Viaggio nel grande nord – svezia finlandia russia
Tutti gli hotel della catena Scandic sono ben attrezzati, di solito nell’atrio c’è un punto vendita con tutto ciò che può servire al viaggiatore dal cappuccino al dentifricio. Non manca mai la postazione internet, molto utile per cercare le strade per la tappa successiva. Ci hanno dato una grande idea di praticità.
La prima tappa è stata andare a vedere il vascello Vasa. Ci si arriva dal molo Djurgarden con una imbarcazione. Il vascello, del 1600, è famoso anche perché è affondato immediatamente dopo essere stato inaugurato. E’ stato recuperato e restaurato e emerita assolutamente una visita. Da lì si può andare a vedere il parco Skansen. Oltre ad essere una piacevole passeggiata e a permettere un bel panorama sulla città, fa incontrare da vicino orsi ed alci.
Una giornata l’abbiamo dedicata alla visita del palazzo di Drottningholm. L’abbiamo raggiunto con una combinazione metrò-bus e nel ritorno abbiamo preso un traghetto. Il palazzo è riccamente arredato ed in posizione incantevole sul lago. Vera attrattiva è il teatro di corte, che ha ancora delle scene originale del 1700 funzionanti. Molto bello , peccato aver trovato la visita guidata solo in lingua svedese. Non abbiamo capito nulla e alla fine ci stava venendo anche il mal di testa! La sera abbiamo passeggiato per Gamla stan, una delle isole di Stoccolma, la più famosa. Molto belle le viette piene di negozi e naturalmente il palazzo reale. Qui abbiamo avuto una guida d’eccezione: mio cugino Paolo che ormai da anni vive in Svezia e dunque conosce molto bene la città. Ci ha raggiunto in hotel arrivando in bicicletta. Si può dire che a Stoccolma l’auto proprio non serve.
Per cenare, c’è molta scelta tra locali caratteristici ed internazionali. Piatto tipico sono le polpette d’alce con purè e marmellata di mirtilli. Buone. Un’altra sera abbiamo scelto un ristorante thailandese, alla moda in Stoccolma, ma francamente troppo piccante.
UPPSALA ( Hotel Scandic Uplandia, tel 004618 4952600). Famosa città universitaria, che però non abbiamo trovato granchè interessante. Da lì il nostro Tour ci ha permesso di fare il giro del lago Malaren. Le strade sono fantastiche. Non c’è per niente traffico , sono perfette senza un buco neanche per sbaglio. Il paesaggio è piacevole , si vede solo il verde dell’erba e il bianco degli steccati per le fattorie con i cavalli. Abbiamo visitato Sigtuna , che è la seconda città più antica di Svezia. Sembra un affresco con le sue casette e il municipio più piccolo di Svezia. Il castello di Skokloster , dove quando siamo arrivati eravamo gli unici presenti. Una pace ed una serenità impagabili. La guida in costume si è dilungata allegramente a parlarci con dovizia di particolari delle varie stanze e delle collezioni di armi. Piacevole! Il castello è praticamente sempre aperto.
Merita una visita anche la cittadina di Stragnas per ammirare le imbarcazioni, le casette e il meraviglioso silenzio.
Molto bello il castello di Gripsholms e il paesino di Mariefred , di fronte al castello.
Infine un giro in bicicletta per le strade di Vasteras per scoprire che esistono i semafori apposta per le bici e che le biciclette in Svezia non hanno i freni come i nostri, ma si usano i pedali… (Hotel Scandic Vasteras , pilgatan 33 ) Le distanze tra questi posti sono limitate, per cui si può andare con tutta calma e gustarsi i posti. FINLANDIA Durata : 6 notti Hotel Scandic PRIMO E SCONDO GIORNO : Ci siamo imbarcati sulla Viking line da Stoccolma per raggiungere Helsinki. Ricordatevi di prenotare una cabina, i costi sono bassi e vi permette di depositare borse e valige. Dopo circa 5 ore di navigazione nel baltico, si arriva a Mariehamn, isola delle Aland. Qui ci fermiamo per due notti. ( Hotel Scandic Savoy, Nygatan 10 ) .
L’isola è piccola , anche in bicicletta si può andare da un porto all’altro sulle due coste. Il centro dell’isola è in pratica la via principale, dove trovate ristoranti vari, anche italiani, e pasticcerie. Vi consigliamo di provare il dolce tipico dell’isola che si chiama Aland Pancake, un insieme di semolino, panna montata e marmellata di fragole…Una leccornia.
Se volete poi smaltire le calorie, in bicicletta potete girare con tranquillità e godervi i moli o le foreste interne. Ci sono ancorate delle bellissime barche con cui è anche possibile uscire in mare aperto oppure potete visitare la nave museo Pommern, che è un brigantino a 4 alberi del 1903 ben conservato. Noi ci siamo anche dedicati un pomeriggio in piscina, sempre vicino al molo. Con giochi d’acqua, è sia al coperto che allo scoperto e il panorama che si gode è splendido. Solo, per gli uomini, ricordatevi di non indossare costumi con le tasche o non vi fanno entrare. Regole finlandesi.
La mattina dopo abbiamo preso un bus , che parte dalla piazza del mercato, e siamo andati a vedere il castello di Kastelholm, che risale al 1300. Lì vicino c’è un museo all’aperto con edifici tradizionali e mulini a vento. E’ un posto sperduto e proprio per questo piacevole da visitare. Occhio a non perdervi il bus per rientrare! Non passa nessuno.
TERZO GIORNO : Helsinki già vista dalla nave mi è subito piaciuta. Ha un non so che di piccolo e di familiare.
Il nostro Hotel , Scandic Grand Marina , era comodissimo e l’abbiamo raggiunto a piedi una volta sbarcati. Sempre a piedi si arriva poi al molo dove c’è il mercato all’aperto e il meraviglioso mercato del pesce, Il kauppatori. Ho adorato quel posto! Negozi che sembrano boutique e vendono pesce, ma non solo anche pane e insaccati, ad esempio di renna. Ci siamo fermati, in uno dei ristorantini interni al mercato e abbiamo mangiato una indimenticabile zuppa di salmone, servita in piatti da design! 14 euro in due compreso il bere. E poi ho fatto incetta di crostini di pesce in tutti i modi..Sul design in Finlandia non si scherza. C’è una gran cura dei particolari e sono molti i negozi per la casa nel centro di Helsinki, anche a prezzi vantaggiosi.
Helsinki, si visita a piedi. Il Senato è subito dietro al mercato così come la chiesa ortodossa di Uspenski. Bello passeggiare per l’Esplanadi , dove c’è anche un palco sul quale ogni pomeriggio si esibisce qualcuno e gratuitamente ci si può fermare a vedere lo spettacolo. Un po’ più distante, ma ne vale la pena, è la chiesa di Temppeliaukio. E’ una chiesa moderna, scavata nella roccia. Se vi perdete, non preoccupatevi i finlandesi sono molto disponibili e davvero tutti, anche gli anziani, conoscono l’inglese .
Infine qualche ora si può dedicare a Suomenlinna, isola fortezza dell’impero svedese che si raggiunge con dei traghetti che partono dal mercato. Resti dei bastioni, qualche museo ed una particolare chiesa-faro. Niente di eccezionale, ma piacevole.
QUARTO GIORNO : Presa l’auto , tramite europcar, siamo usciti da Helsinki. Prima tappa all’idilliaco parco Aulanko ovvero al Finlandia delle grandi foreste e dei mille laghi. Bisogna fare il biglietto all’entrata e poi si gira in auto fermandosi dove si vuole. Da non perdere la torre per lo splendido paesaggio che si può vedere. Tornati sulla strada principale, si incontra il castello di Hame, che ospita un museo con abiti e arredi d’epoca. La nostra meta era Tampere, o meglio una sua frazione Pyynikintie numero 13 all’Hotel Scandic Rosendahl. Non sembrava di essere in Finlandia: c’erano campi da beach volley e ragazzi in costume che si tuffavano nel lago. Per noi l’acqua era decisamente troppo fredda , ma ci siamo sdraiati in spiaggia a prendere il sole! QUINTO GIORNO : ripresa l’auto ci siamo recati a Rauma vecchia. Cittadina , patrimonio dell’umanità, con tante piccole casette d’epoca e caratteristica. Strano però che ci fosse pochissima gente a visitarla..Molto graziosa è la cittadina di Naantali, al contrario fin troppo affollata. Ha un bellissimo porto pieno di imbarcazioni,su cui si affacciano bar e ristoranti.
Infine siamo arrivati a Turku. Lì abbiamo visitato il museo all’aperto dell’artigianato dove uomini e donne in costume ti spiegavano gli antichi mestieri. C’è anche il castello e svariati altri musei,ma globalmente la città non ci è piaciuta. Abbiamo pernottato all’Hotel Julia ( Via Eerinkikatu, 4 ) che aveva la stranezza di non avere un atrio sulla strada…Per trovarlo si doveva entrare in una sorta di cinema multisala ed individuare la reception. Le camere erano poi raggiungibili con un ascensore interno che funzionava solo con apposita chiave. Il massimo della sicurezza direi , ma anche un po’ troppo complicato per i nostri gusti. Rispetto alle altre amene cittadine, Turku ci è parsa piuttosto anonima. Sarà stato anche il tempo che si era guastato, comunque la mattina dopo abbiamo preferito fare subito ritorno nella frizzante Helsinki. Ultima nota curiosa: i parcheggi. I parcheggi a pagamento in Finlandia funzionano con dei gettoni. Si paga ad una apposita macchinetta, che rilascia un gettone, che serve poi per poter uscire dal parcheggio. Solo che le istruzioni sono scritte in finlandese! Idem per i distributori di benzina fai da te e per questo motivo il mancato rabbocco della benzina c’è costato non poco da parte di Europcar! SESTO GIORNO : ci godiamo l’atmosfera di Helsinki. Cena al ristorante Vespa , alla fine dell’Esplanadi al numero 22. Niente di particolare, informale ed economico, c’è anche la pizza. E andiamo in esplorazione della stazione perché da lì la mattina dopo dobbiamo prendere il treno Sibelius per San Pietroburgo.
RUSSIA – SAN PIETROBURGO Durata 4 notti Hotel Helvetia Suites, Marata street numero 11 Ricordatevi di fare il visto per entrare in Russia. Sul treno, in zona di confine, degli addetti in uniforme ci hanno preso i passaporti per fare i controlli e poi , nonostante il visto lo avessimo già , hanno aggiunto altri timbri con su scritto il nome dell’hotel dove avremmo soggiornato.
Quando siamo usciti dalla stazione San Pietroburgo si è presentata assolutamente caotica con un traffico indemoniato di auto e vecchi filobus. Faceva caldo ed era umido..Arrivando dalla tranquillità della Finlandia è stato un po’ un trauma, per cui vi consigliamo di fare questo giro partendo da San Pietroburgo e di non lasciarla come città finale.
L’hotel, gestito da svizzeri, era meraviglioso con una stanza enorme dotata anche di cucina ed un alto standard di qualità nel servizio. Una sera hanno anche organizzato un concerto a cappella molto bello e relativo buffet. E’stato interessante osservare i russi che non si scomponevano mai, neanche per seguire il ritmo della musica, ma che decisamente apprezzavano il buffet! Le bellezze della città sono notissime dall’Hermitage alla basilica di Sant’Isacco alla fortezza di Pietro e Paolo.
Prima di tutto io mi sono fiondata a visitare la Chiesa sul Sangue Versato, che per me era il simbolo della città. Non mi ha delusa, anzi! Colorata dentro e fuori è di una ricchezza sorprendente.
La vera avventura è stata la relazione con i russi. Purtroppo la maggior parte non parlano inglese e a dire il vero, abbiamo anche avuto la sensazione, che non ci tenessero a dare una mano a due turisti a trovare le strade..Anche per mangiare non è facile, a parte i ristoranti di classe o quelli inclusi nei circuiti turistici , la maggior parte non hanno menù in inglese e anche i prezzi non è ben chiaro in che moneta siano mah! Noi abbiamo trovato un minimarket e abbiamo cercato di cucinarci un piatto di pasta approfittando della cucina in hotel. Anche così è stato però divertente comprare le cipolle per il soffritto, dato che la vecchietta che le vendeva intendeva darcene non meno di un kilo e per il sugo invece pensavamo di aver preso del tonno , non so cosa fosse , ma non era commestibile. Per fortuna l’albergo, aveva un suo ottimo bistrot! Divertente anche muoversi con i mezzi pubblici. Il metrò costa pochissimo e funziona a gettoni. Purtroppo le fermate sono solo in russo e vengono pronunciate sempre in russo , dunque munirsi di ottima cartina del metrò se no chissà dove si va a finire.Le fermate comunque sono meravigliose, sembrano sale di museo. Un giorno siamo a andati a Peterhof a visitare la residenza dello Zar Pietro il Grande.
Scesi alla fermata Lemonosov , si sale su un taxi collettivo e in bocca al lupo! L’autista fumava, bevevo, riceveva i soldi e dava i resti tutto assieme. Per scendere non ci sono tappe, ma bisogna fargli capire di fermarsi. Fortunatamente Andrea c’era già stato e ha riconosciuto la cancellata in tempo. Certo abbiamo risparmiato un bel po’, perché con due euro a testa siamo andati e tornati.
Molto belli a San Pietroburgo sono i ponti, tutti particolari e diversamente adornati. Ci sono tante possibilità di fare un giro sul fiume e ammirare la città.