo dove tutti saliamo su una barca e ci dirigiamo verso i mercati galleggianti dove poi trovaremo gli altri…E i nostri zaini? Don’t worry, li abbiamo gia caricati in barca, guardali li a prua…Si ma i nostri due non ci sono…Ah ma li avete lasciati nei bungalow? Allora torniamo indietro con la barca…Arrivati al molo della sera prima troviamo già i nostri zaini, preparati dal ragazzino…Peccato che avevamo lasciato nel bungalow un mio costume, la torcia e la crema solare…

I mercati galleggianti sono molto caratteristici, ci sono tanti barconi che vendono frutta e verdura, e come insegna della merce hanno…Un frutto appeso ad un pinnacolo! Così da lontano capisci cosa vendono…Altro che insegne al neon!! Per mezzogiorno torniamo all’hotel dove avevano pernottato gli altri, pranziamo…Indoviano cosa ho mangiato? Eh eh eh…Serpente! si si..Lì è il piatto forte (e anche caro…Quasi 60.000 dong!) Denis mi guarda schifato…

Dopo pranzo ci dividiamo dal gruppo che torna a HoChiMin. Abbiamo prenotato un minibus finoa Rah Gia, dove domani prendimao il traghetto per Pho Quoc…Il minubus arriva, veramente fatiscente. Vorrei arrabbiarmi un po con la guida ma è sparita…Inizia a piovere, il catorcio non ha neanche i tergicristalli…Piove acqua all’interno del minibus dappertutto, ci fermiamo in diversi hotel a raccogliere gente, ormai non ci si sta più! Metto biglietti da visita piegati in tutte le fessure del minibus, per evitare che l’acqua ci grondi addosso…Si spegne 2 volte nel giro di 10 minuti…Il conducente scende, controlla sotto il mezzo incurante della pioggia a catinelle, poi entra in un negozio di fianco e spunta con una bottiglietta d’acqua da mezzo litro contenente del liquido scuro e…Fa benzina!! Ah, lo sai anche tu che la tua carretta sta tirando gli ultimi, è? Per fortuna lui ci portava solo alla stazione locale di minibus, dove ci fanno salire su un mezzo decoroso con addirittura l’aria condizionata per metà viaggio –poi si rompe…In due ora siamo a Rah Gia, addirittura il conducente ci fa scendere davanti al nostro hotel, il Palace Hotel prenotato per telefono da Ho Chin Min. Ci danno una stanza con balconcino e silenziosa al 4 piano per 11$, un affare. Gironzoliamo per Ra Già fra mercati, moli e templi, niente di che. Biglietti per la nsotra express boat per domani ce ne sono, e costano 150.000dong invece del 190.000 che abbiamo pagato noi…Beh, a Pho Quoc scopriremo invece che una coppia di australiani che non li aveva prenotati, due giorni prima di noi è dovuta rimanere li un giorno in più…Meglio prenotarli prima!

2 maggio – Pho Quoc, primo giorno L’Express boat delle 8.30 in due ore ci porta ad An Toi. Scendiamo e un orore fortissimo di salsa di pesce di attacca. Ancora non sappiamo dove lasciare gli zaini. Neanche una coppia di vietnamiti conosciuti sul traghetto. Loro si fermano ad An Toi per un giorno, salgono a Duong Dong dopo. Noi di certo con questa puzza non rimaniamo.

Saliamo subito su un minibus per Duon Dong, i biglietti li vendevano sul traghetto a 1500dong a testa. Come back up solution c’è il Tropicana, consigliato dalla Lonely ma sconsigliato sia dalla Canadese che dai francesi…Scendendo dal bus incrociamo una coppia che sale, anche loro sono stati al Tropicana, che non vale la pena per quello che costa, ci danno un biglietto da visita del bungalow sulla spiaggia dove loro sono stati. “nice bungalow with fan on the beach for 8$”. Ok saliamo su due motorette e ci facciamo portare li. E’ il Viet Thanh tel 077 847716 -091 4212304. Se cercate una sistemazione non 4 stelle andateci, i proprietari sono carinissimi, i bungalow sulla spiaggia nuovi ed economici.

Poi abbiamo scoperto che questo posto era anche sulla Lonely, però non ne parlavano un gran bene perchè questi bungalow sono nuovi, perima avevano solo la casa coloniale che posso immaginare non fosse niente di che. Loro non hanno ristorante ma basta fare 15metri e andare nel ristorante sulla spiaggia dei bungalow vicini. Mangiamo delle fried nudles with vegetables con due bei succhi al cocco, slurp slurp! Nel pomeriggio ci rilassiamo giriando a piedi la spiaggia fino all’altezza del paese, faccendo un po di foto e prendendo il sole. Non abbiamo niente da bere e siamo quasi alla fine della spiaggia. C’è solo il bar di un resort 5 stelle…La voglia di un succo d’arancia fresco è forte. 100.000dong. Blup! Per cena vogliamo un vero BBQ fish..Tornando al bungalow diamo un occhiata a tutti i possibili ristoranti e bar. Scegliamo un ristorante gestito da un francese, il beach Club. Si rivela fantastico, design molto curato, tavolini in legno sulla spiaggia, lucine da atmosfera romantica, e poi..Tonno alla griglia, red snepper, spiedini tutto buonissimo condito con limone e pepe verde locale, un abbinata vincente. La prima sera esageriamo, facciamo un pasto da re ordinando 3Kg di pesce, bibite e anche una bottiglia di vino bianco francese buonissimo. Un banana flambè chiude in bellezza mantenendo il palato in paradiso…Spendiamo 600.000d, ma solo la bottiglia di vino era 300.000d. Ci torniamo tutte le sere. Una volta proviamo a cambiare per il Rainbow Bar, consigliato dalla Lonely, ma non c’è proprio nessuno ed è addirittura un pò più caro del francese, perciò ci alziamo e torniamo dal francese anche quella sera!! Il tonno alla griglia mi è rimasto nel cuore. A Mui Nè abbiamo provato ad ordinarlo ma ci hanno portato un altro pesce, e il proprietario ci ha detto francamente che in Vietnam tonni non ce ne sono…Solo a Phu Quoc? Non piove! 3 maggio – Pho Quoc, secondo giorno -snorkeling Finalmente snorkeling! Partiamo la mattina presto con un pulmino diretti as An Toi, al molo, dove saliamo su un bel barcone arancione. I biglietti li avevamo presi al nostro bungalow, 15$ a testa per 3 siti. CI sono anche i nostri vicini di bungalow australiani e altri.

Con la barca ci dirigiamo verso le isole AnThoi, piccole isolette paradisiache quasi totalemente disabitate. Il tempo è bello, mi sembra di essere fortunati, perchè 1. La stagione delle piogge è già iniziata e a HoChi Min e sul delta del Mekong ogni giorno la sua oretta di acqua non ce la toglieva nessuno 2. La canadese aveva detto “Don’t go on that sheety island” e invece secondo noi è fantastica.

Ci troviamo in un mare arruzzo turchese, tranquillo e cristallino. A coronare il paesaggio queste isolette tropicali con sabbia biance e vegetazione rigogliosa dove sembra che il tempo si sia fermato, silenzio, solo la voce del mare. Boccaglio alla mano ci tuffiamo. Pesci non ce ne sono tanti, ma I fondali sono fantastici! Coralli verdi, blu e viola, alberi di natale (non so il termine esatto, solo questo che è come li chiamano a Bali) di tutti i colori, tutta una meraviglia da esplorare.

Alla seconda isola nuotiamo fino a terra, e incontriamo dei pescatori locali che penichellano sulla spiaggia, non si sa come uno parla un pò di inglese. Ci offrono un liquido in una tanica, pensiamo subito sia benzina per la barca. Poi vediamo che loro bevono e così proviamo anche noi. Ma è vino vietnamita! Un vero scchifo, ma sorridiamo. Stanno cuocendo anche delle grandi conchiglie in un barbeque improvvisato sulla spiaggia, ma dribliamo dicendo che dobbiamo tornare alla barca…

Di ritorno ai bungalow affittiamo uno scooter per il pomeriggio e tutto il giorno dopo per 100.000d e andiamo al mercato di Duon Dong. Cerchiamo la fabbrica di salsa di pesce che dovrebbe essere li dietro, c è una puzza incredibile, non dovrebbe essere lontana, chiediamo, ci indicano un edificio fatiscente con l’insegna della salsa…Dove non sembra proprio organizzino visite guidate, e fra l’altro non troviamo neanche la porta. Contenti rinunciamo alla visita e ci godiamo lo splendido tramonto sul mare.

Anche oggi non ha piovuto! 4 maggio – Pho Quoc, terzo giorno giro del sud dell’ isola Partiamo verso le 9, scooter e via sulla strada di terra rosso fuoco che corre lungo il mare verso sud. Dopo i pasti al ristorante francese, decidiamo di fare scorta di questo pepe verde, visto che il tonno non possiamo portarcelo via, almeno il condimento… In vietnamita si pronuncia THEU, o qualcosa di simile. Lo vendono negli “shop” lungo la strada… Baracche in cui ancora vivono i local people, molto stile due cuori e una capanna… Ci fermiamo in un paio ma niente, non ne hanno e non capiscono. Ad un certo punto ne troviamo uno che sembra ben fornito. Mi impunto, provo in tutti i modi, un disegno (si ma come si disegna il pepe, non ho la piu pallida idea di come sia la pianta!! Palline nere??) lo scrivo anche il inglese…Cosi la bambina va di la a controllare…Niente, provo dall’altra parte della strada, insomma, producono pepe per tutto il Vietnam, vuoi che non ce l’abbiano? Mi richiamano dalla prima bancarella, evidentemente la bambiana ce l’ha fatta, e mi danno tutto il pepe che voglio. 2$ al Kg.

Continuiamo lungo la strada, mare verde, palme, silenzio, terra rossa e ogni tanto qualche tomba travestita da caramella in bella mostra sul prato sgargiante. Nessun essere umano. Bellissimo. Ma dove siamo? Dimenticavo, sulla sheety island…Per fortuna.

Lasciamo la costa per l’interno e poi la costa di nuovo, puntiamo a Bao Sao. La indicazioni fanno un pò desiderare, sbagliamo strada un paio di volte, poi dx, s, dx, dx dalla strada principale dove c’è l’insegna e un paesaggio deserto, spiaggia bianca, palme e un acqua da pubblicità alpitur…Un vero paradiso. C’è solo un piccolo ristorantino, 20 persone in tutto ma la spiaggia è grandissima. Ci godiamo la sheety island un paio di orette, al sole, in acqua, all’ombra di una palma e sorseggiando un succo di limone.

Poi proviamo ad andare sull’altro lato. Scooter e via. Li troviamo dei bungalow, sea view a 10$, anche qui l’acqua più cristallina dell’isola, palme da cocco su sabbia bianca finissima, pochissima gente, un posto ancora inesplorato…Un pò fuori mano ma vedete un po voi..

Nel tornare a Duong Dong visitiamo le due cascate, la prima nell’entroterra, era totalmente secca. Ci stanno costruendo una specie di resort megagalattico intorno, o forse un parco naturale che sembra un resort. Boh. Non vale il biglietto.

La seconda è stata un avventura trovarla. Sulla cartina che avevamo comperato al porto di An Thoi non era neppure segnata, ma sulla Lonely si. Gira gira, chiedi chiedi, arriviamo in campagna. Poi su per una collina, sempre in scooter. Dopo mezz’ora di ricerche arriviamo, paghiamo il biglietto, camminiamo su un piccolo ponte sospeso, poi ancora 10minuti e arriviamo al fiumiciattolo. Ma la cascata? Su su! Ah…Ok, continuiamo lungo il letto del fiume. Qualche zanzara e tanta immondizia lasciata dai locali, angurie, borse di platica, bottiglie…Ecco perchè non c’era sulla cartina! È troppo zozza! Beh, arriviamo alla cascatina, mezzo metro…Però c’è un laghetto un po melmoso, e abbiamo il coraggio di farci un bagnetto. Anche perchè stavamo morendo dal caldo. Non do il giudizio su questa cascata perchè io al termine “cascata” ci associo quelle del Nardis… E vai un altra giornata senza pioggia! Ma cosa succede?

5 maggio – Pho Quoc-Mui Nè dune di sabbia E’ ora di tornare a Ho Chi Min. Questa volta in volo. Comodo volo della Vietnamairlines un ora per 36$. Piove a dirotto, partiamo con mezz’ora di ritardo…Per fortuna che viaggiamo, altrimenti sarbbe stato proprio un peccato, questo tempaccio! Dall’aereoporto prenderemo un taxi fino a MuiNè, ultima meta del nostro viaggio. Il taxi all’aereoporto lo abbiamo trovato per 40$, 600.000d e in 3,5h siamo a Mui Nè. Pensavo un pò più veloce. Arriviamo verso le 14 e cerchiamo una sistemazione, scegliamo il KENT, bungalow sea view con ventilatore a 10$ con 2 colazioni incluse vicino al Hong Di Guesthouse.

Affittiamo uno scooter nel negozio di fronte al bungalow, per 95.000d fino alle 23 del giorno dopo. Alle 16 ci lanciamo alla scoperta delle famose dune di sabbia rossa, circa 25Km dal centro città. Non ci sono indicazioni, però arrivati in centro basta prendere la strada a sx vicino alla chiesetta, e andare sempre diritti. Dune rosse bellissime al tramonto e non troppo caldo grazie all’ora – tardo pomeriggio. Uuh, stiamo finendo la benzina! Non ci sono distributori qui, solo “pompette” casalinghe da 5l. Simpatiche a prima vista, anche se non sai mai quanta benzina ti fanno…Infatti nella prima 1presunto litro per 14.000d ci è durato 200m…In quella dopo spuntiamo 13.000d…

Il giorno dopo, andando a visitare le rovine del tempio di Po Shanu abbiamo trovato un distrubutore vero a 11.000d.

La sera ci facciamo un BBQ di carne in un locale per vietnamiti e anche una hot pot, ma poi abbiamo avuto un incontro ravvicinato con il bagno durante la notte…Niente in tutto, il giorno dopo stavamo tutti e due benissimo.

6 maggio – Mui Ne –sorgente delle fate, dune di sabbia e torre cham Colazione sul tavolino di fronte al bungalow a 2m dal mare. Pancake alla banana epr me e alla cioccolata per Denis. Con caffè vietnamita, ovviamente. Conosciamo Glen, americano per lavoro 1 mese a Saigon e ci organizziamo per visitare assieme la sorgente delle fate dopo colazione.

Fa caldissimo, per fortuna che con lo scooter c’è un pò di aria. Arrivati alla foce del fiumiciattolo, veniamo assaltati da una schiera di bambini per farci da guida. La nostra si chiama Du. Camminiamo a piedi nudi lungo il fiumiciattolo, 5cm di acqua che corre sopra un letto di sabbia rossa rossa. Siamo all’interno di un piccolo canion, 20-30m appena. Du ci fa entrare nelle sabbie mobili, arrabbiandosi se rimaniamo dentro troppo, secondo lui è pericoloso. Poi vediamo il formarsi di fiumiciattoli di boh? Sabbia, fango, melma, non saprei. Però i colori e questi movimenti sinuosi sono proprio affascinanti. Poi il cielo sopra di noi è blu, e il contrasto con il rosso della terra è indimenticabile. Anche la luce del sole sembra particolarmente carica, gialla gialla. Arriviamo ad una cascatella, e Du vuole i sui 5.000d. Noi invece vogliamo proseguire. Lui se ne va, senza i soldi, in cerca di altri clienti. Noi saliamo sopra la cascatella, troviamo campi di riso fra le palme, e Glen ci mostra un arbusto verde dalle foglie allungate, che accarezzandogliele, queste si chiudono! Cariiino! Abbiamo fatto anche un filmatino, dove io alla prima volte non riesco a far chiudere le foglie “Glen, it doesn’t close!” Torniamo, e incrociamo Du sulla strada. Gli diamo i suoi 5000d.

Nel pomeriggio Glen va in spiaggia, noi, che dopo quelle di Bao Sao ci sembrano tutte Rimini, torniamo nella steppa deserta a vedere le dune, paesaggio indimenticabile. Ovviamente tante tante foto. Però oggi è presto, fa molto più caldo.

Sulle prime dune, a 5km dal centro, c’è la possibilità di fare slittino sulla sabbia, così proviamo. Fatica fatica raggiungere il punto da dove ci si cala, 10min di cammino sotto il sole cocente. La discesa è divertente anche se per un adulto la velocità si riduce notevolemente. Abbiamo incamerato 2Kg di sabbia nelle scarpe ogniuno. Il colore della sabbia sui calzini non sono più riuscita a toglierla e i è rimasto come regalo di Mui Nè.

Poi nel tardo pomeriggio visitiamo le torri cham che sono verso Phan Tiet, paghiamo i 2.000d di biglietto e, veniamo assaltati dalla zanzare. Anche se abbiamo il nostro repellente cinese siamo indifesi. Saliamo velocemente, è il tramonto e i colori sono bellissimi. Foto foto, cielo, nuvole, panorama, torri, fiori tropicali, giochi architettonici. Poi giù di corsa, fino al nostro scooter, e via, via dalle zanzare del tramonto.

Comperiamo un biglietto per il bus di domani per tornare a Saigon all’hotel Dynasty, per 4$ a testa. Non è il solito open tour. Ci fidiamo.

La sera con Glen proviamo il tuna fish non tuna fish. Niente di che. Lacrimuccia ricordando il ristorante francese…

7 maggio – Mui Nè-Saigon-Shanghai Ultima mattinata a Mui Nè, ci rilassimao sulla spiaggia e giochiamo a bigliardo. Dopo una fried noodle da KENT (che ecco perchè non c’è sulla Lonely, ha appena cambiato gestione) alle 13.30 passa il nostro bus, che in 4h ci porta a Saigon,scendiamo nel quartiere dei backpackers. Comperiamo qualche serpentello sotto spirito, delle “mocche” vietnamiti e qualcos’altro ancora, ci sono rimasti cosi tanti Dong! Cosa facciamo? Abbiamo l’aereo alle 1.30 di notte…Cena! dove? Seguiamo il consiglio di Glen, andiamo al Ban Xeo 46A. Un pò fuori mano, ma è in direzione dell’aereoporto. WOW, fantastico posto! Attenti a non sbagliare, è quello di sinistra, quello di destra è un imitazione. (era anche una Scelta dell’autore della Lonely, ma non l’avevamo visto) Sembra di essere in un fast food vietnamita all’aperto, però sono tutte cose buonissime! Quando arrivamo e pienissimo, ma dopo 2 minuti ci trovano subito due posti, e ci tengono gli zaini alla cassa. Non sapendo cosa ordinare, chiediamo ai cinesi di fianco a noi, che parlano vietnamita. Ordiniamo lo stesso, una mega crepe con uova, verdure, pesce e formaggio, insalate, pesce alla griglia, patatine bianche e bababa. Che mangiata! Si perchè noi eravamo in due, i cinesi in 4…

Dove fanno le crepe è interessante, due donne all’aria circondate da 14 fuochi, ogniuno ad altezza diversa, e loro spostano le crepe e quelle ripiene da un fuoco all’altro a seconda del grado di cottura. Non so se sia efficiente, ma sicuramente Ingegnoso! Sono le 21, abbiamo ancora un pò di tempo. Così girovaghiamo per il quartiere, beviamo un caffè da furetto da Trung Nguyen, ne comperiamo un pò come souvenir.

Siamo arrivati a Shanghai alle 6 di mattina e alle 9 eravamo in ufficio…Con la nostra finance lady che si è messa a ridere perchè eravamo abbronzati! Spero di aver portato un pò di Vietnam del sud anche a te! poi moolto budget, io e Denis 10 giorni abbiamo speso 600Eur in tot mangiando pesce a manetta e dissetandoci con succhi buonissimi!!! (volo per arrivare li escluso).



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