Vienna

Austrian Airlines Roma (FCO) - Wien (VIE) Wien (VIE) - Roma (FCO) Dopo questo viaggio la compagnia di bandiera austriaca è stata eletta da CAT&DVD la prima in Europa e la terza mondiale assoluta dopo Cathay Pacific e Qatar Airways. Considerando la brevità del volo il pranzo offerto oltre che buono non ha eguali. Molto apprezzate le...
Scritto da: CAT&DVD
vienna
Partenza il: 23/05/2008
Ritorno il: 26/05/2008
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
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Austrian Airlines Roma (FCO) – Wien (VIE) Wien (VIE) – Roma (FCO) Dopo questo viaggio la compagnia di bandiera austriaca è stata eletta da CAT&DVD la prima in Europa e la terza mondiale assoluta dopo Cathay Pacific e Qatar Airways. Considerando la brevità del volo il pranzo offerto oltre che buono non ha eguali. Molto apprezzate le attenzioni date a TEO (giochini vari, cuscino e coperta).

Hotel Graf Stadion Buchfeldgasse 5, 1080 Wien Hotel situato alle spalle del Rathaus (Municipio) in una stradina silenziosa e facilmente raggiungibile dalla metropolitana. Molto ampie le stanze al piano terra (n12, n13) e facilmente accessibili ai passeggini. Bagno un pò piccolo ma utile la doccia grande senza cabina.

– Heldenplatz (Piazza degli eroi): purtroppo non gli abbiamo dato l’attenzione che si merita. Le carrozze dei cavalli e la “fretta” di raggiungere Stephansplatz, poi dimostratasi deludente, ci hanno colpevolmente distratto. – Neue Hofburg (Nuovo Palazzo Imperiale): malgrado sia stato il centro del potere austriaco per più di sei secoli abbiamo deciso di non visitarlo. Per viaggi di breve durata come questo, preferiamo camminare per le strade e visitare i musei solo se davvero imperdibili. Il Neue Hofburg non rientra tra questi. – Michaelerplatz: simpatica piazzetta che divide il Palazzo Imperiale da Kohlmarkt. La maggiore attrattiva sono le carrozze dei cavalli, molto apprezzate da TEO, ed i venditori di biglietti per concerti vestiti alla Mozart (immedaito il rimando al film Amadeus di Miloš Forman 1984).

– Kohlmarkt: via commerciale, pedonale ed elegante, nota sopratutto per ospitare il tempio della Sacher torte: Demel.

– Graben: come la precedente, è una via pedonale ed elegante, che termina nella Stephansplatz. Molto apprezzabile l’assenza di macchine che permette di passeggiare in assoluta libertà. Molti centri storici nostrani non ci usano la stessa cortesia.

– Stephansplatz: la cornice di questa piazza, con la Cattedrale ed i suoi edifici storici, è tutt’altro che banale eppure viene sminuita dalla moltitudine di saltimbanchi e giocolieri che distraggono il turista. Deludente. – Stephansdom (Cattedrale di Santo Stefano). La vista della cattedrale che appare quando si proviene dal Graben è tutt’altro che suggestiva. La facciata e le navate esterne sono annerite dallo smog e disturbano per il senso di sporcizia. Nettamente più suggestiva la facciata settentrionale con le tegole smaltate che formano lo stemma dell’aquila bicefala degli Asburgo. Il contrasto tra la conformazione gotica e l’interno barocco non depone a suo favore. Deludente.

– Haas-Haus: la facciata arcuata con il bovindo arrotondato e il tetto aggettato dovrebbero fungere da collegamento con gli edifici circostanti. Diciamo dovrebbero in quanto siamo perplessi a riguardo. Di sicuro nella sua facciata vetrata si rispecchia il duomo di Santo Stefano. L’edificio dell’architetto Hans Hollein non è affatto male, forse è un pò troppo forzato nel contesto in cui è inserito.

– Karntnerstrasse: via pedonale meno elegante di Kohlmarkt e Graben ma ricca di spunti mangerecci per la pausa pranzo. Se piace il pesce la catena Nordsee è senz’altro un’ottima soluzione.

– Schloss Schonbrunn: sede della casa imperiale d’Asburgo, simbolo della grande Vienna imperiale, nelle guide viene paragonato a quello di Versailles (Parigi). A nostro parere il confronto non regge. E’ probabile che il piazzale di accesso gremito di turisti non permetta di godere appieno della vista sul complesso, tuttavia non siamo rimasti colpiti. Tutt’altra impressione la fanno i giardini che abbiamo trovato invece incantevoli. Una menzione particolare va al labirinto di siepi dove si alterna il vecchio classico labirinto con dei nuovi tipi di labirinti che divertono i visitatori tramite giochi di logica, acqua e suoni. Sublime e non poco invidiato il parco giochi per bambini che si trova al suo interno. Anche per il labirinto il rimando cinefilo è d’obbligo: The Shining (1980) di Stanley Kubrick – Naschmarkt: senza cercarlo troppo ci è apparso davanti dopo il vano tentativo di trovare la Majolikhaus di Otto Wagner. Diviso in settori che vanno dai fiori alla frutta, dalle spezia alle carni rappresenta appieno l’idea di mercato che piace a noi. La lunga passeggiata tra i banchi si accompagna con la vista della KunstHausWien, la Galleria dìArte progettata dall’estroso Hundertwasser. Decisamente bello. – Sezession: il palazzo dei secessionisti viennesi si rende simpatico per la sua cupola d’oro ribattezzata dai locali il “cavolo d’orato”. – Karlsplatz: piazza di passaggio dalla quale si diramano interessanti passeggiate. Piacevole il giardino ma non quanto lo Stadtpark. – Padiglioni di Otto Wagner: questi padiglioni, ingresso della metropolitana (stazione di Karlsplatz), sono un bell’esempio del periodo Liberty viennese rappresentato al meglio dall’architetto Otto Wagner.

– Chiesa S. Carlo Borromeo: niente di particolare. Ne abbiamo viste di più belle.

– Thai Festival: ecco il classico “imprevisto” che non può mancare in un viaggio. Ci addentriamo nei giardini della Karlsplatz quando vediamo un assembramento di persone. Capitiamo nel bel mezzo del Thai Festival organizzato per la pace e la civile convivenza tra i popoli. Donne con i costumi tradizionali girano per i tavoli in cui i commensali sono intenti a mangiare cucina tipica. Con grande rammarico, ancora sazi del pranzo, non assaggiamo nulla e ci limitiamo a guardare le danze tradizionali presentate per l’occasione.

– Burggarten: ecco il giardino per eccellenza di Vienna. Si trova alle spalle del palazzo imperiale (Neue Hofburg) ed è, per fortuna, un giardino pubblico. Il classico parco dove si potrebbe passare un pomeriggio intero seduti sull’erba a guardare le nuvole che passano. Ci entriamo, come sempre, per riprendere fiato e per riposare un poco. Ma la sosta non dura molto. CAT ha un lampo di genio: andiamo a prenderci una fetta di Sacher? incuriositi dal resoconto di iaronob passiamo davanti alla Casa delle Farfalle (Schmetterlinghaus) decisi a visitarla ma il richiamo della torta più famosa di Vienna prevale sulla nostra curiosità botanica. – Josefsplatz: vi si affaccia la facciata principale dell’Hofburg che ospita la Biblioteca Nazionale. Niente di che. Molto più interessanti le scuderie dei cavalli che si trovano nel porticato dell’edificio di fronte.

– Prater: a parte la ruota panoramica che offre la vista dall’alto su vienna è un banalissimo parco giochi. La ruota , malgrado sia la più antica ‘europa, non regge il confronto (altezza/panorama) con quella di londra. Deludente.

– Danubio: ci arriviamo con la metro U1 (fermata Donauinsel). Deludente malgrado l’ampiezza del fiume. Un traghetto con quattro turisti a bordo non migliora la visita a nostro parere del tutto inutile.

– Jesuitenkirche Am Hof (Chiesa dei Gesuiti): ci passiamo davanti di notte in modo indifferente e distratto. Ci ripassiamo di giorno ed apprezziamo meglio questa piazza ricca di bei edifici. Peccato sia un crocevia di strade carrozzabili ma d’altro canto non si può rendere pedonale tutto il centro! – Tram numero 1: pro; dal finestrino si vedono sfliare i meravigliosi edifici della Ringstrasse. Contro; se il tram è pieno o si è in piedi lo spettacolo viene meno. Noi lo abbiamo preso ma dopo poche fermate siamo scesi piuttosto felici di riprendere a camminare. Inutile.

– Stadtpark: un posto piacevole e tranquillo dove rilassarsi e riposare un poco tra una camminata ed un’altra.

– Hundertwasserhaus: da non perdere assolutamente. Il rimando all’architettura di Gaudì è immediato ma lo stile è differente ed il colpo di vista molto suggestivo. Imperdibile. Considerata la piacevole sorpresa nello scoprire un angolo di Vienna erroneamente poco decantato dalle varie guide turistiche gli attribuiamo sicuramente il primo posto tra le numerose bellezze architettoniche e motivo di viaggio nella città.

– Bradwurst: il salsiccione con pane tipo baguette ed abbondante senape non può mancare. I chioschetti che lo preparano sono ovunque per cui non affannatevi nella sua ricerca. Le regole del buongustaio impongono la fatiscenza del chiosco garanzia di ottimo prodotto. – Figlmuller: locale storico per gustare le Wiener Schnitzel (cotoletta di vitello) grande quanto un piatto, sottile e croccante. Abbiamo provato a prenotare senza successo; a quanto pare le prenotazioni sono valide solo per i locali. Poco male. Abbiamo fatto volentieri la fila che scorre decisamente veloce anche perchè una volta finiti i piatti si paga e si va via. Imperdibile.

– Nordsee: catena di fast food a base di pesce. In realtà la definizione è davvero riduttiva in quanto Nordsee è una validissima alternativa ai caffè per un pasto gustoso ed a buon mercato. Dai frittini ai piatti di pesce con verdure o patate le alternative non mancano.

– Demel: se il Bradwurst non può mancare, saltare una merenda con Sacher e caffè o cioccolata è un vero e proprio reato! causa vicende varie abbiamo provato due volte Demel a scapito dell’Hotel Sacher. Non sappiamo quindi fare un paragone. Torta impareggiabile del tutto diversa da quella che ci propinano i pasticceri nostrani. Ottima.

– Beim Czaak: consigliato dalla LP. Una volta tanto questa guida dà un consiglio prezioso e non ci pentiamo di esserci andati.

Vienna card: se non avete intenzione di visitare i musei e rimanete quattro giorni non conviene. Meglio prendere il biglietto da 72 ore che noi abbiamo sfruttato in pieno; ci ha permesso anche di riprendere il treno verso l’aeroporto.

GRAZIE a Fabrizio & Alessia per aver condiviso con noi questo gradevole viaggio.

GRAZIE a Sara per aver riempito di baci un reticente e non sempre disponibile TEO.



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