Viaggio on the road nell’Ovest degli USA
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30/06
Il 30 giugno 2011 partiamo con volo Air France da Bologna e, dopo un breve scalo a Parigi con cambio di aereo, atterriamo all’aeroporto internazionale di San Francisco nel primo pomeriggio dello stesso giorno. Al desk dell’autonoleggio ci consegnano le chiavi di due suv Kia Sportage a cambio automatico nuovi di zecca e subito entusiasti ci dividiamo in 3 per macchina, carichiamo le valige e partiamo alla volta dell’Adante hotel, un 2 stelle vicino a Union Square, in centro a San Francisco che ci ospiterà per 3 notti con solo colazione inclusa. La prima sera decidiamo di cenare in un ristorante thai vicino all’Embarcadero; la stanchezza per il viaggio e il fuso orario ci costringono tuttavia a non fare tardi e perciò andiamo a letto intorno alle 23.
01/07
La prima giornata decidiamo di provare subito i famosi Cable Car, piccoli e storici tram che ogni giorno si muovono lungo le strade di San Francisco e, salendo da Union Square arriviamo quasi in fondo alla Hyde Street. Lì noleggiamo poi le biciclette e iniziamo a pedalare lungo la strada che costeggia la baia in direzione Golden Gate, il ponte più celebre di San Francisco e forse del mondo; lo spettacolo ai nostri occhi è bellissimo, con la vista della baia, Alcatraz sullo sfondo e il ponte che piano piano si avvicina. Attraversiamo il Golden Gate e, dopo le foto di rito, raggiungiamo la piccola cittadina residenziale di Sausalito, detta la “Portofino d’America” per la ricchezza dei suoi abitanti; qui ci mangiamo un hamburger buonissimo e ci riposiamo nell’area verde di fronte al porto turistico. Per ritornare a San Francisco abbiamo l’ottima idea di salire su un battello che ci fa fare il giro della baia, passando vicino Alcatraz e ci riporta a Fisherman’s Wharf. In 2 minuti arriviamo al Pier 39, il molo famoso per la presenza di negozi, attrazioni divertenti e l’acquario della città; qui facciamo un giro, compriamo souvenir (cambio eur/usd a 1,42 molto favorevole per gli acquisti) e visto che si stava facendo sera, ritorniamo al noleggio bici per la riconsegna e facciamo rotta verso l’hotel. Per la cena andiamo in un classico diners vicino all’hotel.
02/07
La mattinata di oggi prevede la visita all’isola di Alcatraz, ma ci presentiamo alle biglietterie senza una prenotazione e purtroppo rimaniamo a bocca asciutta. Prendiamo allora un taxi per raggiungere la collina di Russian Hill e percorrere in discesa la famosa Lombard Street, la strada più tortuosa al mondo con 8 tornanti circondati da aiuole fiorate. Ci facciamo poi portare al Japanese Tea Garden, un bel parco stile giapponese ricco di meraviglie naturali. Nel pomeriggio ci rechiamo al Pier 39 per vedere l’Acquarium of the Bay, un interessante acquario da vedere come ultima attrazione della giornata.
03/07
Oggi è il giorno dei saluti alla bellissima San Francisco e con grande emozione da parte di tutti si inizia il tour on the road dell’ovest. La prima tappa è Oakhurst, porta di accesso allo Yosemite Park. Arriviamo nel pomeriggio al Best Western Yosemite Gateway Inn dopo aver attraversato le splendide colline californiane delle contee di Modesto, Merced e Mariposa per più di 300 km. L’hotel è carino e dotato di piscina coperta vista montagne e decidiamo di tuffarci subito per rilassarci dal primo viaggio; la sera cena alla stack house dell’hotel e poi tutti a dormire.
04/07
Oggi giornata ricca di eventi, per cui sveglia presto e lasciamo l’hotel per proseguire il viaggio lungo la Wawona road. Ci fermiamo dopo mezz’ora per visitare il parco di sequoie Mariposa Grove, percorrendo un trail di circa 2 ore attorno agli alberi giganti, scoiattoli e a una natura incontaminata. Riprendiamo le auto in direzione Glacier Point, punto di osservazione dall’alto della Yosemite Valley. Arrivati in cima il panorama è mozzafiato, splendida cornice per foto e selfie di ogni genere con in primo piano l’Half Dome, grande roccia granitica famosa tra gli amanti delle scalate, e alcune cascate. Scendiamo poi con le auto nella Yosemite Valley, ai piedi di El Capitan, la roccia granitica più alta al mondo e percorriamo a piedi un breve tratto per andare a vedere la bella cascata Bridalveil Fall. Ci rimettiamo in marcia prendendo la bellissima Tioga road, proseguendo il viaggio verso il Tioga Pass a più di 3mila metri di quota, con un paesaggio montano stupendo, attraverso boschi, prati e neve a bordo strada, passando il Tenaya Lake e arrivando verso le 20 alla località turistica di Mammoth Lake dopo una giornata di quasi 300 km. Il Mammoth Mountain Inn ci offre un’atmosfera tipica di quelle da vacanze sulla neve, tutto in stile montano, ma a noi serve solo da appoggio per passare la notte e ripartire il giorno dopo, quindi dopo una cena a base di pizza si va tutti a dormire.
05/07
La giornata di oggi è di quelle campali: si devono percorrere circa 550 km per raggiungere Las Vegas in Nevada attraversando pure la Death Valley. Partiamo presto e prendiamo la Highway 395 fino a Lone Pine dove mangiamo dei panini da Subway e compriamo acqua e cappelli da cowboy che verranno utilissimi contro il sole della Death Valley; prendiamo la statale 190 che porta alla Valle della Morte e il panorama inizia cambiare, diventa arido, brullo, desolato, desertico, tipico della regione. Passiamo il Towne Pass, il deserto di Panamint Spring, e arriviamo sulle 13 a Badwater, il punto più basso del Nord America, 86 metri sotto il livello del mare; purtroppo la tappa obbligava a essere lì a quell’orario un pò infelice e la temperatura era di 45 gradi con umidità elevatissima. Siamo riusciti comunque a fare un giro a piedi per un quarto d’ora nella distesa salina della Death Valley per poter dire: io ci sono stato!. Ripartiamo quindi verso Las Vegas, arriviamo prima di sera nella “Città del Peccato” e alloggiamo per due notti al Mirage Hotel lungo la “Strip”, la strada principale della città. L’entusiasmo all’arrivo a Las Vegas ci fa dimenticare la fatica della giornata e dopo aver sbagagliato nelle camere con i letti king size, carichi a molla ci prepariamo per cenare e fare un giro serale lungo la Strip, affascinante con le sue luci, i colori e i suoi famosi e immensi hotel. Las Vegas è una città unica nel suo genere, può piacere o no, ma secondo me merita di essere vista e vissuta almeno una volta nella vita.
06/07
Questo giorno è dedicato al relax nella piscina del Mirage, a girare per gli hotel della Strip, a fare shopping negli outlet e a giocare nei casinò. La sera partecipiamo allo spettacolo delle fontane danzanti del Bellagio, all’eruzione del finto Vulcano del Mirage, all’arrembaggio dei pirati del Treasure Island.
07/07
Lasciamo Las Vegas per dirigerci verso lo Zion National Park in Utah, che attraversiamo soltanto in auto, fermandoci solo per pranzare ad un take away a Saint George sulla Highway 15. Anche solo con il passaggio in auto il parco da l’idea di essere molto bello e suggestivo, ma per mancanza di tempo non è possibile farci delle escursioni. La tappa finale della giornata dopo 370 km è il Bryce Canyon sempre in Utah. Alloggiamo al Best Western Ruby’s Inn, primo nucleo di presenza di civiltà nella zona. Arrivati all’hotel scarichiamo i bagagli e decidiamo di andare a vedere il parco. Percorso in auto qualche chilometro, arriviamo al punto di osservazione del canyon, il Sunset Point, un gigantesco anfiteatro dove osservare le migliaia di formazioni rocciose a pinnacoli detti Hoodoos. Dal Sunset Point percorriamo a piedi il trail “Navajo Loop”, percorso facile e consigliato che, dopo una discesa a tornanti, ci permette di arrivare in meno di un ora alla base del Bryce Canyon ed essere circondati da queste grandi rocce di un colore che varia dal rosso all’arancio e al bianco. Ritorniamo in hotel per la cena a base di stufato di vitello e super cake brownies da leccarsi i baffi.
08/07
Oggi proseguiamo il nostro viaggio on the road in direzione di Page in Arizona, paese sul Lake Powell utile come base per vedere il lago stesso e Antilope Canyon. In 2 ore e 40, dopo 250 km arriviamo al Lake Powell Resort, ma mentre ci prepariamo per andare a vedere l’Antelope Canyon, un violento nubifragio si abbatte e ci costringe a rinunciare alla visita.Optiamo allora per un giro in barca nel pomeriggio sul lago Powell rivelatosi molto bello e interessante. La sera andiamo a Page a cenare in un’ottima stack house con classica t-bone, onion rings e patatine fritte.
09/07
Ci alziamo presto perché la giornata prevede la visita alla mitica Monument Valley, di nuovo in Utah che dista circa 200 km, ma prima facciamo una breve sosta per le foto dall’alto all’Horseshoe bend, vicino Page, un’ansa del fiume Colorado a forma di U, un vero spettacolo della natura formatasi nei millenni. Proseguiamo la marcia verso la Monument Valley e iniziamo già a vedere le prime formazioni rocciose tipiche a molti kilometri di distanza: entriamo nel territorio degli indiani Navajo, una riserva protetta. Arrivati alla Monument Valley, restiamo tutti a bocca aperta dallo stupore per così tanta bellezza. Siamo nel selvaggio west, in uno dei simboli degli Stati Uniti d’America, con di fronte i 3 famosi Mittens, come nei migliori film western. All’improvviso uno scroscio di pioggia bagna tutta la zona e subito dopo un arcobaleno sovrasta i 3 Mittens regalandoci uno spettacolo unico e magico. Decidiamo di cenare al Visitor Center e restare li anche per il tramonto; scelta azzeccata e tramonto sulla Monument Valley emozionante, da incorniciare in foto ricordo. Ripartiamo a sole tramontato alla volta di Flagstaff in Arizona, percorrendo 280 km al buio e praticamente in solitudine nel bel mezzo del deserto; arriviamo al Quality Inn I-40 e I-17 e ci mettiamo subito a dormire.
10/07
Flagstaff ci serve come base per trascorrere tutta la giornata a visitare il Grand Canyon e vedere le sue meraviglie. Partiamo in direzione Grand Canyon South Rim, il punto di osservazione più a sud, ma passando davanti all’aeroporto, i ragazzi hanno la grande idea, approvata poi all’unanimità, di voler fare un tour in elicottero sul Grand Canyon: è stata l’esperienza più bella in assoluto e indimenticabile. Passare in elicottero in mezzo ai canyon, tra le rocce, sopra il fiume Colorado ti lascia davvero senza parole e ti dà l’idea della vastità del Grand Canyon e della potenza della natura. Dopo l’atterraggio, foto di rito col pilota e pranzo veloce, per poi andare a vedere il Grand Canyon dai vari punti di osservazione. Ritorniamo verso sera a Flagstaff per una cena tutti insieme in città.
11/07
Si parte presto lasciandoci alle spalle Flagstaff per fare ritorno a Las Vegas, tappa intermedia per raggiungere poi Los Angeles il giorno successivo. Per andare a Las Vegas passiamo dalla Hoover Dam sul Lake Mead al confine tra Arizona e Nevada, la diga resa famosa dal primo film sui Transformers, in cui era segretamente nascosto il cattivo Megatron. Dopo la breve sosta alla diga ripartiamo e percorsi circa 400 km arriviamo allo Stratosphere hotel a Las Vegas, celebre per essere a forma di torre delle telecomunicazioni, nella cui sommità è presente una giostra a braccio rotante da brividi e un ristorante panoramico che ruota lentamente a 360 gradi dove abbiamo cenato ottimamente la sera stessa.
12/07
Oggi partenza per raggiungere Los Angeles, attraverso il deserto del Mojave lungo la I-15. Prima però non potevamo non fare la foto ricordo tutti insieme alla mitica scritta “Welcome to fabulous Las Vegas Nevada”. Ripartiamo percorrendo 420 km per raggiungere l’hotel Marina International tra Marina Del Rey e Venice Beach. Arrivati a Venice Beach verso il tramonto ci fiondiamo in spiaggia per vedere l’oceano Pacifico e subito ci colpisce lla presenza delle mitiche torrette dei guardaspiaggia famose dal telefilm Baywatch. Dopo il tramonto, cena sempre a Venice Beach in un ottimo ristorante italiano, il “C e O trattoria” dove mangiamo pasta ripiena al pesce e beviamo ottimo vino rosso.
13/07
La mattina facciamo un giro veloce sul pontile a Venice Beach e casualmente ci capita di osservare dei guardaspiaggia in azione per andare a recuperare un gruppetto di surfisti in difficoltà vicino al molo. Considerando le infinite possibilità di attrattive che offre Los Angeles, decidiamo di andare a visitare gli Universal Studios che si trovano oltre le colline di Hollywood, vicino Burbank e li raggiungiamo in 40 minuti. All’ingresso per il biglietto di entrata incontriamo pure il mitico Lino Banfi, in vacanza anche lui a L.A! Nel parco scegliamo di fare il tour dei set cinematografici in trenino, passando da King Kong a Jurassic Park, da Ritorno al Futuro a La mummia, da Lo Squalo a Fast and Furious. Poi guardiamo lo spettacolo dei Pirati e entriamo nella casa degli orrori, ovvero i set dei film come Non aprite quella porta, Dracula, La bambola assassina e altri. Nel complesso una bella e divertente esperienza. Dopo gli Universal Studios decidiamo di andare al Griffith Observatory da dove si vede molto bene l’Hollywood Sign, ovvero la famosa scritta Hollywood sulla collina. Verso sera giretto sulla Hollywood boulevard, la via delle stelle e cena in un ristorante in zona.
14/07
La giornata inizia con un giro in auto a Bel Air e Beverly Hills attorno alle mega ville degli attori e cantanti famosi, poi tappa davanti al Wilshire hotel e Rodeo Drive. Da buoni romagnoli ci viene voglia di mare e dato che la giornata lo permette andiamo alla spiaggia di Santa Monica, vicino al Pier. Il pomeriggio è dedicato allo shopping sulla 3° promenade di Santa Monica e per la cena andiamo al ristorante italiano che ci era piaciuto molto la prima sera.
15/07
Purtroppo è l’ultimo giorno in terra USA e trascorriamo la mattina sulla spiaggia di Venice Beach nella zona dello skatepark. Al pomeriggio il volo Air France dall’aeroporto Internazionale di Los Angeles ci attende per il ritorno in Italia che avverrà il 16/07.
Conclusioni
Abbiamo percorso circa 3.600 km in 17 giorni e speso in media dai 2.500 ai 3.000 euro a testa. Un viaggio così ce lo ricorderemo per sempre. Abbiamo trascorso tante ore in auto ma ne è valsa la pena per visitare città, luoghi e paesaggi incredibili e unici.
Grazie America per le emozioni che ci hai regalato.