Vienna, le sue contraddizioni
Abbiamo letto tutti i resoconti, come sempre accade per ogni nostro viaggio, ed i racconti di tutti ci hanno aiutato a muoverci nella città. Qualcosa da dire su varie indicazione lette e ritenute non esatte: – La Vienna card è utilissima, molto più della tessera 72 ore; la maggior spesa iniziale di cinque euro p.P. È subito scontata tra la riduzione da 6 a 5 euro del costo del biglietto del bus dall’aeroporto e dalla riduzione del biglietto per Shonbrunn, con gli altri sconti abbiamo pagato la nostra Vienna card(Ruota panoramica, belvedere, S.Carlo, Hofburg,giro del ring, tralasciando musei).
– L’unico sforzo compiuto è stato nel parco di schonbrun ed in quello del Belvedere. Per il resto con le 6 linee metro abbiamo potuto muoverci in tutta la città sino alla periferia fermandoci sempre esattamente nel luogo cercato.
Dalla fermata di Santo Stefano a quella del Rathaus, dal Belvedere a Schonbrun, dal Burg Theatre al’Opera, dalla Secessione alle case di Wagner, dalle case di Hunterwasser al Prater o al Donauisle, ecc.
Nulla crediamo di aggiungere sulle meraviglie di questa città imperiale e dei suoi numerosi palazzi gotici realizzati in pieno neoclassicismo o di quelli barocchi costruiti ben oltre le epoche di riferimento, ovviamente fatta eccezione per il belvedere e schonbrun.
Ne altro v’è da dire sulla omogeneità di questi luoghi destinati a funzionari imperiali e quindi tutti identici e ben poco rallegrati dalla pelle realizzata da Wagner, Loos, fabiani ed Hofmann o dall’eleganza della Palazzina della Secessione o dei padiglioni di Wagner alle fermate della Metropolitana sino alle variopinte costruzioni di Hunterwasser.
L’ultima contraddizione nella presenza di ristoranti italiani, troppi per chi in città nei tre giorni di permanenza vorrebbe mangiare cucina austriaca.
Per finire una gita perfetta che non stanca e fa pensare anche troppo osservando la pulizia delle strade viennesi e non solo.