Viaggio tra fiordi, ghiacciaio e stockfish

Partenza il 10/08/2002, ritorno il 25/08/2002 Quando si organizza una vacanza estiva in Norvegia, la prima cosa che viene in mente è il clima nordico, con pioggia, vento, spesso freddo e chi più ne ha più ne metta. In tale circostanza si alternano giornate di bel tempo ad altre grigie con pioggia. L'agosto 2002, mentre nel centro d’Europa...
Scritto da: Sergio Notari
viaggio tra fiordi, ghiacciaio e stockfish
Viaggiatori: fino a 6
Partenza il 10/08/2002, ritorno il 25/08/2002 Quando si organizza una vacanza estiva in Norvegia, la prima cosa che viene in mente è il clima nordico, con pioggia, vento, spesso freddo e chi più ne ha più ne metta. In tale circostanza si alternano giornate di bel tempo ad altre grigie con pioggia. L’agosto 2002, mentre nel centro d’Europa imperversava il maltempo con alluvioni (Dresda e Praga) ci ha riservato, meteorologicamente parlando, un’accoglienza eccezionale, con sole e temperature calde, contribuendo a farci apprezzare le straordinarie bellezze della Norvegia. Il programma di viaggio prevedeva una durata di 16 giorni, sicuramente pochi per vedere tutte le bellezze della Norvegia. Il viaggio è iniziato sabato 10 agosto dall’aeroporto di Fiumicino: volo LX1727 (imbarco alle ore 9,05) per Zurigo e volo LX1300 (ore 14,05) per Oslo. La lunga sosta di Zurigo ci ha permesso di definire gli ultimi dettagli del programma, non senza qualche discussione sui tempi, le strade da percorrere, le mete da lasciare a favore di altre. A Zurigo viene deciso che mete inderogabili sarebbero state: Bergen-Ålesund, il ghiacciaio di Jostedalsbreen e, mio desiderio, le isole Lofoten!!. Arrivati all’aeroporto Gardermoen di Oslo, in perfetto orario, ci dirigiamo all’agenzia Avis, non senza aver ammirato il nuovo aeroporto, tutto vetri e parquet. Via Internet avevamo prenotato una vettura classe C, così dopo aver strisciato la carta di credito si parte per la capitale, destinazione albergo catena First prenotato sempre via Internet. Il contakilometri segna 1072 Km. Prima sorpresa, per così dire, sulla E6 per entrare a Oslo si paga pedaggio di 15,00 NK (NK = corone norvegesi). Nei week-end estivi le tariffe degli alberghi di Oslo sono scontati anche del 50%. Vista l’accoglienza dell’albergo decidiamo di prenotare le ultime due notti previste dal programma di viaggio nello stesso albergo. Colazione a buffet straordinaria. Domenica 11 agosto. Si parte alle 10,10 destinazione Bergen. Prendiamo la E18 verso Drammen. Decidiamo strada facendo di attraversare la contea di Telemark, caratterizzata da irti terreni boschivi, elevati altipiani e innumerevoli laghi. Alle 10,48, pertanto, decidiamo di prendere la E134 direzione Notodden Leggiamo nella guida che siamo nei pressi della chiesa di legno (stavkirke) di Heddal. Arriviamo alle 12,30, è nuvoloso e fa alquanto fresco 17°C. Dopo aver lasciato all’ufficio turistico-kafé-souvenirshop 30 NK per l’ingresso e 15 NK per la guida-souvenir, entriamo nella chiesa di legno. Il forte odore di pino e l’umidità mi fa venire in mente di essere un Troll. Le prime gocce di pioggia ci inducono a ripartire mentre stiamo passeggiando nell’adiacente e suggestivo cimitero. Ripartiamo alle 13,00 circa. Lungo la strada mi accorgo che ho dimenticato a Roma l’indirizzo dell’albergo prenotato per Bergen. Dopo una lieve discussione sulle responsabilità, noto che lungo la strada vicino a Vinje c’è un punto di ristoro con un Internet Service. Decidiamo di fermarci (sono le 14,40) per stampare l’e-email inviata dal gestore dell’albergo di Bergen. Costo del servizio Internet 20 NK (10 per il collegamento + 10 per l’utilizzo di 5 minuti). Un caffè (americano) per svegliarmi 14 NK. Alle 15,40 arriviamo ad Haukeligrend: qui ha inizio la bellissima strada di Haukeli, uno dei più fantastici percorsi di montagna della Norvegia, su fino a 1133, tra ghiacciai, gole e tunnel. Dopo una serie di tornanti nei pressi di Steinagerg Bru lasciamo la E134 e prendiamo la E13 direzione Odda. In una stretta valle tra cascate arriviamo in fondo al lunghissimo Sorfjord. Seguiamo la riva orientale del bellissimo fiordo, in un paesaggio verde, allietato da frutteti. Lungo la strada non possono sfuggire bancarelle che vendono Moreller e Fruct. E’ visibile al dilà del fiordo il ghiacciaio di Folgefonn. Alle 16,10 prendiamo il traghetto con trasporto auto che collega Brimnes con Bruravik (durata 15 minuti: 79 NK). Pensavamo di fare più fila per l’imbarco, dato che la guida ci annunciava che questo tratto di navigazione è uno di quelli più frequentati. Sul traghetto ho acquistato 2 bottiglie di acqua Imsdal e un pacchetto di caramelle Toffo per 42 NK. Da Bruravik proseguiamo lungo la E16 per Bergen. Poiché siamo stati gli ultimi ad imbarcarci il viaggio presegue in fila indiana con le altre macchine al limite max di velocità di 80 all’ora. Si prova l’emozione della safety-car della F1!. Arriviamo a Bergen alle 20,30 circa. L’albergo che avevamo contattato via Internet era il Crowded House ad 1,5 km dal centro di Bergen (www.crowded-house.com). La giovane e carina ragazza delle reception ci informa che non ci sono stanze, gli mostriamo l’e-mail inviata due giorni prima con il numero della carta di credito e dispiaciuta dell’accaduto ci trova dopo varie telefonate una stanza per due notti presso l’Hordaheimen Hotel della Catena Best Western al centro di Bergen. Il pedaggio per l’ingresso in città è gratis forse perché domenica; per la cronaca erano 20 NK. L’albergo non ha parcheggio disponibile, ci lascia qualche speranza per domani mattina. Poiché la durata massima del parcheggio in centro è di due ore riusciamo a garantire la macchina in zona blu dalle 8,00 alle 10,00 di domani; prezzo 10 NK. Lunedì 12 agosto. Bergen. Dopo la colazione a buffet, riusciamo a parcheggiare la macchina nel parcheggio riservato e ci si organizza per vedere il pesce fresco nel rinomato mercato della piazza Torget, per visitare il Bryggen e il Museo Anseatico (40 NK) e per salire sulla funicolare (50 NK). Da non perdere il gelato Prince vicino al mercato del pesce (29 NK). La stanza dell’albergo ha un cucinino, pertanto organizziamo la cena al supermarket (birra 1,25 lt. Hansa Fatol, acqua Fyresdal, formaggio norvegese, salame di renna, pane semi-integrale, confezione di wurstel e dolce al cioccolato) per 250 NK circa. Martedì 13 agosto. Partenza da Bergen alle 10,00. A Bergsdalen facciamo rifornimento di benzina per 400 NK, pari a 43,72 litri di benzina Blyfri98. Il contachilometri segna 1806 Km. Alle 12,40 arriviamo a Flam. Prenotiamo una stanza al Furukroa e alle 14,00 prendiamo il battello per mini-crociera Flam-Gudvangen A/R per 210 NK. Il Naeroyfjord offre un panorama sensazionale con svettanti scogliere su cui sono abbarbicate piccole fattorie e cascate che si gettano nel blu intenso del fiordo. Ritorniamo alle 18,00 a Flam e alle 18,15 prendiamo il treno per la sensazionale linea ferroviaria Flambanen fino a Myrdal; A/R per 205 NK. Cena a Flam nella struttura dell’albergo: polpettine norvegesi con salsa di ribes (97 NK). Flam di sera è un deserto. Nel balcone con vista fiordo consumo un tè verde al limone preparato con il bollitore. Guerra alle zanzare prima di andare a dormire. Mercoledì 14 agosto. La sveglia è rovinata dall’arrivo di una nave da crociera. La colazione è a buffet. Consumo la solita colazione, a base di tazza di caffe americano, ciotola di yogurt Drikke Tine alla frutta con muesli, fetta di pane integrale con marmellata di arance, ammirando sei fratellini a far colazione con i genitori tedeschi che vanno avanti e indietro per preparare le vettovaglie (due dei sei erano gemelli di un anno e mezzo!). Partiamo alle 10,00 circa, il contachilometri segna 1315 Km. E la temperatura segna 18 gradi C, diretti al ghiacciaio di Jostedalsbreen. Arriviamo a Aurland e seguendo le indicazioni per Laerdal ci troviamo davanti al tunnel stradale più lungo del mondo (24 Km.). Decidiamo di tornare indietro per percorrere la Snovegen (strada della neve) estremamente spettacolare anche se tortuosa, che si inerpica con i suoi tornanti su e giù per l’altopiano con vedute molto suggestive(!). Arriviamo a Laerdal alle 11,10 con sosta per comprare dell’acqua. Alle 11,22 prendiamo il traghetto con trasporto auto che collega Fodness con Mannheller (durata 25 minuti: 140 NK). Superiamo Sogndal diretti verso Gaupne. Dopo aver costeggiato lo Jostedalen, fiume artico dal colore straordinario, alle 14,30 arriviamo al Parco naturale di Nigardsbreen (ingresso 25 NK). Nigardsbreen è probabilmente la più impressionante lingua del ghiacciaio Jostedalsbreen. Decidiamo di andare a vedere da vicino il ghiacciaio, pertanto presso l’ufficio turistico prendiamo i biglietti per un’escursione che ci dice essere una Family-walk (285 NK) comprensiva di viaggio in battello su lago ghiacciato. Ci troviamo dopo un’ora sotto il ghiacciaio con due guide che ci danno le informazioni e l’attrezzatura tecnica per una passeggiata tutta particolare. Tutti imbragati e legati gli uni con gli altri con ai piedi dei ramponi ed in mano un piccone iniziamo l’escursione di due ore. E’ molto suggestivo con un paio di jeans passeggiare insieme con altri stranieri equipaggiati con tute modello no-limits e organizzati con termos e cioccolata (gli olandesi erano i più ridicoli). Lasciamo esausti alle 18,30 il ghiacciaio. Ritorniamo a Sogndal alle 19,20 dopo aver incontrato per strada delle pecore allo stato brado. Decidiamo di dormire nei pressi di Fjaerland. Ci arriviamo alle 20,00 circa dopo aver attraversato un tunnel con un pesante pedaggio (150 NK). Troviamo da dormire in un residence lungo fiordo trovato per caso: Fjaerland Fjordstue Hotell. Dal registro dell’albergo siamo gli unici a dormire lì quella notte. La signora che ci accoglie sembra contenta, di vedere qualcuno, e gentile: ci offre la stanza più panoramica e dice che possiamo pagare all’indomani mattina. Sorge spontanea una domanda: dove andiamo a cenare?. Facendo una breve passeggiata lungo il fiordo ci rendiamo conto di essere capitati in una zona fantasma. Ci ricordiamo che lungo la strada avevamo superato un camping. Pertanto, prendiamo la macchina direzione campeggio Boyum. Nel negozio alimentari è rimasto del prosciutto Gilde Farepolse (24,60 NK), del formaggio tipo gruviera Tine (18 NK), una bottiglia da 1,5 lt. Di Coke (30 NK), un pacco di biscotti (17 NK) e del pane integrale (20 NK). Sul posto consumiamo delle patate fritte con paprika (22 NK). Cena in stanza d’albergo. La casa è tutta in legno e la camera è arredata con gusto aristocratico e con i letti incassati nella parete di legno, come avevamo visto nel museo Anseatico di Bergen. Giovedì 15 agosto. Svegliato con una fame da lupi, faccio con la solita colazione a buffet. Ci raggiungono nella sala con sottofondo musicale altre due persone arrivate nella notte. Partiamo alle 9,40, il contachilometri segna 2187. Arriviamo a Byrkielo alle 10,30 e prendiamo il bivio per E60. Arriviamo a Stryn alle 12,00 con 23 gradi C. Facciamo una sosta per far benzina (350 NK). Alla Coop di Stryn acquisto una bottiglia di acqua Olden, 2 banane e una confezione di Wasa Riskakor Lattsaltade per 38 NK. Rimango stupito del costo delle Marlboro Light, 59,50 NK. Per fortuna che non fumo!. Proseguiamo verso Geiranger. A 5 Km da Geiranger ci fermiamo ad un punto panoramicissimo: ecco dove è stata scattata la foto che sta su tutti i depliant della Norvegia, che ritrae una roccia sporgente con sopra una figura che guarda dall’alto le navi da crociera del Geirangerfjord. Arriviamo a Geiranger alle 14,00. Alle 14,37 prendiamo il traghetto con trasporto auto che collega Eisdal con Linge (durata 10 minuti: 79 NK). Ci dirigiamo verso Andalsnes per percorrere la famosa Trollstigen (la strada dei Troll). La sorte ci aiuta in quando il percorso della Trollstigen è tutto in discesa. Sono le 16,15 e facciamo una sosta alla casa dei Troll (caffè 13 NK). E’ una strada da brivido con tornanti e una pendenza mozzafiato. Ci fermiamo a metà percorso per scattare una fotografia presso la roboante cascata di Stigfossen, e per ammirare tutta la valle sottostante. Alle 16,40 arriviamo ad Andalsnes e prendiamo il bivio E136 per Alesund. Percorriamo alcuni chilometri lungo il Romsdalsfjorden. Arriviamo ad Alesund alle 19,00. Prendiamo due notti presso lo Scandic Hotel ed alle 20,00 siamo seduti da Peppe’s Pizza dvanti ad una pizza americana. Venerdì 16 agosto. Alesund. Colazione a buffet indimenticabile. Giro per la città con architettura Art Nouveau. E’ una giornata soleggiate con gli abitanti che prendono il sole in costume seduti fuori di casa con un libro in mano o da bere o con la radio accesa. Il Corriere della Sera costa 16 NK. Nel pomeriggio facciamo una gita alle isole di Valderoy, Vigra, Giske e Godoy intorno Alesund. Le isole sono collegate da un tunnel sottomarino (89 NK per andare e 89 NK per ritornare). Raggiungiamo il faro di Alnes nell’isola di Godoy, in quanto la ragazza dell’ufficio turistico ci aveva comunicato che facevano dei dolci buoni. Arrivati al faro troviamo solo due italiani che sono appena usciti dal faro mangiando dei dolci. Pensiamo che il proprietario del caffè sia la ragazza dell’ufficio turistico. Scattiamo qualche foto con il faro al tramonto e ritorniamo sui nostri passi senza aver assaggiato i dolci di Godoy. Sabato 17 agosto. Ancora una colazione da brivido. Partiamo alle 10,15 percorrendo la strada già fatta all’andata fino a Vestnes. Alle 11,30 prendiamo il traghetto con trasporto auto che collega Vestenes con Molde (durata 20 minuti: 134 NK). Il paesaggio costiero di Molde è alquanto particolare. Seguiamo le indicazioni per Vevang per percorrere la Atlanterhavsveien. Con immenso stupore al casello del pedaggio non c’è nessuno. Forse saranno già rientrati dei costi dell’opera. La strada è costituita da una serie di ponti che collegano una serie di isole. Il tempo è soleggiato. Mentre percorriamo la strada immaginiamo cosa potrebbe succedere qui durante una tempesta. Superiamo anche un faro. Arriviamo a Bremsnes. Alle 13,44 prendiamo il traghetto con trasporto auto che collega Bremsnes con Kristiansund (durata 20 minuti: 91 NK). Appena arrivati facciamo il pieno di benzina alla Esso: 37,18 litri (335,61 NK per 8,65 NK al litro). Il contachilometri segna 2844 Km. Decidiamo di passare con la macchina davanti alla Kirkelandet Kirke e di proseguire il viaggio verso Trondheim. Appena fuori Kristiansund percorriamo il tunnel sottofiordo di Krifast (107 NK). Alle 15,10 prendiamo il traghetto con trasporto auto che collega Kanestraum con Halsa (durata 15 minuti: 98 NK). Alle 18,00 arriviamo a Trondheim. Vista l’accoglienza dello Scandic Hotel decidiamo di andare a cercare da dormire nella stessa catena. La cittadina è una città universitaria, infatti risulta piena di giovani. I negozi sono tutti chiusi e i giovani stanno a casa a vedere le partite del campionato di calcio. Visitiamo il pittoresco Gamle Bybro (ponte della città vecchia) e passeggiamo nel Bryggen costituiti da magazzini sul fiume che ricordano quelli di Bergen. Sono le 20,00 e la città è deserta. Decidiamo di cercare un pò di vita da Mc Donald: BigMcmenù 69,50 NK. Visita al castello in serata, alcuni ragazzi hanno organizzato dei barbecue all’aperto. La notte è un inferno. Tutti i ragazzi di Trondheim vanno a vivere alle 3,00 del mattino. Domenica 18 agosto. Dopo la colazione, sottotono rispetto a quella di Alesund, alle 10,20 andiamo a visitare la Nidaros Domkirke (cattedrale) e dopo aver letto alcune informazioni sulla guida, partiamo verso le sospirate Lofoten. Prendiamo la E6 direzione Narvik. Alle 10,47 paghiamo un pedaggio per attraversare un tunnel. (10 NK) Dopo Steinkjer prendiamo la E17 direzione Namsos, sono le 12,10. E’ una giornata soleggiata, la temperatura è di 26 gradi C. Abbiamo deciso di fare la Kystriksveien (Strada Costiera) per andare verso Bodo e di prendere la Strada Artica E6 al ritorno per andare verso a Oslo. Ogni scorcio lungo la Strada Costiera offre l’opportunità di scattare una fotografia. Dietro ogni curva c’è qualcosa di magico, ma bisogna aver abbastanza denaro per i traghetti. Arriviamo ad Holm poco dopo la partenza del traghetto. Il prossimo è dopo ventiminuti. Approfitto della sosta per consumare la banana e le cialde di riso che mi sono rimaste nello zainetto. Alle 16,00 prendiamo il traghetto con trasporto auto che collega Holm con Vennesund (durata 20 minuti: 98 NK). Siamo i primi ad uscire e ci risparmiamo la safety-car. Di corsa, anche superando il limite di 80 Km, ci dirigiamo verso Horn. A Berg facciamo benzina (350,00 NK). Il contachilometri segna 3436 Km. Arriviamo ad Horn alle 17,20: abbiamo perso il traghetto delle 17,00. Il prossimo è alle 18,40! Avevamo letto sulla guida che se vai al limite di velocità consentito riesci a prendere tutte le coincidenze dei traghetti. Balle. La banchina è un deserto, forse perché è domenica. Colgo l’occasione per prendere nota degli orari dei traghetti da Bodo verso le Lofoten, mi accorgo che è un vero caos. Ogni giorno ci sono orari diversi per partenze diverse. Rimando il problema a data da destinarsi. Ci imbarchiamo (91 NK) e dopo venti minuti siamo ad Annddalsvag. Arriviamo a Forvik alle 19,20, in tempo per il traghetto con trasporto auto che collega Forvik con Tjotta (durata 1 ora: 160 NK). Arriviamo a Tjotta alle 20,40. Troviamo un solo albergo della catena Rica Hotel. Ci ricordiamo che alcuni ragazzi incontrati a Flam si erano trovati bene al Rica di Alesund. Incontriamo il solito problema di trovare un locale che non sia deserto. Decidiamo di mangiare al sacco. Lunedì 19 agosto. Colazione carente di yogurt. Partiamo alle 8,50 e fuori Sandnesson paghiamo il pedaggio per attraversare un ponte (82 NK). Non ci lamentiamo in quanto ci ha risparmiato un traghetto. Sulla ricevuta di pagamento c’è scritto: Helgel.bru-> Bomavgift. Alle 9,20 arriviamo a Levang. Il traghetto con trasporto auto per Nesna parte alle 9,40 (durata 20 minuti: 109 NK). Arriviamo a Kilboghamm alle 11,20. Alle 11,50 prendiamo il traghetto con trasporto auto che collega Kilboghamm con Jektvik (durata 1 ora: 184NK). Viene annunciato dal capitano del traghetto che stiamo superando il Circolo Polare Artico. Alle 13,00 arriviamo a Agskardet e ci imbarchiamo poco dopo sul traghetto con trasporto auto verso Foroy (durata 10 minuti: 79 NK). Il contachilometri segna 3694 Km. Alle 15,40 lasciamo la E17 per la E80 verso Bodo. Arriviamo a Bodo alle 18,00. Prendiamo atto che il traghetto per le Lofoten è alle 21,00. Decidiamo di lasciare la macchina in fila sulla banchina e di andare a piedi all’ufficio del turismo per prenotare da dormire due notti alle Lofoten. Accettiamo una Rorbur presso A. Ci fa pensare il fatto che le lenzuola sono da prendere in affitto!. Ceniamo al sacco. Alle 21,00 prendiamo il traghetto con trasporto auto che collega Bodo con Moskenes. (durata 4 ore: 685 NK). Arriviamo all’una di mattina. Buio totale. Ci dirigiamo verso A. Non è facile vedere e trovare le indicazioni lasciate dell’ufficio del turismo. Ogni angolo di strada è una rorbur. Ci ritroviamo con altre macchine a girare intorno ad una piazzola, fino a quando non esce un tizio che ci stava aspettando. Dopo aver pagato e ritirato le lenzuola ci dirigiamo a cercare la rorbur denominata Anna. Si tratta di un mini appartamento con saloncino con angolo cottura, tre stanze e un piccolo bagno. Vado a dormire intorno alle 3 del mattino, e noto che tra poco ci sarà l’alba. Penso alle giornate trascorse per arrivare fin qui. I nevai, le montagne e gli alberi che si specchiavano nel mare lungo la strada costiera, scarsamente trafficata, ai gruppetti di pecore che ci osservavano, in un tipico paesaggio alpino, e allo strano effetto di colore che al tramonto prendeva il cielo. L’aurora rendeva il cielo di un colore quasi fumé e di conseguenza il mare, piatto, sembrava uno specchio dove si riflettevano di un colore scuro gli scogli in mezzo al mare. Una sensazione strana, quasi che fossi su una altro pianeta!. Martedì 20 agosto. Ci accorgiamo appena svegliati di essere in un set hollywoodiano. Sembra un museo vivente, un villaggio di pescatori rimasto intatto, con una lunga fila di rorbur rossi lungo le coste, palizzate per l’essicazione del merluzzo e paesaggi da cartolina ovunque giri lo sguardo. Colazione rimediata con le provviste rimaste nello zainetto (Nescafè, biscotti e tè). Giornata dedicata alle escursioni delle Lofoten. Merita una citazione la lunga mezzaluna di sabbia bianca che costeggia una baia spumeggiante dall’acqua verdeazzurra il tutto su uno sfondo di vette artiche. Tutte le isole delle Lofoten sono mozzafiato! Non voglio aggiungere altro, perché le parole non bastano… Esite anche alle Lofoten un tunnel sottomarino il Nappstraumen Tunnel (65 NK x2 A/R). Nella strada di ritorno diamo passaggio a due routard di Lione. La ragazza, per fortuna parla inglese, e quindi scambiamo qualche esperienza sul viaggio. Decidiamo di fare benzina alle Lofoten (410,45 NK per 42,49 litri, pari a 9,76 NK al litro!). Facciamo spesa di prodotti tipici al supermercato RIMI (242 NK) per cenare in casa. Faccio una passaggiato fino al porto di A per godermi il colore del tramonto alle 23,00. Mercoledì 21 agosto. Partenza dalle Lofoten prevista per le 12,15. Il costo del viaggio di ritorno è di 563 NK in quanto il bigliettaio non ha visto una persona in macchina (risparmiati 122 NK). Arriviamo a Bodo alle 15,50. Fa alquanto caldo: 27 gradi C. Il contachilometri segna 4265 Km. Prendiamo la strada 80 fino a Fauske. Poi prendiamo la E6 verso Trondheim. Sono le 16,50. Si attraversa un bosco di pini fino al ghiacciaio dove si estende una pianura verde. Arriviamo al Polasirkelsenteret 66°33’ poco dopo le 18,00: chiuso. Alle 19,20 facciamo una sosta a Mo-i-rana. Decidiamo di fare la spesa da Rema 1000. Ripartiamo alle 20,00 verso Mosjoen. Purtroppo un tunnel non è stato ancora ultimato. Dobbiamo scalare con la macchina un’altra montagna. Tornanti. Tornanti. Vista di un ghiacciaio (Svartisen), non ci fa più effetto!. Tornanti. Pecore lungo la strada. Si scende di nuovo. Vista Lago. Si arriva ad una città e andiamo a dormire presso il Norlandia Lyngengarden Hotell, suite Daniela. Giovedì 22 agosto. Colazione a buffet. Partenza da Mosjoen (ma come si scrive questa città) alle 9,40. Facciamo una sosta presso il Laksforsen Turist-Cafè per vedere se realmente si vedono i salmoni come dice la guida. E’ verissimo. Si vedono dei guizzanti salmoni risalire la rombante cascata di Laksforsen. E’ uno spettacolo della natura!. Ci accorgiamo che non abbiamo più benzina. Forse abbiamo una autonomia di poche decine di chilometri. Sulla guida Avis non esistono su questo tratto di strada benzinai della Esso. Proseguiamo con una sola speranza. All’improvviso ci appare il distributore Max bensin. Ci troviamo a Tomasvatn. La benzina è un po’ cara: 10,09 NK al litro. Passata la paura facciamo il pieno con 50,50 litri (509,50 NK). Dopo tante pinete si raggiunge un fiordo alle 13,00. Incontriamo il bivio E17 per Namso preso all’andata. Sono le 13,37. Arriviamo a Trondheim alle 15,15 e dobbiamo pagare il pedaggio per un tunnel di 10 NK. Alle 15,35 incontriamo il bivio per Alesund preso all’andata, proseguiamo sulla E6 per Oslo. Ci fermiamo alle 16,00 per una sosta al Grillkjonnen Stasjon Grill Pub di Melhus. Un cappuccino 20 NK. Dopo 15 minuti ripartiamo. Alle 16,40 prendiamo il bivio E30 per Roros, percorriamo un tratto stradale lungo un fiume in secca. Fa caldo: sono 27° C. Ci fermiamo a dormire a Roros presso l’hotel Bergstadens. Scopriamo leggendo la guida che una via della parte vecchia della città è stata la location del telefilm Pippicalzelunghe. Proviamo a cercarla. Cena da Papa’s Pizza (450 NK). Incontriamo una coppia italiana della bassapadana che ci danno consigli sulla pizza da scegliere. Venerdì 23 agosto. Colazione a buffet. Dopo aver fatto dello shopping nella vivace cittadina, decidiamo di andare a visitare la miniera di Rame di Olavsgruva a pochi chilometri di distanza da Roros (60 NK). Dopo aver preso l’equipaggiamento costituito da un elmetto ci fanno scendere. Bastano pochi metri per iniziare a sentire freddo. La temperatura si assesta a 5°. Iniziamo a visitare la gruviera rimasta della miniera di rame. Alle 15,00 ripartiamo da Roros destinazione Oslo. Facciamo benzina alla Esso (270 NK per 29,51 litri). Alle ore 15,45 lasciamo la E30 per prendere il bivio E3 nei pressi di Tynset. Raggiungiamo la E6 per Oslo nei pressi di Stange dopo Hamar. Sono le 18,20. Arriviamo a Oslo alle 19,40. Il pedaggio di ingresso in città è di 15 NK. Fa stupore le fila di macchine che incontriamo nel senso di marcia in uscita da Oslo. Decine di chilometri. Un dubbio ci prende appena superato il bivio per l’aeroporto: a che ora dovremmo partire domenica se c’è una fila del genere?. Cena da Peppe’s Pizza vicino alla stazione ferroviaria. Parcheggio ad ore fino alle ore 15 di sabato. 12 NK ad ora (72 NK). Notte già prenotata al First. Sabato 24 agosto. Dopo la colazione a buffet. Ci dedichiamo alla visita della città di Oslo. Ci impegna un intero giorno; iniziamo dal castello sul fiordo (Akershus), poi il municipio (Rådhus), il palazzo reale (Kongelige Slott). Visitiamo il Museo d’arte Norvegese, diventa un gioco riconoscere i panorami norvegesi impressionati nelle tele. Cena in un ristorante tipico: mitico il cocktail di gamberetti in salsa rosa e insalata (380 NK). Domenica 25 agosto. In auto andiamo a visitare il Frognerparken, dove in un’ampia area leggermente collinare con laghetto, fontane e magnifiche aiuole fiorite, ci sono sculture in bronzo e granito scolpite da Vigeland. Abbiamo ancora tempo, quindi saliamo sulla collina di Holmenkollen fino al trampolino da sci, dalla sommità del quale si ha una veduta grandiosa sulla città e sul fiordo. Poi di corsa all’aeroporto per il ritorno a Roma, via Zurigo. Facciamo il pieno di benzina per consegnare l’auto (271 NK). Il contachilometri segna 5699 Km. All’aeroporto cerchiamo il tax free per il rimborso delle ultime corone. Poi ci imbarchiamo sul volo LX 1301 per Zurigo (ore 17,10) e volo LX 1734 per Fiumicino. Questo è un po’ il resoconto, del viaggio-vacanza. Certamente voglio ringraziare questo sito perché mi ha permesso di capire che anche con poco tempo la Norvegia propone di vedere e scoprire mete sconosciute e aprire la mente a nuovi orizzonti, anche senza arrivare a tappe forzate come il mitico Capo Nord. Da questa esperienza posso confermare la sicura validità della scelta del luogo di villeggiatura. Il massimo sarebbe di poter usufruire di almeno un mese di tempo per girare il Paese adottando un modello di vacanza itinerante, affittando una jeep con roulotte, che permette di campeggiare in posti dalle vedute veramente interessanti. Concludo con due note: a) nel racconto faccio spesso riferimento ai costi sostenuti per i traghetti (il costo si riferiva al trasporto di un’auto con tre passeggeri), per i pedaggi di tunnel e ponti, per i rifornimenti di benzina e sui viveri in quanto sono più cari che da noi. Non faccio espressamente riferimento sul costo degli alberghi in quanto si tratta di scelta personale sul tipo di confort e servizi preferiti; b) spero di aver lasciato nel racconto, nel modo più chiaro possibile, le esperienze del viaggio, e di avere dato notizie e spunti interessanti per tutti quelli coloro che amano la natura e che volessero avventurarsi da quelle parti, così come hanno fatto altri viaggiatori prima di me con le loro utili testimonianze di questo sito. Grazie a Susi e Patrizio. Sergio Notari . Per altri consigli potete mandarmi un’e-mail.


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