Vienna e Budapest in cinque giorni

Alla scoperta dell’elegante e sobria capitale austriaca e della moderna e vivace capitale ungherese
Scritto da: marviu
vienna e budapest in cinque giorni
Partenza il: 02/04/2015
Ritorno il: 06/04/2015
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
Quest’anno abbiamo deciso di trascorrere le nostre vacanze pasquali in un tour di 5 giorni fra Vienna e Budapest in compagnia di una coppia di amici, Riccardo e Alessandra.

Indice dei contenuti

VIENNA

Partiamo dall’aeroporto di Bologna alle prime luci dell’alba di giovedì 2 aprile destinazione Vienna. Voliamo con Austrian Airlines (andata e ritorno 200 euro a testa), il volo è abbastanza movimentato a causa delle forti raffiche di vento che imperversano su Vienna. Atterrati prendiamo il CAT (City Airport Train) che con 16 euro a testa ci porta nel centro città. Dopo il check-in al consigliatissimo Motel One Wien Staatsoper (posizione centrale e prezzi sotto la media viennese), iniziamo a girare la città non prima di aver fatto uno spuntino con pane e bratwurst. Ci dirigiamo alla Cattedrale di Santo Stefano dove saliamo sulla torre campanaria (343 gradini) per godere della vista anche se rimaniamo in parte delusi poiché si arriva solo a metà della torre ed è tutto chiuso da vetrate. Proseguiamo il nostro tour seguendo l’itinerario consigliato dalla guida e, ammirando le austere e eleganti vie del centro, arriviamo fino all’Hofburg (da non perdere gli appartamenti dell’imperatrice Sissi). La nostra passeggiata continua nella zona dei musei dove si può scegliere di passare qualche ora ammirando le opere d’arte del Kunsthistorisches Museum o la ricca selezione di fossili e minerali del Naturhistorisches Museum. A pochi passi da questi due musei situati uno di fronte all’altro si trova il Quartiere dei Musei, un grande complesso museale dedicato interamente alla cultura dove si trova un po’ di tutto dall’architettura all’arte moderna contemporanea. Comincia a piovere e lo stomaco inizia a brontolare per cui decidiamo di infilarci nel primo ristorante a portata di mano, il vietnamita Saigon, davvero una gradita sorpresa con cibo di qualità e molto saporito. La restante parte del pomeriggio la dedichiamo al Naschmarkt, un caratteristico mercato dove immergersi in odori e sapori di tutto il mondo. E’ un vero e proprio microcosmo multietnico in cui poter assaggiare specialità asiatiche o arabe e al tempo stesso comprare frutta e verdura dal contadino austriaco. Imperativo fermarsi a fare un aperitivo in questo coinvolgente luogo sorseggiando un boccale di birra o un calice di vino. Ultima tappa della giornata al Belvedere, una delle residenze estive degli Asburgo, al cui interno è gelosamente custodito dagli austriaci Il Bacio di Klimt; meritano attenzione anche gli altri dipinti del museo, soprattutto quelli impressionisti. Per cena ci dirigiamo nel “Triangolo delle Bermuda”, il centro della movida viennese e mangiamo al Bermuda Brau, caratteristico locale che cucina schnitzer e ribs favolose. Tornando a piedi verso l’hotel troviamo la Cattedrale aperta e una volta entrati ci imbattiamo in una magica atmosfera all’interno, creata da una luce viola che illumina la navata centrale con il resto della chiesa immersa nella penombra.

La giornata seguente la dedichiamo allo Schonbrunn, la residenza estiva della imperatrice Sissi dove acquistiamo il Classic Pass, il biglietto per alcune attrazioni dei giardini e per l’interno del palazzo imperiale. Si possono acquistare diverse combinazioni, dalla semplice visita degli interni al Gold Pass che con 50 euro permette di accedere anche allo zoo e ad altre attrazioni come il giardino del deserto, la serra delle palme e il museo delle carrozze. I giardini non sono ancora fioriti e sicuramente rendono di più verso maggio-giugno ma abbiamo comunque apprezzato il labirinto di siepi. Pranziamo nei mercatini allestiti per le festività pasquali a ridosso della reggia con spatzle e bretzel e compriamo le tipiche uova di legno colorate.

Nel primo pomeriggio visitiamo il Tiergarten, lo zoo di Vienna, il più antico del mondo. E’ molto coinvolgente grazie ad alcune attrazioni originali come la serra che riproduce la foresta equatoriale dove si viene a stretto contatto con diversi animali tra cui pipistrelli (qui le nostre mogli se la sono data a gambe levate). Saliamo poi fino in cima alla Gloriette, edificio a colonnato del primo classicismo, per godere della vista sulla reggia e sui giardini. Concludiamo la giornata con una cena alla Guesthouse Quell, trattoria viennese tipica dove gustare ottime cotolette e gulash a prezzi modesti.

BUDAPEST

L’indomani si parte presto per Budapest. Ritiriamo la macchina prenotata tramite internet dall’Italia all’Europcar di Schubertring 9 (200 euro per tre giorni incluso l’affitto del navigatore) e dopo circa tre ore di viaggio (sosta colazione inclusa) arriviamo nel centro di Budapest. Dopo aver parcheggiato ci dirigiamo a piedi verso il nostro albergo, il Promenade Hotel, che si trova nella zona pedonale di Pest, la parte bassa della città. Lungo la strada verso l’hotel ci colpisce subito l’atmosfera accogliente e moderna che nulla ha da invidiare alle grandi capitali dell’Europa occidentale. In piazza Vorosmarty un grande mercatino allestito per le festività pasquali accoglie turisti e residenti con ogni genere di prelibatezze e oggettistica. Per avere un’iniziale idea della città acquistiamo i biglietti di una delle tante compagnie che offre tour con pullman scoperti, scelta che non si rivela felice in quanto non riusciamo a salire sopra perché sempre pieno. Decidiamo allora di proseguire a piedi costeggiando il Danubio fino al Parlamento Ungherese, uno dei più grandi al mondo. Non riusciamo a vedere gli interni in quanto si fanno solo visite guidate e occorre prenotare. Ci commuoviamo con il toccante Memoriale delle “Scarpe sul Danubio” posto di fronte che commemora la fucilazione di migliaia di ebrei ad opera delle milizie fasciste ungheresi. Ripartiamo alla volta della maestosa Basilica di Santo Stefano e saliamo sulla balconata della cupola (questa volta con l’ascensore) per ammirare le colline di Buda e gli antichi palazzi di Pest tra cui il colorato tetto in stile art nouveau dell’ex Cassa di Risparmio Postale. Il tempo vola, sono le quattro del pomeriggio e non abbiamo ancora pranzato, decidiamo di seguire il consiglio della nostra guida e proviamo il buon gulash speziato del Caffè Kor. Prima di rientrare in albergo passeggiamo ancora nell’elegante quartiere di Belvàros e ci imbattiamo in un concerto sinfonico all’interno di una chiesa luterana in Deàk Ferenc Ter.

Rientriamo in albergo per riposarci, stasera ci aspetta un tour guidato dei migliori romkert (i “bar in rovina”) del quartiere ebraico di Erzsébetváros: a tenerlo sono studenti universitari che organizzano tour gratuiti della città e tra questi il Pub Tour che parte tutte le sere alle 20 dalla fontana dei leoni di piazza Vorosmarty. Questi ragazzi ci mettono passione nel raccontare la loro città e vanno orgogliosi di come Budapest negli ultimi anni abbia cercato di raggiungere un maggior benessere economico e sociale. Lungo la strada per i romkert la guida ci mostra l’albero dedicato a Michael Jackson con appese dediche e sue foto, situato di fronte all’hotel Kempinski (dove il cantante soggiornò durante i suoi viaggi a Budapest), l’unico albero della città in cui è permesso affiggere foto e lettere, una piccola conquista della quale gli abitanti e soprattutto i fan dell’artista vanno molto fieri. I romkert si trovano in case o negozi abbandonati, occupati e trasformati in pub e fucine culturali che spesso presentano mostre o spettacoli gratuiti. Fra tutti segnalo il Szimpla Kert (il più storico e famoso, vi lascerà a bocca aperta) e l’Instant (una ricostruzione di una surreale foresta all’interno di un vecchio palazzo in disuso con una sala addirittura nei sotterranei). Ammaliati da questa esperienza offriamo una birra e la mancia ai nostri accompagnatori e rientriamo in albergo.

Il giorno seguente riusciamo finalmente a prendere il bus turistico che ci porta a Buda, la parte collinare della capitale dove visitiamo il paese medievale, la chiesa di Mattia Corvino e il Bastione dei Pescatori, da cui si gode la vista sulla città. Prenotiamo un tour guidato (obbligatorio) per l’Hospital in the Rock, un interessante ospedale militare della seconda guerra mondiale costruito sottoterra in grotte comunicanti. Diverse categorie lavorative non pagano o pagano meno (tipo insegnanti, dottori…). Riprendiamo da Buda il bus che ci porta fino in cima alla Collina Gellert da cui si può ammirare il panorama migliore della città e da qui, riattraversando il Danubio, raggiungiamo la parte orientale della città dove vediamo il Teatro dell’Opera, la Piazza degli Eroi e i Bagni Széchenyi. Questa zona anche se visitata velocemente mi ha colpito per la bellezza delle abitazioni eleganti molte delle quali ospitano ora le ambasciate straniere. Sono le quattro del pomeriggio e dobbiamo ancora mangiare, scegliamo Spinoza nel quartiere ebraico dove mangiamo il migliore gulasch della vacanza. Rientriamo in hotel fermandoci a provare una delle prelibatezze che i mercatini pasquali offrono, il trdlo, un manicotto di pane dolce zuccherato cotto su uno speciale forno a legna e cosparso di polvere di cioccolato. Per la parte finale della giornata ci siamo lasciati il momento più rilassante, l’esperienza nei Bagni Gellert, fra i più antichi d’Ungheria. Trascorriamo un paio d’ore a mollo in vasche d’acqua calda di sorgente a 36 gradi circondati da soffitti decorati con mosaici art nouveau che rimandano all’Oriente. In alta stagione portatevi il telo da bagno dal vostro hotel perché la coda per ritirarlo o cederlo è infinita, noi abbiamo fatto senza e ci siamo asciugati in sauna… Rientriamo in hotel a piedi attraversando il Danubio sul ponte Elisabetta godendoci il panorama di una sfavillante Budapest notturna.

L’ultimo giorno lo dedichiamo ai dintorni della capitale ungherese. Cominciamo con il Memento Park a dieci chilometri a sud di Budapest, un posto unico in cui sono messe in mostra molte statue del periodo comunista. E’ possibile sedersi dentro una scassata Trabant dell’epoca. Di fronte all’ingresso in una vecchia caserma di legno è allestita una mostra sulla recente storia ungherese e proiettano un filmato che la polizia politica ungherese usava per addestrare le sue spie. Da qui ripartiamo alla volta di Szentendre, un grazioso paesino sul Danubio a 20 chilometri a nord della capitale dove compriamo qualche souvenir da portare a casa. A pochi chilometri da Szentendre c’è il museo villaggio di Skanzen dove sono ricostruite le tipiche bianche abitazioni contadine ungheresi con i tetti di paglia e dove vengono riprodotti i lavori rurali e artigiani di una volta, da non perdere soprattutto per chi viaggia con figli al seguito. A malincuore lasciamo l’Ungheria per ritornare a Vienna da dove abbiamo il volo per rientrare in Italia. Avendo ancora un paio d’ore prima dell’imbarco decidiamo di andare a vedere l’Hundertwasserhaus, un colorato e vivace complesso di case popolari di Vienna reso unico dall’architetto e artista Friedensreich Hundertwasser. All’interno c’è un bar dove si possono assaggiare il caffè viennese e i gustosi dolci austriaci mentre di fronte c’è un negozio con una ampia scelta di libri su questo artista, stampe dei suoi quadri e fotografie delle sue opere architettoniche. Mangiamo qui una fetta di sacher e andiamo verso l’aeroporto dove ci attende il volo per rientrare in Italia.

Auf Wiedersehen Vienna, Viszlat Budapest!



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