Vietnam, Cambogia e Singapore: tre stati, tre modi diversi di intendere l’Asia in un unico, straordinario viaggio
Erano ormai quasi cinque anni che le mie guide Lonely Planet sul Vietnam e la Cambogia facevano bella mostra di sé nello scaffale delle guide turistiche che orgogliosamente continuo a riempire. E certo, l’incubo del covid ci ha catapultato in un mondo lontano e ben più ristretto, poi per riprendersi non hanno certo aiutato le tariffe aeree internazionali che si sono nel frattempo raddoppiate se non triplicate. Era ora di decidere, dopo qualche ripensamento, subito riassorbito, nel tardo autunno 2023, con L. scegliamo un volo e senza starci a riflettere troppo – viste le tariffe- lo prendiamo per tutti e tre. Tariffa economy, quindi o voli o perdi tutto. Ormai la decisione era presa e si dovevano programmare le tappe e fare le prenotazioni.
Indice dei contenuti
Consigli utili per un viaggio in Vietnam e Cambogia
Stagione
Il Vietnam occupa una fascia lunga e spesso stretta della penisola indocinese; quindi, non esiste una stagione buona per tutto il paese, a febbraio al nord si esce col piumino, il sole si vede poco, spesso pioviggina, mentre al sud è caldo e soleggiato. Durante la buona stagione (anche li emisfero nord- quindi corrisponde con la nostra), è ottimo visitare il nord, ma sud del paese e Cambogia sono spesso impraticabili per la stagione monsonica.
Inizio traendo spunto da offerte di viaggio dei maggiori tour operator internazionali che operano in loco e traggo spunto sulle cose interessanti da visitare, da lì approfondisco ed amplio sulla Lonely Planet arricchendo dove possibile e conveniente. Per rafforzare le decisioni sono stati molto utili i video che gli altri viaggiatori ci offrono gentilmente su YouTube.
Lingua
A meno che non si parli il vietnamita è sempre difficile comunicare, oltre gli operatori turistici, ben pochi parlano altro.
Gente
Sempre con il sorriso, calmi, gentili e ben disposti anche se non capiscono nulla di quello che gli dici, subito pronti a fare amicizia.
Telefono
Procuratevi subito una sim appena atterrate in aeroporto, cambiate una ventina di euro anche se il cambio sarà migliore in città e uscendo dove ci sono gli autisti con i cartelli con i nomi dei clienti (Hanoi international) a sx in fondo trovate 2-3 ragazzotti ipetecnologici che faranno tutto per voi con massimo 5 euro avrete internet e Whatsapp per tutto il tempo che resterete in Vtnm.
Traffico
Intenso, di motorini che sfrecciano in continuazione e tanti, attraversare la strada è a primo impatto una missione impossibile, poi vedendo gli altri ci si avventura avendo sempre questo fiume di motorini che ti scorre avanti e dietro, non si fermano mai. Sensazione di totale insicurezza.
Grab (questa applicazione, analoga ad Uber si è dimostrata molto utile ed economica per tanti spostamenti rapidi).
Escursioni
- Get Your Guide: ottimo servizio, ma costi elevati – https://www.getyourguide.it;
- Viator: stesso servizio a prezzi del 20-30% piu bassi – https://www.viator.com/.
NB: una stessa escursione, con identico livello qualitativo ha prezzi variabili, anche il doppio a volte, si tratta prima di tutto di cercare a fondo sulla rete: Poi va detto che questi appena citati sono interlocutori che ti vendono una escursione che loro comprano da piccoli tour operator del luogo, ricaricandoci su! A dire che comprare sul posto costerebbe il 30% -50% meno, ma bisogna mettere in conto del rischio di non trovare l’escursione desiderata nell’unico giorno che hai disponibile e la perdita di tempo in corso di viaggio.
Hotel
Anche qui, ancora dipiù che, per quanto detto in merito alle escursioni, vale il detto chi cerca trova! Una volta individuato il posto in cui si vuole stare, avendo in mente la qualità che si vuole, nella ricerca si propongono sempre quei due o tre più diffusi in rete: mai fermarsi alle apparenze, in Vietnam e Cambogia gli hotel sono molto economici e quindi un prezzo che può sembrare buono è invece alto! Nella mia esperienza ho acquistato quasi tutti gli hotel con AGODA (https://www.agoda.com/), possibilità di annullamento e pagamento in data prossima all’utilizzo, a prezzi del 30-40% inferiori al noto Booking (stesso hotel, stessa stanza, stesso servizio).
Diario di viaggio in Vietnam e Cambogia
1° giorno – Da Roma ad Hanoi (via Singapore)
(Parcheggio Lunga Sosta scoperto ADR Euro 58.5 per 19 giorni), volo da Roma Fiumicino con Singapore Airlines per Hanoi, con cambio a Singapore (la compagnia è classificata tra le migliori del mondo per qualità e servizio – euro 919,47- meno di così non eravamo riusciti a trovare niente).
2° giorno – Hanoi
Arrivati in Aeroporto ad Hanoi, sbrighiamo le procedure di immigrazione, poi abbiamo il transfer privato che ritarda ma ci lascia il tempo per cambiare una modica cifra e procurarsi una sim locale per tutto il periodo al costo di pochi euro. Hotel (Hanoi Paradise hotel and spa, unico prenotato su Booking per circa 48 euro a notte a camera- poi vedremo che su altri siti era molto più economico- ottima posizione, centrale e vita notturna – transfer dell’hotel per tre dall’aeroporto circa 15 euro-).
Primo impatto con Hanoi: sperimentiamo subito il traffico di motorini incessante e senza sosta, ogni volta che si doveva attraversare la strada era un rischio! Non si fermano! Ma neanche si arrabbiano, io ne ho maltrattato più di uno che stava per venirmi addosso! Anche se non capivano le parole, volto e tonalità della voce erano più che eloquenti, ma nulla, immobili. Non reagiscono e non si fermano!
Arriviamo in hotel in tarda mattinata e approfittiamo del resto della giornata per esplorare il centro di Hanoi, il lago Ho Hoan Kiem e relativo tempio sull’isolotto (Den Ngoc Son), raggiungibile dal ponte rosso che avevamo visto in tante foto e video, con cui si accede alla piccola isola dove visitiamo il tempio), foto di rito, piccolo museo e poi via per le vie dell’adiacente centro e inizia lo shopping compulsivo a cui non resistiamo, abbigliamento, calzature, zaini soprattutto, copie ben fatte di brand occidentali, per tutti i gusti e tanti livelli qualitativi, a prezzi che qui ci sogniamo – compreremo nuove valige – il volo della Singapore include il bagaglio da stiva, i voli interni no! Quindi pagheremo sempre il sovrapprezzo, ma non era poi tanto.
Cena in un posto scoperto per caso o per errore, tratti in inganno da un’insegna su strada, ma dove abbiamo mangiato un ottimo pollo arrosto per pochi euro senza posate e con l’ausilio di guanti di plastica come quelli che si trovano nei self service dei benzinai, condizioni del luogo: lasciamo perdere! Padroni di casa molto molto simpatici anche se non ci capivamo per niente. Un’esperienza!
3° giorno – Hanoi
Hanoi Old Quarter dove alloggiamo
- Lago Hoan Kiem e Tempio di Ngoc Son (visto ieri)
- Teatro dell’Opera dall’esterno
- Cattedrale di San Giuseppe dall’esterno
- Tempio della Letteratura entriamo e visitiamo bene
- Teatro delle Marionette ce lo risparmiamo perché non ce ne frega niente, ma considerato un’attrazione tradizionale top del luogo
- Cittadella Imperiale di Thăng Long
- Complesso del Mausoleo di Ho Chi Min solo dall’esterno ….. tanta fila e tanti controlli per vedere una mummia!!!! Poi scopriremo che lo mandano in Russia ogni po’ di anni per fare la manutenzione, per fortuna non siamo abituati a queste cose!
- Tempio Quan Thanh
Nel pomeriggio dopo aver mangiato un buon sandwich al pollo in una catena tipo Mc ma locale, prendiamo un Grab e percorriamo tutto intorno il Lago dell’Ovest e Tran Quoc Pagoda. Prendiamo un Grab e raggiungiamo il “Lotte center” e saliamo all’osservatorio in cima alla Torre, come al solito dall’alto si riesce a focalizzare l’organizzazione della città e ordinare i luoghi già visitati, aspettando lì il tramonto senza sole e girando in tondo memorizzo l’organizzazione della città), da lì godiamo del paesaggio e poi arriva la notte e in fine le luci della notte. Già tempo di scendere, fare due passi in zona (moderna, chic, frequentata) e scoprire un bel pub ristorante, un po’ fumoso, ma mangiamo e beviamo buona birra. Ritorniamo in hotel con un altro Grab con modica spesa.
NB: il cambio: avevamo euro e dollari, i dollari USA sono ben accetti ovunque. Ovviamente meglio proporre moneta locale per avere i prezzi migliori. Si cambia un po’ ovunque in centro, basta solo tenere a mente il cambio ufficiale e poi scegliere il posto più vantaggioso. Una curiosità: con circa 40 euro si è milionari (in valuta locale).
4° giorno – Baia di Halong
asciamo i bagagli in hotel e con uno zaino leggero partiamo per l’escursione in barca di due giorni tutto compreso nella baia di Halong (sito UNESCO- luogo di particolare bellezza), le condizioni meteoriche non saranno a nostro favore, quindi saltano le attività acquatiche, ma facciamo le escursioni alle grotte e ai belvedere, in compenso abbiamo mangiato tanto e bene e abbiamo avuto la fortuna di incontrare gente molto simpatica che nelle numerose ore in cui la pioggerellina incessante ci ha tenuto all’interno, ha contribuito a rendere ugualmente piacevole la permanenza. Del resto, lo sapevamo, non c’è una stagione unica favorevole per visitare tutto il Vietnam, in inverno è freddino e piovoso al nord ed è buono per il sud, in estate è bel tempo al nord ma ci sono i monsoni al sud.
5° giorno – Train street
il pomeriggio ritorniamo ad Hanoi, con il servizio di pick up dell’escursione incluso (una notte in barca, tutti i pasti e le escursioni, prelievo e ritorno in hotel per 117 euro in singola e 147 euro in doppia (147 euro ciascuno ovviamente). Serata dedicata alla visita del turistico treno che corre tra le case, la famosa Train Street, in vietnamita Phố đường tàu Hà Nội. Si tratta di una strada attraversata dalla ferrovia e fiancheggiata da numerosi locali, bar per turisti e negozietti. Qui la vita prosegue normalmente e si “interrompe” solo al momento del passaggio del treno: uno scenario spacciato per reale. Carina e di buon gusto, come tutto del resto- la gente sempre simpatica e con il sorriso, pronta ad ascoltarti (anche non capendo), una caratteristica che si ripeterà in tutto il viaggio. Ancora camminiamo verso il centro di Hanoi dove alloggiamo e per strada altro shopping e poi ritorno in hotel. Ad Hanoi, abbiamo dedicato il giorno dell’arrivo stanchi morti, dalla tarda mattinata, il secondo giorno e il pomeriggio- sera del quarto, oltre alla visita della città e dei maggiori siti di interesse consigliati dalle guide, lo shopping compulsivo ci ha distrutto! Non le tasche! Ma i muscoli per il trasporto nel resto del viaggio!
6° giorno – Ninh Binh
Escursione a Ninh bin, con prelievo e ritorno in Hotel, pranzo incluso. In rete sono presenti numerose offerte da 20 a 40 euro a persona. Ninh Binh si trova nella parte centro-settentrionale del Vietnam, 100 chilometri a sud della capitale Hanoi; è il capoluogo dell’omonima provincia e conta poco più di centomila abitanti.
La città in sé non ha molto da offrire, a parte alcuni templi e pagode ed un bel parco vicino al fiume Day; basta però allontanarsi di qualche chilometro dal centro per trovare degli splendidi paesaggi, una natura rigogliosa, antiche cittadelle e templi buddhisti ricchi di fascino e storia; la bicicletta è il mezzo ideale per visitare l’area grazie a distanze piuttosto brevi ed a strade in prevalenza pianeggianti.
L’escursione in barchette di legno condotte da robuste signore che remano con i piedi (e con le mani controllano il cellulare!), lungo il fiumetto e tra le risaie, giù in mezzo alle alte colline è un’esperienza da non perdere, ti lascia il sapore di Vietnam come l’hai sempre immaginato.
Ritorno in hotel ad Hanoi incluso come da programma. Stasera opteremo per una pizza (di sicuro non una mia scelta! Eat local è una delle mie regole di viaggio), cara e scarsa!
7° giorno – Thang Long e Dong Hoi
Esco per un’ultima lunghissima passeggiata, mentre gli amici recuperano. Raggiungo uno dei monumenti più importanti della capitale: la Città Imperiale Thăng Long, in vietnamita Hoàng Thành Thăng Long. Si trova tra la Città Vecchia e il Lago Occidentale. Attraverso un bel pezzo di città ricollegandomi a quanto già visto il secondo giorno, arrivando ad avere una idea complessiva della città.
Tarda mattinata: trasferimento in aeroporto e volo interno per Dong Hoi (equivalente di 16.17 euro per bagaglio in sovrappeso). Arriviamo in Hotel che è già notte, uggioso e desolato! Anche se la temperatura era decisamente cambiata, di qui in poi sarà sole e caldo. Hotel fantastico, 4 stelle, la camera è una suite, costo: meno di 20 euro la doppia (Riverside hotel), la camera è molto in alto, le mie finestre affacciano sul delta a pochi km si vede il mare e già pregusto il panorama del mattino. Sistemati, usciamo alla ricerca di qualcosa da mangiare, è buio pesto pioviggina, non c’è nessuno in giro, anche il povero autista di tuc tuc multiplo, ci sembra una potenziale minaccia e ce ne liberiamo alla svelta. Scorgiamo un posticino invitante, pulito illuminato e a due passi. Una signora simpatica con contorno di bimbi e bimbetti ci accoglie e ci farà mangiare bene, anche una verdurina locale di cui chiediamo il bis che tanto ci è piaciuta. Prezzi modicissimi.
8° giorno – Phong Nha-Ke Bang
La mattina successiva alla buon’ora apro le ampie finestre, l’atmosfera nebbiosa ed ovattata riassume in sé tutte le sensazioni provate leggendo le tante storie di quei luoghi lontani, a completare il documentario che scorreva nella mia mente, giù sotto, sulle sponde del fiume, la fervente vita dei poveri pescatori contrastava con il lusso della mia bella camera.
Ricca colazione poi pronti per il prelievo:
- Escursione al Parco Nazionale di Phong Nha-Ke Bang: Grotta del Paradiso e Grotta di Phong Nha e pranzo, con prelievo e ritorno in Hotel, viaggio tra panorami molto belli, risaie, contadini protetti dal tipico cappello di paglia a forma conica (Non Là), bufali stanchi che tiravano gli attrezzi agricoli incitati dai loro conduttori e poi villaggi, templi. Alla fine, arriviamo in un parcheggio ricavato in mezzo ad alte colline ricoperte di lussureggiante vegetazione subtropicale. Bella camminata in salita fino alla porta della grotta, sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Camminiamo all’interno delle grotte per due tre km lungo le passerelle allestite per i turisti, tra immagini e scorci mozzafiato di stalattiti e stalagmiti formatesi in milioni di anni, colpiscono gli spazi immensi delle grotte e le volte altissime.
Pranzo vietnamita ricco di opzioni e di buona qualità. Procediamo per breve gita in barca all’interno di un’altra grotta sul cui fondo scorreva un placido fiumetto di media dimensione.
Ritorniamo verso Dong Hoi attraversando nuovamente quei bei paesaggi da cartolina, risaie, tanti contadini con il cappello conico, bufali al lavoro. C’è ancora il tempo per una lunghissima passeggiata oltre il lungo ponte che raggiunge la stretta penisola dalla parte opposta del nostro hotel, oltre il quale arriviamo al mare. Di ritorno, è ormai buio, il ponte è pieno di lucine, arricchendo l’esperienza. Arrivati al ristorantino della nostra signora, ormai amica mangeremo un buon pollo alla griglia con le nostre amate verdurine locali. Prezzo ultra modico 7 euro circa- con tanta birra.
9° giorno – Hue
Dopo colazione, come combinato arriva il nostro transfer privato (circa 30 euro a testa) per Hue (https://www.bookaway.com/), un ragazzotto magro e dall’aspetto intelligente con una vettura in discrete condizioni, parla anche inglese. Lunghissimo e piacevole viaggio al prossimo destino. Ancora tanti bei panorami, paesaggi curati, risaie allagate e contadini sotto il loro Non Là.
Arriviamo al nostro bell’Hotel, ma la stanza non è disponibile, un caldo boia che ci stordisce, tanto desiderio di una doccia che ancora non c’è. Ma il tempo stringe. Restiamo qui solo il resto della giornata e dobbiamo visitare l’antica cittadella di Hue. Il caldo è tanto, non c’è il tempo per il pranzo, ma la voglia di scoprire nuovi orizzonti lo supera, i miei compagni di viaggio avrebbero altri piani, si lamenteranno tanto! ma mi seguiranno, anche perché io in ogni caso sarei andato. Prendiamo un Grab e andiamo alla cittadella. La città imperiale di Hué è l’antica capitale del Vietnam, si trova al centro del paese, non lontano dal mare, a circa 658 km a sud di Hanoi e 1.097 km a nord di Ho Chi Minh City. È particolarmente conosciuta per la sua cittadella imperiale ricca di storia. Oggi l’ex capitale di Hué conserva ancora patrimoni culturali che rappresentano l’identità dello spirito e dell’anima del popolo vietnamita. La collezione di monumenti e resti di Hué è stata classificata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Questa sorprendente città è famosa per le sue splendide cittadelle e palazzi. Si possono visitare tombe imperiali, pagode e templi costruiti durante la dinastia Nguyen. I mausolei reali testimoniano lo sfarzo dell’ultima dinastia degli imperatori del Vietnam. Il famoso Fiume dei Profumi ha ispirato numerose poesie e racconti romantici. L’intera città è impregnata di storie e sogni medievali…
Facciamo appena in tempo a visitare tutta la cittadella che arriva l’ora di chiusura (17.00). La tensione si stempera!
Pernottiamo al Century Riverside Hotel Hue (4 stelle), lungo il fiume con tante palme e piscina sotto in giardino, anche qui doppia per meno di 20 euro con una colazione strepitosa inclusa, siamo in una zona molto turistica piena di locali e negozi, con tante opzioni per la cena.
10° giorno – Hoi An
Esco per un’ultima lunghissima passeggiata, mentre gli amici recuperano. Attraverso un bel pezzo di città ricollegandomi alle attrazioni che avevo visto sulla guida, comprerò un cellulare in un negozio di elettronica, prezzo più basso del 30% circa.
Torno in Hotel, colazione in fretta e già ora di ripartire per la prossima tappa, transfer condiviso (circa 15 euro a persona), (https://www.bookaway.com/), per Hoi An, la città delle lanterne. Viaggio piacevole via Danang, una moderna città tipica del sol levante con bellissime spiagge e tanto di ponte a forma di drago. Del resto, laggiù non si lesina con i draghi, li trovi ovunque.
Hoi An è una pittoresca città situata nella parte centrale del Vietnam, nota per la sua architettura coloniale ben conservata, i suoi colorati mercati locali e la sua ricca storia culturale. Con una storia che risale a più di 2.000 anni fa, Hoi An è stata un importante porto commerciale durante il periodo delle rotte commerciali marittime asiatiche. Oggi, la città è diventata una popolare destinazione turistica grazie alla sua bellezza architettonica e alla sua atmosfera unica, che mescola influenze cinesi, giapponesi, francesi e vietnamite.
Passeggiamo tanto per le vie del bellissimo centro storico con le sue preziose case coloniali dove gli stili dell’est si fondono con i richiami dell’ovest. Foto di rito con la classica coppia di cesti portati a spalla in fondo ad un bastone, gita in barchetta di rito, rilasciamo lanterne ad uso e consumo dei turisti (una candelina all’interno di una scatoletta che funge da barchetta).
Tanti negozi per turisti, ristoranti e un bel mercato notturno. Mangeremo in un ristorante turistico, non economicissimo per lo standard del paese, ma cibo buono.
Hotel: Threeway Riverside Villa, appena fuori centro storico, ottima camera, buona colazione, doppia circa 17 euro.
11° giorno – Hoi An
Esco alla buon’ora per la mia un’ultima passeggiata ad Hoi An, non posso lasciare di vedere tutto prima di andarmene, mentre gli amici recuperano. Attraverso tutto il centro storico con le sue attività al risveglio e giungo all’immenso mercato che avevo adocchiato il giorno precedente. Li sul fiume si sente il vociare della gente, un’orgia di odori, colori e profumi che riempivano di gioia il piccolo esploratore che alberga dentro di me. Passo successivo, ricerca delle cose strane, … e ce n’erano tante…. pesci di tanti tipi mai visti, frutti noti e meno noti, crostacei sconosciuti, ranocchie scorticate, uova di tanti tipi e poi bestie morte sui banchi e vive nelle gabbie in attesa dello stesso destino. Non crediamo alle favole, non c’erano né cani ne gatti ne serpenti a fette sui banchi!!
Rientro in Hotel, affrettandomi, il tempo stringe, colazione veloce poi un taxi ci porterà all’aeroporto, dove ci imbarcheremo per Saigon (o meglio Ho Chi Minh city) e di nuovo bagaglio in sovrappeso.
Fuori dell’aeroporto contattiamo un Grab che ci porterà all’Hotel – The One Premium Hotel prezzo nella media dei precedenti– vicino al famoso Ben Thanh Market…. in un viaggio che si rispetti almeno una sola ci vuole….. arrivati lì, il ragazzo ci dice che ha una sola camera perché nell’altra l’AC è rotta. Quindi dividerci in mezzo ad una metropoli sconosciuta, non era il caso. Ci spostiamo con taxi pagato dall’hotel nell’opzione offerta a parità di prezzo. Il posto non era certo dei migliori, accettabile per me, meno per gli altri, usciamo per cena e concludiamo la faticosa giornata.
12° giorno – Delta del Mekong
Come da programma, era il giorno dell’escursione nel delta del Mekong. Gli amici stremati da levatacce, camminate e caldo optano per tre giorni al mare in un’isoletta paradisiaca sulle coste sud occidentali, prossima al confine con la Cambogia (Phu Quoc), riferiranno di spiagge paradisiache e totale relax, che anche a me non sarebbe dispiaciuto, ma non ho esitato a continuare a concentrarmi sull’esplorazione e poi alla visita che caratterizza tutto il viaggio.
Quindi la mattina raggiungo il meeting point per l’escursione sul delta del grande fiume Mekong, in realtà non sarà entusiasmante come pensavo, molto turistico, gita in barchetta nei canali centrali, passeggiata in bici ottimo pranzo vietnamita, deliziato da stremanti performances di “artisti locali” – tutto compreso – prezzi modici. Tanto caldo!
Rientro a Saigon, sono le 17, il tempo stringe, passeggiata nella zona della movida e dei bei negozi, visita dei principali spot indicati nelle guide: Cattedrale e palazzo delle Poste in stile art deco, entrambe eredità della dominazione francese. Poi diretto al Saigon Skydeck per una salita all’osservatorio in cima alla torre appena in tempo per le ultime luci della sera e poi un bel tramonto, girando intorno mi sono fatto un’idea della conformazione della grande città e collegato i luoghi in cui ero passato a piedi e con il pick up dell’escursione nel delta. Poi per chiudere in bellezza non poteva mancare l’ultimo shopping. Un salto in Grab al famoso Saigon Square, altro mercato dei falsi ben fatti che si confondono con gli originali, dei maggiori brand. Behh stavano chiudendo di lì a poco, non restava che tornare in quella specie di hotel per l’ultima breve notte.
13° giorno – Arrivo in Cambogia
Levataccia, era ancora buio, Grab per l’aeroporto. Volo per la Cambogia. Altro paese sconosciuto, altra avventura…. altra tassa per i bagagli in eccesso e con questa arriviamo a circa 50 euro.
Arrivato all’aeroporto di Siem Reap in Cambogia, sono uno straniero che entra in un altro paese e quindi devo fare le procedure di immigrazione, avevo preventivamente fatto il visto turistico online per la Cambogia (consiglio sul sito ufficiale https://visti.it/cambogia) dove non si pagano commissioni, che possono duplicare il costo. Cambio qualche euro e prendo visione di queste nuove banconote, quando mi ero appena abituato a quelle vietnamite, almeno queste sono più nuove e più belle e con meno zeri. Esco, mi accorgo che l’aeroporto è in mezzo al nulla e si è in balia dei privati che gestiscono i transfer per Siem Reap, per non meno di 30 dollari a testa. Behh, io non ve la do vinta! Intanto mangio qualcosa, compro una economica sim per 3 dollari e arriva l’ora del bus che con 8 us dollars mi porta a destinazione, paesaggi deserti ed aridi, sparuta vegetazione.
Alla stazione dei bus altro assalto dei conduttori di tuc tuc, beh loro mi sembrano meno avvoltoi degli altri in aeroporto e più bisognosi, quindi lascio che uno che mi ispira più simpatia mi conduca in hotel per pochi spicci. Siem Reap appare come una tranquilla e sonnolenta cittadina subtropicale con lunghe alberature che costeggiano un fiumiciattolo che a tratti appare come uno stagno, tante costruzioni in stile coloniale francese, tante belle costruzioni di chiara destinazione turistica. La cittadina è prossima all’immenso lago Tonle Sap, un lago che durante i monsoni sale di livello anche di 6-8 mt, Siem Reap era poco più che uno sperduto villaggio di pescatori finche la scoperta dei templi dell’antica città di Angkor, capitale del potente e temibile impero Khmer, non fossero ritrovati sepolti tra la vegetazione della giungla.
Primo impatto con la cittadina, esco dall’hotel appena fuorimano, ma a buon prezzo, ampie camere con AC e con prima colazione buona (Central Night Hotel) e cerco un posto dove mangiare, tante opzioni turistiche e non. Tanta buona birra alla spina (da rilevare che ad insaputa di noi occidentali, i paesi ex comunisti si frequentavano e facevano scambi e li tempo fa sono giunti mastri birrai dell’Europa dell’est ad insegnare le tecniche della birra), buona ed economica (0,4-0.5 alla spina per 50cent di dollaro), forse ho capito perché la sera incontravo per strada tanti turisti traballanti, anche il cibo, sempre tipicamente di là, ma buono, buona carne alla griglia, anche spiedini fatti con piccoli serpentelli ritorti, volevo assaggiarli, ma ho rimandato sempre.
14° giorno – Templi di Angkor Wat
Escursione per piccoli gruppi di due giorni con alba sui templi della Get Your Guide- economica. È il giorno in cui si corona la motivazione numero 1 del viaggio. Prendiamo gli altri 7 assonnati compagni di viaggio che si rileveranno per due giorni piacevoli conversatori (non è sempre così! Purtroppo anche se pensiamo chi se ne frega, ma poi essendo stretta la condivisione, se incontri gente asociale si ripercuote sulla buona riuscita – del resto escursioni individuali sono troppo care e danno meno risultati). Di lì a poco arriviamo alla mitica città perduta nella giungla, per la giornata è previsto il tour dei templi minori denominato Gran Circuito – biglietto valido tre giorni acquistato online prima di partire- evita perdite di tempo- poi se si perde si ha sempre nel telefono e si può ristampare, viene chiesto ad ogni tempio.
La giornata scorre magicamente tra un tempio e l’altro, fino a sera, conservando l’attesa per quello che vedremo il giorno dopo.
15° giorno – Angkor
Levataccia alle 3.30 AM circa, raccogliamo la ciurma e andiamo lì. Tutto buio, si vedeva solo a pochi metri. La nostra simpatica ed efficiente guida ci conduce attraverso una strada fatta da grandi lastre in pietra con possenti parapetti, talvolta ornati da gigantesche figure minacciose, nel buio non ancora ben visibili, intorno acqua, passiamo all’interno di una grande costruzione molto ampia in larghezza, ma non era ancora il mitico Angkor wat, ma la sua porta principale, arriviamo in prossimità di uno stagno e ci sediamo sui bordi utilizzando la busta di plastica che il nostro conduttore ci aveva consigliato di portare, stante il suolo bagnato. Ci sediamo eccitati in prima fila, tanti arriveranno dietro di noi, parlottiamo tra noi, il giovanissimo dottore estone alto almeno due mt, che si rileverà molto utile per ritrovare il gruppo in mezzo alla folla di turisti che arrivarono dopo le 9, il neolaureato tedesco, un altro ragazzetto australiano, la bella e timida ragazzina inglese, il signore americano con la sua giovane amica brasilera e l’egiziano giramondo che stava tutto il tempo a parlare dei suoi viaggi ed esperienze. Il pomeriggio precedente mi aveva intrappolato con i suoi racconti, …. della sua visita a Gaza in piena guerra …” un’esperienza” mi diceva, … behh io gli dico: si ma potrebbe essere l’ultima.
Intanto un po’ di chiaro si faceva spazio in fondo al buio profondo, poi lentamente la sagoma del tempio inizia a delinearsi e i primi raggi fanno brillare le cuspidi dell’imponente struttura la cui immagine si rifletteva nel laghetto difronte a noi – behh la scelta del luogo non poteva essere stata casuale- appena schiarisce il giorno, in un attimo, simultaneamente, come al comando di un ordine impercettibile ai sensi umani, milioni di cicale dall’assordate suono metallico iniziano a cantare. Quando il sole inizia a salire si vede finalmente l’imponenza e la maestosità dell’immensa struttura …. e la giungla tutt’intorno, fitta e avvolta dalla nebbiolina mattutina, l’odore della terra bagnata nell’aria….
Camminiamo fino al primo cortile interno del Grande Tempio e iniziamo un’attenta ed accurata visita di tutto quello che si poteva visitare.
16° giorno – Tonle Sap
Gli amici sono ritornati nel pomeriggio precedente dalle spiagge del sud dopo una lunga ed fortunosa esperienza di aerei in ritardo, coincidenze perdute, voli alternativi su e giù per il Vietnam. Oggi per loro unico giorno di escursione ai templi, quindi scegliamo un’escursione giornaliera con tramonto sul lago Tonle Sap.
Pensavo di rivedere gli stessi posti visitati nei due giorni precedenti, invece, complice anche la guida super efficace e molto amichevole, vedremo si i principali templi, ma anche uno di forma quasi monolitica, gigantesco, che ricordava le piramidi maya dello Yucatan. Saliremo e visiteremo tutto quello che c’è da vedere. Poi arriviamo alla base di una collina dove guadagniamo la cima con una lunga camminata in salita, li in una radura sopraelevata sorge un grande tempio che domina la giungla circostante fino al grande lago Tonle Sap. Gli amici anche oggi gettano la spugna, non osano dirlo ma hanno tanta voglia di tornare e farsi una doccia, manca più di un’ora al tramonto.
Inoltre, giù nel parcheggio guida e autista aspettavano solo noi tre. Allora gli dico di tornare e liberare la guida, tanto io un mezzo per tornare lo troverò. Così fatto, mi guadagno una buona posizione verso il tramonto, arriva tanta gente, un paio di guardiani ligi al dovere girano in tondo e ad ogni passaggio riportano all’ordine giovani turisti aitanti che salgono sulle rocce o bivaccano. Seduto in un posticino “permesso”, conosco una simpatica coppia di indubbia origine indiana ma residente da tanto a New York e ovviamente l’occasione è buona per scambi di vedute, racconti delle proprie esperienze e cosi si fa buio. Il tramonto sul lago è superbo, quel silenzio che sopraggiunge quando il sole sta per scomparire, appare come una forma di rispetto verso tanta bellezza. Quindi dopo una rapida volta intorno al tempio è tempo di scendere. Arrivato al parcheggio vedo con piacere tanti tuc tuc e inizio a chiedere, ma tutti aspettano i loro clienti. Al terzo o quarto ne trovo uno che ha solo due persone, quindi ha posto anche per me, mi invita a sedere vicino a lui e iniziamo a parlare…. più o meno …. noto che apprezza moltissimo che, oltre a cercare di mostrare la mia amicizia, io mi sia seduto su un tronco al suo fianco e al suo pari …. amicizia fatta, qualcuno ci porta a casa! Arriva la coppia teutonica, lui superbo e silenzioso contrasta con la sua simpatica signora che nel breve tragitto mi racconterà di quanto ama l’Italia e dei posti che ha visitato. Lungo il tragitto attraversiamo aree boscate con piccoli insediamenti di gente impegnata nelle incombenze serali e bambini festanti, tanti bei bambini dagli occhi a mandorla che io ho ribattezzato “pandini”.
Cena in zona movida turistica e mercato artigianale, acquisterò la tela che avevo visto la sera prima per circa 55 us dollars, un bel souvenir
17° giorno – Partenza per Singapore
Dopo una rapida colazione arriva il taxi per l’aeroporto, in tre non sarà tanto costoso. Per strada, difronte all’aeroporto un tipo col tuc tuc gli taglia la strada, lui gli sbraita qualcosa (il primo e ultimo incazzato di tutto il viaggio!) L’altro deve avergli detto qualcosa di molto offensivo, lui diventa rosso dalla rabbia e scende dall’auto con fare minaccioso, la sequenza si ripeterà per tre volte a spese dello sportello dell’auto. Noi indecisi se aspettare la fine della rivendicazione o farsi a piedi gli ultimi 2-300 mt. Ma la mole di bagagli ci ha fatto desistere, di lì a poco siamo in aeroporto. Cerchiamo di liberarci dei residui valori in moneta locale poi volo Singapore Airlines da Siem Reap a Singapore.
Atterrati a Singapore, un caldo umido allucinante, è come passare da un mondo ad un altro, cambiamo un po’ di soldi per pagare il taxi, il taxista simpatico e cordiale ci da qualche dritta, arriviamo in hotel (Ibis budget, dove budget stava per senza finestra e senza colazione – caro). Città inspiegabilmente carissima. Usciamo, in metro verso la mitica Marina bay e iniziamo l’esplorazione della immensa baia e delle sue attrattive, di cui l’immagine esclusiva è costituita di tre grattaceli del Marina Bay Sands sormontati da una terrazza vagamente a forma di scafo che li unisce dal cui osservatorio al top si domina tutta la città, su cui saliremo il giorno successivo, nonché le fontane musicali che di sera allietano i turisti nella baia.
Giunta l’ora di cena iniziamo a girare e fatto un rapido passaggio in euro, rimpiangeremo i ristoranti a buon mercato del Vietnam e Cambogia. Stanchi e incazzati optiamo per un Mc.
Il giorno successivo scopriremo un vasto e carissimo shopping nel piano -1 del Marina Bay Sands dove c’è una vasta area dedicata alla ristorazione con tantissime opzioni.
18° giorno – Singapore
Inizia l’esplorazione della città, dei suoi pochi edifici coloniali localizzati in un’estremità della baia dove sfocia un piccolo fiume, lì intorno il famoso hotel Fullerton che sembra raccontare tante storie di clienti sudati che annegano il tempo sotto un ventilatore a soffitto e di epoche passate e di colonie che non ci sono più, adiacente lo storico ponte Anderson che collega con i pochi edifici coloniali già sede delle autorità locali. Dall’altro lato c’è la fila per farsi la foto difronte alla famosa fontana Merlion, è una statua bianca di alcuni metri, con la forma di un animale improbabile con corpo di drago e testa di leone, sgorga un imponente getto d’acqua: è questo il simbolo della città.
Ci avventuriamo per le calde vie assolate dall’altro lato della baia e passiamo difronte alla Victoria Concert Hall e alla National Gallery che non visitiamo e giù fino al Suntec Singapore Convention and Exibition Centre, dove visitiamo la bella fontana.
La seconda e la terza sera scopriamo e ceniamo in una vasta area ex mercato, ora destinata alla ristorazione che ci piacerà molto e non distante dal nostro hotel (Lau Pa Sat).
19° giorno – Singapore e rientro in Italia
Ampia passeggiata per la Singapore delle etnie orientali, altri microcosmi all’interno della grande città stato, la zona indiana, la zona cinese con le sue cineserie e poi una vasta area in stile coloniale ormai colonizzata da una fervente e movimentata comunità di chiara matrice islamista con tutti gli usi e costumi del caso. Da lì, scendiamo verso valle nuovamente alla volta della baia e mentre gli amici riposano all’aria condizionata del Marina Bay Sands Shopping Mall io approfitto per visitare i magnifici giardini Gardens by the Bay situati alle spalle delle tre torri del Marina Bay Sands. Esplorazione interessante, i giardini sono progettati e organizzati in versione architettura dei paesaggi urbani e il risultato è molto interessante.
A tarda notte raggiungiamo l’aeroporto, di corsa per i lunghi corridoi al terminal che ospita la famosa cascata e la serra tropicale intorno ad essa, ma era tutto spento ormai, non restava che imbarcarsi per l’ultima tratta del nostro viaggio Singapore Airlines: Singapore-Roma.