Viaggio nel Tibet di quasi sconosciuto

Da Chengdu a Lhasa 2007 Avevo già visitato il Tibet ne 2004, da Katmandhu, un viaggio molto bello, ma volevo vedere l'altra parte, la meno conosciuta, la meno turistica, la più vera! Così ho preso un volo da Nice (Francia) per Amsterdam e Chengdu (Cina), da qui ho percorso 2500 Km. Attraversando dei paesi in alcuni dei quali l'uomo occidentale...
Scritto da: patrizia
viaggio nel tibet di quasi sconosciuto
Partenza il: 06/06/2007
Ritorno il: 18/06/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Da Chengdu a Lhasa 2007 Avevo già visitato il Tibet ne 2004, da Katmandhu, un viaggio molto bello, ma volevo vedere l’altra parte, la meno conosciuta, la meno turistica, la più vera! Così ho preso un volo da Nice (Francia) per Amsterdam e Chengdu (Cina), da qui ho percorso 2500 Km. Attraversando dei paesi in alcuni dei quali l’uomo occidentale è un’assoluta novità.

Questo è il programma: 1° giorno: Nice Chengdu 2° G. Chengdu Rilong Danba 3° G. Danba Bamei Daofu 4° G. Daofu Luho Ganzi 5° G. Ganzi Manigange Xianhailu Quershan Dege 6° G. Dege Jiangda Chamdu 7° G. Chamdo Bangda Zuogong Basu 8° G. Basu Ranwuhu Bomi Nyingchi 9-10-11° G.Lhasa.

12° G. Rientro in Europa Facendo una ricerca su internet tra i vari tour operator cinesi ho scelto scrivendo a parecchie agenzie e valutando le risposte cercando di capire…In sostanza ne ho scelto una! E’ stata una buona scelta: è un ottimo tour operator, non ho avuto il minimo imprevisto! Arrivata a Chengdu concludiamo la pratica e con mio marito, un autista, una guida e un’ automobile sono pronta! Naturalmente appena sistemate le valige in hotel e giusto il tempo per una rinfrescata sono già schizzata in strada, avrò tempo tutta la notte per riposare… Sono in una città enorme: 10.000.000 di abitanti circa… Ma si passeggia bene per le vie del centro, la gente è tranquilla…

Il giorno 8 giugno alle 8 del mattino sono di partenza, attraverserò dei paesi cinesi abitati dai tibetani, sembra strano ma i tibetani più puri abitano in Cina, sono perlopiù nomadi, possiedono intere mandrie di yak e pecore, il governo non è riuscito a piegarli, continuano le loro migrazioni non tenendo conto delle frontiere che per queste popolazioni non esistono! Si recano nei paesi solo quando hanno bisogno di provviste, sono felici e fieri della loro vita e ogni cosa che vedono li interessa. Le loro tende sono molto confortevoli e molto calde, la loro vita trascorre senza dubbio nel pieno rispetto della natura, una natura qui molto severa che non concede distrazioni e non perdona gli sbagli! I panorami in questi 2500 km. Di viaggio sono stati molto vari: pascoli di un verde splendente, montagne innevate e severe, zone semi-desertiche, boschi maestosi, laghi glaciali, passi di oltre 5000 metri…Paesi che sembrano essere arrivati fino a noi da molto lontano nel tempo tutti tranquilli e sicuri, e poi tanti bambini tutti intenti nei loro giochi inventati, mai sentito un pianto, mai sentito un capriccio, mai sentito un lamento! Bellissime le strade alcune asfaltate le altre in sterrato ma tutte molto agevoli.

Il confine tra il Sichuan e il Tibet è segnato da un ponte presidiato dai cinesi, non sono permesse fotografie…

Gli hotel, nel Sìchuān e nel Tibet sono puliti, molto semplici ma decorosi, sono frequentati soprattutto da cinesi e turisti giapponesi, ma sono piuttosto viaggiatori, ne ho incontrato qualcuno, non molti. Occidentali ne ho visto pochissimi…Italiani neanche uno…

I pasti sono un pochino “forti” per noi a cominciare dalle colazioni, riso in brodo con salsa di pesce secco e salato, le pietanze buonissime ma piccantissime esageratamente piccanti, ma si sopravvive! La cosa principale è che gli alimenti sono sempre freschi e ben cotti, non ho avuto assolutamente nessun problema, mai, a parte che nessuno sa l’inglese e io non parlo né cinese né tibetano!…

ma con un pochino di buona volontà mi sono fatta capire a gesti e a versi, sono veramente tutti molto disponibile e pazienti. Così diventa anche divertente cercare qualcosa da mangiare, un telefono o qualsiasi atro acquisto! L’ultimo giorno trascorso a Lhasa l’ho dedicato al monastero di Ganden a 4500 mt. Poco fuori la città, in taxi senza guide assolutamente liberi. Questo monastero, è da visitare! Mi colpisce molto la semplicità e la spiritualità di questi luoghi, le poche ore passate qui sono molto intense e gratificanti, la mente si libera, ci si sente sereni e in armonia con se stessi e il mondo intero! Una cosa che vorrei rimarcare: sono stata in Tibet nel 2004, allora la strada da Lhasa per l’aeroporto era molto lunga, mancava un ponte e un traforo, l’aeroporto di Lhasa era piccolo e le operazioni arano quasi manuali…Oggi c’è il ponte, il traforo e un aeroporto modernissimo tutto nuovo fin dalle fondamenta…Ammiro i cinesi, nutro per loro un’assoluta venerazione, mi piace l’organizzazione che hanno, l’operosità e l’ingegno: stanno portando l’energia elettrica, le comunicazioni e le strade ovunque, mi dispiace solo per i tibetani, loro sono veramente bravi, troppo, ma non hanno assolutamente niente delle qualità dei cinesi…Ma sono a casa loro e avrebbero tutto il diritto di vivere come più gli piace! I miei giorni a disposizione sono volati molto velocemente è già ora di tornare alle piccolezze della vita di tutti i giorni, mentre sono sull’aereo che mi riporta a casa ripenso a tutto ciò che ho visto, alle persone che ho incontrato, ai panorami che scorrevano davanti ai miei occhi… E sono già pronta per la prossima meta…



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