Viaggio itinerante alla scoperta del Quebec

Da Toronto a Montreal on the road “circumnavigando” la penisola di Gaspè
Scritto da: Edgar
viaggio itinerante alla scoperta del quebec
Partenza il: 04/08/2017
Ritorno il: 16/08/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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Quest’anno, per vicissitudini varie, siamo stati costretti a scegliere le “vacanze agostane” che solitamente rifuggiamo sia per i costi che per l’affollamento generale di aeroporti, strade e località.

Quale meta quindi per non incorrere nel caos vacanziero e cercare di rilassarci?

Passando in rassegna le varie possibilità ci è “caduto l’occhio” sul Canada … perché non fare un giro in Quebec? Non sarà tanto rilassante viste le distanze da percorrere per riuscire a vedere una fetta significativa del paese, ma almeno in mezzo alla natura e al di là dell’oceano sicuramente avremo l’occasione per sgombrare la mente! Bene, scelta la meta cominciamo a programmare il tour sfogliando alcuni cataloghi on-line per cogliere qualche spunto. Decidiamo quindi per un tour fly&drive della Giver che insieme al nostro fidato agente di viaggio, personalizziamo un po’ in base ai giorni a nostra disposizione. Poco prima della partenza riceviamo tutta la documentazione del tour operator e.. siamo pronti a partire!

Ecco le nostre tappe:

04/08 venerdì

Partiamo da casa per tempo percorrendo strade secondarie per non incorrere nel traffico del periodo e rischiare di perdere il volo. Da Milano Malpensa partiamo con Air Canada con un po’ di ritardo e dopo un volo tranquillo arriviamo a Toronto alle 15:30 circa. Ci rechiamo al noleggio auto della Hertz per ritirare la nostra compagna di viaggio, una Nissan Sentra molto spaziosa e comoda. Inseriamo l’indirizzo del nostro primo hotel nel navigatore e usciamo dall’area dell’aeroporto… ci aspetta una pioggia battente….speriamo che si limiti ad un temporale e che non ci accompagni per tutta la vacanza! Arriviamo al Fairmont Royal York Hotel: bellissimo con un lussuoso ingresso, ma la stanza non è ancora pronta, ci chiedono di aspettare qualche minuto. Dopo mezz’ora di attesa decidiamo di tornare al desk per chiedere un aggiornamento e, interpellando un altro receptionist, scopriamo che non c’è nessun problema e che la stanza è già a disposizione… va beh dopo questo primo intoppo speriamo che tutto si sistemi e che la vacanza prosegua liscia!

Purtroppo, considerando il ritardo del volo e l’intoppo della stanza, non abbiamo il tempo necessario per iniziare a visitare la città. Fortunatamente l’hotel è in centro quindi usciamo e ci rechiamo subito alla vicina CN Tower per ammirarla da terra con la promessa di salire fino in cima la mattina dopo. Cena in un pub nei dintorni in cui assaggiamo subito il piatto tradizionale del Quebec: la Poutine. Curiosamente buona, ma terribilmente pesante!

05/08 sabato

Ci aspetta la prima tappa di circa 450 km. per arrivare a Ottawa. Decidiamo di alzarci presto per dare un’occhiata a Toronto prima di lasciarla alla volta di Ottawa. Fortunatamente ha smesso di piovere (siamo stati fortunati non abbiamo avuto più una giornata di pioggia, solo qualche acquazzone durante un trasferimento), ritorniamo alla CN Tower e saliamo in cima: ascensore esterno con vista sul panorama; dai 342 metri di altezza lo sguardo spazia su tutta la città; una parte del pavimento è trasparente, fatto di spessi vetri, ed è impressionante guardare in basso: sembra di camminare sospesi nel vuoto!

Riprendiamo la nostra auto e ci mettiamo in marcia, non dimenticando di passare da Casa Loma costruita agli inizi del 1900 su un colle che domina la città. Dati i tempi stretti, con dispiacere non abbiamo potuto visitare l’interno del castello.

Costeggiando inizialmente il lago Ontario e successivamente percorrendo le prime sponde del fiume San Lorenzo arriviamo a Ottawa. Considerando il fuso orario (meno 6 ore) e gli oltre 400 km. percorsi, siamo stanchissimi. Ci rechiamo subito al Capital Hill Hotel & Suites per una doccia rinvigorente e poi a cena in fondo alla strada da “Nando’s”: pollo fritto cucinato benissimo, gustoso e succulento!

06/08 domenica

Sveglia prestissimo, colazione e via alla scoperta della Parliament Hill, la collina sulla quale sorgono maestosi i palazzi del governo. Il grande parco era pressoché deserto ed abbiamo potuto ammirare i palazzi in assoluta tranquillità. Bellissima la Peace Tower, la grande torre con l’orologio. Caratteristico anche il Rideau Canal, un canale artificiale dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Ci rimettiamo in auto alla volta di Quebec City dove rimarremo per due notti all’Hotel Royal William; altri 440 km. costeggiando il fiume San Lorenzo. Durante il percorso ci fermiamo ogni tanto a fotografare qualche scorcio sul fiume.

A metà strada circa, facciamo una “sosta obbligatoria” a Berthierville dove, da appassionati di F1 quali siamo, non potevamo non visitare il piccolo museo dedicato a Gilles Villeneuve. Una statua di bronzo all’ingresso del museo riproduce Gilles con in mano il suo casco. All’interno il museo è un po’ confusionario, diversi pezzi ma non esposti benissimo. Comunque è valsa la pena immergersi in questo luogo che ricorda il mitico Gilles.

Arriviamo finalmente a Quebec City nel tardo pomeriggio. Prendiamo alloggio nella nostra stanza, ceniamo al ristorante dell’hotel (senza infamia e senza lode) e programmiamo la giornata di domani.

07/08 lunedì

Sveglia presto, come sarà per tutta la vacanza date le distanze da percorrere e le cose da vedere, alla volta del Parc National de la Jacques-Cartier. Immersi nella natura, tra le tante attività proposte scegliamo un po’ di trekking percorrendo il sentiero “Les Cascades” che si snoda per 4 km lungo un ruscello con piccole rapide. E’ un sentiero facile con una moderata salita. Sorpresa: vediamo un bellissimo scoiattolo che, incurante della nostra presenza, continua a mangiare il frutto che tiene tra le zampine… non era un orso o un alce, ma comunque le foto scattate sono state tante!

A metà giornata ritorniamo a Quebec City, lasciamo l’auto in uno dei parcheggi nei pressi delle mura e visitiamo la parte vecchia della città. Piacevole inoltrarsi nelle viuzze colme di turisti, di locali e di negozi. Imponente lo Chateau Frontenac (peccato che ora è un hotel!) con la sua spianata (Terrasse Dufferin) in legno che è rilassante percorrere fino in fondo per poi salire alla sommità del piccolo colle e godere di un bel panorama sul porto.

Interessante la Cattedrale di Notre Dame de Québec con belle vetrate all’interno.

Si è fatta ormai l’ora di cena e decidiamo di rimanere nel Vieux Québec. Ci facciamo stranamente attrarre dalla pizzeria “Polina” e scopriamo una pizza buona, sia per l’impasto che per gli ingredienti, e cotta anche bene!

Dopo la lunga giornata, torniamo in hotel per una bella dormita, domani si riparte per la prossima tappa!

08/08 martedì

Questa sera saremo di base a “La Malbaie”, quindi relativamente vicino. Decidiamo allora di spingerci fino a Tadoussac 215 km, sempre costeggiando il San Lorenzo River attraverso un continuo succedersi di foreste, colline e bei panorami. Non traghettiamo verso Tadoussac (ci sarebbe voluto troppo tempo) ma ci fermiamo a Baie-Sainte-Catherine dove prenotiamo l’escursione di 3 ore per l’osservazione delle balene. Una bella pastiglietta di xamamina e aspettiamo il nostro battello.

Puntualissimi si parte per l’escursione e quasi subito in lontananza vediamo un dorso… due dorsi… una coda, la nostra barca cerca di avvicinarsi e con l’aiuto di alcuni battelli “zodiac” prova a convogliare le balene in un’area circoscritta per poterle vedere più da vicino; la manovra non riesce perfettamente, le balene non si lasciano certo gestire da noi! Comunque le abbiamo viste e abbiamo scattato anche qualche foto. La mini crociera prosegue addentrandosi nel fiordo tra Baie-Sainte-Catherine e Tadoussac dove possiamo scorgere diversi beluga bianchissimi che tranquillamente giocano facendo evoluzioni. Si ritorna la porto soddisfatti!

Riprendiamo l’auto e torniamo indietro puntando direttamente al nostro hotel a La Malbaie: è l’Auberge des Peupliers l’hotel più bello e caratteristico di tutto il nostro tour; una casetta tipica colorata con un gruppo di pioppi davanti (visto il nome…), la stanza è mansardata e si trova nel corpo centrale, piccola ma decisamente accogliente e dieri proprio “avvolgente”! Abbiamo cenato al ristorante dell’hotel che non ha smentito le aspettative infatti è stata la migliore cena dell’intero viaggio…..non guardiamo il prezzo, è meglio!

09/08 mercoledì

Oggi ci aspetta il traghetto, dobbiamo passare sull’altra sponda del San Lorenzo ed arrivare a Matane 241 km… ovviamente esclusa la traversata. Fortunatamente ieri eravamo già passati all’imbarcadero e dal depliant avevamo appreso che per il traghetto delle 09:30 ci saremmo dovuti presentare, dato il periodo estivo, almeno 90 minuti prima della partenza.

Quindi levataccia anche questa mattina e partenza a malincuore dal nostro bellissimo hotel per arrivare al porto di Saint-Simeon dove erano già schierate una decina di auto, per fortuna ieri ci eravamo informati! Lasciamo l’auto in fila e dopo aver acquisito il foglietto che ci avrebbe permesso di imbarcarci e che avremo utilizzato a bordo per il pagamento, ci rechiamo a fare colazione in un vicino motel che sicuramente guadagna molto proprio sulle partenze del traghetto… infatti tutti gli avventori, noi compresi, sono poi risaliti sulle auto in attesa della traversata. Finalmente avvistiamo il grosso natante e ci imbarchiamo. Fuori fa piuttosto freddo quindi rimaniamo all’interno su comode poltrone in una sala con una bella vetrata da cui possiamo seguire tutta la traversata. Approdiamo, dopo poco più di un’ora a Rivière du Loup da cui proseguiamo per Matane.

Durante il percorso ci fermiamo al “Parc National du Bic” nei pressi di Rimouski dove visitiamo il centro servizi, ma non abbiamo il tempo di intraprendere nessuno dei sentieri proposti, quindi decidiamo di percorrere in auto la strada che taglia in mezzo il parco per vedere la natura rigogliosa… almeno dall’auto!

Proseguiamo per il “Site Historique Maritime di Pointe-au-Père” dove si trova un bel faro visitabile e un sottomarino da battaglia in secca l’Onondaga che si può visitare all’interno. Tra le due dobbiamo sceglierne una dati i tempi, decidiamo allora di visitare il sottomarino. Con l’audioguida ci siamo calati in un mondo dove lo spazio vitale quasi non esiste, ma è tutto così perfettamente organizzato che sembra quasi facile la vita per i 70 uomini che formavano l’equipaggio!

Proseguiamo, abbiamo ancora una novantina di km. da percorrere per arrivare al nostro hotel. Passiamo davanti ai Jardins de Métis che però non abbiamo il tempo di visitare; per fortuna a mio marito viene l’idea di riservare la visita al ritorno, allungando un po’ potremo permetterci la sosta…bene, sono troppo contenta, adoro i giardini!

Arriviamo al nostro hotel di Matane il “Belle Plage” direttamente sul mare da cui possiamo ammirare un bellissimo tramonto.

10/08 giovedì

Partiamo di buon mattino da Matane per raggiungere Percé 388 km. costeggiando la penisola. Secondo noi questo è il tratto più bello di tutto il tour, con paesaggi in continua evoluzione; strade che, alla sommità di un dosso e dopo una lunga salita, si aprono a viste spettacolari sull’estuario del San Lorenzo. Ci fermiamo spesso per scattare qualche foto e per ammirare i fari che troviamo lungo il percorso. Il primo faro incontrato è quello di “La Martre”, dipinto di un bel rosso, proseguendo incontriamo il faro di “Cap de Madeleine” un po’ mal conservato, infatti lo stavano ristrutturando.

Sempre costeggiando la penisola arriviamo al faro di “Pointe-à-la-Renommée” che si raggiunge percorrendo una strada sterrata in mezzo ai boschi per circa 4 km. Ne vale la pena, la giornata era fantastica e il contrasto tra il blu del cielo e del fiume con il rosso del faro è stato oggetto di molti scatti fotografici!

Arriviamo al “Forillon National Park” che vorremmo visitare percorrendo il sentiero che porta alla punta estrema della penisole di Gaspé dove si trova il faro. L’ingresso è gratuito per le celebrazioni del 150° anniversario del Canada. Il sentiero che ci interessa è l’ultimo tronco di “Les Graves”, ma leggiamo che è lungo 8 km. andata/ritorno per circa 2 ore e mezza di cammino… purtroppo non abbiamo più tutto questo tempo; ci accontentiamo di percorrerne un pezzetto che è anche molto bello, tutto in mezzo ai boschi; riusciamo a scorgere uno scoiattolo e un picchio che si lascia tranquillamente fotografare incurante della nostra presenza.

Proseguiamo verso Percé, abbiamo ancora un’ora e mezza di strada che si trasforma facilmente in 2 ore e mezza con le soste che siamo invogliati a fare per ammirare e fotografare il paesaggio.

Finalmente arriviamo al Riotel Percé, dove soggiorneremo per due notti, stanchissimi ma soddisfatti!

11/08 venerdì

Oggi giornata dedicata al birdwatching sull’Ile Bonaventure dove si trova la colonia di sule più accessibile al mondo, composta da più di 100.000 uccelli. Partiamo con la compagnia dei “Bateliers de Percé” al mattino alle nove (ieri sera avevamo già acquistato i biglietti). Sapendo che l’ultimo rientro dall’isola è previsto alle 17:00 ci organizziamo la giornata. Per raggiungere la colonia percorriamo il sentiero “Les Colonies” di medio livello di difficoltà lungo 5,6 km. per circa un’ora e mezza. Sentiamo le “urla” delle sule già da lontano e poi finalmente le vediamo: una distesa bianca; ci sembrano tutte ammassate, ma ognuna ha il suo spazio e lo difende a spada tratta! Bellissime, con i piccoli già abbastanza cresciuti che in settembre lasceranno il nido, quando tutta la colonia migrerà a sud per l’inverno. La giornata era bellissima, ci siamo goduti il sole, la vista sul golfo e le sule. Poi abbiamo deciso di percorrere l’altro sentiero “Le Chemin du Roy” di circa 9 km. che costeggia tutta una parte dell’isola con splendidi scorci su alcune baie ed in mezzo alla natura. Siamo arrivati all’imbarcadero proprio poco prima che uno degli ultimi battelli prendesse il largo e stanchi, ma soddisfatti e rilassati ci siamo lasciati cullare dalla traversata di ritorno.

12/08 sabato

Purtroppo dobbiamo lasciare Percé, paesino veramente caratteristico, per puntare verso Carleton 202 km. Costeggiando sempre la penisola abbiamo altri fari da visitare! Il primo è quello di “Cap d’Espoir” che si raggiunge percorrendo una strada sterrata ed arrivando in uno spiazzo privato… ci siamo fermati un attimo giusto per una foto, credo che gli abitanti di quella bellissima casa siano abituati ai turisti!

Raggiungiamo poi il sito di “Banc-de-Paspébiac”, che decidiamo di visitare per l’importanza storica. E’ composto da diversi edifici che appartenevano a due delle più importanti compagnie locali per la trasformazione e la commercializzazione del pesce. E’ un museo a cielo aperto, molto interessante e conservato benissimo. Poco più avanti merita una sosta il faro della Pointe Bonaventure, piccolo ma ben conservato al quale si può accedere gratuitamente salendo fino alla sommità. Arriviamo al nostro prossimo “rifugio” l’Hotel Baie Bleue, molto grande, ma per fortuna ci assegnano una stanza a piano terra e possiamo posteggiare l’auto proprio davanti come nei motel. Dato che questa tappa non è stata molto stancante decidiamo di andare a dare un’occhiata al Miguasha National Park, che è inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO per i grandi giacimenti di fossili. Entriamo nel centro servizi, gironzoliamo un po’, vediamo le foto esposte, ci guardiamo… e quello sguardo dice: ma a te interessano i fossili?…la risposta è stata all’unisono: no! Quindi decidiamo di non visitare il parco, torniamo in hotel, una bella doccia e una passeggiata rilassante sul lungo mare di Carleton in attesa della cena.

13/08 domenica

Partiamo da Carleton piuttosto presto per raggiungere Rivière du Loup 357 km. Ecco finalmente la giornata che ci permetterà di visitare i “Jardins de Métis” allungando un po’ il percorso. Dopo quasi tre ore di viaggio arriviamo ai giardini. La visita è stata molto bella. E’ incredibile come in un ambiente che in inverno raggiunge temperature molto a di sotto dello zero, si possano creare dei giardini così belli e ricchi. Rilassante la parte di bosco e coloratissima invece quella dei giardini; molto valorizzata anche la villa all’interno del parco che abbiamo visitato e nella quale si stava per tenere un banchetto nuziale! C’è anche una parte chiamata “giardino degli uccelli” in cui sono state piantate specie particolari a ridosso di un laghetto che attirano diverse varietà di uccelli. Ci siamo seduti rilassandoci in quell’atmosfera incantata.

Ora però, gambe in spalla o meglio… piede sull’acceleratore… mancano ancora 150 km. per arrivare a Rivière du Loup che diventeranno sicuramente di più volendo costeggiare il più possibile le rive del San Lorenzo. Finalmente arriviamo all’Hotel Universel, nulla di caratteristico, ma comodo, con un grande parcheggio ed un ristorante in cui decidiamo di cenare.

14/08 lunedì

Il nostro viaggio sta volgendo al termine; oggi l’ultima faticosa tappa per arrivare a Montreal (431 km) da cui domani ripartiremo verso casa. Questa volta decidiamo di percorrere l’autostrada per velocizzare un po’ il percorso ed arrivare a Montreal in tempo per vedere già oggi pomeriggio qualche scorcio. Appena giunti in città, prima di recarci in hotel, ci dirigiamo all’isola di “Notre Dame”: dopo il museo di Berthierville dedicato a Gilles, vogliamo non fare un giro del circuito di F1 “Gilles Villeneuve”? Purtroppo riusciamo a percorrerne solo un piccolo tratto perché una parte è chiusa per qualche evento; arriviamo comunque ai paddock dove mio marito si scatena con le foto. E dopo questa soddisfazione, eccoci al Marriott (wow che lusso!) lasciamo giù le valigie e via alla scoperta di Montreal!

Ovviamente, dato che il tempo è poco, prendiamo la metro e ci dirigiamo nella città vecchia (Vieux Montréal), in particolare nella piazza centrale, Place Jacques-Cartier, e lungo la zona pedonale dove si trovano gli edifici più belli e importanti. La zona pedonale è frequentatissima popolata da tanti locali, bar e ristoranti con i tavolini fuori che invitano ad una sosta.

Visitiamo la Basilica di Notre-Dame, molto bella sia all’esterno che all’interno. Certo abituati alle nostre Chiese, non possiamo dire che sia spettacolare, ma è risultata comunque interessante… forse un po’ troppo sfavillante! Raggiungiamo la torre dell’orologio sul vecchio porto dall’alto della quale, dopo aver salito ben 192 gradini, si gode di un bel panorama sulla città. Decidiamo poi di fare una mini crociera proposta da diverse compagnie sul vecchio porto; scegliamo un piccolo battello elettrico che imbarca solo 30 persone. In circa un’ora ci fa navigare nel vecchio porto con spiegazioni esaustive relative a ciò che stiamo osservando: molto rilassante!

Ultima serata canadese, non possiamo non cenare con una poutine! Troviamo un locale specializzato in questo piatto che fa quasi angolo con Place Jacques-Cartier e che ha i tavolini in un bellissimo patio interno dominato da un grande acero. Gustiamo la nostra poutine con una buona birra e poi gironzoliamo ancora un po’ per le vie pedonali. Infine stanchissimi riprendiamo la metro e torniamo alla nostra bellissima stanza in hotel.

15/08 martedì

Avendo il volo alle 16:50 dobbiamo sfruttare al massimo la mattinata. Facciamo check-out molto presto e lasciamo l’auto nel parcheggio dell’hotel. Visitiamo la vicina Cathédrale Marie-Reine-du-Monde, molto bella anch’essa e ci spingiamo fino ad uno degli ingressi della “città sotterranea”; è un’esperienza divertente passeggiare sotto terra tra scale, negozi, ristoranti, chioschi, corridoi con il rischio di perdersi per la poca attenzione al percorso in favore di tutto ciò che offre questa porzione curiosa di città.

Riprendiamo l’auto e saliamo fino al “Mount Royal”; ci fermiamo una mezz’oretta al laghetto dei castori per rilassarci ancora un po’ nel verde e poi via verso l’aeroporto, consegniamo la nostra fedele compagna di viaggio, diciamo ciao a Montreal e ci lasciamo travolgere dalle pratiche aeroportuali.

E’ stata una bellissima esperienza, devo dire che avevamo aspettative un po’ più alte sia per quanto riguarda le città visitate, che per la natura che pensavamo un po’ più selvaggia; abbiamo constatato che invece assomiglia molto all’Europa. Forse il Canada che intendiamo noi e che abbiamo sempre ammirato nei documentari è quello della costa ovest… va beh ci sarà tempo anche per quello, chissà!

Alla prossima avventura!

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Rocher Percè

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Paesaggio

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Jardins de Métis

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