Viaggio in paradiso 2
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Per la prima volta abbiamo viaggiato con Air Tahiti Nui che ha veicoli piuttosto comodi. Partendo da Linate abbiamo usufruito di vari sconti nei resort del posto.
3 giugno
Verso le sei pomeridiane partiamo in auto per Milano Linate dove lasceremo le macchine dopo aver pernottato all’Air Hotel.
Arriviamo in serata, ceniamo, ci facciamo una bella dormita e presto ci alziamo per il primo volo, early colazione e via per l’aeroporto tramite navetta.
4 giugno
Si parte in orario per la prima tranche del volo, ovvero Parigi, aeroporto Charles De Gaule da dove, alle 11,30 e dopo 11 interminabili ore durante le quali non chiuderò occhio – ma vedrò uno spezzone di film con Leonardo di Caprio e altri giochi al video del seat – atterriamo finalmente a Los Angeles! La città degli angeli, così chiamata dai primi abitanti messicani.
Due interminabili ore di coda alla immigration, e poi fuori, nella bolgia della città. Caos indescrivibile, macchine, pickup, camioncini tutti strombazzano, c’è il sole e fa caldo.
Finalmente arriva lo shuttle per l’hotel, l’Hilton Aerport, dove arriviamo dopo pochi minuti di traffico infernale. Gli uomini scaricano le valigie mentre Katia e io facciamo il check in.
La camera è bella, all’undicesimo piano.
Ceniamo in hotel con un panino e una bibita e poi a nanna, siamo davvero stanchi.
5 giugno: Los Angeles
Dopo colazione usciamo dall’albergo e prendiamo un bus, chiedendo indicazioni, per andare a prendere la metro e recarci in centro, alla down town che conserva i primi edifici della città.
Per fare il primo biglietto automatico della metropolitana bisognerebbe filmarci: non ci si riesce e sembra di essere in un film di Totò, per fortuna alla fine ce la facciamo e gireremo Los Angeles in metro, prendendone per arrivare a destinazione almeno tre.
Sbuchiamo finalmente nel sole, al mattino però l’aria è freschetta così come alla sera, e ci dedichiamo alle foto della Union Station che è proprio bella, conserva antichi pavimenti, soffitti e suppellettili proprio notevoli.
Arriviamo infine alla parte denominato El Pueblo e nella piazza ci imbattiamo in una festa messicana con canti e balli: è domenica e pare che vi si svolgano questi intrattenimenti molto caratteristici. Visitiamo la vecchia stazione dei Vigili del Fuoco, ci rechiamo poi a Rodeo Street e al Walk of Fame dove ci sono le celeri impronte degli attori e pranziamo molto bene in un localino con anche della buona birra.
Torniamo alla fine in albergo dove recuperiamo i bagagli e affrontiamo la seconda parte del viaggio: Los Angeles – Papeete per altre otto lunghe ore. Peccato che in nottata mi colga una diarrea spaventosa per cui arriviamo a Tahiti che sono piuttosto scombinata.
6 giugno
Al nostro arrivo a Papeete incontriamo il rappresentante in loco del t.o. che ci omaggia prima di tutto con una collana di fiori profumati e ci consegna i voucher per l’intero soggiorno in Polinesia. Dall’aereo ci trasbordano su un traghetto – bagagli al seguito – e sbarchiamo a Moorea che dista da Tahiti solo 17 km.
Anche all’arrivo in hotel collana di fiori. Ciò si protrarrà per ogni cambiamento di resort: all’arrivo collana di fiori, alla partenza collana di conchiglie, tutte molto belle.
Purtroppo la camera ce la daranno solamente alle due del pomeriggio: sono le 8,30 del mattino! e io sto piuttosto maluccio. Per fortuna tutto si risolve anche se la signora della reception è stata alquanto scortese.
7 e 8 giugno
Li trascorriamo in questa bella isola. L’albergo è il Sofitel Ia Ora che è molto bello, peccato che il tempo sia nuvoloso, ma lo spettacolo dell’isola è fantastico. Anche la stanza è molto bella con splendida doccia all’aperto, bungalow immerso in un giardino profumato col mare innanzi. Stupendo!
Essendo stata poco bene ci concediamo il giorno 7 di assoluto riposo con bagni e sole ma anche vento e scrosci di pioggia, ma l’8 giugno decidiamo decidiamo di fare un giro in safari del Super Mario, ex guida turistica, ex grafico torinese, che da sette anni vive a Moorea e da due ha impiantato questo giro dell’isola sua un 4 x 4 il tutto molto avventuroso.
Il tempo durante il safari non è gran che, infatti arriveremo in hotel bagnati fradici, ma il giro è stato davvero bello. Nella parte settentrionale di Moorea due profondi fiordi danno vita ad altrettante incantevoli baie: la baia di Cook e quella di Opunohu che dire fantastiche è dire poco. Il Belvedere che vedremo poi è straordinario infatti il panorama sul Mare della Luna offerto dal belvedere è mozzafiato. Visitiamo anche una fabbrica dove vengono prodotti succhi di frutta molto buoni e una fattoria dove acquistiamo delle marmellate che abbiamo assaggiato e che troviamo ottime.
9 giugno
Ci trasferiamo a Bora Bora con l’aereo delle 10,30 dove arriviamo verso le 11 e ci trasferiscono subito al Bora Bora Pearl Beach Resort che dire bellissimo è altamente riduttivo. La nostra stanza è fantastica: è un bungalow enorme, arredato benissimo, circondato da un grande giardino con patio dove vi sono tavolino e posti a sedere e vasca jacuzzi super fantastica che di notte si colora! Superlativo!
La ragazza della reception parla italiano, è molto carina e gentile.
Bora Bora è forse la più famosa delle isole polinesiane, d’altra parte anche lei ha mare cristallino, lagune spettacolari, motu corallini fantastici e il monte Otemanu che svetta al suo centro. Ad onor del vero devo dire che il sogno della mia vita è sempre stato Bora Bora dopo aver visto l’omonimo film con Corrado Pani negli anni settanta.
Per il momento il monte vulcanico è contornato da nubi, ma siamo sicuri che il tempo si rifarà.
10, 11 e 12 giugno
Li trascorriamo in questa dolce isola anche se il 10 andiamo con la barca navetta più bus dell’hotel alla sua capitale che visitiamo e dove assaggiamo dei buonissimi succhi di frutta fresca e gelato davvero ottimi e beviamo buoni caffè e birre Hinano. Vaitape, questo il suo nome, è piccola ma carina, piena di negozi e di bar.
Facciamo pure compere per i nostri cari rimasti a casa.
Mentre siamo al caffè ci coglie un acquazzone notevole, per fortuna siamo al riparo. Siamo anche stati all’Ufficio Turistico dove prenotiamo una giornata in giro per la laguna oltre al Lagoonarium, dove si farà il bagno con le razze e con gli squali.
Purtroppo in questi giorni il sole va e viene, ma fa sempre molto caldo.
Mangiamo anche molto bene come anche a Moorea.
Il tonno è squisito, le insalate di tonno col latte di cocco ottime, il carpaccio di tonno gustosissimo, gamberi favolosi, insomma si mangia bene.
Partecipiamo all’escursione nella laguna: partiamo che piove, e infatti ci telefonano per sapere se siamo sempre intenzionati a partecipare. Certo che si, e allora si va. Ci imbarchiamo su una barca con altre coppie, con noi il capitano della barca e un tipo strampalato che suona l’ukulele, canta e balla e nuota da dio.
Praticamente circumnavighiamo la laguna, vedendo anche il cannone che avevano predisposto gli americani nella seconda guerra mondiale in previsione di un attacco giapponese, poi ci si ferma in una baia a fare il bagno. La corrente è notevolissima e si fa fatica a nuotare dove si vorrebbe. Per fortuna io mi attacco alla corda della barca legata ad una boa fissa. Siamo ad una profondità di 7 metri con mare limpidissimo pieno di pesci colorati: sembra di essere immersi in un acquario! Mario tace sul fatto che calandosi prima di me ha visto gironzolare attorno alla barca due squali…
Andiamo poi al lagoonarium: le razze sono bellissime, gli squali un po’ meno… quando entro in acqua armata di maschera e boccaglio me ne trovo uno accanto che sarà almeno due metri e mezzo… il mio dietro front è precipitoso, dirigo volando verso riva. Mario lo fa e poi mi dirà che è stato emozionante, ci sono un sacco di squali che si avvicinano… il tizio strampalato si è raccomandato di non toccarli… Mario mi confiderà poi che ripensandoci dopo il bagno con gli squali non lo vorrebbe fare più…
Torniamo poi al resort soddisfatti anche perché poi ha smesso di piovere e la giornata è diventata meravigliosa.
13 giugno
Partiamo per Tikehau facendo come sempre prima tappa a Papeete e da qui riprendiamo l’aereo per questo isolotto delle Tuamoto che è strepitoso, selvaggio e meno turistico delle altre isole che abbiamo visitato.
Dal finestrino dell’aereo – sono ATR 72 – il panorama delle lagune, delle barriere coralline, del mare è favoloso.
Tikehau è l’ennesimo esempio di bellezza polinesiana: una serie di motu disposti in forma ovale dal diametro di 30 km. descrive una laguna dalle acque particolarmente limpide.
Distante appena 20 minuti da Rangiroa, Tikehau è un bacino naturale pronto ad accogliere numerose specie di pesci che contribuiscono ad aumentare la pescosità della laguna. La ricchezza faunistica dell’isola è stata ulteriormente confermata dagli studi compiuti nella seconda metà degli anni Ottanta dal comandante Jacques Cousteau.
Particolarmente spettacolari sono il motu di Ohihi, con la sua sabbia bianca dalle venature rosate, e i motu di Puarua e Oeoe presso i quali è possibile ammirare numerose tipologie di uccelli marini alla ricerca di un posto appartato e tranquillo dove poter costruire i propri nidi.
Nelle notti stellate lo spettacolo del firmamento illuminato da migliaia di stelle e dalla luna toglie davvero il fiato e non ci stanchiamo di ammirarlo.
Una delle escursioni che facciamo è proprio all’isola degli uccelli dove si vedono moltissime specie. Tra l’altro scopriamo un uovo deposto da una sterna bianca poggiato su un ramo d’albero, non fanno proprio il nido! e poi facciamo un pic nic buonissimo a base di tonno preparato in tre maniere diverse, pollo e pesce alla griglia, insalata di riso e pure il caffè preparato dal fantastico Basciù che ci accompagna in questa giornata altrettanto fantastica. Abbiamo trovato Basciù alla reception, parla un buon italiano e altre sei lingue, è un ragazzo che pare sia stato allevato come una donna – usa da queste parti – ed ha unghie lunghissime e atteggiamenti femminili, così come anche il cugino che sfoggia pure bellissime perle alle orecchie.
Il picnic si svolge sul motu di Ohihi, mi pare, che ha della sabbia rosa indescrivibile, una laguna incantevole e tanti squali che vengono a mangiare i rifiuti che getta loro Basciù.
Il nostro over water al resort è molto bello, con un vetro sotto al tavolino dove si possono vedere mille e mille pesci colorati. Peccato non ci sia aria condizionata: si fa corrente tenendo aperte le finestre sulla testata del letto e quelle di fronte nella zona bagno del lavabo, c’è la ventola ma io soffro il caldo. Il terrazzo con le sdraio è bellissimo, ha la scaletta per calarsi in acqua e io mi calo con scarpe e guanti anti corallo e mi attacco alla scaletta del bungalow perché la corrente è fortissima. I pesci sono migliaia, coloratissimi, favolosi. Una comoda doccia sulla piattaforma che conduce alla scaletta evita di entrare nel bungalow tutti bagnati d’acqua di mare, poi ci si asciuga sulle sdraio del terrazzo.
Scopriamo che verso sera nella laguna arrivano degli squaletti…
16 giugno
Si parte per Papeete via Rangiroa, e anche qui spettacolari panorami dal finestrino. Arrivati a Papeete con la navetta del resort ci portano in albergo, il Manava, dove alloggiamo in una bella stanza standard. Nel primo pomeriggio prendiamo un taxi e ci facciamo portare in centro dove cominciamo a visitare la capitale polinesiana con il suo colorato mercato, i giardini botanici e il bellissimo parco che costeggia il mare con il suo porto e le sue barche. Durante la passeggiata nel parco sul mare incontriamo un ragazzo italiano che vive qui da due anni: fa il cuoco e si trova benissimo a Tahiti, dove spera lo raggiungano i suoi genitori che per il momento lavorano a Londra.
Ceniamo nelle roulotte: la piazza dell’Ufficio Turistico di sera si riempie di roulotte dove cucinano di tutto e di più, e sono tutte molto affollate. Noi ci facciamo una snack con patatine fritte e acqua, peccato non avessero la birra.
Per tornare in hotel prendiamo il solito taxi.
17 giugno: giornata a Papeete
Al mattino prendiamo parte ad un safari nella valle di Papenoo che è incantevole. Eravamo andati all’Ufficio Turistico ad informarci e alle 7,30 siamo già belli pronti ad aspettare di prenotare la gita nel nostro albergo. Partiamo verso le 9 su un 4 x 4 con una coppia di francesi molto simpatica. Affrontiamo tutta la parte nord ovest molto selvaggia, con vari guadi da brivido e zanzare a volontà. Intanto si è messo a piovere, mannaggia. Visitiamo anche un marae che ci piace molto. Vediamo innumerevoli cascate, vegetazione stupenda.
La nostra guida – un tipico francese molto gentile – oltre a un sacco di cose ci dice che marzo aprile e maggio sono stati molto piovosi, che la ricchezza di Tahiti è proprio l’acqua che ne favorisce sia le coltivazioni che la verdeggiante natura.
Sulla via del ritorno la nostra guida si ferma in un punto panoramico dove c’è una venditrice di frutta e ci offre degli spicchi di arancia. Gli scossoni sono molti in quanto la strada è piena di buche e il francese guida birroso. Scoprirò dei bei lividi al braccio che poggiavo sul sedile, peraltro imbottito, del pickup. E’ tornato il sole e si sta bene.
Il safari ci lascia in albergo dove ci rimettiamo un po’ in sesto e poi prendiamo lo shuttle dell’hotel e ci rechiamo in centro, visitiamo la cattedrale cattolica, nuovamente il mercato dove acquisto un gran bel pareo, ritorniamo al Cafè Retrò dove prendiamo due melba framboise e fraise come il giorno prima e ce lo gustiamo tutto, torniamo a passeggiare nel parco.
A cena torniamo al Retrò – ceniamo alle 18! – ma, d’altra parte, nei resort abbiamo sempre cenato alle 19 – dove io prendo degli ottimi gamberi al curry verde e Mario un carrè d’agnello ottimo, e poi col taxi ce ne torniamo in hotel.
18 giugno, si parte per Los Angeles… e ormai siamo alla fine del viaggio
Il volo parte alle 9,45 per cui abbiamo il tempo di fare colazione all’albergo, come la mattina prima, e poi, caricate le valigie sullo shuttle si parte per il ritorno a casa.
19 giugno: Los Angeles e hotel Hilton
Questa volta, essendo la seconda che si entrava in USA abbiamo fatto i controlli elettronici da soli – aiutati da una hostess – per cui in mezz’ora ce la siamo sbrigata.
Fuori, nella notte, è una bolgia incredibile: auto, mini van, pullman, shuttle e auto a più non posso.
Facciamo il check in dopo essere arrivati all’Hilton con lo shuttle e ci danno una camera che dà direttamente sull’aeroporto: sentiremo aerei partire tutta la notte…
Comunque alle 8,30 siamo in piedi, andiamo a far colazione, riprendiamo le valigie e ci facciamo portare all’aeroporto, alle 13,20 abbiamo il volo per Parigi e trascorreranno altre lunghe 10 ore senza dormire…
Atterriamo finalmente a Parigi e non so più che giorno è e che ora sia…non so perché mi arriva un messaggio dal Ministero degli Esteri, Unità di Crisi… boh, dopo di che ci fanno fare un cammino lunghissimo per arrivare al gate dove dovremmo imbarcarci per Milano, 45 minuti previsti, poi si prende l’autobus per il terminal F e finalmente ci si ri imbarca su un aereo e per circa un’ora si vola, senza nemmeno vuoti d’aria sulle Alpi…
20 giugno
Arrivo a Milano Linate, attesa della navetta per l’albergo dove abbiamo posteggiato l’auto e rientro a casa.
Stanchissimi… dobbiamo smaltire tre fusi orari…