Vienna in 3 giorni, anzi 2
I primi di ottobre cominciamo a valutare le destinazioni possibili ed i relativi costi. La nostra scelta cade su Vienna ed i suoi caratteristici mercatini pre-natalizi.
A metà ottobre approfitto della promozione Blu-Express.Com, prenoto il volo Roma Fiumicino – Vienna a/r € 55,00 a persona, partenza 3 dicembre ore 15:15, ritorno 5 dicembre ore 16:45. Per l’alloggio trovo su Booking.Com l’Hotel “Lucia”, un 3 stelle a € 65,00 per 2 notti compresa prima colazione. E’ la terza volta che prenoto con Booking.Com e anche stavolta mi sono trovato benissimo: per i prezzi scontati, per la facoltà di poter rinunciare senza penali fino a 3 giorni prima dell’arrivo, per la comodità di pagare direttamente in hotel al termine del soggiorno. Trovo molto utile usare come criterio per la scelta dell’hotel, i giudizi che altri turisti danno alla fine dei loro soggiorni, devo dire che sono sempre utilissimi.
1° giorno. Il volo di andata parte con 50 minuti di ritardo. Come per altre compagnie low-cost anche con Blu-Express.Com i posti a bordo sono liberi e si pagano gli snacks e le bevande. Una curiosità: il comandante dell’aereo è una donna, è la prima volta che ci capita.
Atterriamo a Vienna alle 17:45, ritiriamo subito il bagaglio. A proposito, l’unico neo di questo vettore è che accetta a bordo solo bagagli fino a 5 Kg., mentre è possibile imbarcare bagagli fino a 15 Kg. Gratuitamente.
Per il transfer dall’aeroporto al centro città, abbiamo scelto la CAT, che è il mezzo di trasporto più caro (€ 15,00 a/r se si acquistano on-line), ma anche il più comodo e veloce (16 minuti), le corse ci sono ogni :05 e :35.
Arrivati alla stazione di Landstrasse, acquistiamo i biglietti per la metro. L’abbonamento 24-Stunden-Wien costa € 5,00 ed è valido 24 ore, noi l’abbiamo usato anche il giorno dopo fino alle 18:00, quandi ne abbiamo acquistato un altro valido altre 24 ore. Con € 10,00 a persona abbiamo viaggiato illimitatamente su metro, tram, bus per 3 giorni. Se si sceglie un hotel abbastanza centrale, l’uso del mezzi pubblici può essere evitato, in quanto la maggior parte delle attrazioni si raggiungono facilmente a piedi, ma il nostro alloggio era un po’ decentrato anche se vicinissimo alla stazione metro e a soli 10 minuti dal centro.
Lasciamo i bagagli, ci diamo una rinfrescata, metroU3 e metro U1 e alle 19:50 siamo già immersi nell’atmosfera suggestiva del Christkindlmarkt, il cosiddetto mercatino di Gesù Bambino nella piazza adiacente il Municipio. Facciamo un giro tra i vari banchi, non molto diversi da quelli che in questi giorni di Avvento affollano tante piazze anche italiane, come Piazza Navona a Roma o lo “O bei O bei” (spero si scriva così) di Milano. Una caratteristica che però distingue questi mercatini viennesi sono gli stands dove servono punch caldi e assortiti. Il punch (c’è anche quello analcolico, per bambini, l’unico che ho assaggiato) viene servito in tazze colorate con colori e scritte diverse per ogni mercatino. La tazza può essere restituita e si ha il rimborso della cauzione di € 2,00 oppure la si può tenere come ricordo, come abbiamo fatto noi.
Per la prima cena in terra austriaca ci accontentiamo di gustare i famosi hot-dog con wuster, inutile dire che i “locali” annaffiano con abbondanti bevute di birra la degustazione dei wuster. Anche i banchi con i dolci riscuotono molto successo, meritato, il punch e il dolcetto sono un must da provare in quello ambiente festoso.
Rientriamo in hotel abbastanza presto, in quanto l’indomani ci aspetta una giornata intensa.
2° giorno.
La mattina facciamo una abbondante colazione in hotel (l’assortimento e la quantità delle cose a disposizione per la prima colazione è eccellente), quindi usciamo: prima destinazione il Castello di Schonbrunn, lo raggiungiamo velocemente anche dovendo cambiare tre metro prima la U3 poi la U6 ed infine la U4. La frequenza delle corse è per noi italiani stupefacente, si aspettano al massimo 3 minuti, raramente 4, si viaggia comodi e seduti, i convogli non sono mai affollati. Anche la piazza antistante la residenza estiva della principessa Sissi e consorte, è affollata di bancarelle per un altro tradizionale mercatino, solite cose esposte cambia il colore della tazza per il punch. L’interno del castello è naturalmente sfarzoso, con le stanze conservate o ricostruite alla perfezione. Una cosa che mi ha colpito è la presenza di una grande stufa in ceramica in ogni stanza (ma se era la residenza estiva, le stufe a cosa servivano?). La stufa non ha la bocca del fuoco a vista, infatti venivano alimentate dalla servitù attraverso corridoi nascosti ai sovrani ed agli ospiti. La principessa Sissi era fissata per la sua bellezza e forma fisica tanto da scandalizzare i contemporanei perché faceva il bagno “tutti i giorni” e passava molte ore a pettinarsi i lunghi capelli, non mangiava quasi mai e faceva tanta ginnastica. Insomma faceva la vita che oggi fanno le varie veline e letterine televisive. Il marito Francesco Giuseppe invece era molto preso dal suo “lavoro” che occupava gran parte e della giornata.
Dopo la visita dei giardini, grandiosi, ma in questa stagione spogli e in manutenzione, ancora un giro per il mercatino quindi lasciamo il castello e ci muoviamo verso la zona di Karlsplatz alla ricerca di un posto dove mangiare. Non conosciamo affatto il tedesco, quindi nella speranza di trovare qualcuno che capisca le nostre richieste, scegliamo un ristorante quasi italiano. Naturalmente il personale non parla affatto l’italiano ma comunque riusciamo ad intenderci e mangiamo discretamente ad un prezzo onesto ( Vienna non è cara come Londra, ma neanche economica come Barcellona), l’unica cosa che non ci soddisfa è il caffé, nonostante il cameriere si sia impegnato per rendere bevibile quella bevanda nerastra che chiamano caffé. E per fortuna le guide turistiche elogiano il caffé che si beve a Vienna! Raggiungiamo con una passeggiata digestiva il Belvedere Superiore. Anche qui mercatino e altra tazza colorata. Anche qui bellissimo il giardino però sempre con lavori in corso. Prendiamo il tram N per tornare in centro. La zona intorno al Duomo di Santo Stefano è quella più ricca di curiosità, c’è la famosa pasticceria Demel e l’ancor più famoso (per noi golosi) Hotel Sacher, si proprio quello della torta. Le vie più eleganti come il Graben o Kohlmarkt sono vestite a festa e le luminarie valgono il viaggio. Il resto del pomeriggio lo dedichiamo alla visita degli altri mercatini. In quello presso Piazza Maria Teresa assaggiamo un trancio della famosa torta Sacher, mentre al Freyung ci lasciamo tentare da vari assaggini di formaggi locali e speck serviti su fette di pane nero alle noci. Prima di rientrare in hotel facciamo il giro totale del Ring a bordo del tram 2, così abbiamo una panoramica delle costruzioni che si affacciano sulla strada. Scendiamo per visitare il Quartiere Museo, anche qui ci sono allestimenti speciali in occasione delle feste natalizie. La piazza è occupata da stands gastronomici e attrezzature per giochi sul ghiaccio, tutto intorno si aprono le sedi dei vari musei (da cui il nome del quartiere), è tardi e non abbiamo il tempo per approfondire la visita.
3° giorno.
Solita abbondante colazione in albergo, liberiamo la stanza e lasciamo le valige in deposito, torneremo nel pomeriggio a riprenderle.
Usciamo dall’hotel, metro e breve passeggiata, raggiungiamo la Hundertwasser-Haus: una bizzarra costruzione che richiama per l’estrosità, l’architettura curvilinea, la colorazione lo stile del catalano Gaudì. La zona intorno e piena di negozi di souvenir così ne approfittiamo per comprare qualcosa da riportare a casa. La scelta risulta indovinata, le stesse cose le abbiamo poi viste in aeroporto a prezzi decisamente maggiori. Carichi di pacchetti e pacchettini torniamo in centro per rivedere di giorno le cose che avevamo visto solo di notte, sicuramente in questa stagione Vienna da il meglio di se con le luminarie e gli addobbi accesi.
Per l’ultimo pranzo in terra austriaca ci siamo imposti di mangiare qualcosa di veramente “viennese” così in un locale nei pressi del terminal di Wien-Mitte abbiamo assaggiato la famosa Wiener Schnitzel, scoprendo che non è altro che una cotoletta alla milanese di formato gigante. A Vienna non ci sono cibi caratteristici locali in quanto tutta la loro cucina è stata importata dalle varie nazioni che hanno nei secoli conquistato e dominato.
Con qualche difficoltà (ci hanno cambiato il gate 3 volte), riusciamo ad imbarcarci sul volo del ritorno che anche partendo con leggero ritardo arriva in perfetto orario.
In conclusione Vienna è una città sicuramente da visitare, i viennesi sono gentili e disponibili, capiscono l’italiano e si sforzano di parlarlo. L’architettura e le costruzioni sono imponenti anche se un po’ monotone, il centro storico è ricco di attrazioni e bei negozi, ancora adesso si respira una atmosfera “imperiale”. I mezzi pubblici sono economici ed efficientissimi. In tre giorni scarsi abbiamo potuto avere solo un assaggio, ci siamo riproposti di tornare, in un’altra stagione, con un po’ più di tempo a disposizione.
Anna e Pier Paolo