Viaggio nel sud della Turchia
Fabrizio Zingrillo – Lilia Ciobanu Siamo partiti il 14 agosto dall’aereoporto di Chisinau – Moldova – dopo aver trascorso una stupenda settimana di vacanza (il mio secondo viaggio) in questo piccolo Paese dell’ex Unione Sovietica. (Rimando a : Moldova : il mio secondo viaggio ai confini d’Europa).
Lily ha prenotato il viaggio attraverso un tour operator di Chisinau. Destinazione: Beldibi-Kemer – Turchia Atterrando all’aeroporto di Antalya ho pensato a 2 cose. Il confine Iracheno a poche centinaia di Kilometri e il film “Fuga di mezzanotte” (titolo originale “Midnight Express”). Film indimenticabile. Come rovinarsi la vita per pagare qualche debito. Un ragazzo Americano, in vacanza in Turchia con la ragazza, viene fermato prima di tornare negli Stati Uniti alla dogana dell’aeroporto di Istanbul . Viene arrestato per detenzione di droga e condannato prima a 4 anni poi a 30 anni di durissimo carcere. Entra in un incubo fatto di processi , tensioni diplomatiche, angherie insopportabili, lungaggini burocratiche e anni passati in una prigione Turca dove la vita umana non ha alcun valore, dove le condizioni di vita sono insopportabili, dove l’unico modo di continuare a vivere è la fuga. Film di denuncia che si ispira ad un fatto realmente accaduto . Il mio primo viaggio in un Paese Islamico. Meglio stare attenti in tutto e per tutto in Turchia! Non sgarrare nemmeno con un infrazione di “divieto di sosta”! Niente di tutto questo. Scopro che essere italiano, anche in questi luoghi così distanti, ma nello stesso tempo, cosi vicini al mondo occidentale, è un privilegio che cittadini d’altri Paesi non hanno. Gli italiani nel mondo hanno contribuito a diffondere questa immagine di simpatia e disponibilità che ci rende accattivanti ai loro occhi ancor prima di conoscerci.
Anche nei confronti dei russi che in Turchia rappresentano, probabilmente, il 90% delle presenze turistiche. Confortato da tutto cio’ proseguo con Lily la mia vacanza Turca. Alloggiamo all’hotel Seculkanh di Beldibi, un 4 stelle “all inclusive” dove scopro di essere l’unico italiano presente su circa 300 – 350 ospiti in prevalenza Russi e cittadini delle ex repubbliche Sovietiche. Subito attira la nostra attenzione la moltitudine di negozi e mercatini dove fanno bella mostra dolci e spezie di ogni gusto e colore. I dolci, in particolar modo, autentiche prelibatezze!! Con Lily decidiamo cosa fare i giorni successivi. L’intenzione è quella, ovviamente, di riposarci e di fare vita di spiaggia anche se la nostra attenzione viene catturata dalle innumerevoli possibilita’ di escursioni in posti incantevoli a pochi kilometri dal nostro hotel. La possibilita’ di fare “mare” ci viene data anche da queste escursioni che prevedono, tra l’altro, gite in barca con soste nelle incantevoli baie della costa turca. Programmiamo la nostra prima gita in una localita’ non propriamente ricca di natura e bellezze naturali, anzi, dove tutto è fantasticamente artificiale , l’ “Acqualand” di Antalya, famoso parco acquatico , dove, tra scivoli mozzafiato, piscine hollywoodiane , cascate , tooboga da brivido e strade anfibie il divertimento è garantito. Il giorno successivo la visita è proseguita alla citta’ di Kemer raggiungibile da Beldibi in 30 minuti di autobus. Kemer è diventata, negli ultimi anni, uno dei poli del turismo balneare , grazie anche alla presenza di attrezzati villaggi, alberghi , ristoranti e campeggi. Qualcuno la definisce la “Cannes” della Turchia. I negozi di abbigliamento sono un autentico “festival del tarocco” . Dolce e Gabbana, Gucci, Armani , Moschino…Tutto rigorosamente falso. Versace si rivolterebbe nella tomba vedendo lo scempio che qui viene fatto dei suoi pregiati prodotti!! L’ immagine di Ataturk, il padre della patria Turca , l’uomo che modernizzo’ la Turchia , è esposta nei negozi, locali pubblici e muri della citta’. Qui i Russi fanno la parte dei protagonisti. Si parla russo dovunque e le commesse nei negozi , le poche commesse presenti (i commessi sono quasi tutti uomini) , sono tutte russe madrelingua per facilitare l’assistenza alla moltitudine di turisti loro connazionali. A Kemer la visita è proseguita all’interno di una moschea. Entriamo a piedi scalzi ma il “sagrestano” ci richiama indietro. Lilia deve indossare il velo prima di entrare e in questo viene aiutata da un sorridente ragazzo che non esita a dirle “you are very beautiful girl!” . Gli uomini si mangiano le turiste con gli occhi in questa terra e non lesinano, anche piuttosto sfacciatamente, a fare complimenti e apprezzamenti in presenza di mariti e fidanzati.
Nel pomeriggio proviamo l’esperienza del bagno turco. Quasi tutti gli hotels sono attrezzati di Sauna, Jacuzzi , piscina coperta e bagno turco. Un esperienza indimenticabile! Coperti da una nuvola di schiuma in una stanza particolare in marmo bianco . Sdraiati a pancia in giu’e ,successivamente, a pancia in su’ per la procedura completa veniamo lavati e massaggiati da capo a piedi. Infine ci conducono nella zona piscina dove, sdraiati su comodi sofa’ , ci offrono un corroborante te’.
Scopro infatti che, contrariamente a quanto ci si puo’ aspettare, la bevanda nazionale turca non è il caffe’ (kahve) ma il te’ (cay). In diverse occasioni della giornata e in qualunque posto ci si trovi, una casa privata o un negozio, ci si vede offrire il classico bicchierino a forma di tulipano colmo di te’ profumato e bollente. La nostra vacanza turca prosegue , i giorni successivi, con l’immersione subacquea. Prenotiamo la gita in barca con corso accellerato di immersione . Barca turca, istruttore russo, allievi russi o delle ex repubbliche sovietiche…Lingua russa!! Io l’unico italiano. Ringraziando il cielo sono brevettato PADI e so gia’ cosa mi aspetta. Fossi stato un neofita dell’immersione avrei avuto qualche problema in piu’. Per Lily, alla prima esperienza subacquea, nessun problema, parla e capisce perfettamente il russo. Numero 2 immersioni da 25 minuti ciascuna a 5 e 7 metri in un mare caldo e di un colore da far venire le lacrime di commozione tanto è bello. Le lacrime, invece, mi sono venute quando sott’acqua ho urtato con il fianco una non meglio identificata alga che mi ha provocato, appena emerso, un ustione e un dolore da paralisi…Altro che commozione!!! Per fortuna il supplizio è durato solo un paio d’ore.
Entusiasti della splendida giornata “subacquea” decidiamo l’escursione per i giorni successivi.
La scelta cade su Myra (o Demre) , baia di Kekova e Chiesa di…Babbo Natale!! Partiamo con un minibus la mattina presto . La guida turca si identifica come archeologo prestato temporaneamente al mercato del turismo. Parla perfettamente il russo. Come al solito io l’unico italiano presente. Tutti russi anche qui!! Giungiamo alla Chiesa di San Nicola. Lo stesso San Nicola (Santa Klaus) che si venera nella cattedrale di Bari, il Babbo Natale che attualmente “vive” a Rovanjemi in Finlandia e che il giorno di Natale si materializza in migliaia di esemplari in tutto il mondo con abito rosso e barba bianca distribuendo regali. Proprio lui!! Qualcosa non mi quadra. Angosciato mi affretto ad acquistare una guida turistica in lingua italiana . Finalmente i miei dubbi vengono sciolti. La storia è questa : San Nicola, morto forse nel IV secolo, è il patrono dei mercanti e dei navigatori e la sua vita è circondata da leggende, tra cui il regalo di tre borse d’oro a tre ragazze prive di dote. Di qui proverrebbero le tre palle d’oro, emblema dei banchi di pegno e l’abitudine di offrire regali per San Nicola e non per Natale (donde la denominazione di Chiesa di Babbo Natale). I pellegrini , in segno di venerazione, facevano colare dell’olio all’interno della tomba per poi raccoglierlo “santificato” dal contatto con le ossa del santo. Questa abitudine venne, in seguito, sfruttata commercialmente e forse spiega perché , nel 1087, mercanti di Bari vennero a rubare il corpo per trasferirlo in Italia. Sembra peraltro che i mercanti abbiano trafugato il corpo sbagliato e che il vero San Nicola riposi in qualche parte sotto la chiesa : in ogni caso la tomba che viene mostrata come autentica non è certamente quella del Santo (ma nemmeno quella della cattedrale di Bari!!).
Tiro un respiro di sollievo. La mia ignoranza è paga!! Proseguiamo la visita alla citta’ di Myra, la parte piu’ antica della citta’ con la visita alle tombe rupestri, il monumento piu’ suggestivo per la particolare architettura. Le facciate in pietra delle camere sepolcrali colpiscono per la meticolosa esecuzione. Tombe a forma di abitazioni scavate nella roccia. Sulla destra della necropoli sorge il teatro , di epoca romana. Le 38 file di gradini e le lunghe gallerie sono in buono stato di conservazione come sono ben conservate i resti di maschere scolpite nella pietra e le colonne portanti. Si prosegue per la baia di Kekova.
E’ una delle scoperte del turismo di questi ultimi anni. La bellezza del mare, le cui acque trasparenti lasciano intravedere rovine di una citta’ sommersa, quella delle montagne che sembrano proteggerne l’accesso, le numerose testimonianze archeologiche e i graziosi porticcioli di pescatori. Tutto concorre a creare una localita’ ideale per una vacanza. Bagno nella baia di Kekova e sosta in barca . Musica turca e balli. Le signore russe presenti si cimentano nella danze del ventre. Entusiasti della splendida giornata tornando in hotel programmiamo l’escursione successiva. Qualcosa ci fa pero’ tornare alla cruda realta’. Una sola settimana non basta per visitare tutti i luoghi e, a malincuore, decidiamo per i giorni successivi di restare tranquilli a goderci il mare e il sole. La Turchia merita minimo 2 settimane di ferie. Ci sono troppe e troppe cose da visitare, vestigia storiche, incantevoli baie, paesaggi montani a pochi chilometri dal mare. Un escursione prevedeva infatti la possibilita’ di raggiungere , con fuoristrada, l’altitudine di 1600 metri sulle montagne alle spalle di Kemer. Peccato..Sara’ per la prossima volta! La Turchia merita sicuramente una seconda visita.
Per non parlare poi della gastronomia. Anche nel settore gastronomico la Turchia si presenta come un punto di contatto tra Europa e Asia; significativi , da un lato, l’uso dell’olio d’oliva , ingrediente base della cucina mediterranea, dall’altro la costante presenza delle spezie, caratteristica della cucina asiatica. Gli antipasti (meze) sono di tanti tipi e volendo possono costituire un intero e insolito pasto completo.
La carne, il doner kebab, il riso, i dolci come il “baklava” , tutto estremamente saporito. Ripartiamo per Chisinau con il solo rimpianto : non aver passato in Turchia una settimana in piu’. Ci ritorneremo!!! Fabrizio Zingrillo – Lilia Ciobanu.