Viaggio tra grecia e turchia europea

VIAGGIO TRA GRECIA E TURCHIA EUROPEA L'estate scorsa (agosto 2001) in tre camper e quattro caravan abbiamo trascorso tre settimane in Grecia centro-settentrionale e Turchia europea, arrivando fino ad Istanbul. La sera del 4 agosto abbiamo lasciato il porto di Ancona a bordo del confortevole e veloce traghetto dell'ANEK, con sistemazione di...
Scritto da: squalo
viaggio tra grecia e turchia europea
Partenza il: 04/08/2001
Ritorno il: 26/08/2001
Viaggiatori: in gruppo
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VIAGGIO TRA GRECIA E TURCHIA EUROPEA L’estate scorsa (agosto 2001) in tre camper e quattro caravan abbiamo trascorso tre settimane in Grecia centro-settentrionale e Turchia europea, arrivando fino ad Istanbul.

La sera del 4 agosto abbiamo lasciato il porto di Ancona a bordo del confortevole e veloce traghetto dell’ANEK, con sistemazione di camper e caravan sul secondo ponte coperto e avendo a disposizione l’attacco luce e la possibilità di accedere ai nostri mezzi per tutta la durata del tragitto.

Il mattino seguente il viaggio è continuato con belle vedute sulle selvagge e misteriose coste, pressoché disabitate, del sud dell’Albania da una parte e dell’isola di Corfù dall’altra, molto più affollata e turisticizzata, con paesini, imbarcazioni e villette fra le varie insenature. Dopo 14 ore di attraversata sbarchiamo ad Igoumenitsa dirigendoci verso Joannina, poi, superato il Katara Pass, tra boschi, prati e animali al pascolo, raggiungiamo nel tardo pomeriggio “le Meteore”, sistemandoci presso l’ottimo camping Vrakos Kastraki vicino a Kalambaka. Abbiamo quindi visitato i famosi monasteri bizantini, che sorgono, in posizione panoramica, sulla sommità di imponenti ammassi rocciosi e che racchiudono al loro interno chiesette ortodosse magnificamente affrescate, piccoli musei e raccolte di oggetti vari.

Abbiamo poi ripreso il viaggio dirigendoci verso la penisola Calcidica e, percorrendo la pianeggiante E92 e l’autostrada (in fase di ampliamento) in direzione di Thessaloniki, Nea Moudania, abbiamo raggiunto il camping Rea a Vourvourou, all’inizio di Sithonia. Il posto è molto bello e fruibile, con possibilità di campeggio libero e di effettuare tante escursioni nei dintorni; è vicino ad Ormos Panagias, da dove, in motonave, siamo partiti per costeggiare da vicino la penisola del Monte Athos, avendo così la possibilità di ammirare i caratteristici monasteri costruiti lungo la costa fino ad Ouranopoli.

Sicuramente da non perdere è il tour della penisola di Sithonia; un’ottima strada la percorre tutt’intorno con magnifiche vedute sul mare. Il versante orientale è quello meno affollato, molto verde e con stradine e sentieri che raggiungono splendide insenature e spiaggette. A Toroni c’è una situazione invitante per fermarsi, infatti il posto è tranquillo, con il paesino al centro di una lunghissima spiaggia e con la possibilità di campeggio libero in prossimità del promontorio roccioso su cui vi sono i resti di un antico castello e dal quale si gode di un colpo d’occhio fantastico sulla costa.

La penisola di Kassandra non è da meno, soprattutto nella sua parte terminale; per gli amanti delle spiagge sabbiose Paliouri è l’ideale, infatti qui si può trovare una lunghissima cala di sabbia finissima e, grazie alla ridotta profondità dell’acqua, tutti, bambini compresi, hanno la possibilità di sguazzare, senza pericolo, in acque caldissime e trasparenti, anche a parecchia distanza dalla riva.

Alcuni giorni prima di Ferragosto ci siamo diretti verso la Turchia percorrendo l’ampia e veloce strada che costeggia per lunghi tratti il mare, molto bello soprattutto nei dintorni di Kavala. Alla frontiera turca di Hunt (Ipsala) siamo passati senza problemi e tutto si è concluso in poco più di mezz’ora, compreso il cambio di valuta, anche se un po’ fastidiose sono apparse le operazioni burocratiche per il controllo dei documenti di persone e mezzi; normalmente una persona per equipaggio deve passare da 4-5 sportelli per timbri e pagamenti vari prima di ripartire.

Il viaggio è poi continuato sulla scorrevole E84 in leggero saliscendi, con scarso traffico all’inizio, poi più sostenuto soprattutto negli ultimi 40 chilometri prima di Istanbul, dove è tutto un susseguirsi di grossi centri abitati, che abbiamo però oltrepassato senza alcuna difficoltà.

All’uscita Florya abbiamo lasciato la superstrada per raggiungere, nelle vicinanze del mare, il camping Ataköy, che è ben collegato al centro di Istanbul con bus e dolmus (minibus privati), mezzi che noi abbiamo proficuamente utilizzato nei due giorni di visita della città.

Abbiamo iniziato dalla stupenda Sultanahmet Camii (Moschea Blu) a 6 minareti, nel cui interno predomina soprattutto il colore blu e poi attraversando giardini con aiuole fiorite e fontane zampillani siamo giunti all’Ayasofya (Basilica di S.Sofia), massima espressione dell’architettura bizantina, ricca di mosaici e decorazioni. Merita sicuramente una visita per la sua originalità, sia lo Yerebatan Saray (palazzo sotterraneo), con le sue 336 alte colonne immerse parzialmente nell’acqua, che il pittoresco Gran Bazar situato proprio nel cuore della città vecchia, dove ognuno di noi ha avuto la possibilità di esibire le proprie capacità di contrattazione nei diversi acquisti.

Poco lontano, in posizione leggermente sopraelevata, sorge la grande ed imponente Moschea di Solimano. Scendendo verso il porto, tra strette viuzze affollate di bancarelle e venditori di ogni genere, siamo arrivati alla Torre di Galata, posta al di là del Corno d’Oro (fiordo che divide la città), dalla quale si gode di una bella veduta panoramica su tutto il paesaggio circostante.

Il giorno di Ferragosto l’abbiamo dedicato alla visita del Topkapi, la sfarzosa residenza dei sultani ottomani, che sorge su una collinetta dalla quale si ha una magnifica vista sul Bosforo ed il Mar di Marmara. All’interno di questa stupenda area verde si trovano l’harem, ambiente con un fascino tutto particolare e che suscita sempre in ognuno tanta curiosità e mistero, una moschea ed edifici caratteristici ospitanti diversi musei, sale, chioschi. Dopo aver visitato l’animatissimo Bazar Egiziano, ricco di spezie e profumi orientali, abbiamo fatto un’escursione in battello sul Bosforo fino alla vicina costa asiatica, concludendo così il nostro breve soggiorno in questa affascinante città, crocevia tra due continenti e punto d’incontro fra diverse culture e civiltà.

L’indomani, ripercorrendo la stessa strada, abbiamo ripreso la via del ritorno, e mai tanto sbagliata fu la scelta di tale giorno (16/8) a causa delle centinaia di emigranti turchi in uscita dal loro Paese, che hanno fatto aumentare a diverse ore i tempi di attesa alla frontiera. Due giorni dopo si transitava normalmente in circa mezz’ora. È già buio da qualche ora quando riusciamo finalmente a rientrare in Grecia dove ci fermiamo per la notte nel parcheggio della frontiera.

Di buon mattino riprendiamo il viaggio con destinazione la regione del Pelion nella Grecia centro-orientale.

L’E90 (la stessa dell’andata) è molto bella e scorrevole con scarso traffico; poco prima di Lagos la strada ritorna verso la costa ed entra in un bel parco naturale, passando fra un grande lago interno ed una vasta area lagunare, in cui crescono canneti e diverse specie palustri e oltre a poter osservare vari tipi di uccelli, ad un tratto appare anche, su un vicino isolotto, un grazioso monastero raggiungibile a piedi dal parcheggio attraverso un ponticello in legno.

Nel tardo pomeriggio raggiungiamo il camping Hellas di Kato Gatzea, punto ideale per la visita di questa splendida penisola, ancora poco turisticizzata, coperta di boschi di castagni ed ulivi, con caratteristici paesini di montagna come Makrinitsa, dove passeggiando tra le viuzze si possono ammirare botteghe artigianali, nobili casette con balconcini in legno e nella piazzetta una piccola chiesa del ‘200 ed una antica fontana.

Vorrei ricordare che il Pelion ha un’orografia molto accidentata e che, per passare da una spiaggia all’altra, occorre salire e scendere continuamente, anche di alcune centinaia di metri, su strade spesso ripide e con molte curve.

Di straordinaria bellezza è il versante orientale, con spiagge e calette poco affollate contornate da rocce e scogli ed un mare stupendo con acque limpide e cristalline; tra le più belle vorrei segnalare quelle di Agios Joannis, Milopotamos, Potistika e Kastri, quest’ultima proprio di fronte a Skiathos, isola che noi abbiamo visitato in battello da Platania.

Dopo circa una settimana trascorsa nella rilassante tranquillità del Pelion, lasciamo questo ambiente e ci accingiamo ad affrontare la parte finale della nostra vacanza in terra greca, visitando l’interessante area archeologica ed il museo di Delfi, con sosta nel modesto ed essenziale camping Kaparelis di Kirra.

Il 25 agosto è il giorno dell’imbarco; dopo aver percorso l’ottima strada che costeggia il golfo di Corinto, passando per Andirio, poi Arta e Parga, siamo giunti al porto di Jgoumenitsa, dove, alle ore 23, il traghetto è partito alla volta di Ancona riportandoci a casa dopo 20 giorni indimenticabili trascorsi tra storia, arte e natura della Grecia ed il profumo dell’Oriente di Istanbul.

NOTIZIE UTILI – Per entrare in Grecia è sufficiente la carta di identità, mentre in Turchia i proprietari dei mezzi debbono avere il passaporto in corso di validità e per gli animali (es. Cane) occorre il certificato di buona salute rilasciato dal veterinario; per maggiori dettagli contattare l’Ufficio Informazioni dell’Ambasciata della Turchia di Roma (tel. 06.4871190).

La rete stradale è buona e, soprattutto in Grecia, vi sono grandi lavori di ammodernamento delle principali vie di comunicazione; il costo dei carburanti è più basso del 20% rispetto a quello dell’Italia. Per meglio orientarsi durante il viaggio sono molto utili sia l’Atlante stradale Euro-Atlas, edito da Studio F.M.B. Di Bologna, che le Guide verdi del Touring Club Italiano.

CAMPEGGI – In Grecia il livello medio dei campeggi è buono, con servizi ben funzionanti e puliti; il costo per un camper con due persone e attacco luce varia dai 13 ai 18 Euro per notte; sono generalmente ben ombreggiati e mai troppo affollati; parecchi accettano il pagamento con la carta di credito e molti conoscono la lingua italiana.

Il campeggio libero è possibile farlo un po’ ovunque, ad eccezione di alcune zone come le Meteore e Delfi, dove la polizia vieta la sosta notturna al di fuori dei campeggi.

Ecco i campeggi in cui ci siamo fermati: ‘Vrachos Kastraki’ a Kastraki (Kalambaka) – Vicino alle Meteore, con piscina, ampio, ben ombreggiato ed organizzato.

‘Rea’ a Vourvourou (Sithonia) – All’inizio della penisola, sul mare, molto confortevole e ombreggiato.

‘Alexandroupoli’ ad Alexandroupoli – Situato alla periferia ovest della città, sul mare, ottimo camping di passaggio.

‘Ataköy’ ad Ataköy (Turchia) – Poco segnalato, vicino al mare a circa 10 km dal centro di Istanbul, sufficientemente organizzato, ampio ed ombreggiato, ben collegato alla città con bus e dolmus. Per raggiungere il campeggio si esce dalla superstrada all’uscita Florya, proseguendo per una strada che all’inizio corre vicino all’aeroporto, quindi dirigersi verso Ataköy e la costa.

‘Hellas’ a Kato Gatzea (Volos) – Vicino al mare, sulla costa occidentale della penisola del Pelion; ottimo campeggio, immerso in una splendida natura tra alti alberi di ulivo, diretto ottimamente da giovani ben organizzati.

‘Kaparelis’ a Kirra – Sul golfo di Corinto vicino al mare, a circa 10 km da Delfi; camping di passaggio, ombreggiato, ma poco curato ed in uno stato di già evidente abbandono.

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