Viaggio nel paese dei records
il nostro albergo, il Metropolitan palace e’ pomposo, rispecchia un po’ l’opulenza amata dagli arabi: mega gradinata, statue ecc. Pero’ abbiamo una bellissima piscina e un sacco di altri servizi. Scopriamo che hanno un’interpretazione tutta loro del termine “complimentary”, ovvero gratis. Alla nostra richiesta sugli orari degli shuttles per la spiaggia ci rispondono che e’ appunto complimentary, parte una volta al giorno e l’unica cosa di cui abbiamo bisogno per farne uso e’ un voucher in vendita alla cassa per 120 dirham (20 sterline). Alla faccia del complimentary. In seguito scopriremo che il taxi ne costa massimo 30 per tratta. Nei taxi il tassametro cammina solo quando anche la vettura si muove, se stai fermo ad un semaforo o nel traffico la tassazione si blocca. Sono davvero abbordabili. Verso le 13 vengono a prenderci in albergo Berna e Gianfranco (2 amici che fanno le guide turistiche a Dubai) e ci portano a pranzo ai bordi del creek, un fiordo naturale lungo i cui bordi e’ stata costruita la citta’. Tutto e’ nuovissimo, hanno costruito canali e laghetti artificiali, l’acqua abbonda dappertutto, non pensi certo di essere in mezzo al deserto. Dopo pranzo decidiamo di vedere alcuni souks, io mi aspetto qualcosa come quelli tunisini o egiziani o marocchini, invece sono dentro un mega centro commerciale chiamato all’americana mall, a Dubai non esistono le vie dello shopping, esistono i malls dove vai a fare compere, passeggiare e trovare tutti i divertimenti. Questo era il mall of Dubai e sinceramente non trovavo alcuna differenza con lo westfield di londra, i nomi dei negozi o cafes sono gli stessi: caffe’ nero, starbuck, costa caffe’, top shop, Jane Norman, H&M, Debenham, Zara, Reiss e tutti quelli che trovi a Londra o in America (Victoria secret). Naturalmente ci sono tutte le griffes mondiali da Gucci a Cavalli a Jimmy Choo, Chanel e altri stilisti non italiani. Usciti dal mall ci siamo trovati in quella che io ho chiamato Disney world. Un centro naturalmente tutto nuovo, laghetto con fantane che la sera offrono un bellissimo show a ritmo di musica proprio come a disney world. L’ultimo arrivato della zona e’ il grattacielo piu’ alto del mondo che doveva chiamarsi Burj Dubai, ma il 4 gennaio, giorno dell’inaugurazione lo sceicco lo ha battezzato Burj Khalifa in onore di suo cugino sceicco di Abu dhabi che gli ha prestato senza battere ciglio 10 miliardi di dollari per aiutare la holding che ha costruito tutte queste opere faraoniche e che naviga in acque agitate. All’interno del Burj Khalifa 7 piani sono riservati all’hotel Armani il quale ha disegnato anche il resto dei piani. E’ in costruzione anche l’hotel Versace e non ho capito se quello Ferragamo e’ gia’ stato ultimato. Tra tutte queste opere ultramoderne ci sono anche dei bellissimi edifici in stile arabo buttati qua e la’ senza un criterio preciso. Mi sembra sempre di piu’ di trovarmi ad epcot, uno dei parchi di disneyworld. Abbondano bar e ristoranti di tutte le nazionalita’ in molti dei quali non si puo’ servire alcol. In compenso servono degli ottimi succhi di frutta freschi e cocktsails alcol free. La specie umana intorno e’ varia. L’80% degli abitanti di Dubai sono stranieri di 150 diverse nazionalita’ e in giro vedi donne con il niqab(spero di averlo scritto bene), l’abito nero con velo che lascia scoperti solo gli occhi, solo con il chador (il fazzoletto) e tantissimi occidentali, giapponesi ecc. I neri sono rarissimi e gli israeliani, unici nemici degli emirati sono inesistenti. Danno nell’occhio e non fanno bella figura alcune donne troppo scollate o con gonne molto corte. Sono comunque poche. Quasi tutti gli uomini locali usano quella tunica di cui non ricordo il nome con il copricapo bianco o a quadretti bianchi e rossi o neri fermato da 2 strisce di tessuto nero che pare un tempo venissero usate per legare le zampe dei cammelli durante le soste notturne nel deserto.
i locali hanno tutti impieghi governativi e sono tutti ricchi. Gli stranieri di serie A quindi noi europei, americani, australiani, ricchi asiatici ecc hanno posti abbastanza prestigiosi mentre gli stranieri di serie B, cioe’ quelli provenienti dai paesi piu’ poveri e di cui a nessuno importa nulla, sono la manodopera. Stipendio deciso dallo stato 200/250 euro al mese, vanno a casa una volta all’anno e a Dubai non vivono, lavorano e basta perche’ trovano tutto caro. I tassisti sono indiani, le domestiche filippine cosi’ come la mia massaggiatrice e tanto altro personale degli alberghi. A proposito, la massaggiatrice, 25 anni mi ha chiesto di trovarle fidanzato con intenzioni serie. Le va’ bene sia italiano che inglese. Deve avere appunto intenzioni serie. Nell’ambito dell’edilizia lo sfruttamento e’ al limite dello schiavismo, anzi, questa manodopera e’ una sorta di schiavismo moderno e legale. Qualche tempo fa’ pare che 10.000 operai abbiano tentato una specie di sciopero al fine di migliorare l’orario di lavoro. Licenziati e rispediti in patria all’istante e banditi dagli emirati arabi a vita. Voglio i black block e la cgil a Dubai ma voglio anche una specie di sceicco Al Maktoum ancora piu’ liberale in Italia. Se vuoi aprire un business a Dubai, devi dare il 51% ad un locale che prestera’ il suo nome, non avra’ alcuna responsabilita’ e ovviamente non lavorera’ ne’ con te ne’ per te. Ricevera’ solo i soldi. Voglio Al Maktoum in Italia e anche in Inghilterra. Se un datore di lavoro di fa’ un “ban”, non importa il motivo, puo’ essere anche un dispetto, tu vieni buttato fuori dal paese e appunto bandito a vita dagli emirati arabi. Lo trovo profondamente ingiusto e anzi mi sembra un’incentivo al mobbing. Le donne locali, tutte con i capelli coperti da velo firmatissimo e griffate in genere, fanno ampio uso del make up in particolare del kajal, ai tavolini dei bar fumano il narghile’ e in politica dove sono una percentuale molto alta occupano posti di rilievo. Altro che quote rosa. Un’altro record di dubai e’ il numero di gru per mq. La citta’ e’ un cantiere edile. Tutte queste informazione provengono dalle nostre letture, dai documentari che la tv ti propina appena la accendi, ma soprattutto dalle enciclopedie viventi che ci hanno accompagnato in diverse escursioni alla scoperta della citta’ e cioe’ Gianfranco, fonte inesauribile di informazioni per una come me che fa’ 1000 domande. Devo dire che berna fa’ un po’ da ammortizzatore alla visione di Dubai che ha gianfranco e tra i due riesci a farti un’idea abbastanza chiara di quello che e’ Dubai sotto diversi aspetti. La prima sera abbiamo fatto la crocierina sul dhow, la tipica imbarcazione locale che percorre il creek per circa 2 ore. Cena araba e spettacolo di magia tutto incluso. Sia l’imbarcazione che le modalita’ ricordavano le case galleggianti del Kerala anche se quelle duravano 24 ore.Per attraversare il creek da una sponda all’altra ci sono delle barchette chiamate abra che per 1 dirham fanno la spola tra Deira (dove stavamo noi) e Bur dubai. Sul creek si vede la parte piu’ antica di dubai, tantissime imbarcazioni grandi e piccole in stile indiano cariche di gente o di merci. Sempre vicino al creek ci sono i souks piu’ tradizionali, sempre comunque lontani da quelli nordafricani. Da quando il grande Al Maktoum nel 1892 ha esentato dal pagamento delle tasse tutti gli stranieri, il commercio e’ prosperato sempre piu’ velocemente. Questa esenzione e’ riconosciuta anche ora. Le spiagge di dubai sono molto belle, con le palme, organizzate. In questo periodo l’acqua e’ gelida. In spiaggia e in piscina il bikini e’ accettato. Nel centro bellezza dell’albergo, jacuzzi, sauna e bagno turco sono separati per uomini e donne, la piscina in comune.
la vita notturna e’ varia e si svolge all’interno dei locali ubicati negli alberghi. Anche qui cantanti e ballerine parlano russo. una mattina abbiamo deciso di provare la metro tanto per vedere come’era. Alcune stazioni sono sotto terra, altre su sopraelevate costruite apposta. Esternamente sono tutte uguali, una specie di capsula molto raffinata. Quelle interrate sono stupefacenti. Gli ingressi con la biglietteria, enormi, sembrano le halls di un’albergo a 5 stelle, molto piu’ raffinati del nostro hotel. lampadari splendidi, pareti e pavimenti stralussuosi. I bagni, presenti in tutte le stazioni sembrano il mio bagno a Villasor: specchi enormi e lavandini di design. Strepitoso. Sui treni, tipo il DRL di londra, quindi senza autista, c’e’ la musica, una tv e non ricordo quali altri aggeggi. Si sono mangiati Canary wharf!!! hanno preso il meglio del meglio di ogni paese, l’hanno migliorato e costruito a dubai. 1 euro circa a tratta. Con la metro siamo arrivati al mall of emirates, neanche a dirlo il centro commerciale piu’ grande del mondo. Qui dentro il mio amico Cristian passerebbe una settimana perche’ un giorno non e’ proprio sufficiente. Tutti i nomi possibili e immaginabili. All’ingresso una zona riservata alle griffes piu’ prestigiose comprende anche il cafe’ Armani. Cinema, ristoranti, negozi da perderti e il fiore all’occhiello: l’impianto sciistico che include 2 piste, il percorso del bob e altre diavolerie tra cui un vero e proprio impianto di risalita. Mentre sei all’interno dell’impianto vedi gli edifici intorno a te costruiti in vero stile montanaro, mentre l’interno di quegli edifici altro non e’ che il mall.
puoi bere un caffe’ da costa caffe’ e dalle finestre vedi chi scia oppure puoi mangiare al ristorante cortina, in vero stile alta montagna con addirittura il caminetto acceso e con finestre sempre sulle piste. Strepitoso!!!!!!!!!!! bellissima dubai marina la notte con i suoi bellissimi grattacieli illuminati intorno a questo porticciolo artificiale. Una specie di marina piccola di lusso, in mezzo alla citta’ e con i grattacieli… Va be’, un’altra cosa. La vela, in onore della loro tipica barca e’ rappresentata in molti palazzi e addirittura nelle pareti dell’aeroporto. Sicuramente la migliore e’ quella del Burj el Arab, l’hotel a forma di vela costruito su un’isoletta artificiale. Noi ci siamo arrivati di sera quando era illuminato (cambia colore ogni sera) e posso dire che dal vivo e’ molto meglio che in foto. Anche qui i records si sprecano: il piu’ caro al mondo, quello con + stelle (ne ha 7), ha venduto il cocktail piu’ caro: 7000 euro. Per arrivarci (grazie a berna e gianfranco) siamo passati dentro l’hotel Jumeirah beach anche lui detentore di non ricordo quale record. Bellissimo, lussuosissimo, spettacolare. la citta’ e’ enorme, direi che sono piu’ citta’ in una citta’. Impossibile muoversi a piedi e questo non mi piace. Le distanze sono enormi e il traffico e’ a volte caotico. Non ci sono moto, no bici, no macchine decapottabili.In 4 giorni ho visto solo 2 cani. Agli arabi non piacciono. Loro amano il cavallo e il falco che non sono proprio come il cane e il gatto. Una bellissima escursione e’ il safari nel deserto. A bordo delle land cruiser fai una specie di rally su queste bellissime, alte e infinite dune di sabbia rossa. Una specie di piccole montagne russe. Non adatto ai deboli di stomaco. L’ultima sera abbiamo visitato la palma alla fine della quale si trova atlantis. Anche qui e’ stato come tornare a disney world. Sul tronco della palma c’e’ una lunga serie di case/castello in pieno stile “magic kingdom” (non capisco perche’ hanno l’abitudine di costruire una lunga serie di costruzioni tutte identiche per modello e colore), sui rami della palma ci sono tutte ville con spiaggia privata e non e’ possibile circolarci. Si arriva ad atlantis in macchina o con il treno monorotaia proprio come a disney world e ci sono 2 ingressi: uno per l’hotel e quindi non accessibile a tutti e uno per l’acquario, visitabile da tutti. Noi siamo andati con berna e gianfranco e da cittadini di serie A siamo potuti entrare semplicemente dicendo che andavamo a prendere un caffe’, il tipo dietro noi color Pakistan o simile e’ stato bloccato.
Atlantis hotel: non ricordo che record detiene, di sicuro e’ pacchiano, di pessimo gusto, troppo pieno di tutto. Al centro una scultura di questo americano costata 20 milioni di euro. Terribile. Un vero peccato perche’ spostandosi verso l’acquario si incontrano ristoranti tipo Nobu e Ronda Locatelli veramente molto belli e piu’ vai verso la zona aperta al pubblico piu’ il design e’ piu’ semplice, raffinato ed elegante. L’acquario e’ molto bello, una parte la vedi gratuitamente mentre passeggi, l’interno e’ visitabile a pagamento. Noi l’abbiamo fatto e posso dire che e’ bello quasi quanto quello di Genova. Chi puo’ permettersi di pagare 30.000 euro per una notte puo’ alloggiare in una delle 2 suite con parete sull’acquario. Che dire di piu’ su Dubai? che adorano le illuminazioni? tutte le palme dei viali, giardini ecc. Sono illuminate, le luminarie abbondano dappertutto a Dubai disney world, ora in previsione del dubai shopping festival ci sono le luminarie a forma di busta della spesa.
E’ stata una vacanza molto interessante e troppo breve, infatti ci sono troppe cose da fare e vedere. Di sicuro merita di essere visitata e tra l’altro non e’ cara. Noi a parte viaggio e hotel abbiamo speso 200 sterline a testa incluso taxi, massaggi, escursioni, pasti e tutto quello che ci serviva. Non abbiamo cercato di risparmiare, infatti ci siamo concessi anche una colazione da circa 15 sterline a testa nel nostro lussuoso hotel ricco di extras. Vacanza vivamente consigliata a Cristian e Valentina per lo shopping e a Marcello che come me e’ curiosissimo. Questa volta il mio reportage e’ veramente un memoriale, pero’ mi andava troppo di condividere questa bellissima esperienza.
spero di non avervi annoiato.