Vienna, la città imperiale

Un viaggio nella Vienna imperiale della principessa Sissi
Scritto da: elisag81
vienna, la città imperiale
Partenza il: 17/08/2011
Ritorno il: 22/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Fin da bambina amavo giocare a fare “la principessa o la regina”, mi piacevano i gioielli che brillavano, gli abiti con gli strass e invariabilmente, ogni Carnevale, obbligavo mia madre a comprarmi costumi con lunghi strascichi, corone e scettri vari!

La passione per il “principesco” mi è rimasta negli anni, ho iniziato a studiare la vita e le gesta, delle regine e principesse piu’ famose della storia, come Maria Antonietta, o Sissi, e ho studiato anche il periodo storico della loro vita; pero’ durante il giorno del mio matrimonio con Alessio, i miei sogni piu’ sfrenati da bambina, di essere principessa per un giorno, si sono avverati; avevo una corona di swarovski in testa e il mio abito da sposa era interamente ricoperto di cristalli, sia nell’abito che nel velo lungo 3 metri e mezzo, e con uno strascico di 3 metri che faticava a entrare nella carrozza nera con i cavalli, che ho scelto come mezzo per andare in chiesa.

Comunque, a forza di parlare di principesse e affini, ho convinto anche il povero Alessio ad andare a Vienna, la citta’ Imperiale per definizione, luogo di nascita delle piu’ grandi Imperatrici della storia, da Maria Teresa D’Austria a sua figlia la Regina Maria Antonietta, passando dalla Principessa Sissi. Ho trovato un’interessante offerta nel mese di agosto a 500 euro a testa, 5 giorni in pullman, con una guida accompagnatrice compresa. Come rifiutare?

PRIMO GIORNO

Il giorno della partenza ci ritroviamo tutti assieme nel luogo di ritrovo e con gioia mi accorgo di essere con un gruppo di giovani coppie, con addirittura 3 ragazze della nostra eta’, stessa erà anche l’autista! Perfetto, il viaggio non poteva iniziare meglio! E cosi’ fra una chiacchera e l’altra facciamo le circa 10 ore di viaggio, intermezzate da una piccola sosta nel paese di Villach, per permetterci di sgranchirci le gambe, pranzare e visitare questo grazioso paesino, che si trova sulla strada per Vienna!

Villach (Villaco), situata nella Carinzia, sul fiume Drava, vicino ai confini italiano e sloveno, è la seconda città per abitanti del Land della Carinzia, è un importante centro turistico, commerciale e industriale, e famosa per il suo centro termale Warmbad. Pranziamo in un locale tipico nella Hauptplatz (Piazza Principale), e poi passeggiamo per la sua strada pedonale principale fino alla chiesa parrocchiale di St Jakob. Il primo impatto con il mio tedesco arrugginito e’ stato abbastanza positivo, pensavo di essermi dimenticata del tutto questa lingua che avevo studiato a scuola, ma essere li’ e sentirla di nuovo parlare, mi riportava indietro nel tempo… miracolosamente capivo e riuscivo a farmi capire!

Galvanizzata da tale scoperta rientriamo sul pullman e dopo poche ore arriviamo a Vienna, al nostro bellissimo hotel, Il Novotel Wien City Hotel, un 4 stelle dotato di ogni confort. Addirittura di una palestra e una spa, che nei giorni a venire, abbiamo scoperto piacevolmente! Poi cena in hotel, in un clima piu’ che conviviale. Poi a nanna presto in vista della giornata super impegnativa di domani!

SECONDO GIORNO

Dopo un‘abbondante colazione ci riuniamo davanti al nostro pullman e facciamo la conoscenza di Ingrid, la nostra simpatica guida tedesca che affiancata alla nostra guida italiana ci avrebbe accompagnato nei giorni seguenti. La prima tappa della giornata e’ stata forse una delle piu’ belle dell’ intera vacanza (almeno per me). Siamo andati a vedere il castello di Schonbrunn.

Lo Schloss Schonbrunn e’ aperto tutti i giorni dalle 08:30 e l’orario di chiusura cambia in base alle stagioni: d’inverno alle 17:30, d’estate alle 18:30. Vista l’elevata affluenza di visitatori, consiglio di essere li’ almeno mezz’ora prima dell‘apertura della biglietteria!

Il castello e’ una delle piu’ importanti attrazioni turistiche austriache, e dal 1996 fa parte dell’Unesco; era l’antica residenza estiva della famiglia imperiale. Il nome deriva da una bella fonte rinvenuta sul posto. Edificato su un preesistente casino di caccia da Leopoldo I, fu completato da Maria Teresa D’Austria a meta’ del XVIII secolo. Tutto il parco del castello e’ ricco di giardini, fontane, statue e da un piccolo labirinto, dove soleva giocare la piccola Maria Antonia (la futura regina Maria Antonietta di Francia) con sua sorella Maria Carolina.

Da quando è stato costruito il castello, il suo caratteristico colore giallo è diventato un punto di riferimento: si dice, infatti, “giallo Schonbrunn”, per indicare quella particolare tonalità che colora la facciata e accoglie già da lontano i visitatori.

La visita del palazzo e’ iniziata dallo Scalone Blu, porta d’ingresso agli appartamenti di stato, che si trovano al primo piano, riservato ai gruppi guidati. Gli appartamenti a destra dello Scalone erano quelli appartenuti a Elisabetta e Francesco Giuseppe, due loggioni li separano dall‘ala est del palazzo, dove si trovano quelli occupati da Maria Teresa. Oltre che per la diversa posizione, gli appartamenti si differenziano anche per lo stile d’arredamento voluto dai due regnanti, uno stile piu’ sobrio e semplice per le stanze di Francesco Giuseppe, mentre uno stile piu’ Rococo’ con rivestimenti bianchi, spesso ornati da decorazioni dorate (stile piu’ imperiale quindi) per le stanze di Maria Teresa.

Iniziamo a visitare gli Appartamenti Imperiali di Francesco Giuseppe e dell’Imperatrice Elisabetta (Sissi), la parte più interessante della visita inizia con la Sala del Biliardo, dove i ministri e le alte cariche militari si intrattenevano in attesa di essere ricevuti nella Stanza di Noce, che segue subito dopo. Si arriva poi allo Studio dell’Imperatore che, si caratterizza per la semplicità degli arredi.Infatti Francesco Giuseppe si conosce per essere stato una persona molto semplice , nonostante l’ alta carica che rivestiva , infatti questo sovrano che si autodefiniva il “primo funzionario dello stato” ,lavorava dalle 5 del mattino fino a notte inoltrata, e dormiva su una rigida brandina di legno.Segue la sua camera da letto dove mori’ nel 1916; lasciamo queste stanze per vedere quelle della principessa Elisabetta.

Quella della Toeletta è la stanza più rappresentativa della personalità della Principessa Sissi: come al Palazzo Reale, anche quando era allo Schonbrunn, le giornate della principessa erano scandite dai trattamenti estetici, dallo sport e dalla cura maniacale per i lunghi capelli. Nella stanza sono presenti tutti gli arredi originali e gli accessori per la cura del corpo. La bilancia bianca è il segno evidente per l’ossessione di Sissi per il peso e la forma fisica. Segue la camera da letto dei due coniugi.

Negli appartamenti di Maria Teresa d’Austria si svela la vita più intima degli Asburgo, con la Stanza dei Bambini e quella della Prima Colazione, dove i rivestimenti in legno intarsiato con decorazioni in motivi floreali sono fatti dalla stessa Maria Teresa e dalle sue figlie; la Stanza Vieux Lacque, dove l’Imperatrice visse la sua vedovanza fino alla sua morte e, infine, alla bellissima Gran Galleria, un tempo scenario di meravigliosi banchetti imperiali, che ricorda vagamente la Sala degli Specchi a Versailles, dove suono’ per la prima volta Mozart all’ eta’ di 6 anni, davanti all’Imperatrice e a tutta la corte imperiale austriaca. In questa occasione si racconta che il piccolo genio abbraccio’ molto affettuosamente l’Imperatrice, che ricambio’ prendendolo in braccio (una cosa rarissima per l’etichetta di corte) e Mozart colpito dalla grazia e dalla bellezza della figlia piu’ piccola di Maria Teresa, le chiese di sposarlo! Considerate che Mozart era un bimbo di 6 anni e la bimba in questione altri non era che la futura regina di Francia Maria Antonietta! Gossip storici!

Dopo la bellissima visita all’interno c’è stato dato un po’ di tempo libero per poter visitare liberamente il parco e i suoi giardini, e subito io e Alessio ne approfittiamo per fare mille foto al panorama e alla bellissima Fontana di Nettuno e poi correre alla sommità della collina dietro il palazzo dove c’e’ la Gloriette, uno stupendo porticato fatto erigere da Maria Teresa, per commemorare la famiglia asburgica. Da qui si ha un bellissimo panorama di tutto il parco!

Prima di avviarci per il pranzo, Ingrid ha una bellissima idea e ci fa accompagnare dal nostro autista a vedere il quartiere di Hundertwasser Haus, un complesso abitativo popolare, creato nel 1985 dall’omonimo architetto, desideroso di creare delle case che rompessero gli schemi dell’architettura moderna! Preparatevi a vedere dei palazzi coloratissimi, dove ogni fascia di colore delimitano un appartamento. Ci sono giardini pensili un po’ ovunque e torrette panoramiche a forma di cipolla! Veramente carino! Sempre su suggerimento di Ingrid andiamo nelle Toilette del Caffe’, anche queste rispecchiano il gusto eclettico del creatore! Se avete occasione andate a vederli!

Per pranzo veniamo accompagnati con il nostro bus all’Isola del Danubio, un’isola artificiale di 21 chilometri di lunghezza, creata su un’ansa del fiume, in modo da creare per i cittadini e i turisti viennesi, una sorta di angolo di “mare”. Qui e’ possibile fare attivita’ balneari o all’aria aperta!

Pranziamo fuori, in un localino all’aperto e preso il caffe’ veniamo riaccompagnati in centro. Con l’autobus percorriamo il famoso Ring, il viale alberato di oltre 6 km che cinge tutta la citta’, voluto dall’Imperatore Francesco Giuseppe, per adeguare le mutate esigenze di una citta’ che diventava man mano una moderna capitale europea, e quindi si aveva bisogno di un‘arteria principale che unisse i punti strategici della citta’.

Andiamo a visitare prima lo Stephansdom, il Duomo di Santo Stefano, la chiesa piu’ importante di Vienna, considerata da molti anche “l’anima della citta’”, infatti, non a caso, sotto il suo altare maggiore sono custoditi alcuni resti degli Asburgo, riconoscibilissimo dalla particolarita’ del suo tetto, interamente ricoperto da maioliche colorate.

Poi proseguiamo la visita andando a vedere solo da fuori l’Hofburg, il Palazzo Imperiale degli Asburgo nel periodo invernale (ma gia’ io prendo nota di andarlo a visitare nei prossimi giorni) ed entriamo nella chiesa parrocchiale dell’Hofburg, l’AugustinerKirche (Chiesa di Sant’ Agostino), una chiesa molto piccola al suo interno, famosa soprattutto perche’ era la chiesa di Corte degli Asburgo. Qui si sono sposati l’Imperatrice Maria Teresa con il Duca Francesco di Lorena, la loro figlia Maria Antonia per procura con il Delfino di Francia, diventando poi la Regina Maria Antonietta e, ultimo in ordine di tempo, ma non d’ importanza, la principessa Sissi e l’Imperatore Francesco Giuseppe. Immaginate la mia gioia, di trovarmi lì in un luogo cosi’ importante, dove si erano sposate in grande stile, le mie adorate principesse! Una gioia infinita!

Nel tardo pomeriggio veniamo lasciati soli in modo da poter visitare la citta’ per conto proprio e io, sempre con la mia fedele guida in mano, porto di nuovo Alessio nel centro storico, approfittandone per girare un po’ per i negozi presenti (w lo shopping!).

Piu’ tardi prendiamo la metro con direzione Karlskirche, una bellissima chiesa scenografica dedicata a San Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano e Santo protettore dei malati di peste. Infatti, questa chiesa fu fatta erigere dall’Imperatore Carlo IV, per un voto fatto al santo, appena la citta’ fosse uscita dall’epidemia di peste in cui si trovava nel 1700. Questo edificio e’ un trionfo del barocco, sia fuori con le sue forme sinuose ed ellittiche, sia all’interno, con gli stucchi dorati. Consiglierei di entrare in questa chiesa, anche se il biglietto e’ notevolmente caro (8 euro a testa), ma la visita ripaga letteralmente!

Rientriamo in hotel, per una doccia ristoratrice e la cena durante la quale fissiamo con i nostri nuovi amici, come organizzare la serata. Prima tappa imperdibile a Vienna, L’Hotel Sacher, dove gustare l’unica e originale Sacher Torte (non e’ altro che una buonissima torta al cioccolato, con un ripieno di marmellata all’ albicocca). Questo hotel fatto costruire dal figlio dell’ inventore della Sacher Torte, e’ un luogo molto chic, pero ’ e’ accessibilissimo anche ai turisti. Si puo’ decidere di gustare la torta ai tavolini ( come abbiamo fatto noi), oppure di portarla via, in eleganti scatoline griffate. Molti dei nostri compagni di viaggio, infatti, negli ultimi giorni hanno optato per questa soluzione, per portare la torta a casa propria!

Seconda tappa il Casinò di Vienna, dove noi donne, ci siamo divertite a giocare alle slot machine,mentre gli uomini sono entrati nella zona vip, dove il gioco si fa piu’ “duro”. Per essere ammessi a questa zona, obbligatorio indossare la giacca, ma non preoccupatevi, alla modica cifra di 2 euro, c’e’ un servizio di noleggio giacche! Efficienti no?! Poi nanna!

TERZO GIORNO

Dopo colazione veniamo portati con l’autobus in una gita fuori citta’, piu’ precisamente a Mayerling, teatro del suicidio/omicidio del principe ereditario Rodolfo D’Asburgo, figlio dell’Imperatore Francesco Giuseppe e dell’Imperatrice Sissi, e della sua giovane amante diciassettenne Maria Vetsera. Le loro morti all’epoca scossero l’intero Impero Austro-Ungarico. Si cerco’ in tutti i modi di nascondere le verita’ e lo stesso Imperatore Francesco Giuseppe dono’ il casino di caccia, dove avvenne la tragedia, a un convento carmelitano. L’intero edificio fu quindi ricostruito, distruggendo appositamente la camera del povero Rodolfo.

Durante la visita, al castello di Mayerling, ci sono dei cartelloni esplicativi, che raccontano la tragedia, ma Ingrid, ci diceva, come tutt’oggi, la storia sia stata modificata, e ancora non si sa molto di quello che successe quel giorno.

Rodolfo seppur sposato, intratteneva relazioni extraconiugali con molte dame dell’epoca, forse per cercare di non pensare alla sua situazione di erede al trono senza poteri. Bruciato dallo stesso fuoco rivoluzionario e all’avanguardia per l’epoca (come suo zio Massimiliano D’Asburgo, ucciso in Messico) si scontrava spesso con le idee politiche piu’ conservatrici del padre Imperatore.

Uomo debole, senza ambizione, scivolo’ sempre di piu’ nella depressione piu’ nera. Molti studiosi attribuirono cio’ a una malattia ereditaria da parte della mamma, L’ Imperatrice Sissi (come non ricordarsi di suo cugino Ludwig II, depresso cronico, morto anch’egli in una situazione misteriosa?). Altri, invece, davano colpa alla consanguineità dei genitori (Francesco Giuseppe e Sissi erano cugini in primo grado). Fatto sta che Rodolfo inizio’ sempre piu’ a sognare il suicidio romantico e lo stesso desiderio fu presto condiviso con la sua nuova giovane amante Maria Vetsera, da sempre innamorata del principe, fino a diventarne un’ossessione. Vissero una storia clandestina con la complicita’ di molte persone a loro vicine e nessuno, conoscendo la natura malata del loro amore, fece niente per ostacolare o impedire quello che fu l’epilogo. Si dice che Rodolfo prima uccise Maria, poi si uccise. Quando i camerieri sentirono gli spari e accorsero in camera, cercarono subito di far sparire il corpo della povera Maria. Con un espediente molto brutale la fecero uscire in carrozza e per farla sembrare ancora viva si dice che le fu messo un bastone fra il vestito e il corpo per farla apparire eretta. Fu sepolta in solitudine la notte stessa nel cimitero dedicato ai suicidi a HeilligenKreuz. Lo scandalo fu enorme, un erede al trono di un Impero cattolico aveva commesso un omicidio e in piu’ si era suicidato (cosa inammissibile per l’ epoca, in quanto per questa colpa, non ci si meritava neanche una sepoltura in un campo santo). Si decise allora di rendere pubblica una falsa notizia… ovvero che il Principe era morto per un colpo apoclettico. L’Imperatore Francesco Giuseppe scrisse personalmente al Papa, intercedendo per lui, e da allora Rodolfo riposa nella Cappella degli Asburgo, insieme ai suoi illustri avi. Cosa fu scritto in quella lettera non si sapra’ mai, perche’ non e’ stata piu’ ritrovata. Il mistero di questo amore cosi’ triste, continua ancora!

Dopo Mayerling, veniamo accompagnati all‘abbazia cistercense medievale di HeiligenKreuz, dove nel cimitero riposa Maria Vetsera.

Pranziamo in un locale lì vicino e poi veniamo accompagnati a Baden, una delle localita’ termali piu’ famose di Vienna. Fin dall’antichita’ le sue sorgenti calde termali venivano usate per scopi curativi e molti ospiti illustri tra cui Mozart e Beethoven approfittarono delle sue acque. Questi grandissimi musicisti sono commemorati in un piccolo museo, nel parco della citta’. Passiamo tutto il pomeriggio a spasso per questa bella cittadina e come ultima visita della giornata veniamo accompagnati al Palazzo del Belvedere di Vienna, famoso per la presenza delle opere di Gustav Klimit. Io e Alessio decidiamo di non entrare nel palazzo, e invece camminiamo per gli stupendi giardini, labirinti,e fontane, che adornano il bellissimo parco.

Per cena veniamo accompagnati a Grinzing, un piccolo villaggio vinicolo dove e’ possibile mangiare nei tipici “Heurigen” che godono a Vienna di una fama pari a quella dei caffé… La parola “Heuriger” indica in realtà sia il vino nuovo dell’anno che il posto dove lo si beve, quindi, in questi locali per tradizione si beve solo il vino novello. Negli Heurigen di Grinzing suonano spesso i cosiddetti Schrammeln, piccoli gruppi di quattro musicisti, di solito con fisarmonica, chitarra e due violini che suonano musica popolare e che contribuiscono all’atmosfera unica di questo simpatico paesino. Tutti insieme mangiamo e brindiamo per la nostra penultima sera viennese!

Al rientro in hotel a me viene l’idea di andare a vedere una bellissima fontana che avevo visto nei giorni precedenti e riesco a convincere le tre ragazze nostre coetanee e il nostro giovane autista del pullman. Cosi’ con la mia cartina in mano arriviamo davanti alla fontana di Hochstrahlbrunnen nel quartiere di Karlsplatz e facciamo tantissime fotografie in notturna!

Ma il bello e’ stato quando e’ arrivato il momento di ritornare a piedi verso l’hotel. Essendo relativamente vicino ci siamo fidati del nostro autista, che un po’ per la stanchezza o (secondo me) per il vino bevuto prima, ci ha fatto perdere, tanto che neanche la mia cartina riusciva a farci orientare. Ormai, presi dalla stanchezza, gioco la mia ultima carta e provo a telefonare a un taxi. Non so come ho fatto a capire dove ci trovavamo! Fatto sta che siamo riusciti a tornare in albergo! Che ridere.

QUARTO GIORNO

Per il nostro ultimo giorno a Vienna decido di andare a visitare l’Hofburg, il palazzo imperiale d’Inverno (aperto tutti i giorni dalle ore 09:00 alle 17:30) e insieme a noi vengono anche le nostre nuove amiche.

Durante la visita e’ possibile ammirare:

– il Museo delle argenterie di corte, con i suoi sontuosi servizi da tavola, e le magnifiche alzate che misurano fino a trenta metri di lunghezza.

– Gli appartamenti Imperiali, dove hanno vissuto la coppia imperiale più celebre dell’Austria. Le diciannove sale che ospitano le stanze da lavoro, gli appartamenti e i saloni di ricevimento dell’imperatore Francesco Giuseppe e della consorte Sissi sono dotati di arredi storicamente autentici. Degni di nota sono gli attrezzi ginnici di Elisabetta, presenti nella sua stanza da toeletta, e il famoso ritratto ufficiale dell’Imperatrice, eseguito da Winterhalter, in cui lei indossa le 27 stelle di diamanti tra i capelli, moda diffusa al tempo e che Sissi seppe bene interpretare costellando i suoi lunghissimi capelli (si dice che arrivassero addirittura ai piedi) con questi fermagli. Commissionati proprio da Sissi e composti da perle e diamanti, li preferi’ alle corone e alle tiare dei gioielli imperiali della famiglia d’Asburgo e, appartenendo quindi ai suoi gioielli personali, le poté lasciare in eredità alla nipote Elisabetta. Oggi e’ possibile ammirare una stella di diamante, fornita dal gioielliere di corte, nel Museo di Sissi, anch’ esso compreso nel biglietto d’ ingresso, e per me, forse uno dei motivi principali della mai visita a Vienna!!!

Il museo, accompagna il visitatore, alla conoscenza della vita della Principessa Elisabetta di Baviera, poi divenuta l’ Imperatrice Sissi, conosciuta in tutto il mondo per la sua bellezza e grazia, ma anche per le sue bizzarrie(tipo, fumava il sigaro!)

Nata quartogenita, dal Duca Massimiliano di Baviera e sua moglie Ludovica, sorella dell’ imperatrice Sofia, trascorse un infanzia e un’adolescenza libera e spensierata, nonostante infatti gli insegnamenti della madre, Elisabetta, era simile al padre nell’ amore della natura, dei viaggi, e della liberta’.

La prima svolta nella sua vita, si ebbe quando dovette accompagnare sua sorella Elena, di qualche anno piu’ grande, a conoscere il giovane Imperatore Francesco Giuseppe;

Infatti con l’ approssimarsi dell’ eta’ per le nozze, a Francesco Giuseppe, furono presentate varie candidate fra le principesse d’ Europa, ma per volonta’di sua madre, donna da un temperamento molto forte, e persuasiva nelle scelte del figlio, si decise per la gentile e mite Elena di Baviera.Ma le cose sappiamo che non sono andate cosi’,e Francesco Giuseppe, appena vide la giovane sedicenne Elisabetta, se ne innamoro’ subito a prima vista ,e da lei fu subito ricambiato.Un classico colpo di fulmine.Si fidanzarono subito, e le nozze furono fissate un po’ di tempo dopo, in modo da poter permettere alla giovane Sissi, di prepararsi all’ evento.In occasione della festa per il suo addio al nubilato, le fu confezionato, un abito per l’ occasione , che ora e’ possibile vedere alla mostra.

Con le nozze la vita di Sissi cambio’ letteralmente, abituata alla vita all’ aria aperta e alla liberta’, fu costretta a sottostare alle rigide leggi di corte, con sua suocera sempre alla calcagna.In quel periodo furono commissionati moltissimi ritratti della giovane Imperatrice, e la sua bellezza varco’ i confini del regno, diventando celebre in tutta l’ Europa. A quell’epoca Elisabetta mostrava interesse per la politica e si impegnava energicamente per il compromesso con l’Ungheria, esercitando un’influenza decisiva su Francesco Giuseppe. L’apice indubbio della sua vita fu l’incoronazione a regina d’Ungheria nel 1867. Durante la cerimonia indossava un bellissimo abito di broccato d’argento e merletto ,ispirato ad un costume tradizionale ungherese. Quest’abito è stato ricostruito in base a fotografie storiche e per la prima volta può essere ammirato in tutto il suo splendore.

Elisabetta, avendo esercitato una forte pressione sull’imperatore durante i negoziati per il compromesso, Francesco Giuseppe vietò ogni forma di coinvolgimento della moglie in questioni politiche e da allora Elisabetta si tenne in disparte. Iniziò, quindi, a condurre la propria vita e a dedicarsi alle sue passioni.

Praticava intensamente l’equitazione, amava viaggiare, e si dedicava ogni giorno alla sua leggendaria bellezza. Infatti nei suoi appartamenti si fece allestire una palestra, dove ogni giorno, fra lo sconcerto della corte, si dedicava a un intenso programma di allenamenti. Aveva una folta capigliatura che sfiorava terra, a cui dedicava circa due ore al giorno (famosa la pettinatura a trecce). Per mantenere il suo vitino di vespa, mangiava carne cruda e amava fare i bagni nell’olio d’oliva per mantenere la pella morbida.

A molti sudditi quello stile di vita sembrava curioso. Dopo il tragico suicidio del figlio Rodolfo, avvenuto nel 1889, l’imperatrice si ritirò nel suo dolore. Da quel momento i monili da lutto presero il posto di gioielli e pietre preziose, che donò a figlie e nipoti. L’imperatrice d’Austria divenne una donna rinchiusa in sé, sempre piu’ irrequieta e iniziò a viaggiare sempre di più, cercando forse nei suoi viaggi-fuga, quella tranquillita’ che ormai aveva perso.

Quando l’imperatrice viaggiava per mare, il ponte di poppa della nave sul quale sostava era protetto dal sole con tendoni. Inoltre, in coperta, il suo yacht aveva un padiglione di vetro che le consentiva di osservare il mare.

Un altro mezzo di trasporto che l’imperatrice usava spesso era il treno. Nel 1873 le Ferrovie austriache decisero, in omaggio all’amata imperatrice, di fabbricare due carrozze – una vettura salone e un vagone letto – da mettere a disposizione di Elisabetta. Il vagone era dotato di illuminazione elettrica, riscaldamento a vapore e una toilette. Per poter viaggiare liberamente anche su tutti i binari dei Paesi confinanti, i gradini della pedana furono realizzati a cerniera, in modo che le sue carrozze potessero adattarsi al profilo italiano, che era più stretto. La carrozza è stata ricostruita nel Museo di Sissi. Nel corso di una sua ennesima vacanza sul lago di Ginevra in Svizzera, mentre passeggiava sul lungo lago, fu accoltellata dall’anarchico Luigi Licheni, che era solamente un mitomane, desideroso di compiere un atto contro i ricchi, e diventare cosi’ famoso. Lo stiletto usato per accoltellarla, trafisse il cuore, ma a causa del bustino stretto, Sissi, non si accorse di nulla. Cadde per via del colpo ricevuto, ma si rialzo’ e continuo’ a camminare tranquillamente, fino a che crollo’ a terra, e morì per una gravissima emorragia interna. Con la sua morte finì la vita di una giovane donna forse inadeguata al ruolo a cui la vita l’aveva destinata, ma da allora divenne un mito!

Dopo la visita che ci ha preso quasi tutta la mattinata, andiamo al Caffe’ Central, il piu’ sfarzoso caffe’ di Vienna, locale preferito dalla coppia imperiale (al centro del locale, infatti, troneggia un ritratto della coppia), e poi punto d’incontro di scrittori e filosofi. Nella spendida sala c’e’ una curiosa statua di cera del poeta Altenberg, assiduo frequentatore del caffe’. Quindi beviamo una tazza di caffe’ e poi con calma ci avviamo verso il ristorante per pranzare tutti insieme.

Per il pomeriggio Ingrid ci propone due attrazioni divertenti e molto carine. Prima tappa, la Donauturm di Vienna (in italiano: Torre sul Danubio) che fu creata nel 1964 dall’architetto Hannes Lintl. Con un’altezza di 252 metri, la torre è uno dei più alti edifici di Vienna. 779 scalini immettono nella sua piattaforma panoramica, dove ci sono anche due ristoranti girevoli. E’ alta 150 metri e può essere raggiunta mediante due ascensori che portano i turisti in alto in soli 35 secondi. Un giro turistico completo della torre dura quasi un’ora. Essendo estate, noi abbiamo potuto vedere praticare anche bungee jumping! Che coraggio!

Poi tutti assieme al Prater, il piu’ famoso parco giochi (e non solo) d’Austria, già parco divertimenti nel XIX secolo (con bancarelle e piccoli spettacoli). Al suo interno adesso, oltre alle vecchie bancarelle e alle giostre piu’ tecnologiche e avanzate, c’è uno dei simboli piu’ conosciuti di Vienna, la Risienrad, la ruota panoramica costruita nel 1896, tutt’ora funzionante. E’ alta circa 65 metri e gira molto lentamente, consiglio di fare almeno un giro, anche per avere una visuale della città dall’alto.

Passiamo tutto il pomeriggio come bambini spensierati, girando per il parco e montando su ogni sorta di giostra! Al momento di tornare in hotel eravamo veramente tristi.

Per la nostra ultima sera a Vienna ceniamo tutti assieme in hotel e poi io, Alessio, le nostre amiche e l’ autista che ormai faceva parte del “nostro gruppetto”, decidiamo di usare la spa panoramica nell’attico dell’ hotel. Pero’, al momento di prepararci io e Alessio abbiamo un’amara sopresa: non avevamo il costume! Come fare? Nessun problema, entriamo nella vasca con una semplice biancheria nera (da allora e’ la prima cosa che metto in valigia). Poi nanna.

QUINTO GIORNO

Dopo colazione, riprendiamo il lungo viaggio verso casa, tristi per lasciare una bellissima citta’ come Vienna, ma felici per averla visitata!

Spero di esservi stata utile (www.girandolina.it). Alla prossima

Elisa

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Castello Schonbrunn



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