Viaggio nella Valle della Loira e una puntatina in Piemonte

Nella provincia francese lungo le rive della Loira e sorpresa finale a Varallo
Scritto da: celegiga
viaggio nella valle della loira e una puntatina in piemonte
Partenza il: 11/06/2016
Ritorno il: 24/06/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Il viaggio si è svolto dall’11 al 24 Giugno e l’intento era quello di visitare la valle della Loira, con il suo dolcissimo paesaggio e i paesini mollemente adagiati lungo le sue rive. Non volevamo infatti visitare soltanto i castelli, che sono moltissimi e finiscono per risultare stancanti, ma alternare la visita ai castelli con quella delle città d’arte, della campagna, e magari fare anche una mini crociera sulla Loira. Purtroppo il tempo non è stato dalla nostra parte: in totale abbiamo potuto contare tre giorni pieni di sole su 14: per il resto si sono alternati giorni di pioggia più o meno intensa, vento, grigio e freddo, ragion per cui alla fine la visita ai castelli si è rivelata un’ottima soluzione per ripararci.

Partenza con la nostra auto da Roma la mattina dell’11 e arrivo a Torino dove abbiamo sostato per la prima notte. Visita veloce del centro la sera dopo un diluvio e, il mattino dopo di buon’ora, partenza per la Francia.

Abbiamo diviso il viaggio in tre tappe, corrispondenti a tre regioni all’interno delle quali ci siamo mossi partendo dalla città più importante e visitando altri centri minori.

– Prima regione: ANJOU, dal 12 al 16 Giugno, sistemazione ad Angers, dove siamo scesi in un delizioso B&B chiamato “Les Chambres de Mathilde”, situato in una strada tranquilla abbastanza vicina al centro. Dopo aver varcato un grande portone blu ci siamo ritrovati come per magia in un’ altra epoca: un ampio corridoio con mobili d’epoca porta in un giardino sul quale affacciava la nostra camera. Questa è tutta arredata con mobili dell’Ottocento, non solo, ma anche suppellettili e foto alle pareti, tutti appartenenti alla famiglia del proprietario. Impeccabile la pulizia degli ambienti e il cambio della biancheria. La colazione era servita da un attento e gentilissimo proprietario in una elegante sala al primo piano, anch’essa arredata di tutto punto, con pianoforte, libreria e oggetti d’epoca, su di un grande tavolo accuratamente apparecchiato, addirittura con posate d’argento! A completare il quadro, un bel gatto disteso sul divano. Insomma, un posto indimenticabile! Siamo partiti subito alla conquista del centro nonché alla ricerca di un ristorante dove cenare, ma questa si è rivelata un’impresa difficilissima. Abbiamo imparato ben presto, a nostre spese, che in provincia la domenica è tutto chiuso (negozi ovviamente, ma anche ristoranti), e in parte anche il lunedì. Abbiamo imparato che in questi posti la vita scorre pigra e sonnolenta, e, nonostante il gran flusso di turisti, gli esercenti conservano anche in estate immutate le loro abitudini. Dunque, bisogna adeguarsi, e noi ci siamo adeguati andando a cenare in uno dei pochi ristoranti rimasti aperti, molto turistico. Il giorno dopo, visita della città: cattedrale e castello, con la sezione comprendente i famosi Arazzi dell’Apocalisse, un capolavoro del XIV sec.che occupa ben 103 metri di lunghezza. Il soggetto è molto interessante, ma ho trovato troppo buia la galleria costruita apposta per contenerli.

Il giorno successivo abbiamo visitato la vicina Saumur e l’Abbazia di Fontevraud, la più grande del suo genere in Francia, risalente al 1101: infatti è sorprendentemente enorme, con vari edifici, comprese delle grandi cucine romaniche.

Tra i numerosi castelli della regione, abbiamo scelto quello di Montgeoffroy, un vero capolavoro del tardo ‘700, poco conosciuto ma delizioso. Il castello è ancora abitato (sia pure sporadicamente) dai suoi proprietari, per cui accade qualche volta di vedere nelle camere oggetti che appartengono al nostro tempo insieme a testimonianze di epoche antiche. Interessantissima è stata la visita guidata da una gentile signora che parlava un francese chiarissimo e comprensibilissimo, tanto più che quel giorno eravamo gli unici visitatori. Tutt’intorno, un grande parco con caprette, maialini, cavalli, animali da cortile e una voliera. Da non perdere anche la cucina con una collezione di 260 pentole di rame e peltro che vengono periodicamente lucidate.

– Seconda regione: Touraine, dal 16 al 19 Giugno, con sistemazione a Tour, in un altro bellissimo B&B, “La sorellerie”: situato in una zona periferica della città, anche questo graziosissimo, però, a differenza dell’altro, moderno e arredato con grande gusto, immerso in un giardino dove facevano bella mostra piante di lavanda. Gentilissimi i proprietari, molto affabile la signora Veronique che parlava bene la nostra lingua. A colazione non mancavano mai le sue deliziose marmellate e altre prelibatezze home made.

Tours è una città molto elegante, piena di vita e bei negozi nella parte moderna. Nel centro storico da non perdere la Place Plumereau, gremita dai tavolini dei caffè e circondata dalle caratteristiche case a graticcio.

Muovendoci da Tours abbiamo visitato la cittadina di Amboise dove si trova la famosa villa di Clos-Lucé nella quale fu ospitato e concluse i suoi giorni Leonardo da Vinci. Durante la sua permanenza in questa dimora Leonardo progettò alcune delle sue opere che sono riprodotte in scala nel piccolo museo annesso alla villa. Nel parco che la circonda, si possono ammirare altre invenzioni del grande artista realizzate dall’IBM a partire dai disegni originali del maestro e utilizzando i materiali dell’epoca: fra tutte segnalo il ponte girevole e un sistema per raccogliere l’acqua.

In questa regione si trovano due dei castelli più scenografici della Loira: Villandry e Chenonceau… assolutamente da non perdere, il primo per la bellezza e la grandiosità dei giardini, il secondo per l’architettura, in quanto è adagiato tra una sponda e l’altra del fiume Cher, con un ponte sovrastato da una elegante galleria fatta costruire da Caterina de’Medici. Non mi soffermo a descrivere queste meraviglie perchè all’ingresso vengono distribuiti depliant esaustivi in tutte le lingue.

In prossimità del nostro B&B segnalo infine un buon ristorante, Le Clapotis, dove abbiamo cenato per due sere rimanendo sempre soddisfatti. Il ristorante dispone anche di una terrazza sul fiume, dove sarebbe stato bello cenare se non avesse fatto tanto freddo…

– Terza regione: Orleanais, dal 19 al 22 Giugno, con base a Orleans, in un altro B&B chiamato “Le sechoir au tabac” ricavato, come dice lo stesso nome, in un antico essiccatoio di tabacco. Anche questa casa, come quella di Angers, arredata con mobili e quadri antichi , e tenuta da una coppia gentilissima che è stata prodiga di informazioni. Il B&B si trova relativamente al centro di questa bella città, raggiungibile a piedi con una bella passeggiata attraverso un lunghissimo ponte che qui sovrasta la Loira in uno dei suoi punti di massima ampiezza. A Orleans consiglio il ristorante dove abbiamo cenato la prima sera, “Le Brin de Zinc”, a due passi dalla cattedrale, e dove abbiamo potuto gustare un ottimo sautè di cozze. Facendo dunque base ad Orleans abbiamo visitato lo scenografico castello di Chambord, dichiarato dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità, frutto dell’ingegno stravagante di Francesco I e disegnato probabilmente da Leonardo da Vinci. Caratteristica di questo castello, oltre naturalmente la grandiosità , è il profilo particolare, un guazzabuglio di forme strane con torri, terrazze e camini che si stagliano nel cielo e lo rendono unico, diverso da tutti gli altri. Anche per questo castello, da non perdere, rimando ai depliant specifici.

Da Orleans ci siamo spostati a Vendome, una graziosa cittadina che abbiamo visitato di corsa a causa della pioggia e del freddo. Da segnalare la particolarissima facciata dell’Abbazia della Trinità.

Infine, abbiamo fatto una bella escursione a Chartres, dove abbiamo visitato la cattedrale di Notre Dame resa famosa non solo dalle due altissime guglie, ma anche dalle coloratissime vetrate medievali.

Ultima visita a Illiers, una piccolissima città che ha aggiunto al suo nome la parola “Combray” – e oggi si chiama appunto Illiers-Combray- in onore del romanzo di Proust “Alla ricerca del tempo perduto”. Qui infatti il grande scrittore racconta di aver trascorso le estati della sua fanciullezza, nella casa della zia Leonie, che è possibile visitare per ritrovare le atmosfere del romanzo. Per chi lo ha letto, una grande emozione.

Siamo così arrivati all’ultimo giorno di questo viaggio interessantissimo. Partiti con un po’ di nostalgia in una luminosa giornata di sole (la prima…), siamo ritornati in Italia ma, prima di tornare a Roma, ci siamo fermati in un altro posto meraviglioso ma poco conosciuto: il Santuario del Sacro Monte a Varallo (provincia di Vercelli), dove abbiamo potuto fare un’indimenticabile esperienza mistica e artistica. Dichiarato dall’Unesco “Patrimonio dell’umanità”, si può definire una grandiosa opera d’arte diffusa. Si distribuisce infatti in 45 cappelle disseminate nel bosco, interamente affrescate e popolate da ben 800 statue di terracotta dipinta a grandezza naturale, che rappresentano gli eventi più importanti della vita e passione di Gesù Cristo. La grandiosa opera, nata con l’intento di mostrare i luoghi della Terra Santa a chi non vi si poteva recare a causa della pericolosità o delle ristrettezze economiche, fu iniziata nel 1400 ed è proseguita fino al 1700. E’ stato meraviglioso passeggiare per questi sentieri e visitare queste cappelle che invitavano allo stupore per l’opera d’arte ma anche alla preghiera.

A Varallo abbiamo alloggiato presso l’antico “Albergo Sacro Monte”, antico perchè risalente appunto al 1600 e costruito con l’intento di accogliere non solo i pellegrini ma anche gli artisti che lavoravano alle cappelle. L’albergo conserva tutto il sapore d’altri tempi, sembra di fare un tuffo nel passato per l’arredo e le decorazioni perfettamente conservate. Ottimo anche il ristorante, dove abbiamo potuto gustare le prelibatezze della cucina piemontese serviti da personale gentilissimo.

Il pomeriggio dell’ultimo giorno di questa variegata vacanza abbiamo visitato la cittadina di Arona, sul Lago maggiore, spinti dalla curiosità di visitare il famoso San Carlone, un colosso di rame alto ben 35 metri e costruito nel ‘600 in onore di San Carlo Borromeo. E’ possibile salire all’interno della statua e arrampicarsi fino in cima, arrivando nella testa del colosso dalla quale, attraverso dei fori corrispondenti agli occhi, alle narici e alle orecchie, è possibile guardare un eccezionale panorama del lago.

Certo, la salita è stata molto faticosa e anche… un po’ pericolosa, infatti la sconsiglierei agli anziani, ai bambini e a chi non ha dimestichezza per le arrampicate, ma è stata comunque un’esperienza memorabile che ha chiuso questa bellissima vacanza.

Il giorno dopo, ritorno a Roma, portando negli occhi e nel cuore il ricordo di luoghi meravigliosi.



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