Viaggio nella vivace Cape Town, dove tutto è allegro e colorato

Il Sudafrica ci era rimasto nel cuore dal nostro precedente viaggio, così abbiamo approfittato del ponte dei morti per vedere Cape Town che avevamo saltato
Scritto da: accipicchiolina
viaggio nella vivace cape town, dove tutto è allegro e colorato
Partenza il: 30/10/2019
Ritorno il: 05/11/2019
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
Questo breve diario vuole essere una fonte di ispirazione e di consigli per chi, anche avendo pochi giorni a disposizione, intende visitare questa bellissima zona.Innanzitutto il Sudafrica è un posto sicuro, economico e con meraviglie naturali paragonabili agli Stati Uniti e all’Australia. Per quel che riguarda i trasporti, i voli internazionali arrivano al Terminal A, mentre le compagnie aeree low cost partono dal terminal B: all’arrivo bisogna riprendere il bagaglio e fare nuovamente il check in se si ha una coincidenza. Per oltrepassare i controlli possono volerci anche + di 2 ore. Per i bambini serve il certificato di nascita multilingue. Le strade sono ben tenute e si guida a destra. La benzina costa sui 14 Rand al litro, ovvero meno di 1 euro.

Detto questo, ecco il nostro racconto.

Nel primo giorno facciamo solo una passeggiata veloce per il centro città ed poi andiamo a cena al waterfront con il comodo shuttle messo a disposizione dal Pepperclub hotel dove abbiamo prenotato una suite last minute per 120€ a notte. La camera è su 2 piani, nuovissima, la consiglio.

Il secondo giorno usciamo presto per andare a vedere il Bo kaap, il quartiere con le case colorate e poi partecipiamo al tour Capetown free walk che parte alle 11 e dura 1.5 h ( molto interessante, la mancia è a discrezione). Noi abbiamo lasciato 100 Rand a persona, ma c’è anche chi ne ha dati 40. Verso l’una facciamo un pranzo veloce al ristorante etiope Addis in Cape (ottimo ed economico, 540 Rand in 4) e il pomeriggio lo dedichiamo al castello, dove l’unica cosa interessante è la prigione e suonare la campana (i bambini si sono divertiti così tanto che sembrava avessero eletto un nuovo papa). Poi torniamo in albergo per andare un po’ in piscina e alle 6 nuovamente al waterfront per fare la ruota panoramica al tramonto (155R adulti,75 bambini, dura circa 10 minuti). Nel frattempo il Sudafrica ha vinto il mondiale di rugby ed è festa grande: caroselli, balli, raduni, nessuno sta più nella pelle.

Il terzo giorno è dedicato alla Table mountain e alla Robben Island (550R adulti, 300R bambini), entrambe belle costose, ma come si fa a non andare? Controllate sempre il tempo prima di salire, ci sono giorni in cui la Table mountain neanche si vede perché avvolta nelle nubi. Il traghetto per Robben Island si prende al waterfront vicino alla clock tower (torre rossa) davanti al fish market (dove abbiamo anche mangiato senza infamia e senza lode).

Quarto giorno prendiamo la macchina alle 8.30 per andare a vedere la costa: prima sosta la Chapmans peak drive, molto bella, stile GOR. Se posso dare un consiglio va fatta nella direzione verso Capetown e non nella direzione in cui l’abbiamo fatta noi. Poi puntiamo Capo di buona speranza (320R adulti, metà i bambini), dove solo per entrare facciamo 30 minuti di fila 🙁 Arriviamo al faro alle 12.30 e ci aspettano 160 scalini da salire sotto un bel sole ( è inizio primavera e ci sono 25 gradi).

Qui, come a Cape horn, non ci sono ristori, per cui assicuratevi di avere acqua e cibo a sufficienza.

Tappa successiva è Boulder Simon’s town, dove ci aspettano i pinguini (160R adulti, 80 bambini) e dove finalmente riusciamo a mangiare qualcosa. Sulla strada infatti il proprietario di una casa ha improvvisato un bar, dove vende panini con la salsiccia a 30 Rand e caffè (15 rand). La sera andiamo a dormire a Hermanus con la speranza di vedere le balene.

Quinto ed ultimo giorno lo dedichiamo alla caccia alla balena che, ahimè, si conclude con un nulla di fatto. La stagione delle balene in teoria dura fino a dicembre, ma di balene non se ne vedono, ne sul cliff, ne dalla barca (1300 rand adulti, 650 bambini, 2 h). Il nostro viaggio si conclude a Betty’s bay, dove facciamo un’ultima puntatina per vedere ancora i pinguini che ai bambini (e alla mamma) piacciono tanto.

Buon viaggio



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