Vienna last minute

Sabato 30 dicembre 2006 Giovedì 28 dicembre, durante la cena, ci siamo posti il dubbio di cosa organizzare per l’imminente capodanno. Quasi subito ho lanciato l’idea di andare a Vienna. Ho provato a cercare in internet un campeggio e ne ho trovati 2 aperti proprio a cavallo della fine dell’anno. Stavo per prenotarne uno, quando ci sono...
Scritto da: Rikipicci
vienna last minute
Partenza il: 30/12/2006
Ritorno il: 02/01/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Sabato 30 dicembre 2006 Giovedì 28 dicembre, durante la cena, ci siamo posti il dubbio di cosa organizzare per l’imminente capodanno. Quasi subito ho lanciato l’idea di andare a Vienna. Ho provato a cercare in internet un campeggio e ne ho trovati 2 aperti proprio a cavallo della fine dell’anno. Stavo per prenotarne uno, quando ci sono venuti dei ripensamenti, essenzialmente dovuti alla distanza da percorrere e ai pochi giorni a disposizione. Così abbiamo iniziato a valutare come alternativa qualche città Svizzera, tipo Zurigo, Ginevra, ma qui i campeggi o non ci sono o sono chiusi in inverno.

Al termine della serata siamo tornati così sull’idea iniziale, considerando di fermarci a dormire a Tarcento (UD) la sera del 30 e quella del 2 gennaio, in modo da spezzare gli 850 km di tragitto. Venerdì mattina ho effettuato tramite internet la prenotazione del campeggio Wien West e mi è tornata indietro una risposta che saremmo stati contattati al più presto.

Arrivati però a casa la sera ci siamo accorti che l’invio della prenotazione era fallito, così Marco li ha chiamati ed ha scoperto che purtroppo erano già al completo e di provare al Camping Wien Sud. Questi invece hanno risposto che lo spazio in quel momento c’era, ma non accettavano prenotazioni.

Di conseguenza abbiamo dovuto riadattare i nostri piani e cercare di arrivare il 30 invece del 31, per avere la speranza di trovare una piazzola ancora libera.

Prima di cena siamo andati a prendere il camper: Marco ha iniziato a prepararlo ed io sono andata a fare la spesa.

Tornati a casa abbiamo preparato i bagagli e puntato la sveglia alle 7.

Questa mattina poco dopo le 8 stavamo già caricando il camper e verso le 9 siamo partiti, direzione Tarvisio.

Fortunatamente non abbiamo trovato traffico, solo un po’ di nebbia tra Dalmine e Brescia e poi qualche banco in Austria.

Per non perdere tempo non ci siamo neanche fermati a mangiare, ma nonostante questo, con le soste per la benzina e quella per comprare la vignetta per l’Austria, nonché i limiti di velocità ridotti in alcuni tratti per lavori, abbiamo accumulato ben 1 ora di ritardo sulla tabella di marcia del tom tom e siamo arrivati poco prima delle 18.00.

In campeggio c’erano ancora tanti posti liberi, quindi abbiamo potuto scegliere, anche se con il buio, la piazzola che maggiormente ci aggradava.

Sono molto felice, i nostri programmi si sono realizzati alla perfezione, siamo a Vienna ed abbiamo guadagnato mezza giornata sui piani iniziali.

Come dice Marco, io oggi non ho fatto niente, nel senso che non ho guidato, ma nonostante tutto sono cotta. Preparo il letto e mi ci butto subito. Il termometro esterno segna 1° C. Domani sarà una lunga giornata, sia perché dobbiamo approfittare per vedere più cose possibili, essendo tutto aperto, sia perché è il 31 e staremo fuori fino a tardi, mezzi permettendo. I camper qui in campeggio sono TUTTI italiani, impressionante! Domenica 31 dicembre 2006 Siamo tornati in camper per riposarci qualche ora prima del gran Capodanno! Questa mattina alle 10.00 abbiamo preso il bus 62A, appena fuori dal campeggio, che ci ha portato alla fermata della metropolitana Philadelphiabrucke (linea U6). Abbiamo incrociato la linea U3 per scendere in Stephansplatz.

Qui domina tutto Stephansdom, la cattedrale gotica, con le particolari tegole smaltate.

Siamo entrati, ma c’era in corso una messa, quindi abbiamo preferito uscire per tornarci in un altro momento.

Abbiamo percorso le vie pedonali, Graben e Kohlmarkt, per giungere all’Hofburg.

Lungo la Graben si incontra, tra una bancarella di puntch e una di hot dog, la colonna della peste del 1679.

L’Hofburg, a cui si giunge subito dopo, è invece il palazzo imperiale, che dal 1283 al 1918 fu la residenza degli Asburgo.

Abbiamo attraversato le diverse costruzioni, i giardini e siamo arrivati alla Burgtor, la porta del castello, con colonne doriche.

Siamo quindi andati al Rathaus, passando dai Volksgarten, spogli in questo periodo, e davanti al Burgtheatre. Davanti al municipio c’erano alcune bancarelle, principalmente di cibarie e stavano allestendo un palco per questa sera.

La facciata mi ricorda molto il municipio di Amburgo.

Siamo tornati indietro passando per il Parlamento, edificio mastodontico e monumentale, ispirato all’architettura greca. La parte centrale è a forma di tempio, raggiungibile da una doppia, maestosa, rampa di scale, alla cui base si trova una fontana dominata da Pallade Atena.

Proseguendo, ci siamo fermati ai palazzi simmetrici di Mariatheresien Platz, con al centro la statua di bronzo dedicata proprio a Maria Teresa.

La zona adiacente è costellata di musei, che noi abbiamo saltato.

Siamo invece passati in Albertina platz, dove si trova anche l’ufficio del turismo, per dirigerci verso Karlsplatz, con l’omonima chiesa, a pagamento (6 €), dedicata a S. Carlo Borromeo. La struttura è tutta bianca con, centrale, un pronao a 6 colonne, fiancheggiato da due torri ed alle spalle un’alta cupola. L’interno ha pianta ovale e su un lato si erge una orribile costruzione metallica contenente un ascensore che consente di salire a vedere il panorama, compreso nel prezzo d’ingresso. In realtà di panorama se ne vede ben poco, perché tutte le finestre sono protette da griglie, ma si riescono invece ad apprezzare gli affreschi della volta.

A questo punto ci restava da visitare la cattedrale e magari mangiare qualcosa nelle bancarelle.

Abbiamo percorso la pedonale Karntner strasse e mangiato un hot dog insieme al puntch, servito in una tazza con la scritta Vienna 2007, che ci resterà come souvenir.

Siamo rientrati nella chiesa di S. Stefano appena prima dell’inizio di un’altra messa. Ho fatto comunque in tempo a scattare qualche foto.

Dalle 10.00 di questa mattina abbiamo tirato le 16.30, visitando quasi tutto il centro con una bellissima e calda giornata di sole. Per domani ci resta il Belvedere ed il Pater. Martedì mattina, partendo, passeremo invece dal castello di Schonbrunn e magari da Graz.

Ora mangeremo qualcosa in camper e poi torneremo in centro, magari vicino al Rathaus, per sentire un po’ di concerto.

La serata è stata lunga, molto lunga.

Siamo arrivati verso le 22.00 al Rathaus, abbiamo ascoltato un po’ di musica, io ho mangiato una cialda con dentro pezzi di frutta, ricoperti di cioccolato fuso, mentre Marco il suo adorato Brezel.

L’età media in questa piazza era abbastanza alta, ma di certo sicura dai petardi. Dato che alle 23.00 stavamo iniziando ad annoiarci, abbiamo deciso di andare verso la Cattedrale.

Lungo il tragitto abbiamo incontrato diversi palcoscenici, ognuno con la propria animazione. Molti i botti, soprattutto dei fastidiosi petardi, in mezzo alla gente.

Per mezza notte volevamo tornare al Rathaus, ma arrivati al Parlamento, che rimane leggermente sopra elevato, abbiamo visto tanta gente ferma ad ammirare i primi i fuochi d’artificio che venivano esplosi da zone diverse e così abbiamo deciso di fermarci qui anche noi.

E’ stato bello per i fuochi, ma, allo stesso tempo, triste perché non c’era nessuno per fare il conto alla rovescia, se non qualche allegro italiano, e così la mezza notte è passata quasi inosservata.

Noi ci eravamo presi un paio di birre per brindare.

Abbiamo guardato ancora un po’ i fuochi e poi siamo andati al metrò per tornare al camper.

Lunedì 1 gennaio 2007 Questa mattina abbiamo puntato la sveglia più tardi, alle 10.00. Colazione e doccia e alle 12.00 abbiamo preso il bus; dopo due cambi siamo arrivati vicino al Belvedere. La giornata era grigia e così si è mantenuta tutto il giorno, con qualche goccia di pioggia nel pomeriggio.

Il Belvedere è una elegante residenza principesca fatta costruire da Eugenio di Savoia come Residenza Estiva, poi passata sotto gli Asburgo che hanno utilizzato una parte come museo.

Si compone di due palazzi contrapposti, separati da giardini, naturalmente inesistenti in questo periodo. Proprio per questo motivo, la parte più interessante è stata il Belvedere Superiore, con uno scenografico ingresso d’onore, preceduto da rampe di scale simmetriche, ornate da cavalli impennati.

Ancora ci mancava da vedere il Pater, quindi siamo andati verso una metro, facendo sosta dal fedelissimo ed omni presente Mc Donald, che non tradisce mai. Il Pater era molto spoglio e c’erano ben poche attrazioni in funzione, ma a noi interessava comunque solo la famosa ruota panoramica che siamo riusciti a prendere dopo una coda per la cassa ed un’altra per la salita.

Il giro dura circa 20 minuti e si riesce ad avere una discreta vista sulla città.

Da qui il Danubio era abbastanza vicino, quindi come farselo mancare? Abbiamo preso un paio di fermate di metro e siamo arrivati proprio sul ponte che passa sul Danubio.

Ultima sosta della giornata all’Hotel Sacher per comprare qualche dolce da portare a casa (rimane alla fermata di Karlsplatz, in particolare all’inizio della Karntner strasse, una delle vie pedonali).

Martedì 2 gennaio 2007 Ultime ore di Austria, la sveglia suona presto e alle 9.00 siamo già al castello di Schonbrunn. Il parcheggio vicino all’ingresso sappiamo che per i camper costa 10 €/h, quindi andiamo alla ricerca di un altro che ho trovato indicato in un diario di viaggio e dovrebbe trovarsi esattamente dalla parte opposta rispetto al parco. Facciamo praticamente tutto il giro e non vediamo grandi parcheggi, né camper, quindi decidiamo, volendo vedere essenzialmente i perimetri del castello ed un po’ di parco, ma non perdere molto tempo, di tornare al super e costoso parcheggio vicino all’ingresso.

Leggendo la guida scopro che il castello fa parte dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. Ha sempre rivaleggiato con Versailles in eleganza e ricchezza.

Dagli Asburgo fu utilizzato come residenza estiva, ma Napoleone ne fece il suo quartier generale per 4 anni agli inizi del 1800.

Si accede passando attraverso un cancello in ferro battuto rococò con ai lati due obelischi. Il colore dell’edificio si deve all’imperatrice Maria Teresa, divenuto famoso come giallo Schonbrunn.

Io, non essendo interessata a visitare gli interni, sono passata ai giardini, che però d’inverno sono una delusione. Hanno coperto tutte le statue, girato le zolle di terra e c’erano in corso molti lavori di manutenzione.

Siamo arrivati sin quasi alla fontana di Nettuno del 1780, alle cui spalle si alza una collina, coronata dal porticato neoclassico della Gloriette.

Data comunque la giornata grigia e la povertà del parco abbiamo preferito tornare indietro per andare con calma verso Graz, nonché restare nell’ora di parcheggio, limitando così l’esborso economico.

Dopo due ore di viaggio siamo giunti nella nostra ultima meta della vacanza.

Abbiamo parcheggiato in una via a pochi minuti dal centro e, percorrendo la pedonale Herren Gasse (su cui si trova, anche qui, il negozio Hotel Sacher), si arriva al Rathaus, poco appariscente, rispetto a quello di Vienna, attorno a cui si snodano le principali vie della città.

Ci siamo diretti prima verso il duomo ed il mausoleo di Ferdinando II, poi verso la collina, Schlossberg.

La salita è faticosa e irta, ma per fortuna ci si può riposare alla Uhrturm, la torre dell’orologio, simbolo della città dal 1569 ed in effetti molto caratteristica. Avendo tempo abbiamo proseguito verso la cima, ma non rimane molto da vedere, se non la fontana dei Turchi del 1558 e una torre contenente una campana di 4.600 kg, a cui però non si accede.

Tornati nella piazza principale, Hauptplatz, ci siamo concessi l’ultimo hot dog prima di ripartire alla volta di Tarcento, dove avevamo appuntamento con gli amici Anto e Maxi per una pizza in compagnia.



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