Viaggio nello champagne e molto altro

Giro on the road nello Champagne
Scritto da: Nami
viaggio nello champagne e molto altro
Partenza il: 10/08/2018
Ritorno il: 23/08/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €

Giorno 1 – 10/08/2018. Milano Troyes

Partiamo da Milano alle prime luci dell’alba, decidiamo di passare dalla Svizzera perché il passaggio dalla valle d’aosta non ci era piaciuto in un precedente viaggio. Non incontriamo code, ma un forte temporale appena passato il confine francese che fa ritardare un poco il nostro viaggio. Arriviamo a Troyes e troviamo una manifestazione davanti al municipio cittadino per la recente vittoria dei mondiali di calcio da parte della nazionale francese (i Blues). D’altronde è giusto che festeggino :).

La città è piccola e ben curata, sono presenti molti edifici storici con le travi in legno, ammassati uno all’altro, che rendono molto pittoresco il centro. Immancabile la visita alla stradina stretta chiamata “del gatto” perché i gatti potevano passare da un tetto all’altro data la vicinanza dei caseggiati. Brasserie, patisserie, negozi, il mercato coperto, c’è anche un bel movimento di persone, tutto è gradevole. Alloggiamo in un hotel alle porte del centro storico, non ci troviamo propriamente benissimo ma ci adattiamo. La serata la passiamo tra le viette del centro, mangiando in una bella brasserie sulla piazza del municipio.

Giorno 2 – 11/08/2018. Troyes – Reims

Il viaggio è gradevole, le strade francesi sono ottime sopratutto al di fuori dalle autostrade: ben tenute, sono solitamente in mezzo alle campagne e si gode di una bellissima vista. Colline coltivate, mucche qua e là, pale eoliche che non rovinano il paesaggio. Ci domandiamo dove siano le vigne ed eccole apparire avvicinandosi a Reims: il “mitico” Chamapagne. Distese di verdissime vigne con le uve che da lì a poco sarebbe state colte per diventare il pregiatissimo vino conosciuto in tutto il mondo. Decidiamo di andare direttamente a Reims e parcheggiamo molto vicino alla Cattedrale che già si fa vedere da lontano. La Cattedrale dona emozioni per la sua imponenza e la ricchezza di particolari, fuori e dentro. Espressione magnifica del gotico francese, è stata la Cattedrale per le cerimonie di incoronazione di praticamente tutti i Re Francesi. Le vetrate interne risaltano nello scuro della Cattedrale in un bellissimo effetto di luci e colori vividissimi. Reims ha eletto a proprio simbolo e protettore il cosiddetto “angelo sorridente” che sembra accogliere i visitatori all’ingresso della chiesa. Sfruttando il roaming divenuto libero da alti costi possiamo utilizzare a fondo gli smartphone per leggere la storia, le particolarità, le “leggende” legate alla cattedrale e alla città. Facciamo una passeggiata per le vie della città, piene di locali e molto godibili. Prenotiamo per la notte una chambre d’hotes nelle colline dello Champagne (“Au Cherubin”) e ci avviamo. Scopriamo essere la casa di un produttore vinicolo, bellissima, camere grandi e pulitissime. I padroni di casa sono accoglienti, sembriamo realmente ospiti di “amici”. Per la serata ceniamo in uno dei pochi ristoranti dei paesini della “collina” piena di vigneti: il viaggio al tramonto per i vigneti è molto suggestivo, merita andare a zonzo per la “via del vino”. Ceniamo bene e torniamo stanchi alla camera.

Giorno 3 – 12/08/2018. Champagne – Epernay – chalons en champagne – Reims

La sveglia è allietata da una ottima colazione, con la padrona di casa che ci intrattiene con aneddoti legati al vino. Decidiamo di continuare la visita delle colline dello Champagne andando a visitare il “faro”, che è anche un museo e da cui si può ammirare un bel paesaggio. Non ci saliamo, ma già solo essere lì è molto piacevole. Continuiamo a seguire la via del vino ed arriviamo ad Epernay: vi sono tutte le cantine che stoccano il pregiato vino, ed è possibile visitarle. Noi non siamo particolarmente colti in materia e decidiamo di goderci i paesaggi. Le strade sono tutte veramente belle, arriviamo a chalons en champagne che ci delude un poco, le immagini delle guide turistiche sembravano più attrattive. Visitiamo comunque due belle chiese, merenda, e torniamo verso Reims. Dormiamo in un business hotel in una zona periferica di Reims (Akena City Reims Bezannes): stanno costruendo molte case, diventerà un bel quartiere ma in questo momento è abbastanza vuoto di locali. Passiamo una bella serata a Reims godendoci uno spettacolo di luci proiettate sulla cattedrale: vediamo che è una attività molto diffusa nelle città francesi. Lo spettacolo merita: la Cattedrale emana un emozione molto forte anche in questo contesto. Torniamo al nostro hotel pronti per una nuova giornata.

Giorno 4 – 14/08/2018 Pierrefonds – Amiens

Facciamo colazione in una pratica postazione di bevande calde gratuite in hotel. Il programma di oggi prevede l’arrivo ad Amiens per la visita della più alta cattedrale gotica francese, ma prima passiamo dal castello di Pierrefonds. Il castello è una ricostruzione ottocentesca con delle “licenze poetiche” dello stile medioevale. Questa “artificiosità” non rovina comunque l’effetto finale: il castello si staglia imponente rispetto alla zona boscosa e verde in cui è inserito. Come sempre le strade francesi concedono dei bellissimi paesaggi, arriviamo quindi di buon umore a Pierrefonds e scopriamo che è in corso una festa / sagra medioevale: tantissima gente è riunita alle pendici del castello, attorno ad un laghetto suggestivo. Le bancarelle sono a tema medievale: pane dei templari, abiti di corte, bigiotteria tipica. C’è tantissima gente, ma la visita del castello è agevole. Dal di fuori, le mura, sono davvero imponenti, fanno colpo passeggiandoci sotto. La visita degli interni vale il biglietto e il tempo speso: non è così vasto come fanno sembrano i contrafforti e le torri, le stanze visitabili sono ben tenute e rappresentano bene gli ideali che si hanno della vita da castello: legno nelle stanze, grandi camini, arazzi dai temi cavallereschi, una “segreta” costellata di tombe di cavalieri. Tutto bello, ma bisogna ripartire.

Arriviamo ad Amiens a pomeriggio inoltrato, e la città in sè ci delude un po’, sarà per il tempo che si è fatto grigio o per i molti esercizi commerciali chiusi, però sembra una città “poco viva”. La Cattedrale però non può lasciare indifferenti: maestosa nella sua altezza, anche se gli interni sono più spogli e meno luminosi della cattedrale di Reims (anche se la mancanza del sole può aver inciso molto nel giudizio). Servirebbero ore per accorgersi di tutte le decorazioni, le statue, che abbelliscono l’esterno e dei particolari delle vetrate all’interno. Ma l’ora è tarda e la Cattedrale deve chiudere. Scendiamo quindi verso la parte della città caratterizzata da un bel fiume attorno cui si sono sviluppati parecchi bar, ristorantini, una zona decisamente bella e viva. Mangiamo in uno dei ristorantini vista fiume – cattedrale (tutto molto “turistico” ma non ci si poteva aspettare diversamente) e complice un pioggerella che inizia a cadere andiamo verso l’hotel. Abbiamo prenotato un Holiday Inn in zona stazione, con un centro commerciale a fianco. Proprio di fronte c’è uno dei primi grattacieli di francia, che nelle ore notturne si colora con luci vivaci.

Peccato che i lavori nel parcheggio interrato dell’hotel rendano un po’ difficoltosa l’operazione di approdo alla stanza. Stanchi e un po’ scocciati cerchiamo di riprendere energie, la stanza è comunque comoda e pulita.

Giorno 5 – Amiens – Auffay – Dieppe

Ripartiamo da Amiens senza rimpianti, a posteriori la avremmo visitata senza pernottarci. Prenotiamo una chambre d’otes (Les Jacquemarts Normands) ad Auffay: un caseggiato ottocentesto perfettamente restaurato, e con uno stile in linea con il bravissimo Il padrone di casa, che ci tratterà con una ospitalità d’eccellenza per tutta la durata del soggiorno. Auffay è una città di provincia, molto carina: il piccolo centro presenta dei graziosi negozietti, una antica collegiale ed un lungofiume con panchine e tavoli da picnic (che utilizziamo per il pranzo). Nel pomeriggio partiamo per Dieppe:una città marittima famosa per le sue Falesie. Pur avendole già viste in passate, l’imponenza delle falesie lascia sempre senza fiato. Passeggiamo volentieri su di esse, portandoci poi sulla spiaggia per il tramonto. La cittadina è un po’ troppo turistica per i nostri gusti,così come la cena in uno dei molti localini del lungo mare, ci dobbiamo accontentare. Rientriamo ad Auffay a notte, godendoci l’assoluto silenzio della cittadina.

Giorno 6 – Auffay – Costa Alabastro

Varengeville-sur-Mer (chiesa con vista costa) Veules-les-Roses Costa Alabastro, Le Treport con tramonto e fuochi d’artificio. Ritorno di sera ad Abbeville

Il padrone di casa è una persona squisita, e dopo una ottima colazione con prodotti locali ci fornisce parecchie indicazioni per visitare la costa d’alabastro. Utilizziamo una strada che attraversa paesaggi che sembrano variare dall’alpino montano, ai campi dai colori caldi. L’arrivo verso il mare è caratterizzato dal pianeggiarsi del territorio, fino a vedere dall’alto la maestosità dell’oceano. Le strade della Normandia sono uno dei motivi per scegliere un tour come questo. Visitiamo Varengeville-sur-Mer, con il suo piccolo cimitero con annessa chiesetta (Saint Valery) con una vista fantastica: vale la pena una visita. Le falesie si estendono letteralmente a perdita d’occhio. Il contrasto con il verde intenso dei prati, la sabbia illuminata dal sole, il mare che si stratifica in diversi colori in cui i toni del blu si confondono con il sole. Insomma, non ce lo si può dimenticare. Ma siamo solo all’inizio, percorrendo la via che costeggia il mare (saltando il villaggio vero e proprio di Varengelli, che però dicono essere molto interessante) ci fermiamo via via nei paesi che incontriamo. Falesia, spiagge consumate dal vento, e la marea che sorprende per l’altezza e la velocità con cui procede rendono il pomeriggio sempre pieno di interesse. Particolare menzione va fatta al paese di Veules-les-Roses. Parcheggiamo la macchina nella sommità della collina, dove ci sono parecchi posti (parcheggio ben consigliato all’ingresso, non scendete con la macchina perchè la città ha pochi posti auto e tutti pieni). La vista è meravigliosa, non a caso c’erano postazioni della seconda guerra mondiale: ora testimoniate da un memoriale della battaglia che vi fu combattuta. Pensare combattimenti in queste incredibili difese naturali mette davvero i brividi. Dalla sommità si scende rapidamente verso il paese, che ha una stazione balneare più attrezzata e affollata dei paesi limitrofi. La falesia vista dal basso, con i bagnanti posti a riposare sotto di lei fa effetto. Un pontile permette anche di addentrarsi all’interno di un mare mosso dai forti venti del pomeriggio. Ma è ora di partire, riusciamo solamente a passare in macchina in mezzo a Saint Valery Sur Mer (a intinto preferiamo le cittadine più piccole precedenti) e riprendiamo la statale che più velocemente delle stradine di mare ci deve portare al capo opposto delle coste di alabastro: andiamo a Le Treport. Arriviamo con il sole ancora alto nonostante l’ora e riusciamo a salire verso la chiesa di Notre Dame de la Falesie nella adiacente cittadina di Mers-les-Bains. La vista è impareggiabile. Stupenda. Da starci tutto il giorno. Si prosegue tramite una passeggiata sulle sommità di queste alte falesie mostrando il confine delle stesse che si perde all’orizzonte. Scendendo dalla falesia decidiamo di parcheggiare a Mers-les-Bains e visitare la spiaggia. Il paesino è pieno di caseggiati nuovi che richiamano uno stile più antico, con tanti colori sgargianti ed elementi architettonici raffinati. La spiaggia è ampia grazie alla bassa marea, si può camminare fin sotto alle falesie. Uno spettacolo. Per quanto molto bello, il paese non sembra avere locali per mangiare (ne rimaniamo basiti), perciò decidiamo di spostarci a Le Treport, sapendo anche che in serata avrebbero fatto uno spettacolo pirotecnico. Non riusciamo ad utilizzare la funicolare che porta in cima alla falesia, ma ci godiamo un tramonto fantastico sul porto. Camminiamo fino al faro ammirando una spiaggia semi deserta illuminata dai colori rossastri del sole calante. Le falesie si colorano di una molteplicità di sfumature rossastre, così come il cielo. Iniziano ad accendersi le luci delle città, deve essere molto suggestivo vedere la baia dall’alto di una delle due falesie che circondano Le Treport. Solo il vento incessante e particolarmente freddo rovina l’atmosfera del momento. Mangiamo in uno dei tantissimi locali che costeggiano il porto (molto mediocre purtroppo) e attendiamo poi sulla spiaggia l’inizio dello spettacolo pirotecnico. C’è tantissima gente sia sul lungomare che sulla spiaggia, e i fuochi nonostante il forte vento sono meritevoli. Atteso con pazienza lo smaltirsi della coda riusciamo a prendere la via dell’hotel, un viaggio di più di un’ora verso Abbeiville. Le strade sono immerse nel buio più completo, le poche luci che ogni tanto appaiono in lontananza creano effetti quasi paurosi, le pale eoliche con la loro minima illuminazione sembrano enorme creature in lontanza. Nelle strade più perifiche intravediamo una volpe e poi un gufo di passaggio. La serata non prosegue al meglio per colpa di una esperienza estremamente negativa in un hotel. Troviamo la stanza in condizioni inaccettabili (nonostante i voti sui siti e la catena dell’hotel sia molto conosciuta), e così tarda ora riusciamo a ripiegare per un hotel lussuoso in centro città. Verremo rimborsati dopo le giuste rimostranze, ma questo aggiunge ulteriore stanchezza ad una giornata fin lì grandiosa, in ogni caso sono cose che succedono, senza farne una tragedia in questo splendido hotel mercure ci prendiamo il giusto riposo.

Giorno 7 – Abbeville – Saint Valery Sur Somme – Montreuill Sur Mer

Al risveglio ci attende una mattinata uggiosa. Dopo una breve camminata per il centro di Abbeiville (carina la cattedrale, anche se non paragonabile a quelle dei giorni passati) decidiamo di partire subito sperando in un miglioramento del tempo. La fortuna del bel tempo ci raggiungerà nel pomeriggio, quando ormai saremo arrivati alla prima tappa della nostra giornata: l’estuario del fiume Somme. L’esturario occupa una zona molto estesa, creando un misto di palude e di piccoli laghetti. La pista ciclabile che costeggia la strada è molto frequentata, segno del successo dell turismo a due ruote in questa regione. Parcheggiamo nell’ampio spazio all’entrata del paese, è infatti ferragosto e come sospettavamo la zona attira tantissima gente. Passeggiamo lungo il fiume incontrando una infinità di ristoranti e bistrot che pullulano di persone. Dopo esser stati rimbalzati da alcuni locali perchè già pieni ci sediamo in un locale consigliato dalla guida Rotard. Ottima scelta, cozze con salsa piccante e andouilette (un insaccato locale molto gustoso). Un buon bicchiere di sidro ed è davvero un pranzo da vacanza. Ritorniamo alla macchina e riprendiamo la via che ci porterà sempre più Nord. Ci sorprende molto il paesaggio dell’estuario, le chiazze d’acqua rese scintillanti dal sole pieno lo rendono particolare, unico per le nostre esperienze.

Montreuil sur mer è stata una scelta dettata da alcune coincidenze assolutamente casuali. Cercando per l’alloggio della notte volevamo porci più vicino alla costa, ma non vi erano disponibilità e ci aveva attratto la presenza in questo paese di un paio di alloggi con un alto giudizio positivo. Giudizio positivo che sottoscriviamo e rilanciamo. Posto su di una collina, circondato da mura fortificate, ha una sorta di castelletto che testimonia la posizione strategica rispetto alle zone circostanti. Ma è l’atmosfera del paesino che conquista, quello che abbiamo definito il “paesino francese da turismo” per eccellenza. Architettura uniforme, pulizia, presenza di ristorantini vari, il fruttivendolo, il panificatore artigianale, tutto ad una dimensione tale da poter essere goduta a piedi e senza l’affollamento delle mete marittime. La passeggiata al tramonto sulle mura, godendosi la vista delle campagna e il suo silenzio è uno dei momenti che ricordiamo con più piacere della intera vacanza. Ceniamo in uno dei locali delle vie centrali, e stanchi ci andiamo a riposare. Alloggiamo in una delle palazzine “storiche”, con la facciata in travi di legno e gli interni arredati in stile retrò. Bellissimo (“Les Hauts de Montreuil / Le Patio”)

Giorno 8 – Montreuil Sur Mer – Berck – Montreuil Sur Mer

Proprio di fronte all’hotel troviamo un panettiere che, in classica tradizione francese, vende sia la parte salata che quella dolce: ci gustiamo delle ottime brioche ed ecler, e ben sazi partiamo alla volte delle spiagge. Possiamo raggiungere in mezzoretta sia Berck che le Touquet Paris Sul Mer. Pendiamo sulla prima, Berck, in quanto più “popolare” rispetto alla seconda. Arriviamo a metà mattina e rimaniamo basiti alla vista della spiaggia: la marea è al minimo, il mare sembra un miraggio lontano. Camminiamo dove solitamente ci sarebbe il mare, sempre più sorpresi di incontrare a terra dove ci sarebbe il mare. L’esperienza è incredibile. Vediamo poi passando le ore che il mare ritorna, onda dopo onda, ad occupare il proprio spazio. Gli addetti alla spiaggia reguardiscono i bambini che giocano in acqua, e capiamo bene il perchè. In pochi minuti ti ritrovi ad essere in punti dove non si tocca. La spiaggia si riempie, così come il lungo mare costellato di locali per mangiare. A rendere meno piacevole l’esperienza marittima rispetto a quella italiana sono due fattori: il vento, sempre presente e forte, e la mancanza di ombrelloni. Cotti ma felici della giornata torniamo a Montreuil, e ci godiamo un’altra passeggiata sui bastioni esterni della città, fino al momento della cena. Mangiamo in un pub più bello che buono nella zona centrale, poi sempre passeggiando per le vie del centro torniamo all’albergo (“Coq hotel”, bellissimo, probabilmente il più lussuoso di questa vacanza).

Giorno 9 – Costa d’Opale

Cap Griz Nez Cap Blanc Nez Dunkirk

Ripartiamo di buon mattino, dopo avere preso le provviste per il mezzogiorno al panettiere “di fiducia” del giorno precedente, e ci mettiamo in macchina risalendo la costa. Volevamo dormire nella zona del passo di calais ma non vi erano posti disponibili tramite i siti di prenotazione online, quindi dovremo visitare e poi andare a Dunkirk. Puntiamo verso Cap Griz Nez e Cap Blanc Nez. Sono due promontori che racchiudono un spiaggia. Il panorama è fenomenale: una esplosioni di colori dati dai campi coltivati coloratissimi, le spiagge, il mare. E le falesie. Peccato per il vento fortissimo, che ormai abbiamo imparato a conoscere ma non ancora a sopportare. Peccato davvero non potersi fermare a dormire in questa zona, è una meraviglia. Entrambi i “Cap” hanno il loro fascino, e come in altre occasioni ci sorprendiamo della efficienza turistica francese. Strade ottime, parcheggi ben capienti, spazi ben tenuti. E’ un piacere viaggiare per turismo. Mi sorprendo a vedere le coste inglesi oltre la manica, il bianco delle scogliere di Dover, non credevo si potessero vedere dalla costa francese. Vi sono molte testimonianze storiche di questi luoghi, che affondano dalle testimonianze antiche fino ai segni della seconda guerra mondiale. E’ un dispiacere andarsene. Il tragitto verso Dunkirk è un po’ più traffico del nostro “solito” viaggiare per via dei collegamenti di Calais con la gran bretagna. Il nostro bed and breakfast è in un paesino molto residenziale nella periferia di Dunkirk, non offre molto quindi dopo una breve sosta andiamo nella spiaggia di Dunkirk, Malo Les Bains, e ci godiamo il tramonto in uno dei locali del lungo mare. Non mangiamo molto bene per la verità, purtroppo i ristoranti / bistrot marittini ci hanno delusi tutti. Ci rifacciamo con la bellezza del tramonto, e con la vista di una spiaggia che non può che rimandare allo stupendo film di Nolan:in alcune parti della spiaggia ci sono delle gigantografie del set che testimoniano che il film è stato effettivamente girato in questi luoghi.

Giorno 10 – Dunkirk – Arras

Partiamo da Dunkirk senza rimpianti e ci buttiamo nelle campagne dell’alta francia. Si viaggia come al solito bene, tra colline e paesini. Sarebbe bello fermarsi o ancora meglio visitare le belle cittadine fiamminghe nel Belgio poco distante, ma decidiamo di non fare troppe tappe intermedie. Unica sosta prima di arrivare alla nostra destinazione Arras è la cittadina di Bethune, famosa per un mirabile “Beffroi” (campanile) proprio in mezzo alla piazza cittadina. Si dice che dalla sommità si veda il Belgio, in ogni caso è bello e la piazza molto carina. Veniamo attirati da una panetteria pasticceria che si rivelerà la migliore del viaggio! Dopo la breve visita andiamo diretti verso Arras (Lilla, Lens, Douoi saranno per un’altra vacanza). Arras è una media cittadina con un centro pedonale molto carino, molto “fiammingo” che per noi che amiamo il belgio è solo un pregio. Abbiamo preso una camera in un hotel bellissimo vicino alla stazione e al limite della zona pedonale (Mercure Arras Centre Gare), ha anche un comodo parcheggio sotterraneo. Arras è famosa per la piazza (piazza dei mercanti e vicina piazza degli eroi) su cui si affacciano centinaio di palazzi dalla architettura rigorosamente uguale. Sempre nella piazza vi è il meraviglioso Municipio con Beffroi annesso, una scena perfetta per un matrimonio (che infatti vediamo). L’illuminazione serale esalta la bellezza del luogo, e i molti bar che si affacciano con le loro birre belghe rendono ancora migliore l’atmosfera. Mangiamo in un locale vicino alla piazza, soddisfatti ritorniamo passeggiando felicemente per le vie pedonali.

Giorno 11 – Arras – Metz

Partiamo da Arras che il tempo è piovigginoso, ma fortunatamente nel corso della giornata ritornerà il sole, giusto per darci modo di visitare i nefasti luoghi di sconto della prima guerra mondiale: Verdun. Boschi verdeggianti sulle distese di colline non fanno pensare agli scenari di morte e sangue che hanno caratterizzato queste zone un secolo fa. Ci prendiamo il tempo di leggere delle varie, insensate, battaglie che vi si sono consumate. Cimiteri e memoriali di ogni nazione costellano la strada verso Metz. Facciamo una tappa nel cimitero Francese e nella città vera e propria di Verdun. Il ricordo di questi fatti deve rimanere ben vivo e monito all’Europa di non ripetere errori già compiuti. Sempre su piacevoli strade di campagna arriviamo a Metz. L’hotel, Kyriad Metz Centre, è in un quartiere residenziale che pare nuovo, proprio all’inizio dell’area pedonale della città. L’hotel somiglia ad un palazzo residenziale: le camere sono molto funzionali, il bagno ha addirittura la finestra, ed c’è un comodo parcheggio sottoterra, rapporto qualità prezzo eccellente, tanto che soddisfatti prenoteremo anche per la notte successiva.

Facciamo un giro per la città, ed è una sorpresa continua. Il centro è molto grande, con vie piene di negozi e attività gastronomiche. C’è tantissima gente per le vie, forse la città con maggior turismo interno che abbiamo visto in questa vacanza. E non c’è da stupirsene, la città è un piacere da visitare. Arriviamo al tramonto alla Cattedrale di Santo Stefano: una meravigliosa cattedrale gotica, terza in altezza in Francia. Il colore molto “caldo” delle pietre illuminate dal sole al tramonto le accendono ancor di più. Nella piccola piazza sul colle dove c’è la cattedrale è allestito un festival della “mirabelle”, un frutto giallo molto simile ad una prugna e prodotto nelle campagne antistanti Metz. Decidiamo di fare un giro scendendo dalla collinetta ma comunque con l’idea di tornare per la cena nella “sagra”. La città è attraversata dalla Mosella, che rende ancora più suggestivo il paesaggio cittadino. Prendetevi tutto il tempo necessario per godervi gli scorci della cattedrale e della città dalle varie prospettive. Di ritorno nella piazzetta della sagra delle “mirabelle” ci godiamo un ottimo concerto dal vivo e la cena. Tutto magnifico. Siamo così piacevolmente colpiti dalla città che rimaniamo anche il giorno successivo.

Giorno 12: Metz

Continuiamo a goderci l’atmosfera di Metz, fin dalla ottima colazione. Visitiamo sempre a piedi i lungo fiumi della Mosella: sembra di andare in un’altra città, per la tranquillità e la natura che ci circondano. Metz è proprio una cittadina piena di sorprese, ci porteremo a casa dei bellissimi ricordi. Ritorniamo ancora una volta alla piazza della Cattedrale di Santo Stefano, e proseguiamo a zonzo nel resto del centro storico pedonale. A sera, un po’ stanchi, mangiamo in un localino nella piazza Saint Loius (la Bouche a Oreille), specializzato nei formaggi. Il locale è molto carino all’interno, ma la bella serata permette di mangiare anche fuori e godersi la vista della piazza. Sulla qualità dei formaggi portati non c’è nulla da dire, il ristorantino merita un ottimo voto.Stanchi e felici ritorniamo in hotel, che splendida città Metz!

Giorno 13: Metz – Ritorno a Milano

Giorno di partenza, ci alziamo con calma e dopo aver comprato la colazione e il pranzo (con le buone promozioni che permettono di acqistare un menù con dolce, salato e bibita ad un prezzo scontato) ci mettiamo in viaggio. Come per l’andata passeremo dalla Svizzera per ritornare in Italia. Non c’è molto da dire sul viaggio, fortunatamente non incontriamo code di rilievo, il tempo è buono fino alla svizzera che ci accoglie con dei forti temporali. La nostra vacanza francese finisce con il caldo afoso milanese, ma i ricordi che ci portiamo a casa ci metteranno di buon umore per un bel po’ di tempo.

Consigli e Suggerimenti Le strade francesi sono ben tenute, anche quelle che sembrano più periferiche o in mezzo alla campagna. Se possibile suggeriamo di seguire queste strade invece di quelle più grandi. Ma non sono illuminate, perciò di sera / notte sono un po’ inquietante, quindi decidete in base all’ora di percorrenza.

Le città più turistiche hanno dei grandi parcheggi all’ingresso della città: utilizzateli perchè nel centro città i posti saranno pochi, a pagamento o comunque già pieni. Tutti quelli che abbiamo utilizzato noi erano a distanza accettabile a piede, ben tenuti e comodi.

Personalmente ho trovato il passaggio dalla Svizzera migliore di quello per la Val d’Aosta e il Monte Bianco.

L’enogastronomia francese è fantastica, seconda solo a quella italiana, se potete approfittate dei prodotti tipici regionali (vino, frutta, formaggi, prodotti del mare). E se siete golosi, come me, non fatevi scappare le panetterie cittadine con produzione proprie per le proposte dolci / salate che propongono.

Per le nostre scelte di alloggio abbiamo utilizzato un famoso sito di prenotazioni online, incrociando i voti espressi sul sito da quelli di altre piattaforme di recensione e utilizzando le nostre conoscenze sulle città da visitare: solo una volta la scelta ci ha lasciato delusi, quindi sostanzialmente ci pare sia una modalità consigliabile per prenotare. Quindi voti alti, anche fuori dalla città, possono essere scelte perfette per godere del territorio. L’ospitalità delle Charme d’Otes / Bed and Breakfast ci hanno sempre perfettamente soddisfatto, tanto da acquistare direttamente il loco alcuni prodotti tipici. In generale una persona che ama fare turismo ti può anche raccontare e consigliare al momento spunti interessanti. E anche i prezzi sono molto buoni.

Benzina: come per altre esperienze in Francia la pompa di benzina diventa un miraggio in alcune zone, per non avere troppe preoccupazioni consigliamo di fare il pieno appena si scorgono delle pompe di benzina.

Non abbiamo esperienze negative significative da segnalare, tra tutti i posti visitati forse quelle evitabili potevano Troyes, Châlons-en-Champagne, Abbeville.



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